[V] La prima battaglia - Cristina Danini

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
cristina.danini
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[V] La prima battaglia - Cristina Danini

Messaggio#1 » lunedì 18 maggio 2015, 23:32

Mirina strinse le ginocchia al cavallo. Quello sarebbe stato il suo giorno, ma aveva paura.
 
La notte in cui era venuta al mondo sua madre era stata felice di scoprire che fosse femmina. Per nove mesi aveva temuto di doverla abbandonare come il primo nato. I maschi sono allontanati dalle Amazzoni dal momento in cui vedono la luce. Ma Mirina era nata femmina, era stata addestrata per combattere. Aveva imparato a cavalcare, a sopportare il dolore delle abrasioni lasciate dal pelo del cavallo, il freddo sulla pelle unta di olio mentre correva negli altopiani, il seno amputato per non ostacolare il tiro con l’arco, i combattimenti con le ragazze più grandi per battere i più forti. Ma per allontanare la paura non esiste allenamento.
Il vento le buttò i ricci neri davanti agli occhi e li spostò per vedere a cosa sarebbe andata incontro. A qualche centinaio di metri una schiera di soldati aspettava, come lei e le sue compagne. Si sarebbero detti due schieramenti identici; ma erano uomini quelli dall’altra parte del campo, Achei che volevano strappare la terra alle donne guerriere. I tamburi iniziarono a scandire il tempo.
“Stupidi uomini” pensò impugnando l’arco “Non riescono neppure a coordinarsi senza che qualcuno tenga il ritmo.”
Quando suonarono i corni gli avversari caricarono. Le donne rimasero ferme. Tesero l’arco e al segnale lasciarono scivolare la freccia fra le dita. I primi nemici crollarono. Altre frecce, altri morti. A distanza azzerata gli Achei sfoderarono le lance, facendo cadere le prime donne. Al combattimento corpo a corpo Mirina non sentì più paura. Spade, pugnali, pugni, calci, era abituata. I tamburi lasciarono spazio a tuoni e pioggia scrosciante. L’odore della terra bagnata si mischiò a quello del sangue, del sudore, del ferro, della paura. Un grido fece impennare il cavallo di Mirina e lei si trovò a terra, la spada di un ragazzo poco più grande di lei puntata al petto. A quattordici anni, era il giorno della sua prima battaglia, aspettava di sentire la lama trapassarle il cuore. Mirina si accorse di quanto fossero simili. Stessa paura. Stessi capelli. Stessi occhi e tratti del viso.
“Chi è tuo padre?” chiese lei.
“Sono nato dalla foresta quindici anni fa.”
Suo fratello stava per ucciderla. Ma abbassò la spada e le tese la mano. Anche lui sapeva.
“Nasconditi, tornerò a prenderti. Nessuno ti costringerà più a combattere.”
Mirina guardò la mano, le Amazzoni battere in ritirata dopo aver lasciato troppe compagne nel fango.
Vide una vita in palazzi di marmo, lontana dal rumore della battaglia, dal sangue, dal pianto dei neonati maschi abbandonati a morire nel bosco. Vide una vita da donna, da moglie, da madre. Si alzò e guardò il ragazzo, parlandogli con la voce rotta.
“Perdonami se un giorno in battaglia dovrò ucciderti.”
 
Prima che lui potesse colpirla si voltò e corse tra gli alberi. Le avevano sempre detto che avrebbe potuto correre più veloce di un uomo se l’avesse voluto.



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beppe.roncari
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Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 14:26

Ciao Cristina, ben ritrovata! :-)

Bella prova, bel racconto, con la semina e il finale giusti, brava.

Avevo intuito dalla frase "Per nove mesi aveva temuto di doverla abbandonare come il primo nato." che avrebbe incontrato il proprio fratello, in battaglia, ma il fatto di vedere confermato il sospetto non mi è dispiaciuto, anzi, l'ho trovato corretto, ben pensato.

Anche tu hai pensato al conflitto fra i sessi, eh? Fratello e sorella. Sorella e fratello. Avendo una sorella più grande, posso confermare che è una delle relazioni/lotte più profonde e interessanti che ci siano.

Brava! :-)

carolina.pelosi
Messaggi: 72

Messaggio#3 » venerdì 22 maggio 2015, 11:22

Ciao Cristina!

Originale la storia delle Amazzoni :) mi sono piaciute molto le descrizioni, i rumori che lasci sentire attraverso le parole, le immagini che permetti di vedere. Assurdo il loro incontro in battaglia, al limite del tragico e sono contenta che tu abbia deciso, per la tua protagonista, di seguire la vita che faceva, piuttosto che farle vivere una vita a cui probabilmente non è destinata. Mi è piaciuta la battuta finale di lei, con cui hai chiuso il dialogo :)
Hai fatto un buon lavoro!

Fernando Nappo
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Messaggio#4 » domenica 24 maggio 2015, 11:04

Ciao Cristina,

l'ambientazione del tuo racconto è molto interessante, e il conflitto eterno tra maschi e femmine/uomini e donne/fratelli e sorelle centra in pieno il tema del contest.
Il finale mi ha sorpreso: mi aspettavo che i due, dopo essersi riconosciuti come fratello e sorella, in qualche modo decidessero di allearsi, di non combattersi più, ma hai scelto la strada meno scontata.
Quello che mi fatto un po' storcere il naso è il cavallo che s'imbizzarisce per un urlo; l'ho trovato un po' fuori luogo visto che è nel mezzo di una battaglia - e quindi circondato da urla, rumori e clangori vari - e per giunta sotto i tuoni di un temporale.

Fernando

cristina.danini
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Messaggio#5 » domenica 24 maggio 2015, 11:21

Ciao e innanzitutto grazie a tutti per i commenti :)
Fernando rileggendo hai perfettamente ragione, il cavallo impennato per un urlo in piena battaglia non ha nessun senso. Avrei semplicemente potuto dire che si imbizzarriva senza specificare il motivo, ma ormai è andata... In mia scusante posso solo dare la colpa alla stanchezza ;-) Spero che la sorpresa finale sia stata apprezzata!
Grazie a tutti dei complimenti!

diego.ducoli
Messaggi: 265

Messaggio#6 » lunedì 25 maggio 2015, 23:16

Ciao Cristina

Una bella ambientazione e una buona prosa. Il racconto scivola via senza particolari intoppi.

Ma ha lasciato perplesso le dinamiche tra fratello e sorella, troppo veloci e non mi sono sembrate propriamente plausibili.

In mezzo alla battaglia con la paura di uccidere o essere uccisi si riconoscono e in meno di un istante il ragazzo gli offre la salvezza, non mi sembra credibile.

Il finale invece mi è piaciuto, lei che fugge consapevole che si dovranno riaffrontare.

Francesca Nozzolillo
Messaggi: 59

Messaggio#7 » giovedì 28 maggio 2015, 14:37

Ciao Cristina, ben ritrovata!

Bel racconto, bella ambientazione e belle descrizioni. Mi sono trovata catapultata nella battaglia, ho apprezzato tantissimo la facilità con cui descrivi suoni e odori. Hai scelto un contesto molto interessante ed originale. Però, a me è proprio il rapporto sorella/fratello che non convince. Mi piace pensare che entrambi siano troppo dentro il proprio mondo per provare pietà l'uno per l'altro: conflitto uomo/donna, due universi che si odiano. Che nella battaglia si incontrino, non so, forse lo trovo un po' forzato. E ancora di più che i due si riconoscano. Se proprio devono riconoscersi forse può esserci un attimo di sgomento, da parte di entrambi, ma poi si torna alla normalità. Bello che lei se ne vada, ma lui che le porge la mano non mi ha convinta.

A parte questo, che è una questione solo di gusto personale, mi è piaciuto proprio tanto. Brava!

sharon.galano
Messaggi: 61

Messaggio#8 » giovedì 28 maggio 2015, 21:16

Ciao Cristina,
il racconto è ben scritto. Come ti diceva Beppe, si intuisce fin dall'inizio che la battaglia è quella tra fratello e sorella. Il tuo stile permette alla scrittura di procedere senza intoppi. Ti destreggi bene nella narrazione dello scontro. Il punto di vista della quattordicenne è pienamente reso. E' una ragazzina, ma allo stesso tempo anche un po' donna, cresciuta a pane e combattimenti. Lo si sente nella frase "Gli uomini hanno bisogno dei tamburi per il ritmo della battaglia, poveri sciocchi".
Ho trovato un po' troppo frettolosa la parte finale. Avrei avuto piacere di leggere qualcosa in più, ma mi rendo conto che la mancanza di tempo e di battute non ti ha permesso di approfondire la scena.
L'incontro/scontro con il fratello è reso bene. SOlo mi sono chiesta: come fa lui a sapere che quella ragazza, proprio quella e non un'altra, è sua sorella?
Questi sono solo piccoli dubbi. Per il resto ti faccio un grande in bocca al lupo e spero di rileggerti
A presto
:)

lailmil
Messaggi: 62

Messaggio#9 » venerdì 29 maggio 2015, 16:00

Ciao Cristina =)

Bel racconto, complimenti. Ha un ritmo molto serrato e le descrizioni funzionano molto bene, perché invece che rallentare, scandiscono l'azione. Non mi ha convinto troppo l'incontro tra fratelli, per due ragioni: la prima è più di forma, mi è sembrato uno scambio di battute troppo asciutto rispetto alla portata dell'evento; la seconda riguarda invece la credibilità. Mi spiego meglio: io proprio non me lo immagino questo fratello che le porge la mano e le offre una vita diversa, anzi vedrei meglio una reazione rancorosa e crudele, dovuta al riconoscimento dell'abbandono; dopotutto, la sorella ha vissuto quello che a lui è stato negato quando è stato strappato dalla madre. A parte questa stonatura (che per altro ho sottolineato solo spinta dal mio gusto personale) trovo il racconto molto avvincente e ben costruito. Ottimo anche il finale.

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willy
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Messaggio#10 » venerdì 29 maggio 2015, 16:27

Ciao Cristina,
affascinante la tua ambientazione e molto dinamiche le scene che ci hai proposto. Nel complesso un racconto che scorre bene ed è completo. Forse l'unico appunto che potrei farti è la comparsa del fratello che sembra un tantino "guidata". Per il resto una storia ben raccontata, brava!

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#11 » venerdì 29 maggio 2015, 19:52

Ciao Cristina,
Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto. Pienamente a tema e dinamico. Bella anche la battaglia fra Amazzoni e Achei e l’immagine finale di lei che fugge nella foresta. Non ho nulla da dire di negativo. L’unica piccola perplessità riguarda la reazione dei due ragazzi nel vedersi, cioè in mezzo a una battaglia non so quanto tempo ci sia di notare somiglianze e mettersi a discutere, però all’interno del racconto ha comunque funzionato.
Complimenti! :)

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antico
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Messaggio#12 » domenica 31 maggio 2015, 12:53

Un buon racconto, non c'è che dire. Originale la scelta delle amazzoni come contesto. Buona la descrizione della battaglia, non male la svolta con l'uomo che decide di non ucciderla. Solo, avrei abbandonato tutto il discorso fratello non fratello. Le amazzoni si accoppiavano in un periodo predeterminato e tutti i figli maschi restituiti ai Gargareni (ma accetto la declinazione di abbandonati nella foresta in quanto è lì che i Gargareni potrebbero andare a cercarli). Quindi è piuttosto difficile definire con certezza che un maschio possa essere fratello di un'amazzone, hanno tutti le date di nascita piuttosto ravvicinate. Avrei invece accettato ben più volentieri un'accezione tipo tutti fratelli (o sorelle). Ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano anche se non è possibile non evocarli nel momento in cui tu stessa accenni a una parentela. Pollice ni tendente al su, ma quella parte va rivista.

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