Bela or Bella?
Inviato: martedì 17 aprile 2018, 0:56
Danilo era un misto tra Shaggy di Scooby-Doo e Don Johnson in Miami Vice. Questa sua singolare caratteristica fisica lo rendeva da anni il mattatore del Carnevale di Colleferro e di recente anche del Romics.
Il lampadato era anche un businessman rinomato, ma non aveva mai stretto affari al di là dei Sette colli.
Ora però aveva deciso di far soldi in tutta Italia . Decise di iniziare da Gorle, nel bergamasco, dove aveva sede una ditta di telecomunicazioni.
Non conosceva nessuno di persona da quelle parti, la sua famiglia aveva sempre vissuto nei dintorni di Roma sin dai tempi di Romolo e Remo.
Però era amico di Silvia, una simpatica bergamasca con cui chattava in un gruppo di fanatici di film horror. I due chattavano da quasi cinque anni, ma non si erano mai visti dal vivo e questa parve a Danilo una buona occasione per incontrarla.
Dan si alzò presto la mattina e percorse la penisola in macchina.
Arrivati in pianura Padana non ci vide più un piffero per via della nebbia. Riuscì comunque ad arrivare a Gorle, sistemarsi in albergo e telefonare.
“Ciao Silvia, sono arrivato, domani ci vediamo!”
“Non vedo l'ora! Finalmente potremo parlare dal vivo di mutilazioni e squartamenti!”
“Sei mitica! la tua passione per lo slasher riecheggia ogni volta in tutta la chat.”
“Se sapessi Dan, in casa ho lame e spadoni con cui potrei fare a fettine il gingillo del nero di whatsapp in meno di tre secondi.”
“Non vedo l'ora di vederli, domani ti raggiungo a Cerete. Io però ti parlerò tutto il tempo del Dracula con Lugosi. Ciao!”
“A domani!”
La mattina seguente Dan si mise in marcia. Silvia abitava in una landa desolata coperta di neve per parecchi mesi all'anno. Era una terra inospitale, che però pareva avere il dono di mantenere giovane la popolazione del luogo.
Silvia aveva un aspetto giovanile e dimostrava almeno quindici anni di meno dell'età sulla carta d'identità.
“Si conserva veramente in freezer,” ridacchiò Dan.
Dan arrivò a Cerete ed individuò subito la dimora di Silvia. Scese dalla macchina e a piccoli passi si avviò lungo il sentiero ghiacciato, con un dvd in mano, verso il cancello dell'abitazione. Era un cancello arrugginito, con serpenti in ferro battuto che si avvolgevano in spire lungo le sbarre.
Dan suonò il campanello e dalla casa sbucò una ventenne.
“Ciao sono Nicole, la figlia di Silvia, mia madre è dentro, ora ti apro.”
“Grazie, tua madre mi ha parlato molto di te, ora finalmente la conoscerò.”
“Lo so ed è molto contenta. A presto, io devo andare a lavoro.”
“A presto.”
Dan entrò in casa dove fu investito da un accento settentrionale.
“Ciao amico, finalmente ci conosciamo” disse Silvia roteando una katana affilata.
“Ciao Silvia, guarda i miei canini in porcellana” disse l'uomo mostrando gli innesti.
I due si strinsero in un lungo abbraccio.
“Silvia, ti ho portato uno dei capolavori di Browning.”
“Grazie, questo dvd mi mancava. Ti va di guardarlo subito con me?”
“Certo!”
“Il lettore è là. Fai come se fossi a casa tua, gestisci tu la visione, così ci possiamo soffermare sul scene cult.” Disse Silvia ricominciando a roteare la katana.
“Va bene.”
Dan si avviò verso il lettore e lo aprì.
L'uomo si paralizzò inorridito, arretrò e si girò verso la donna.
“Lo so che hai gusti horror estremi, ma questo va oltre ogni limite. Il peggior snuff movie è cento volte meglio della schifezza in quel vassoio! Questo è un insulto a Bela! Io scappo da questa casa maledetta!”
“Calmati, non so di cosa parli.” Disse Silvia e si avvicinò al lettore. “Questo film non è mio, a Nicole piace Pattinson, a me fa schifo!”
“Bugiarda!” Dan mostrò i canini e si gettò di corsa verso la donna.
“Fermati!” urlò Silvia mettendosi in difesa con la katana.
Il lampadato era anche un businessman rinomato, ma non aveva mai stretto affari al di là dei Sette colli.
Ora però aveva deciso di far soldi in tutta Italia . Decise di iniziare da Gorle, nel bergamasco, dove aveva sede una ditta di telecomunicazioni.
Non conosceva nessuno di persona da quelle parti, la sua famiglia aveva sempre vissuto nei dintorni di Roma sin dai tempi di Romolo e Remo.
Però era amico di Silvia, una simpatica bergamasca con cui chattava in un gruppo di fanatici di film horror. I due chattavano da quasi cinque anni, ma non si erano mai visti dal vivo e questa parve a Danilo una buona occasione per incontrarla.
Dan si alzò presto la mattina e percorse la penisola in macchina.
Arrivati in pianura Padana non ci vide più un piffero per via della nebbia. Riuscì comunque ad arrivare a Gorle, sistemarsi in albergo e telefonare.
“Ciao Silvia, sono arrivato, domani ci vediamo!”
“Non vedo l'ora! Finalmente potremo parlare dal vivo di mutilazioni e squartamenti!”
“Sei mitica! la tua passione per lo slasher riecheggia ogni volta in tutta la chat.”
“Se sapessi Dan, in casa ho lame e spadoni con cui potrei fare a fettine il gingillo del nero di whatsapp in meno di tre secondi.”
“Non vedo l'ora di vederli, domani ti raggiungo a Cerete. Io però ti parlerò tutto il tempo del Dracula con Lugosi. Ciao!”
“A domani!”
La mattina seguente Dan si mise in marcia. Silvia abitava in una landa desolata coperta di neve per parecchi mesi all'anno. Era una terra inospitale, che però pareva avere il dono di mantenere giovane la popolazione del luogo.
Silvia aveva un aspetto giovanile e dimostrava almeno quindici anni di meno dell'età sulla carta d'identità.
“Si conserva veramente in freezer,” ridacchiò Dan.
Dan arrivò a Cerete ed individuò subito la dimora di Silvia. Scese dalla macchina e a piccoli passi si avviò lungo il sentiero ghiacciato, con un dvd in mano, verso il cancello dell'abitazione. Era un cancello arrugginito, con serpenti in ferro battuto che si avvolgevano in spire lungo le sbarre.
Dan suonò il campanello e dalla casa sbucò una ventenne.
“Ciao sono Nicole, la figlia di Silvia, mia madre è dentro, ora ti apro.”
“Grazie, tua madre mi ha parlato molto di te, ora finalmente la conoscerò.”
“Lo so ed è molto contenta. A presto, io devo andare a lavoro.”
“A presto.”
Dan entrò in casa dove fu investito da un accento settentrionale.
“Ciao amico, finalmente ci conosciamo” disse Silvia roteando una katana affilata.
“Ciao Silvia, guarda i miei canini in porcellana” disse l'uomo mostrando gli innesti.
I due si strinsero in un lungo abbraccio.
“Silvia, ti ho portato uno dei capolavori di Browning.”
“Grazie, questo dvd mi mancava. Ti va di guardarlo subito con me?”
“Certo!”
“Il lettore è là. Fai come se fossi a casa tua, gestisci tu la visione, così ci possiamo soffermare sul scene cult.” Disse Silvia ricominciando a roteare la katana.
“Va bene.”
Dan si avviò verso il lettore e lo aprì.
L'uomo si paralizzò inorridito, arretrò e si girò verso la donna.
“Lo so che hai gusti horror estremi, ma questo va oltre ogni limite. Il peggior snuff movie è cento volte meglio della schifezza in quel vassoio! Questo è un insulto a Bela! Io scappo da questa casa maledetta!”
“Calmati, non so di cosa parli.” Disse Silvia e si avvicinò al lettore. “Questo film non è mio, a Nicole piace Pattinson, a me fa schifo!”
“Bugiarda!” Dan mostrò i canini e si gettò di corsa verso la donna.
“Fermati!” urlò Silvia mettendosi in difesa con la katana.