Studia, mangia, AMA.
Inviato: martedì 17 aprile 2018, 0:25
Tua madre è appena entrata nella fase della preadolescenza. Arriva in cucina trascinando i piedi e, senza guardarti negli occhi, ti dice: “Andrea, ho bisogno di parlarti.”
La osservi senza riconoscerla: 42 anni, il viso coperto di acne, l’apparecchio ai denti, i jeans strappati alle ginocchia.
A settembre si è voluta iscrivere, contro il tuo parere, al Liceo Linguistico, pur sapendo che la scuola non fa per lei.
La prima pagella ti ha dato ragione: tre 5, due 4, qualche 6 e 7 nelle materie più semplici come religione ed educazione fisica.
“Di cosa si tratta?” le chiedi, alzando gli occhi di malavoglia dal tuo cellulare.
La vedi giocherellare con il laccio della felpa, diventare rossa.
“È successo qualcosa mamma?”
“Sì, cioè no…” ma non prosegue.
Pensi al corso “Essere figli con stile”, tenuto da un noto professore di Psicologia della Mezza Età, su come affrontare le crisi genitoriali con efficacia.
Cerchi di ricordare la lezione sull’ascolto, sulla postura orientata all’apertura: com’è che si doveva fare?
“Sbrigati che abbiamo poco tempo” - le dici- “l’appuntamento dal dentista è tra 10 minuti.”
Lei scoppia a piangere.
La faccenda sembra seria.
Vi sedete sul divano, cerchi i fazzoletti, ma ti ricordi che sono finiti. Pensi che più tardi devi fare un salto al supermercato a fare la spesa.
“Dimmi, parla!”
Il tono della tua voce è perentorio, più di quanto avresti voluto.
Ti sembra di scorgere alla finestra il noto professore di Psicologia della Mezza Età osservarti con disappunto. Ma è solo la tua immaginazione.
Tua madre inizia a singhiozzare, tira su col naso, si pulisce con le maniche della felpa.
Aspetti. Intanto i minuti passano e tua madre è lì che non parla.
“Devo dirti un segreto” - inizia finalmente - “io non sono normale.”
“La normalità non esiste mamma, non te l’hanno insegnato a scuola?” replichi.
“Nelle notti di luna piena io mi trasformo in un mostro.”
Pensi che tua madre si stia inventando tutto pur di evitare di andare dal dentista.
Rassegnato le chiedi: “Davvero? E cosa fai?”
“Niente di particolare. Alle tre di notte mi alzo con una fame incredibile. Vado in cucina e lecco la polvere sopra i mobili, i tappeti, sotto al divano. Non lascio neanche un pilucco. Quella accumulata sopra gli armadi è molto gustosa.”
“E poi?”
“E poi niente. Esco sul pianerottolo e inizio a leccare le scale. In ascensore mangiucchio i peli del cane. Poi scendo in strada e mangio le cicche di sigaretta, cartacce appallottolate, qualche gomma da masticare spiaccicata. In un paio d’ore ho ripulito tutta la via. Sbocconcello qualche lattina accartocciata, un paio di bottigliette di plastica dimenticate al parco. Con la raccolta differenziata è più difficile trovarle abbandonate a terra, quando capita sono felicissima. Non appena mi sento sazia torno a casa. Mi lavo i denti, mi metto l'apparecchio e vado a dormire. E finisce lì. Fino al mese dopo, con l’arrivo della luna piena." -sospira- "Ho anche pensato di farmi aiutare da uno specialista del settore, mi hanno parlato bene dell'AMA a Roma, ma non saprei a chi rivolgermi... Che ne pensi Andrea, sono grave?
“No mamma, mi sembra perfetto. Potresti trasformarti un po' più spesso? Così almeno chiedo l'esenzione sulla tassa dei rifiuti.”
La osservi senza riconoscerla: 42 anni, il viso coperto di acne, l’apparecchio ai denti, i jeans strappati alle ginocchia.
A settembre si è voluta iscrivere, contro il tuo parere, al Liceo Linguistico, pur sapendo che la scuola non fa per lei.
La prima pagella ti ha dato ragione: tre 5, due 4, qualche 6 e 7 nelle materie più semplici come religione ed educazione fisica.
“Di cosa si tratta?” le chiedi, alzando gli occhi di malavoglia dal tuo cellulare.
La vedi giocherellare con il laccio della felpa, diventare rossa.
“È successo qualcosa mamma?”
“Sì, cioè no…” ma non prosegue.
Pensi al corso “Essere figli con stile”, tenuto da un noto professore di Psicologia della Mezza Età, su come affrontare le crisi genitoriali con efficacia.
Cerchi di ricordare la lezione sull’ascolto, sulla postura orientata all’apertura: com’è che si doveva fare?
“Sbrigati che abbiamo poco tempo” - le dici- “l’appuntamento dal dentista è tra 10 minuti.”
Lei scoppia a piangere.
La faccenda sembra seria.
Vi sedete sul divano, cerchi i fazzoletti, ma ti ricordi che sono finiti. Pensi che più tardi devi fare un salto al supermercato a fare la spesa.
“Dimmi, parla!”
Il tono della tua voce è perentorio, più di quanto avresti voluto.
Ti sembra di scorgere alla finestra il noto professore di Psicologia della Mezza Età osservarti con disappunto. Ma è solo la tua immaginazione.
Tua madre inizia a singhiozzare, tira su col naso, si pulisce con le maniche della felpa.
Aspetti. Intanto i minuti passano e tua madre è lì che non parla.
“Devo dirti un segreto” - inizia finalmente - “io non sono normale.”
“La normalità non esiste mamma, non te l’hanno insegnato a scuola?” replichi.
“Nelle notti di luna piena io mi trasformo in un mostro.”
Pensi che tua madre si stia inventando tutto pur di evitare di andare dal dentista.
Rassegnato le chiedi: “Davvero? E cosa fai?”
“Niente di particolare. Alle tre di notte mi alzo con una fame incredibile. Vado in cucina e lecco la polvere sopra i mobili, i tappeti, sotto al divano. Non lascio neanche un pilucco. Quella accumulata sopra gli armadi è molto gustosa.”
“E poi?”
“E poi niente. Esco sul pianerottolo e inizio a leccare le scale. In ascensore mangiucchio i peli del cane. Poi scendo in strada e mangio le cicche di sigaretta, cartacce appallottolate, qualche gomma da masticare spiaccicata. In un paio d’ore ho ripulito tutta la via. Sbocconcello qualche lattina accartocciata, un paio di bottigliette di plastica dimenticate al parco. Con la raccolta differenziata è più difficile trovarle abbandonate a terra, quando capita sono felicissima. Non appena mi sento sazia torno a casa. Mi lavo i denti, mi metto l'apparecchio e vado a dormire. E finisce lì. Fino al mese dopo, con l’arrivo della luna piena." -sospira- "Ho anche pensato di farmi aiutare da uno specialista del settore, mi hanno parlato bene dell'AMA a Roma, ma non saprei a chi rivolgermi... Che ne pensi Andrea, sono grave?
“No mamma, mi sembra perfetto. Potresti trasformarti un po' più spesso? Così almeno chiedo l'esenzione sulla tassa dei rifiuti.”