[I] TERRITORIO DI CACCIA

Lunedì 18 maggio alle ore 21.00! Avrete QUATTRO ore di tempo, non avete scusanti per mancare! Matteo Di Giulio, autore della Sperling & Kupfer sarà la guest star, trovate un suo racconto nella sezione SPECIAL del sito. Leggetelo con attenzione perché potrebbe venirvi un'idea riguardo al tema che ha scelto per voi!
Alessandro Duino
Messaggi: 18

[I] TERRITORIO DI CACCIA

Messaggio#1 » martedì 19 maggio 2015, 0:59

Territorio di caccia

Una marea colorata invase lentamente la radura. Centinaia di manifestanti pronti a dare battaglia, a combattere, per porre fine a quella barbaria. Nei loro slogan,urlati a squarciagola, spiccavano le parole giustizia e libertà. Si fermarono a pochi metri dal bosco. Davanti a loro schierati come un plotone, i cacciatori guardavano quella folla variopinta ,con profondo disgusto. Si sentivano traditi dai propri simili."La caccia è sacra"come recitava il libro delle verità. E negarlo era un eresia. Voltarono infine le spalle ai manifestanti. Era tutto pronto . L'ultimo sole stava abbandonando lentamente il cielo. Quando le rosse striature del sole notturno, avrebbero colorato il cielo, quello sarebbe stato il via alla caccia. I cacciatori guardarono il sole scomparire all'orizzonte mentre una striscia rosso fuoco saettò nel cielo. Dal bosco si levarono urla di paura. Le bestie correvano a nascondersi. Dalle gole dei cacciatori, si alzò verso il cielo, un antico grido di battaglia. Si mossero tutti insieme. Decine di corpi viscidi entrarono nel bosco. La caccia agli umani era aperta.



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Callagan
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Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2015, 22:58

Ciao, Alessandro.
Il tema di questo mese era "combattere" e, personalmente, non riesco a vederlo soddisfatto nell'atto della caccia a esseri inermi.
Diverse cose mi fanno pensare che, nel campo della scrittura, tu sia alle primissime armi. Non da ultimo il fatto che hai sfruttato appena un terzo dei caratteri a disposizione, andando ad occupare mille battute con una sorta di sommario... il progetto di una storia.
Al racconto mancano i protagonisti... almeno uno, nel quale il lettore può immedesimarsi per entrare nella storia. Mancando protagonisti, mancano dialoghi. Hai descritto una situazione vista dall'alto, non hai avuto il coraggio di scendere a terra e viverla.
Per quanto riguarda la trama che hai delineato, da quel che ho capito, si tratta di una realtà rovesciata nella quale gli animali cacciano gli umani. Personalmente, non amo le storie nelle quali soltanto alla fine si scopre che il punto di vista è quello animale e non umano ("colpo di scena" di cui si è stra-abusato e, se frequenterai, come ti auguro, questi forum in futuro, vedrai che se ne continuerà ad abusare).
Non amo nemmeno il far calare sentimenti, emozioni, modi di fare umani nel mondo animale. Perché lo apprezzi... lo si deve fare dannatamente bene come nel "Il Pianeta delle Scimmie".

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Filippo Santaniello
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Messaggio#3 » giovedì 21 maggio 2015, 0:04

Ciao Alessandro,
molte cose che vorrei dirti te le ha già dette Callagan.
Io te ne dico una che forse ti farà un po' male ma serve a far crescere il tuo livello di scrittura: quello che hai scritto non è un racconto. Non lo è perché non inserisci nemmeno un personaggio, non c'è evoluzione, la storia non parte mai. C'è stasi.
La prossima volta, prima di scrivere, abbozza una piccola trama, datti dei punti fissi e cerca di raggiungerli attraverso la scrittura. Spero di leggere al più presto qualcos'altro di tuo, ciao!

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Linda De Santi
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Messaggio#4 » giovedì 21 maggio 2015, 19:13

Ciao Alessandro! L'idea di fondo del tuo racconto non mi dispiace, sono riuscita a immaginarmi la radura al tramonto e le creature (aliene?) che stanno per iniziare la caccia.
Purtroppo la brevità e la mancanza di un punto di vista non permettono di apprezzarlo al meglio; la situazione viene presentata in maniera didascalica, dall'alto, e non riesce a coinvolgere veramente il lettore. Credo che la vicenda avrebbe reso meglio se fosse stata raccontata in prima persona, da un cacciatore o magari proprio da uno di quegli umani nascosti nel bosco. Potresti provare a riscriverlo inserendo almeno un personaggio con cui il lettore si possa immedesimare, secondo me aiuterebbe a sviluppare al meglio la suggestività della scena.

A rileggerci :)

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angelo.frascella
Messaggi: 716

Messaggio#5 » giovedì 21 maggio 2015, 22:26

Ciao Alessandro.

L’idea dell’inversione fra punto di vista “alieno” (qualunque cosa siano i cacciatori) e umani mi ha ricordato un celebre racconto di Fredric Brown (La sentinella). Ti consiglio di andartelo a leggere, per capire cosa non funziona nel tuo. Anche lì non ci sono dialoghi, il testo è breve e c’è il colpo di scena finale, ma in quello il punto di vista non è quello onnisciente di chi guarda dall’alto una situazione in cui non è coinvolto, ma quello di un individuo parte della storia, assieme al quale patiamo il freddo, sentiamo nostalgia di casa, odiamo il mondo alieno in cui ci troviamo insieme a lui e proviamo il ribrezzo per la creatura orrida che gli si sta avvicinando. Qui, invece, tutto è visto dall’alto, come da un uccello di passaggio, indifferente a tutto ciò che accade e così il racconto lascia freddo il lettore e fallisce nel suo scopo.

A rileggerci
Angelo

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Messaggio#6 » venerdì 22 maggio 2015, 19:28

TERRITORIO DI CACCIA di Alessandro Duino Il pregio del tuo racconto è la sorpresa finale. Spiazza il fatto che siano gli animali a dare la caccia agli esseri umani dopo aver addirittura litigato fra loro (anche fra loro ci sono i manifestanti che vorrebbero abolirla. E questa è una satira molto caustica). C’è parecchio buono, nell’uso delle trovate, ma anche da limare, per quel che riguarda il resto. Devi fare attenzione a: barbaria, refuso per barbarie. I cacciatori guardavano quella folla variopinta, con profondo disgusto (via la virgola).
Quando le rosse striature del sole notturno, avrebbero colorato il cielo (via la virgola). Attento: subito dopo questa descrizione ripeti sole: può confondere il lettore, io direi astro diurno.
Refuso un eresia per un’eresia.

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invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#7 » lunedì 25 maggio 2015, 13:03

Ciao Alessandro.
La prima cosa che salta all'occhio del tuo racconto è la dimensione decisamente striminzita.
Sebbene uno dei miei racconti brevi preferiti (La Sentinella, già citato dal buon Angelo Frascella) riesca a svilupparsi in meno di 2000 caratteri, il limitare ulteriormente lo spazio a tua disposizione in una gara del genere è un po' un'autoimmolazione.
Concordo con gli altri partecipanti nel farti notare che un racconto del genere funziona poco se narrato da una terza persona così distaccata e lontana dalla scena, e che alcune ripetizioni (cielo viene ripetuto quattro volte in quattro frasi consecutive) rendono la lettura ulteriormente difficoltosa.
Visto l'ampio spazio residuo una volta delineata la storia potresti provare a offrire qualche descrizione in più per aiutare il lettore a calarsi nel mondo che hai immaginato.
Ciao!

Serena
Messaggi: 97

Messaggio#8 » lunedì 25 maggio 2015, 13:12

Ciao Alessandro! Purtroppo devo necessariamente accodarmi a tutti commenti precedenti. Come sottolinea Filippo, non esiste una vera e propria storia, ma una sorta di abbozzo che ne traccia le linee. Non ci sono punti di appiglio per il lettore, non hai inserito neppure un personaggio sul quale potersi concentrare. Una vicenda narrata, può anche starmi bene, ogni tanto mi piace farmi raccontare una bella storia. Ma deve essere comunque una narrazione coinvolgente e stuzzicante. Prova ancora e fai tesoro di tutti i consigli che ti abbiamo dato...

A presto!

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ceranu
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Messaggio#9 » lunedì 25 maggio 2015, 22:04

Come detto da altri il racconto è un po' striminzito. Diciamo che sembra più l'inizio di qualcosa che magari potevi raccontare. Lo spunto è anche buono, personalmente l'ho interpretata come un'invasione aliena, ma c'è troppo poco materiale per dire se ho ragione.
Oltre ai refusi che ti hanno segnalato, fai attenzione agli spazi dopo la punteggiatura. Ricordati che la punteggiatura va sempre vicino alla parola precedente.



variopinta ,con



variopinta, con

È una fesseria, ma anche da queste piccole cose ci si rende conto di quanto sia curato il testo. L'aspetto grafico spesso può cambiare l'opinione su un racconto.
Partecipare ai contest è un modo per migliorare la propria scrittura, leggi tutte le critiche e fanne tesoro.

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Adry666
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Messaggio#10 » giovedì 28 maggio 2015, 17:19

Ciao Alessandro,

il tema mi sembra centrato, anche se non c'è di fatto una lotta ma un'intenzione alla battaglia. L'ambientazione mi ha ricordato un po' il primo Hunger Games. L'idea mi sembra buona, anche se il tuo sembra una prima stesura che avrebbe bisogno di qualche ritocco per eliminare delle ripetizioni che lo appesantiscono. Indubbiamente, come già ampiamente consigliato, mettere il PDV in prima persona renderebbe di più la suspense, la paura, e forse anche la sorpresa finale della "inversione" di prospettiva.

Sulla brevità non sono d'accordo con le critiche, io amo la sintesi e penso sempre che sarebbe geniale scrivere dei racconti similari alle poesie di Ungaretti; prima o poi se sarò costretto dalla scrittura su Iphone mi cimenterò anche io!

sharon.galano
Messaggi: 61

Messaggio#11 » giovedì 28 maggio 2015, 18:37

Ciao Alessandro,
ti segnalo un particolare che salta subito agli occhi leggendo questa tua storia. Sono d'accordo con gli altri nel dire che non ci troviamo alla presenza di un racconto (mancanza di personaggi, dialoghi etc.) ma devo confessare che io ho notato anche una certa ripetizione, sebbene tu abbia usato solo un terzo delle battute a noi concesse. Mi aspettavo che in questa tua prova di sintesi, ci fosse almeno uno sviluppo asciutto del tuo abbozzo di storia. Invece trovo pesante per un lettore dover soffermarsi più e più volte su descrizioni che ribadiscono il medesimo concetto: Il colore del cielo segnala l'inizio della caccia. L'attenzione forse per questi dettagli ti ha distolto dall'elaborazione della trama. Devo dire che questo tipo di storia l'avrei letta volentieri.
Ti faccio i miei auguri
e spero di rileggerti presto :)

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antico
Messaggi: 7171

Messaggio#12 » lunedì 1 giugno 2015, 9:49

Un tipico racconto in stile LA SENTINELLA di Fredric Brown, ma senza polpa. Carina l'idea della caccia agli umani, anche se è un po' un cliché dei racconti brevi. La sensazione è che tu abbia volutamente ridotto le dimensioni del racconto per fare perno in toto sull'idea, ma il problema, appunto, è che l'idea è vecchia. Se vuoi possiamo lavorarci nel lab.
 
Ps: dimenticavo, tiratina d'orecchie per non aver consegnato commenti e classifica. Qui il discorso verte più sul rispetto verso gli altri autori che ti hanno letto e commentato. Suppongo tu abbia avuto problemi gravi, ma la prossima volta avverti prima almeno me.

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