Studia, mangia, AMA.

La Sesta Era continua nel segno di Andrea Cavaletto! Appuntamento per lunedì 16 aprile dalle 21.00 all'una!
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Monica Patrizi
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Studia, mangia, AMA.

Messaggio#1 » martedì 17 aprile 2018, 0:25

Tua madre è appena entrata nella fase della preadolescenza. Arriva in cucina trascinando i piedi e, senza guardarti negli occhi, ti dice: “Andrea, ho bisogno di parlarti.”
La osservi senza riconoscerla: 42 anni, il viso coperto di acne, l’apparecchio ai denti, i jeans strappati alle ginocchia.
A settembre si è voluta iscrivere, contro il tuo parere, al Liceo Linguistico, pur sapendo che la scuola non fa per lei.
La prima pagella ti ha dato ragione: tre 5, due 4, qualche 6 e 7 nelle materie più semplici come religione ed educazione fisica.
“Di cosa si tratta?” le chiedi, alzando gli occhi di malavoglia dal tuo cellulare.
La vedi giocherellare con il laccio della felpa, diventare rossa.
“È successo qualcosa mamma?”
“Sì, cioè no…” ma non prosegue.
Pensi al corso “Essere figli con stile”, tenuto da un noto professore di Psicologia della Mezza Età, su come affrontare le crisi genitoriali con efficacia.
Cerchi di ricordare la lezione sull’ascolto, sulla postura orientata all’apertura: com’è che si doveva fare?
“Sbrigati che abbiamo poco tempo” - le dici- “l’appuntamento dal dentista è tra 10 minuti.”
Lei scoppia a piangere.
La faccenda sembra seria.
Vi sedete sul divano, cerchi i fazzoletti, ma ti ricordi che sono finiti. Pensi che più tardi devi fare un salto al supermercato a fare la spesa.
“Dimmi, parla!”
Il tono della tua voce è perentorio, più di quanto avresti voluto.
Ti sembra di scorgere alla finestra il noto professore di Psicologia della Mezza Età osservarti con disappunto. Ma è solo la tua immaginazione.
Tua madre inizia a singhiozzare, tira su col naso, si pulisce con le maniche della felpa.
Aspetti. Intanto i minuti passano e tua madre è lì che non parla.
“Devo dirti un segreto” - inizia finalmente - “io non sono normale.”
“La normalità non esiste mamma, non te l’hanno insegnato a scuola?” replichi.
“Nelle notti di luna piena io mi trasformo in un mostro.”
Pensi che tua madre si stia inventando tutto pur di evitare di andare dal dentista.
Rassegnato le chiedi: “Davvero? E cosa fai?”
“Niente di particolare. Alle tre di notte mi alzo con una fame incredibile. Vado in cucina e lecco la polvere sopra i mobili, i tappeti, sotto al divano. Non lascio neanche un pilucco. Quella accumulata sopra gli armadi è molto gustosa.”
“E poi?”
“E poi niente. Esco sul pianerottolo e inizio a leccare le scale. In ascensore mangiucchio i peli del cane. Poi scendo in strada e mangio le cicche di sigaretta, cartacce appallottolate, qualche gomma da masticare spiaccicata. In un paio d’ore ho ripulito tutta la via. Sbocconcello qualche lattina accartocciata, un paio di bottigliette di plastica dimenticate al parco. Con la raccolta differenziata è più difficile trovarle abbandonate a terra, quando capita sono felicissima. Non appena mi sento sazia torno a casa. Mi lavo i denti, mi metto l'apparecchio e vado a dormire. E finisce lì. Fino al mese dopo, con l’arrivo della luna piena." -sospira- "Ho anche pensato di farmi aiutare da uno specialista del settore, mi hanno parlato bene dell'AMA a Roma, ma non saprei a chi rivolgermi... Che ne pensi Andrea, sono grave?
“No mamma, mi sembra perfetto. Potresti trasformarti un po' più spesso? Così almeno chiedo l'esenzione sulla tassa dei rifiuti.”



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antico
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#2 » martedì 17 aprile 2018, 0:31

Ciao Monica, è un piacere rivederti qui! Tutto bene con i parametri, buona Cavaletto Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#3 » martedì 17 aprile 2018, 16:38

Bella questa storia, mi ha fatto sorridere. Mi è piaciuta l'inversione delle parti, sia nell'età comportamentale della madre che nei ruoli. Divertente, così come il finale, tutta la storia. C'è un po' meno qualità nel non spiegare come tutto è iniziato, se è una regola, nel mondo che hai immaginato, che una madre di 42 anni si comporti da adolescente o, il suo trasformarsi a cosa sia dovuto. Il legame con la dimora non viene preso molto in considerazione, se non per il fatto che tutta la scena si svolge in casa.
Sono incerto su dove collocare il tuo racconto nella classifica, ma non lo metterò in fondo, stanne certa.
P.s. Nella frase conclusiva avrei scritto così "No, mamma, sei perfetta".

alexandra.fischer
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#4 » martedì 17 aprile 2018, 20:18

STUDIA, MANGIA, AMA di Monica Patrizi Dimora stregata sì! E con qualcosa di “Viceversa”, il film in cui padre e figlio si scambiano i ruoli. Qui abbiamo un figlio paterno nei riguardi di una madre preadolescente di 42 anni non troppo brava a scuola ma dal talento di “aspirapolvere umano” che si attiva solo con la luna piena (sfido che si sente anormale, poveretta). E il figlio paterno medita di sfruttare quel talento ai fini pratici (risparmiare sulla tassa dei rifiuti). Il tutto reso in modo assolutamente naturale. Originalissimo.
Attenzione a:
È successo qualcosa mamma? (manca la virgola dopo: qualcosa)

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Il Calmo
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#5 » mercoledì 18 aprile 2018, 23:57

Racconto che mi ha lasciato interdetto.
Rovesciare i ruoli è un’idea intrigante che mi è piaciuta subito e che ha destato la mia attenzione.
Altro punto a favore è lo stile molto diretto e semplice, senza fronzoli.
Poi però nella parte conclusiva mi sono perso.
Che cosa succede? Sono entrambi fantasmi in una casa stregata? (si spiegherebbe il rovesciamento dei ruoli ma non il collegamento col mondo reale)
La casa è stregata e allora la madre è impossessata da un fantasma? Si, è questo. Però la madre fa cose talmente assurde che il figlio reputa quasi normali e allora perdo la coerenza completamente.
Manca a mio parere una spiegazione iniziale, cioè da dove siamo partiti per arrivare a questo stato allucinante.
La descrizione poi di leccare ogni cosa l’ho trovata molto pesante, quasi forzatamente trash.
La battuta finale idem, per me non ci stava molto, perché porta tutto alla dimensione troppo “barzellettistica” che non so manco se si dice.
Peccato perché era davvero partito bene.

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Monica Patrizi
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#6 » giovedì 19 aprile 2018, 0:57

Grazie intanto a tutti per le suggestioni e i suggerimenti, ne farò tesoro.
Ho il rammarico di non essere riuscita in questo racconto a dare di più, vuoi per la stanchezza della giornata, vuoi per il poco tempo a disposizione. Come avete giustamente sottolineato, mi dispiace non essere riuscita a dare maggiore spessore emotivo e psicologico ai personaggi, a non aver reso, magari con qualche pennellata di colore in più, l'ambientazione della casa maggiormente stregata, e a rendere più corposo il nesso tra abitazione-problema dello smaltimento dei rifiuti urbani e tra la preadolescenza che caratterizza la mezza età della madre e la mezza età insita nel figlio preadolescente. L'intenzione era quella di "show, don't tell", però forse qualche "tell" in più in effetti avrebbe giovato alla costruzione della storia, quindi grazie davvero per le vostre osservazioni.

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Emiliano Maramonte
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#7 » giovedì 19 aprile 2018, 16:30

Il racconto parte benissimo, con dialoghi a raffica, un ottimo brio e, soprattutto, una situazione grottesca che cattura immediatamente l’interesse invogliando alla lettura. La trama, poi, è tutto un susseguirsi di momenti surreali, con l’apoteosi finale della “fissazione” della mamma/preadolescente al contrario. Purtroppo la parte finale è il grave punto debole della storia: non si capisce perché c’è stato lo scambio di ruoli, non si capisce se ci si trovi in una casa stregata (quindi il racconto sarebbe fuori tema…), non si capisce perché la mamma faccia quello che fa. Ciò fa crollare tutta l’intelaiatura ben costruita all’inizio. Dispiace, perché la storia ha un grosso potenziale tematico, ma finisce in una barzelletta comica.

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Paola B.
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#8 » sabato 21 aprile 2018, 0:18

Mi è piaciuto subito il tuo racconto: trascinante, ironico, originale, ben strutturato. Sinceramente non concordo con altri giudizi letti sopra. Non capisco perché, a volte, i bei racconti vengano penalizzati. Per aver avuto poco tempo, sei riuscita a ricamare una trama non banale, divertente e surreale. C'è solo un peccato: che io faccia parte del tuo gruppo e non possa darti il primo posto. Mi dispiace. Però ci tenevo a dirtelo.

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diego.martelli
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#9 » sabato 21 aprile 2018, 9:14

I due personaggi e la loro relazione sono divertentissimi! I dialoghi mi sembrano buoni e l'esposizione chiara. Ho anche trovato divertente la citazione nel titolo e il doppio senso "ama/AMA".
Ho poco apprezzato la personificazione del lettore con il protagonista, ma non so dire il perché: ci sono esempi di testi di letteratura interattiva in cui ciò è la norma e la cui lettura non mi disturba minimamente, mentre qui ne ho un po' sofferto... magari è una questione della caratterizzazione di questo specifico personaggio (che non mi risulta molto simpatico).
Trovo poi che il racconto sia poco aderente al tema: al di là dell'evidente natura soprannaturale del picacismo estremo della madre non trovo riferimenti significativi a "dimore stregate".
Azzardo a dire che il racconto avrebbe funzionato meglio se tutto fosse stato inquadrato come un figlio emancipato che cerca di consolare la madre pazza in preda a fantasie inquietanti, salvo poi scoprire che è tutto soprannaturalmente vero: nella sua versione attuale mi sembra che tutto sia costruito in funzione della battuta finale e del suo collegamento con il titolo, che è un po' poco.

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Adry666
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#10 » sabato 21 aprile 2018, 16:02

Studia, mangia, AMA, di Monica Patrizi,

Ciao Monica,

non so se il tema è centrato; non so se non ho capito io oppure non è presente proprio la dimora stregata.
Il tuo racconto è strano, nello stesso tempo è: interessante (il rovesciamento dei ruoli), trash (le scene mangiapolvere fanno un po’ senso), incomprensibile (perché i ruoli sono rovesciati? C’è un fantasma da qualche parte? Boh). È scritto bene, scorre, ma il senso a me sfugge.
Non so come inquadrarlo nella classifica.
A presto

Ciao
Adriano

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maria rosaria
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#11 » lunedì 23 aprile 2018, 8:52

Ciao Monica.
Il racconto è ben scritto e anche molto divertente. L'inversione dei ruoli è perfetta (e non ti nego che spesso, nella vita reale, è anche il mio sogno ;) ).
Ci sono, però a mio avviso, alcuni punti deboli in questo racconto:
1) l'aderenza al tema che, per quanto mi sia sforzata, non sono riuscita a trovare.
2) il motivo dell'inversione dei ruoli. E' un'intera società strutturata così (tipo fantascienza)? O è frutto di una specie di incantesimo?
3) il finale un po' moscio, anche se ironico.
Peccato perchè l'idea era molto carina.
Maria Rosaria

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Magneto was Right
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#12 » martedì 24 aprile 2018, 18:53

Ciao Monica :) il dialogo finale trasforma il tutto in una barzelletta, che però non lo è veramente. Sinceramente poco importano i motivi dietro lo scambio delle parti, alcune volte tacere tutti i perché è meglio. Avresti però centrato più il tema limitando la stranezza della donna alle sole mura domestiche, così invece la casa non ha alcun ruolo, o almeno io non ne l’ho compreso.
Avrei reso più trash il racconto della mamma, perché poi non parla per nulla come una pre-adolescente.

Giovanni Cola
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#13 » martedì 24 aprile 2018, 21:23

Ciao Monica! Sinceramente ho trovato il tuo racconto un po' disordinato. Si parte con l'inversione dei ruoli tra madre e figlio, senza dubbio straniante, ma che di fatto non porta a nulla: a cosa era dovuta questa condizione? Qual è il nesso con ciò che segue? Anche l'idea del mostro che mangia la spazzatura è originale, ma purtroppo risulta un po' buttata lì, così come la battuta nel finale.
Insomma, un racconto non privo di originalità e spunti, ma a cui manca un collante (un'idea di fondo, una trama) che lo renda coeso.

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antico
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Re: Studia, mangia, AMA.

Messaggio#14 » domenica 6 maggio 2018, 14:53

Ohibò. Sembra una distopia, la chiudi in barzelletta, non esistono semine che possano indirizzare il lettore e l'unico elemento che può aiutare è la conoscenza esterna del tema che però, a non saperlo, non è possibile ritrovare. Ed è un peccato perché si legge che è un piacere. Manca una fase di revisione tesa al dargli una forma che non sia solo potenza. Al momento è un pollice ni, ma nel Laboratorio potrebbe davvero sbocciarne una gemma.

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