[V] La prima comunione
Inviato: martedì 19 maggio 2015, 0:48
Carla passò il pettine sui lunghi capelli della figlia.
“ Ahi.” strillò la piccola Maria cercando di divincolarsi, mentre la madre cercava di districare un nodo.
“Stai ferma. Oggi è il gran giorno.”
“Mamma, non sono sicura di volerlo fare” gemette la bambina.
“Amore, lo fanno tutti, anzi, sei in ritardo rispetto a tutte le tue amiche” ribatté Carla.
La mamma allontanò il pettine e ammirò il riflesso della figlia allo specchio.
Un velo di trucco leggero contornava gli occhi, il rossetto color ciliegia rendeva le labbra maliziose ma senza snaturarne l'innocenza, i lunghi capelli biondi ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle.
“Papà non voleva” disse Maria
“Chi? Quel fallito?” sbottò la madre “dovrebbe essere qui a festeggiare, e invece è scappato”
“Non è vero, l'hanno cacciato perché non era d'accordo.”
“Smettila! Sono io che decido cos'è meglio per te.” ribatté assestandole uno scrollone.
La donna sospirò sconsolata.
“Ascoltami bene. Se vuoi diventare qualcuno, devi farlo. Vedrai quante persone conoscerai, quanti amici. È un momento importante, la tua finestra sul mondo.”
“Mamma, non è reale è tutto finto”
“Non dirlo neanche per scherzo” urlò la donna “sai quante persone ci credono? Vuoi far la fine di tuo padre? Cacciato da tutti, costretto a nascondersi con i suoi “amichetti” che si oppongono al sistema.”
“Ha detto che tornava” rispose mentre le lacrime facevano capolino sull'azzurro dell'iride.
“Non rovinare il trucco” inveì la donna “ora andiamo.”
Maria ricacciò le lacrime la seguì nella stanza accanto.
Tre grossi schermi riempivano le pareti della stanza, lasciando libera solo quella da dove erano entrate. Maria si sedette sulla poltrona posta al centro e con un dito tremante premette l'accensione del sistema.
I monitor si illuminarono di blu facendo risaltare la grossa effe bianca che spiccava al centro e una musica assordante uscì dagli altoparlanti.
“Benvenuta Maria” tuonò una voce sintetica “ e con me ti danno il benvenuto tutti gli utenti della comunità”
Gli schermi si frammentarono, centinaia di volti sconosciuti apparvero in piccole finestrelle, Maria sapeva che le telecamere nella stanza stavano disintegrando da sua immagine in miliardi di pixel inviandola a tutta la rete.
“Da questo momento in poi potrai scrivere, taggare, postare foto, giocare, trovare amici e amore” continuò la voce metallica “ il tuo profilo è : Ochettapaperetta12. Potrai cambiarlo al raggiungimento del diciottesimo compleanno. Accetti?”
La giovane tentennò, non voleva ma la madre posò la mano sulla spalla come un artiglio, balbettò qualche parola inceppando il sistema.
“Risposta non consentita. Ripetere” chiese la voce
La mano stringeva sempre più forte, le lacrime scesero rigando il trucco.
“Va...va ben...”
In quel momento gli schermi si oscurarono lanciando alcune scariche di energia statica, e un viso nuovo apparve. Un viso che Maria conosceva bene.
“Papà” tuonò
“Ciao Maria, forse dovrei farti gli auguri per questa importante giornata” dalla voce traspariva tutto il disprezzo dell'uomo “non possiamo ancora stare insieme, ma credi in me: tornerò. Voglio farti un regalo, una grossa candelina che non puoi spegnere. Guarda fuori dalla finestra e....auguri”
Maria senti un boato corse alla finestra e vide l'immensa torre per le comunicazioni in fiamme.
“Grazie papà. Ti voglio bene”
“ Ahi.” strillò la piccola Maria cercando di divincolarsi, mentre la madre cercava di districare un nodo.
“Stai ferma. Oggi è il gran giorno.”
“Mamma, non sono sicura di volerlo fare” gemette la bambina.
“Amore, lo fanno tutti, anzi, sei in ritardo rispetto a tutte le tue amiche” ribatté Carla.
La mamma allontanò il pettine e ammirò il riflesso della figlia allo specchio.
Un velo di trucco leggero contornava gli occhi, il rossetto color ciliegia rendeva le labbra maliziose ma senza snaturarne l'innocenza, i lunghi capelli biondi ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle.
“Papà non voleva” disse Maria
“Chi? Quel fallito?” sbottò la madre “dovrebbe essere qui a festeggiare, e invece è scappato”
“Non è vero, l'hanno cacciato perché non era d'accordo.”
“Smettila! Sono io che decido cos'è meglio per te.” ribatté assestandole uno scrollone.
La donna sospirò sconsolata.
“Ascoltami bene. Se vuoi diventare qualcuno, devi farlo. Vedrai quante persone conoscerai, quanti amici. È un momento importante, la tua finestra sul mondo.”
“Mamma, non è reale è tutto finto”
“Non dirlo neanche per scherzo” urlò la donna “sai quante persone ci credono? Vuoi far la fine di tuo padre? Cacciato da tutti, costretto a nascondersi con i suoi “amichetti” che si oppongono al sistema.”
“Ha detto che tornava” rispose mentre le lacrime facevano capolino sull'azzurro dell'iride.
“Non rovinare il trucco” inveì la donna “ora andiamo.”
Maria ricacciò le lacrime la seguì nella stanza accanto.
Tre grossi schermi riempivano le pareti della stanza, lasciando libera solo quella da dove erano entrate. Maria si sedette sulla poltrona posta al centro e con un dito tremante premette l'accensione del sistema.
I monitor si illuminarono di blu facendo risaltare la grossa effe bianca che spiccava al centro e una musica assordante uscì dagli altoparlanti.
“Benvenuta Maria” tuonò una voce sintetica “ e con me ti danno il benvenuto tutti gli utenti della comunità”
Gli schermi si frammentarono, centinaia di volti sconosciuti apparvero in piccole finestrelle, Maria sapeva che le telecamere nella stanza stavano disintegrando da sua immagine in miliardi di pixel inviandola a tutta la rete.
“Da questo momento in poi potrai scrivere, taggare, postare foto, giocare, trovare amici e amore” continuò la voce metallica “ il tuo profilo è : Ochettapaperetta12. Potrai cambiarlo al raggiungimento del diciottesimo compleanno. Accetti?”
La giovane tentennò, non voleva ma la madre posò la mano sulla spalla come un artiglio, balbettò qualche parola inceppando il sistema.
“Risposta non consentita. Ripetere” chiese la voce
La mano stringeva sempre più forte, le lacrime scesero rigando il trucco.
“Va...va ben...”
In quel momento gli schermi si oscurarono lanciando alcune scariche di energia statica, e un viso nuovo apparve. Un viso che Maria conosceva bene.
“Papà” tuonò
“Ciao Maria, forse dovrei farti gli auguri per questa importante giornata” dalla voce traspariva tutto il disprezzo dell'uomo “non possiamo ancora stare insieme, ma credi in me: tornerò. Voglio farti un regalo, una grossa candelina che non puoi spegnere. Guarda fuori dalla finestra e....auguri”
Maria senti un boato corse alla finestra e vide l'immensa torre per le comunicazioni in fiamme.
“Grazie papà. Ti voglio bene”