Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

La Sesta Era continua nel segno di Andrea Cavaletto! Appuntamento per lunedì 16 aprile dalle 21.00 all'una!
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antico
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Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 aprile 2018, 2:10

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BENVENUTI ALLA CAVALETTO EDITION, LA SECONDA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 114° ALL TIME!

Questo è il gruppo DYLAN della CAVALETTO EDITION con ANDREA CAVALETTO nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo DYLAN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MARTIN.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo PARANOID.


Questo è un gruppo da DIECI racconti, pertanto saranno i primi QUATTRO racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA CAVALETTO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho provveduto a posizionare i tre racconti con MALUS MINIMO in modo che fossero uno per gruppo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo DYLAN:

Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina, di Andrea Partiti, ore 23.03, 3654 caratteri
Morta una strega, se ne fa un’altra, di Viviana Tenga, ore 23.57, 3633 caratteri
Lo scheletro nell’armadio, di Patty Barale, ore 01.00, 3292 caratteri
Il geografo scoordinato, di Lorenzo Diddi, ore 21.44, 3605 caratteri
La dama bianca, di Luigi De Meo, ore 22.43, 3648 caratteri
A casa re Tri Tocchi, di Andrea Patti, ore 00.05, 3409 caratteri
L’ombra di me stesso, di Serena Aronica, ore 00.20, 3438 caratteri
Dimora stregata, di Fabio Aloisio, ore 00.25, 3637 caratteri
La Vecchia, di Roberto Masini, ore 00.57, 3611 caratteri
Bitcoin insanguinati, di Luca Occhionorelli, ore 01.03, 2849 caratteri MALUS 5 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 APRILE per commentare i racconti del gruppo MARTIN. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DIECI racconti del MARTIN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTINOVE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MARTIN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA CAVALETTO EDITION A TUTTI!



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roberto.masini
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 19 aprile 2018, 19:10

E' possibile correggere grosse sviste grammaticali?

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 19 aprile 2018, 19:14

roberto.masini ha scritto:E' possibile correggere grosse sviste grammaticali?

Ti rispondo io e sono sicura che l'Antico confermerà: no, il limite massimo di consegna (e quindi anche di correzioni) è stata l'1:33 di lunedì. Qualsiasi modifica dopo quella data squalifica il racconto. Se il tuo racconto non passa la selezione per la Vetrina, tuttavia, è possibile (solo a sfida conclusa) rivederlo e postarlo nel Laboratorio.
Uccidi scrivendo.

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roberto.masini
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 19 aprile 2018, 19:16

eleonora.rossetti ha scritto:
roberto.masini ha scritto:E' possibile correggere grosse sviste grammaticali?

Ti rispondo io e sono sicura che l'Antico confermerà: no, il limite massimo di consegna (e quindi anche di correzioni) è stata l'1:33 di lunedì. Qualsiasi modifica dopo quella data squalifica il racconto. Se il tuo racconto non passa la selezione per la Vetrina, tuttavia, è possibile (solo a sfida conclusa) rivederlo e postarlo nel Laboratorio.

Grazie!

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Filippo Santaniello
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » venerdì 20 aprile 2018, 19:43

Ciao a tutti, ecco la mia classifica e commenti!

CLASSIFICA

1 – Dimora stregata
2 – L’ombra di me stesso
3 – A casa re Tri Tocchi
4 – Morta una strega se ne fa un’altra
5 – Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina
6 – Lo scheletro nell’armadio
7 – La dama bianca
8 – La vecchia
9 – Il geografo scoordinato
10 – Bitcoin insaguinati

COMMENTI


“Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina”


Ciao Andrea, ho notato molta cura nella tua scrittura, precisa e certosina, che evoca un'atmosfera esoterica, stregonesca, legata al passato. Andando avanti nella lettura credevo che il racconto partisse da un momento all'altro. Invece sei rimasto legato all'ambientazione, senza preoccuparti di inserire un personaggio, ad esempio un viandante, per farlo interagire nella locanda. Allora forse il racconto avrebbe decollato, soprattutto se inserivi qualche dialogo per rendere la lettura più snella. Grande senso dell'evocazione dunque, ma per quanto mi riguarda poco svolgimento della trama. Una via di mezzo che però supera abbondantemente la sufficienza. Sarà un piacere rileggere qualcosa di tuo!

“Morta una strega se ne fa un’altra”

Bel racconto Viviana, soprattutto ho apprezzato la leggerezza con cui hai trattato il tema. Non mostri, non fantasmi, ma una streghetta che vuole impossessarsi degli amuleti di una collega ma trova una brutta sorpresa sul finale. Una cosa che non ho capito è in che epoca siamo. Siamo ai giorni nostri? Credo di sì dato il nome che hai dato al marito della strega. Ecco: il fatto che sia una storia contemporanea secondo me non è una scelta azzeccatissima. Raffigurare streghe nel 2018 senza attualizzarle non è un punto a tuo favore. Sortilegi, palle di fuoco, spiritelli... forse avrei preferito qualcos'altro. Qualcosa di più moderno. Ciò non toglie che il racconto è scritto davvero bene: fluido e compatto. Proprio lo stile adatto a una gara come questa!

“Lo scheletro nell’armadio”

Ciao Patty, hai davvero una macabra fantasia! Il tuo racconto trasuda elementi grotteschi dalla prima all'ultima riga però mi ha lasciato perplesso per due motivi: il primo perché la storia parte in un modo poi prende una piega e non torna più su Don Carlo che secondo me poteva essere il protagonista della vicenda, e poi perché c'è un fatto poco verosimile. Ossia nell'armadio non c'è un fantasma, ma uno scheletro. Quindi la madre che ha fatto? Ha ucciso l'amante e l'ha fatto imputridire nell'armadio? Bé, se avesse murato l'armadio ci poteva stare, ma in questo modo ho seri dubbi :D :D Un racconto ambivalente. Da un lato ho apprezzato lo stile, dall'altro ho delle perplessità sul soggetto. Qualcosa scricchiola e non è l'armadio!

“Il geografo scoordinato”


Ciao Lorenzo, tra punti cardinali e barbe il tuo racconto mi condotto in una dimensione onirica fin troppo diradata in cui trovare appigli che possano sollecitarmi a dare un giudizio pienamente positivo. Il racconto è ben scritto, d’altronde a Minuti Contati è raro trovarne che non lo siano, però il peregrinare del tuo eroe si fa sempre più vago e inconstinte e si ha l’impressione che nemmeno l’autore sappia dove andare. Il lettore quindi finisce il racconto con un senso di profondo smarrimento in cui ripensa a ciò che ha appena letto senza che un nesso venga in superficie. Se questo era l’obiettivo allora hai fatto centro e non posso far altro che incitarti a mettere nuovamente alla prova la tua fantasia!

“La dama bianca”

Olà Luigi! Se ho capito bene un soldato innamorato si finge Dama Bianca per aggirare la sorveglianza e accedere alla stanza della pulzella? Tutto sommato ci sta! Nulla di eclatante però il tema è rispettato e la scrittura ha buon piglio. Il racconto per i miei gusti ha un sapore fin troppo classicheggiante, lo stile è serioso, pacato, non proprio il mio genere ma i gusti son gusti. Chissà come dev’essere veramente questo castello... di sicuro affascinante se ti ha mosso a ispirazione!

“A casa re Tri Tocchi”


Ciao! Hai rispettato il tema con un racconto davvero niente male che mi ha lasciato addosso una sensazione di disagio dovuta non solo alla vicenda, ma anche all’archietettura con cui ha organizzato il materiale narrativo, rivelando solo alla fine la vera natura delle sorelle. Avrei preferito più chiarezza nei punti di vista poiché tra voce e pensieri di Greta e voce dalla psicologa si crea un po’ di confusione, ma forse è questa la particolarità della storia che col suo senso di straniamento ti prende alla gola e non ti lascia più.

“L’ombra di me stesso”

Ciao Serena! Questo è proprio un bel racconto perché il tema è rispettato, l’idea centrale è forte e ne hai tenuto le redini padroneggiandola dall’inizio alla fine. In una versione estesa mi piacerebbe sapere il motivo per cui ha ucciso moglie e figlia. La figlia era davvero malata di cancro e la moglie soffriva troppo così lui l’ha uccisa per estinguere le loro pene? È un racconto horror ma anche poetico e doloroso, al momento, tra quelli che ho letto, è quello che mi è piaciuto di più, credo che sul podio ci sei con tutti e due i piedi!

“Dimora stregata”

Bellissimo! Per ora il mio preferito! In questo racconto vince tutto: lo stile chiaro e scorrevole, l’atmosfera fantasy cangiante, il protagonista che sebbene la brevità del racconto, diventa subito il tuo beniamino. Ottimo anche il finale che giustifica l’interferenza della telefonata che fa nascere il disguido che porta Patuffo a correre in farmacia per un Imodium! Mi hai divertito :D

“La vecchia”

Ciao Roberto, ho apprezzato il tuo racconto però sono d’accordo con chi ti ha fatto notare che il lungo incipit brucia il finale. Quindi avresti fatto meglio a non introdurre subito il personaggio della Vecchia, ma solo in un secondo momento così da creare una scintilla di collo di scena nel finale. La scrittura comunque è molto ben calibrata e scorrevole, quindi sotto questo aspetto il racconto guadagna qualche punto in più!

“Bitcoin insaguinati”

Ciao Luca, del tuo racconto ho apprezzato la tensione e la scrittura agile anche se ricca di avverbi e a tratti un po’ pesante, tuttavia non credo che il tema sia stato rispettato fino in fondo poiché alla fine la dimora non risulta infestata, ma gli scricchiolii son dati dai passi del killer. Anche il colpo di scena finale non è dei più riusciti. I bitcoin non aggiungono nulla al racconto, anzi, portano fuori strada. Io per utilizzare il tema della casa infestata in una storia come la tua avrei fatto che il marito sceglie quella casa per sbarazzarsi della moglie perché sa che la casa è infestata quindi spera che uno spavento faccia morire d’infarto la consorte, ma alla fine avrei fatto morire lui. Alla prossima ciaooo!

Come sempre è stato molto divertente leggere e commentare e sopratutto scrivere! Alla prossima!

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White Duke
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » sabato 21 aprile 2018, 8:54

Le prime due posizioni e le ultime tre erano sicure per il resto è stato molto difficile scegliere.
Ecco la mia classifica:
1 - Dimora stregata
2 - Morta una strega se ne fa un’altra
3 - La dama bianca
4 - L’ombra di me stesso
5 - Lo scheletro nell’armadio
6 - A Casa re Tri Tocchi
7 - Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina
8 - Bitcoin insanguinati (per la scarsa attinenza al tema, altrimenti sarebbe andato più su)
9 - Il geografo scoordinato
10 - La vecchia

LO STUFATO PERPETUO DI BABA YEKATERINA
La storia richiama quella delle antiche fiabe russe che si tramandano di generazione in generazione nelle campagne degli Urali, e crea una ambientazione davvero gradevole. L’elemento horror dei viandanti che non volevano pagare e fanno una brutta fine è ben inserito e non stona col resto. La prosa è sicuramente impeccabile. Il difetto è che (come ti hanno già detto) il racconto non cattura mai veramente, manca un colpo di scena o un elemento capace di far dire “wow” al lettore. Poi a mio parere il collegamento col tema delle “dimore infestate” è abbastanza labile e solo suggerito, ma comunque c’è quindi va bene.

MORTA UNA STREGA SE NE FA UN’ALTRA
Racconto perfettamente in tema, ben scritto e appassionante, ottimo anche il colpo di scena finale relativo al marito della strega. C’è anche un piccolo approfondimento del personaggio principale (ovviamente nei limiti consentiti dal rispetto del conteggio di battute) di cui conosciamo l'ambizione a farsi rispettare e temere. È stato molto piacevole da leggere e la lettura e scorrevole. Veramente un buon lavoro, i miei più sinceri complimenti.

LO SCHELETRO NELL’ARMADIO
Ottima l’idea di narrare un dramma familiare con gli occhi di un bambino. Il racconto mi è piaciuto e la lettura è scorrevole. Il colpo di scena finale è gradevole ma riesce solo in parte, comunque nel complesso non è male. Perfettamente pertinente al tema proposto e scritto con una buona prosa. La figura dell’esorcista all’inizio è sostanzialmente inutile, il racconto avrebbe funzionato bene anche senza, ma sono difetti di poco conto.

IL GEOGRAFO SCOORDINATO
La scrittura mi è sembrata confusionaria e ho dovuto leggerlo un paio di volte per riuscire a seguirlo perché mi ero perso nella narrazione. Inoltre non ho capito se tutta la vicenda è dovuta alla casa in cui vive o sono le mappe che sono magiche, o è lui ad esserlo. Quindi in definitiva mi è sembrato anche poco attinente al tema proposto. Mi dispiace perché si vede l’impegno dell’autore nel creare qualcosa di alternativo e originale. Però il mio sincero parere è che non mi ha convinto.

LA DAMA BIANCA
Una bella storia con un colpo di scena simpatico e divertente alla fine. Stile pulito, prosa bella e lettura scorrevole. Mi piace l’idea del soldato che approfitta di questa leggenda per incontrare la sua amata. Nel complesso la storia mi è piaciuta anche se non mi ha fatto emozionare più di tanto, ma del resto non è un racconto horror. Non vedo difetti gravi, congratulazioni.

A CASA RE TRI TOCCHI
Storia un po’ contorta a causa dei “salti” frequenti, ma comunque molto appassionante. Mi ha molto colpito. L’unica cosa non mi è piaciuto molto il modo con cui è scritta, l’hai costruito con tante frasi brevi al termine del quale vai sempre a capo, se da una parte rende l’idea di qualcosa di frenetico dall’altra rende il testo molto frammentato. Però forse è solo una questione di gusti. Nel complesso l’idea mi è piaciuta moltissimo ma la realizzazione solo in parte.


L’OMBRA DI ME STESSO
Il racconto si legge volentieri ed è scritto molto bene. Bella soprattutto la contrapposizione tra uno stile iniziale che sembra introdurre un racconto “tranquillo” brutalmente interrotto con “Tagliai prima la gola…”.
Purtroppo la trama prende davvero molto da “il gatto nero” di Edgar Allan Poe, forse troppo, e questo secondo me è il principale problema: la mancanza di originalità e il riferimento palese ad un classico. Per il resto il racconto mi è piaciuto molto.

DIMORA STREGATA
Racconto veramente godibilissimo ed esilarante. Ho trovato davvero intelligente l’idea di rovesciare lo schema classico. Qui il folletto non solo è contento di ricevere in eredità una casa stregata ma ci rimane malissimo quando scopre che non lo è. Molto bello anche il colpo di scena finale sulla pianta, davvero divertente (se fossi io Patuffo mi sarei teletrasportato al gabinetto, ma sono dettagli). Complimenti per il racconto, soprattutto per l’idea di base molto originale.

Segnalo un errore (probabilmente un refuso) hai scritto “La defunta si è ricordatO”, ovviamente è "ricordatA".

LA VECCHIA
Il colpo di scena non riesce a causa del lungo incipit in cui praticamente lo sveli in anticipo. Parli di pentacoli, di rospi sotterrati vivi e persino diavoli e caproni sul cancello della casa, quindi alla fine nessuna sorpresa e nessun colpo di scena nello scoprire che la vecchia è una strega.
Il racconto inoltre presenta informazioni sovrabbondanti che non servono alla storia. Ad esempio i cognomi dei protagonisti, ripetuti tra l’altro due volte, sono sostanzialmente inutili, così come la loro provenienza da Alessandria, sarebbe stato sufficiente dire che non erano del posto, sembrano dettagli inseriti per forza.
La frase “Misero i passamontagna, bussarono ed entrarono” non mi convince, se sono un ladro e metto il passamontagna di sicuro non busso alla porta perché chi è in casa tenderà a non aprirmi vedendo un uomo col volto coperto alla propria porta.
Ok la prosa e lo stile.

Per i motivi sopracitati il racconto non mi ha particolarmente entusiasmato.

BITCOIN INSANGUINATI
Racconto scritto bene e appassionante. Buono il colpo di scena in cui si scopre che alla fine il marito è il mandante del killer. Il dettaglio che il pagamento del “contratto” avvenga in bitcoin è sostanzialmente inutile, troppo poco importante per essere inserito addirittura nel titolo. Sembra quasi che tu abbia voluto inserire per forza questo elemento, se il pagamento fosse stato in contanti o in lingotti d’oro la storia avrebbe funzionato lo stesso. Questo però è un difetto di poco conto, uno ben più importante è il fatto che trovo il racconto scarsamente attinente al tema proposto. La casa in questione non è infestata da nessuno e nemmeno i protagonisti lo sospettano mai nei loro dialoghi. Capiscono fin dall’inizio che c’è un estraneo in casa e non una infestazione sovrannaturale. Questo penalizza tantissimo un racconto che altrimenti sarebbe molto pregevole.
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » sabato 21 aprile 2018, 18:36

Tocca a me!

Classifica e i commenti a seguire:

1. A casa re Tri Tocchi
2. Dimora stregata
3. Morta una strega, se ne fa un’altra
4. L’ombra di me stesso
5. La dama bianca
6. Lo scheletro nell’armadio
7. Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina
8. La Vecchia
9. Bitcoin insanguinati
10. Il geografo scoordinato


LO STUFATO PERPETUO DI BABA YEKATERINA
Ciao Andrea. Hai tratteggiato il tema con un racconto molto evocativo: hai saputo destreggiarti molto bene nelle descrizioni e dato al narrato lo stesso tono che si dà alle storie che si raccontano davanti alle fiamme di un caminetto, non so se mi spiego. Il tema c'è, non parliamo di infestazioni di spettri ma di un luogo un po' "sacrilego" e trasformato allo scopo. Mi è piaciuto; ammetto tuttavia che non mi è rimasto impresso come avrei voluto (proprio perché sono abituata a racconti più graffianti da parte tua). Nel senso, hai focalizzato bene le scene e gli ambienti, ma forse IMHO il dilungarsi su queste descrizioni hanno tolto un po' di "sostanza d'azione" (mamma mia, scusa il termine, ma non ne trovo uno migliore!). Comunque un bel lavoro. Alla prossima!

BITCOIN INSANGUINATI
Ciao Luca, ben trovato. Del tuo racconto ho apprezzato soprattutto la suspense che hai saputo trasmettere man mano che si va avanti a leggere. Devo tuttavia concordare con chi ti ha fatto notare che di casa infestata non c'è neanche come suggerimento: i due occupanti intuiscono che ci sia una presenza estranea "fisica" e reale, non uno spettro o un'altra entità soprannaturale.
Forse hai cercato di trasmetterlo usando lo stupore del marito (che in realtà sta fingendo, sapendo la futura piega delle cose), ma non emerge così tanto tra le righe.
Mi ha un po' fatto strano la moglie che scappa lasciando il povero marito un po' a pippola di cocco (povero XD) per poi ritrovarlo. Quasi pensavo che fosse nell'istantaneo diventato un fantasma (ucciso dal rapinatore): lì sì che avresti centrato tema e ottenuto un piccolo colpo di scena.
Tutto sommato, questo racconto si fa leggere ma ahimé non posso collocarlo molto in alto per via delle osservazioni che ti ho fatto. Alla prossima!

PS: piccola pignoleria: "rudere fatiscente" mi sembra una ripetizione in quanto il termine "rudere" incarna già in sé il concetto della decadenza.

DIMORA STREGATA
Ciao Fabio! Quando ho letto il finale mi è inevitabilmente tornato in mente il video di un certo "gatto arcobaleno" con una certa musica aberrante e non ho fatto a meno di ridere XD
Scherzi a parte: il racconto si legge molto bene, riesci a far suscitare simpatia per questo spiritello spaccone, che vuole provare l'emozione di una casa stregata e che infine si becca proprio l'unica sfortuna, e solo per un misunderstanding ;)
Non ho appunti da farti, semmai forse, come fatto già notare, visto che il nostro eroe può teletrasportarsi non l'avrei fatto correre sul finale.. ma fa ridere di più ;)
Bella prova.

IL GEOGRAFO SCOORDINATO
Ciao Lorenzo, ben trovato. Beh, che dire, se il tuo intento era quello di disorientare, l'hai centrato in pieno. Forse troppo XD perché, un po' per i periodi lunghi e poveri di punteggiatura, ho dovuto leggere e rileggere per cogliere appieno il significato del tuo racconto, e forse non sono sicura di averlo compreso appieno ancora adesso. Di sicuro la fantasia ce l'hai e si vede, solo che veramente ho faticato a tenere il filo degli eventi, proprio mentre leggevo.
Per l'attinenza al tema, più che "dimore" vedrei "luoghi stregati", volendo allargarne l'interpretazione. E ci può stare (se mi sbaglio smentiscimi senza remore XD)
Ripeto, avessi guidato meglio il lettore con una prosa meno "pesante", l'avrei collocato più in alto. A tuo favore ci va, lo ripeto, l'immaginazione e l'impronta visionaria e onirica che hai dato alla tua storia.

LA DAMA BIANCA
Ehilà Luigi! Confesso che non sapevo di questo castello, adesso son curiosa.
Sul racconto direi che il tema è più che centrato, non è un intreccio originale o dal finale sconvolgente ma non per questo lo penalizzo più di tanto. Lo stile è abbastanza fluido, qualche punteggiatura scordata in un paio di punti, ma son distrazioni.
Un appunto - ma più di gusto che di coerenza - sulla guardia: forse sarebbe stato ancora più intrigante se avesse iniziato con lo scetticismo - quindi sorvegliando militarmente ai primi accenni di disturbo anziché tremare o pensare che sia l'effetto di una stregoneria - per poi sconvolgerlo all'apparizione della dama e infine la rivelazione. Doppio ribaltamento, che forse avrebbe accresciuto la suspense durante la lettura. Ma considera che io sono anche contorta :P
Un lavoro più che valido. Alla prossima!

MORTA UNA STREGA SE NE FA UN'ALTRA
Ciao Viviana. Un racconto che ha un buon ritmo, che ci guida nell'impresa della protagonista fino all'amaro finale in cui resta ahimé a bocca asciutta. Tema assolutamente rispettato. Forse (ma è solo un suggerimento) per rendere il tutto più intrigante, non avrei fatto riferimento al marito, in quanto un poco "spoilera" che ci potrebbe essere un contatto: forse addirittura non avrei fatto capire che una strega poteva sposarsi (anche perché difficilmente si riesce a nascondere i poteri a chi divide lo stesso tetto, specie con un sistema d'allarme simile ;) ). Ribadisco, è solo un suggerimento. Non ho appunti rilevanti da farti sullo stile: scivola che è un piacere. Piccola svista in fondo: "ma strega in carica" = "ma la strega in carica".

A CASA RE TRI TOCCHI
Accidenti che bello, questo racconto. Non solo per lo stile utilizzato, che ti conduce alla rivelazione finale passo per passo, come se fossimo noi a seguire il percorso fatto intraprendere dalla psicologa, ma per la qualità con cui hai tratteggiato ogni scena, rendendola vivida, reale. Ammetto che, da brava ignorante, ho dovuto Googlare per capire il titolo, ma nessun problema ;)
La tua casa infestata fa parte sia del reale (il luogo in cui è accaduta l'esperienza traumatica della protagonista) sia a livello metaforico, con le tre sorelle che incarnano le paure, la situazione presente e il tormento che attanaglia la ragazza.
Concordo con Filippo, avrei cercato di separare meglio il narrato dal parlato della psicologa, ma non è un difetto rilevante, perché il tuo stile ha saputo comunque farmi intuire chi parlasse. Complimenti!

LO SCHELETRO NELL'ARMADIO
Ciao Patty! In questo caso abbiamo il fantasma del tradimento passato ;) tema quindi rispettato. Il racconto è molto simpatico, non ha guizzi stilistici particolari ma non per questo non è meno gradevole. A livello di storia, ho solo una piccola rimostranza: più che averlo nascosto "quand'è nato", un amante lo si nasconde nell'armadio nel classico momento del "cielo, mio marito!". Forse più che "nato" sarebbe stato meglio "concepito" come termine, allora si sarebbe incastrato meglio.
Concordo con Filippo: la figura del prete pensavo sarebbe riemersa successivamente nella storia, invece si esaurisce nella fase iniziale.
Se devo trovarci qualche difetto, forse è un po' "rigida" la reazione del bambino di fronte allo scheletro: nell'immaginario collettivo è qualcosa di grottesco per un adulto, figuriamoci per un bambino che va alle elementari... Più che altro, da dove è saltato fuori se prima non c'era? E perché si è mostrato senza una causa apparente soltanto dopo anni? Forse un evento scatenante (che so, la parete dell'armadio divelta, o altro da parte del bambino) l'avrebbe resa più "verosimile".
Alla prossima!

L'OMBRA DI ME STESSO
Ciao Serena. Un racconto torbido il tuo, tema centrato con la figura di quest'uomo, padre e marito e assassino, che "infesta" la sua stessa casa, fantasma in cui lui non si riconosce più, senza più vivere davvero. Nonostante la pressoché assenza di azioni "significanti" non l'ho trovato affatto noioso. Se proprio volessi puntualizzare, avrei lasciato uno stacco di paragrafo prima del "tagliai la gola a mia moglie", perché mi spiazza un poco, mi fa passare da una scena all'altra.. Anche sul tempo verbale della narrazione degli eventi passati ho dei dubbi, forse un passato prossimo o addirittura un trapassato prossimo sarebbe stato meglio. Difetti minori, che non penalizzano una prova più che valida. Ben fatto.

LA VECCHIA
Ciao Roberto, ben trovato. Nel tuo caso la tua casa è abitata da una strega vegliarda che fa fare una brutta fine ai suoi rapinatori. Forse avrei seguito con più interesse il dipanarsi degli eventi se non avessi "spoilerato" le stranezze della vecchia nel lungo paragrafo iniziale, quello che riguarda le voci di paese e le testimonianze, dato che poi, tra l'altro, i tuoi rapinatori "ignorano" queste voci. Le bizzarrie del comportamento della vecchia così spiattellate mi fanno intuire palesemente che qualcosa non va in lei, quindi quando leggo che alla fine la vecchia se ne sta nella stanza col caprone demoniaco e intuisco che quei tre faranno una brutta fine non mi stupisco più di tanto, non c'è colpo di scena, ed è questo che più penalizza il racconto secondo me. Avrei tenuto più sul "vago" le voci iniziali facendo intendere che la vecchina era solo magari un po' stramba (ma nella norma, senza comportamenti "satanici") e dato molto più spazio all'incursione dei rapinatori, che è il cuore del tuo racconto e che invece rileghi a pochi paragrafi, almeno a mio avviso. In questa maniera sarei stata più "curiosa" di sapere come sarebbe andata la rapina e quali sorprese riservava la vecchia.
A livello stilistico non ho appunti da farti, il racconto si legge bene. Qualche refuso qua e là ma non è penalizzante.
A rileggerci!
Uccidi scrivendo.

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Paola B.
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » domenica 22 aprile 2018, 19:06

Dopo aver fermentato un po' le idee, ecco qua:

Lo Stufato Perpetuo di Baba Yekaterina
Baba Yekaterina cugina di Baba Jaga? Battute a parte, mi è piaciuto il tuo racconto. L’ho trovato curato nelle parole che trasmettono proprio la lentezza. Lentezza delle giornate quasi tutte uguali e nel girare il calderone giorno dopo giorno. Non c’è molta azione, ma fa parte della vita in quelle dimore… anche se, magari, qualche emozione in più avrebbe vivacizzato la storia. Comunque: una bella prova.

Morta una strega, se ne fa un’altra.

La storia si legge molto bene, scorre, l’idea su cui si basa è buona e anche abbastanza originale. Tutto bene fino a quando ho letto il finale. A parer mio, non è detto che per tutti sia così, stona molto con la parte precedente. Probabilmente la fretta di chiudere il racconto non te l’ha fatto curare come sopra. Non importava mettere nome e cognome del marito, non inficia il racconto. Poi, invece di far dire subito tutto a lui, la spiegazione per chi legge l’avrei messa tra una lotta e l’altra. Poco alla volta.

Lo scheletro nell’armadio

Questa storia parte con modalità horror, durante, si modifica attenuandosi e diventando naif. Mi ha dato la sensazione che sia stato un “work in progress” (in effetti non è altro che questo MC), che però tu non abbia ritoccato una volta concluso il lavoro. È questo quello che stona e non lo fa apprezzare per come dovrebbe. Peccato.

Il geografo scoordinato

Davvero poetico questo racconto. La leggerezza delle immagini, la descrizione del protagonista, le scelte del geografo che come un bambino ripristina le coordinate secondo i propri gusti. Questa parte l’ho molto apprezzata.
Non capisco dov’è il contest… È lui così particolare o è il luogo in cui vive che lo rende così? C’è molta confusione. Ci sono dei refusi e i periodi sono molto lunghi, a volte. Da rivedere.

La dama bianca

Un racconto simile l’ho già letto, forse proprio qui a MC qualche anno fa. La storia è carina, si legge bene. Non proprio originale e infatti, proprio per questo, immaginavo già come sarebbe andata a finire. Perché non metti i dialoghi a capo? Renderebbe più semplice la visione nello schermo. Non mi ha colpito molto, penso tu l’abbia capito, ma è solo un mio personale parere.

A casa re Tri Tocchi

Ecco! Questa è una storia che mi ha preso molto. È costruita talmente bene da non sembrar possibile che sia stata scritta in poco tempo. Affronti tematiche difficile riuscendo a collegarle alla favola. A dare un perché e un senso alle sofferenze senza scendere nel banale o nel già letto. Davvero una bella prova.

L’ombra di me stesso

Di questo racconto mi piace molto la cura dell’ambientazione. L’inizio l’ho trovato un po’ forzato, tanto che ho dovuto rileggere per capire che era il sole ad annegare nel suo sangue e non una probabile vittima. A parte questo il resto scivola via bene. Però, non trovo rispettato il tema: è la sua coscienza che lo fa vacillare come uno spettro e non magie, streghe o gli spiriti vendicativi della moglie e figlia.

Dimora Stregata

Entrambi abbiamo lavorato sull’affinità del suono del titolo, poi ognuno ha preso un indirizzo diverso.
La storia è carina, si legge bene fino in fondo, è chiara e da subito comprensibile ed è ironica… forse, a mio avviso, la parte iniziale è più ampia rispetto al dopo, sembra voglia far perdere un po’ di tempo prima di arrivare al dunque. Comunque una buona prova.

La vecchia

Questa storia, secondo me, è troppo raccontata. L’azione avviene solo nella parte finale e, a causa di ciò che era stato già detto, non presenta novità. Andava diluita poco alla volta l’identità della vecchia, per creare suspense e invogliare la lettura. Così come è presentata diventa pesante già dall’inizio. Alla prossima.

Bitcoin insanguinati

La storia scorre bene, è interessante, si procede volentieri nella lettura. Mi ricordava un cartone animato quando la moglie corre, sempre più veloce fino a scontrarsi col marito. Proseguendo nella lettura, si incomincia a percepire che, probabilmente, di stregato non c’è niente. Ti dirò: ci sono rimasta male non trovandolo, anche se poi il finale così non me lo aspettavo. Ciao.


And the Winner is:

1 A casa re Tri Tocchi
2 Lo Stufato Perpetuo di Baba Yekaterina
3 Dimora Stregata
4 Il geografo scoordinato
5 L’ombra di me stesso
6 Morta una strega, se ne fa un’altra.
7 Lo scheletro nell’armadio
8 Bitcoin insanguinati
9 La dama bianca
10 La vecchia
Ultima modifica di Paola B. il mercoledì 25 aprile 2018, 22:26, modificato 1 volta in totale.

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Linda De Santi
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » domenica 22 aprile 2018, 23:24

Ciao e complimenti a tutti per i bei racconti di questa edizione. Buon contest!

I commenti in ordine sparso:

Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina di Andrea Partiti


Ciao Andrea!
La tua scrittura è ottima come sempre e l’ambientazione è suggestiva. Bello il personaggio di Baba Yekaterina, che dal nulla costruisce un piccolo impero, modellando la realtà intorno a sé un pezzetto dopo l’altro. Interessante l’immagine dello stufato perpetuo, che nasce dai morti e di morti si alimenta.
Forse la storia manca un po’ di mordente, probabilmente perché lo stufato misterioso fa prospettare un effetto sorpresa che poi alla fine non c’è. Non credo però che sia un male, riuscire a rendere interessante un racconto senza che ci sia un colpo di scena finale forse è anche più difficile. Sicuramente l’ambientazione e il personaggio di Baba Yekaterina sono riusciti molto bene. Bravo!

Morta una strega, se ne fa un’altra di Viviana Tenga

Ciao Viviana!
Bello il racconto delle imprese compiute da Nilde per arrivare al tesoro della strega. La storia scorre via bene, è coinvolgente e avvincente.
Avrei evitato il riferimento al marito nella prima parte: è un piccolo spoiler, si sa che a un certo punto, nella storia, salterà fuori. Forse sarebbe bastato un piccolo accenno a “quel vecchio rimbambito del marito della strega, che, sordo com’era, non le avrebbe certo dato fastidio”, senza dargli un nome e cognome (anche perché trovo strano che lui abbia un nome mentre la strega no – a parte nel finale).
In ogni caso è un buon lavoro, brava!

Lo scheletro nell’armadio di Patty Barale

Ciao Patty! L’idea è molto bella e il tuo stile di scrittura, come sempre, piacevolissimo e scorrevole!
Mi piace la materializzazione delle metafore, e il tuo racconto ci riesce bene!
Nello svilupparsi dei fatti, però, forse non è gestito benissimo ciò che accade: prima nell’armadio sembra esserci un fantasma, poi c’è un mucchietto di polvere, poi uno scheletro. Fino a un certo punto a vedere e sentire lo spirito/scheletro è solo Michele, poi alla fine lo vede anche la mamma… come mai questo cambiamento?
Soprattutto, se l’idea era quella di nascondere la cosa al marito, riporre la polvere delle ossa nell’armadio non mi sembra il modo migliore per riuscirci :D
Inoltre, la parte iniziale appare un po’ scollegata dal resto: la scena del battesimo di Michele non sembra avere una funzione particolare nel racconto, quindi forse inizierei direttamente dal paragrafo successivo, da “Non ricordava la prima volta…”
Una lettura godibile, insomma, ma che necessita di qualche ritocco in più. Alla prossima!

Il geografo scoordinato di Lorenzo Diddi

Ciao Lorenzo!
Di sicuro il tuo è un racconto originale, con una bella idea di fondo e uno stile coerente con il titolo e le premesse.
Il suo limite è che, purtroppo, dopo un po’ (diciamo da metà in poi) l’intento della storia diventa evidente e tutto quello che segue alla prima metà è semplicemente una riproposta dello stesso meccanismo. Forse, in questo particolare caso, un testo più breve sarebbe stato più efficace.
Inoltre, mi sa che non ho afferrato bene l’idea che incarna il tema del contest… è la dimora del geografo che lo fa essere così “scoordinato”?
In definitiva, un racconto con una bella idea, ma che a mio parere andrebbe abbreviato per conferirgli una resa ancora migliore.
Spero di esserti stata utile. Alla prossima! :)

Dimora stregata di Fabio Aloisio

Bello, divertente, ben scritto. La densità di idee per riga di questo racconto è da applausi!
Onestamente non trovo niente che si potrebbe migliorare, così com’è il racconto mi piace un sacco. Giusto il titolo secondo me avrebbe potuto giocare ancora di più sull’ambiguità del tema, poteva anche essere “Di-more Stregate”, ma si tratta di una sottigliezza.
Un ottimo lavoro, bravo!

La dama bianca di Luigi De Meo

Ciao Luigi!
Racconto piacevole, scritto con un bello stile. Qua e là ci sono alcuni refusi, dovuti senz’altro al poco tempo a disposizione. La storia in sé non ha guizzi particolari (ma non è detto che debbano essercene per forza) e la vicenda scorre in maniera lineare fino alla conclusione leggera e divertente. Il tema sicuramente è centrato e ho apprezzato anche la scelta di alcuni vocaboli, ad esempio “paludato” e “credulità”.
Ho visto le foto del castello, veramente bello, me lo sono segnato così se capito dalle parti di Brescia vado a vederlo! ;)
Alla prossima!

A Casa Re Tri Tocchi di Andrea Patti

Ciao Andrea! Bel racconto, riesci sia a rendere spaventose le tre sorelle con una caratterizzazione minima, sia avvincenti le scene con frasi brevi e semplici.
Affascinante la risoluzione della storia, a cui porti il lettore per gradi, facendolo sentire proprio come deve sentirsi Greta alla fine del suo duro percorso psicologico.
C’è un po’ di caos tra le varie voci e le dimensioni spazio/temporali in gioco, non è sempre chiarissimo chi pensa cosa e in quale dimensione (passato/presente, realtà/immaginazione) si svolgono le varie scene.
Il riferimento finale all’isola all’inizio mi ha lasciato perplessa, poi sono andata a documentarmi sulla Casa Re Tri Tocchi e ho capito.
Un buon lavoro.

L’ombra di me stesso di Serena Aronica


Ciao Serena!
Del tuo racconto mi è piaciuto soprattutto lo stile, estremamente curato e ben gestito. Mi è piaciuta moltissimo la descrizione iniziale del tramonto, che, vista dagli occhi del protagonista, diventa la descrizione di un omicidio.
La vicenda in sé, invece, mi lascia abbastanza fredda. Un uomo stermina la propria famiglia e mura i cadaveri nelle pareti di casa… un po’ troppo cliché. Anche il tema non è pienamente centrato: più che di una dimora stregata, si tratta di una casa che nasconde un segreto inquietante, ma che non ha niente a che vedere con il soprannaturale (né “reale”, né nella mente del protagonista, che è estremamente consapevole che a tormentarlo è il senso di colpa, non gli spettri).
In ogni caso si tratta di un buon lavoro, che secondo me ha il suo pregio più grande proprio nell’accuratezza e nella godibilità dello stile.
Alla prossima!

La vecchia di Roberto Masini


Ciao Roberto!
Racconto piacevole da leggere, che sviluppa il tema del contest in maniera classica.
Purtroppo, nel momento in cui si capisce che la vecchia è una strega, è abbastanza scontato come finirà la vicenda.
C’è anche un po’ di confusione a livello di tempi verbali, la narrazione inizia al passato, passa al presente, poi torna di nuovo al passato.
Un paio di frasi che non mi hanno convinto:

“Misero i passamontagna, bussarono ed entrarono” –> mi suona strano, da quando in qua i ladri bussano? :)

“Impugnava una pistola, pronto anche a sparare se avesse incontrato qualcosa di brutto, se le leggende che aveva ascoltato su quella vecchia, avessero avuto un fondo di verità.” -> Qui c’è una piccola contraddizione, poco prima è stato detto che non avevano ascoltato le dicerie sulla vecchia, ma solo quelle secondo cui la vecchia era ricchissima.

Comunque, nonostante sia ovvio che fine faranno i ladri, la scena in cui Manuel entra in casa dopo aver sentito le grida mette effettivamente i brividi.
Il racconto in sé è valido, taglierei giusto la spiegazione minuziosa dei sortilegi della strega nell’incipit e le varie incongruenze qua e là. Per il resto, la storia si legge bene.
Alla prossima!

Bitcoin insanguinati di Luca Occhionerelli

Ciao Luca!
Il racconto crea tensione e suspense, e l’idea con cui hai sviluppato il contest non mi dispiace: è vero che la casa non è stregata, ma da lettori lo si crede fino all’ultimo istante.
Lo stile mi è sembrato poco curato, probabilmente a causa del poco tempo a disposizione per scrivere. Soprattutto i dialoghi, se provi a leggere ad alta voce << C’è un miasma di fogna fortissimo e tutta la tenuta cade a pezzi tesoro, non vorrai tenere questo rudere fatiscente?!>>, ti accorgi che non suona realistica come frase colloquiale.
I bitcoin nel titolo fanno prospettare una cosa completamente diversa, e alla fine non hanno alcun ruolo nella vicenda. Li eliminerei.


La classifica:

1.Dimora stregata
2.Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina
3.A casa Re Tri tocchi
4.Morta una strega, se ne fa un’altra
5.La dama bianca
6. L’ombra di me stesso
7.Lo scheletro nell’armadio
8.La vecchia
9.Il geografo scoordinato
10.Bitcoin insanguinati

Krum_Krum
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » martedì 24 aprile 2018, 21:40

Ecco commenti e classifica!

Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina - Andrea Partiti
Ciao Andrea, mi hai fatto venire fame col tuo racconto. Hai una grande capacità di descrizione, che fa immergere in un’atmosfera est-europea tangibile. Pur essendo un racconto che echeggia altri racconti, ad esempio Sweeney Todd, la lettura è resa piacevole da un stile impeccabile e dalla creazione di immagini forti, come quella dello stufato perpetuo.
Morta una strega, se ne fa un'altra - di Viviana Tenga
Ciao Viviana; secondo me il racconto si sofferma fin troppo nella descrizione delle magie fatte per arrivare alla fine dell’avventura, ma manca un po’ di sostanza. Non riesco ad avere empatia per il personaggio e in fondo non riesco a essere così dispiaciuto per il finale che non le permetterà di ottenere il potere agognato.
Lo scheletro nell’armadio – Patty Barale
Ciao Patty, complimenti bel racconto. La figura dello scheletro nel suo essere macabra, assume dei toni quasi fiabeschi a paterni nei confronti del ragazzino. Mi piace che si limiti a raccontargli una storia edulcorata, come per paura di ferirlo raccontandogli la verità. Apprezzo anche il fatto che i bambini siano più coraggiosi degli adulti, i quali sono timorati di Dio e sono gli unici a spaventarsi di fronte allo scheletro.
Il geografo scoordinato – Lorenzo Diddi
Ciao Lorenzo, il tuo lo definirei un racconto atipico. Lasci il lettore disorientato allo stesso modo in cui lasci disorientato il tuo personaggio, perso in un mondo di coordinate confusionarie. Mi ha fatto pensare alla confusione che finiamo per crearci con le nostre stesse scelte ed elucubrazioni. Si perde un po’ il tema della sfida.
La dama bianca - Luigi De Meo
Ciao Luigi, un racconto classico e quasi boccaccesco. Il finale è simpatico e fa scappare un sorriso, purtroppo non sono riuscito a immergermi del tutto nel resto del testo. Non serve a molto la parte iniziale in cui la guardia si lamenta del turno di guardia e forse avresti potuto rendere più incisivo il tutto.
A Casa re Tri Tocchi – Andrea Patti
Ciao Andrea, hai scritto un bel racconto, con uno stile incalzante che fa arrivare in fondo in un battito di ciglia. Crei in maniera efficace il mondo fantastico dell’inizio racconto, con leggende e echi classici (le tre sorelle mi ricordano le tre parche) per poi ribaltare la situazione, senza tuttavia cancellarla del tutto.
L’ombra di me stesso – Serena Aronica
Ciao Serena, il tuo racconto ha uno stile molto incisivo nella prima parte ma, a mio parere, si perde un po’ nella seconda. Ho apprezzato molto la crudezza con cui hai descritto l’omicidio di moglie e figlia da parte del protagonista. Secondo me questo stile pungente cozza un po’ troppo con la seconda parte che invece si lascia andare a sentimentalismi che forse rovinano l’atmosfera generale.

Dimora stregata - Fabio Aloisio
Ciao Fabio, ho molto apprezzato il gioco di parole e l’aver affrontato il tema in maniera così originale. Se devo essere sincero però i nomi non mi hanno del tutto convinto perché non hanno una coerenza tra di loro e sembrano essere scelti solo in base a quanto suonano buffi. Secondo me se l’ironia fosse un po’ più sottile il racconto ne guadagnerebbe in godibilità.
La vecchia – Roberto Masini
Ciao Roberto, purtroppo il tuo racconto non è riuscito a fare molta presa su di me. La storia non mi ha particolarmente colpito, ma soprattutto ho trovato la scrittura pesante, troppo ricolma di avverbi e aggettivi che non aggiungono qualcosa di interessante al tutto. Con un buon lavoro di editing però può diventare un racconto godibile.
Bitcoin insanguinati – Luca Occhioronelli
Ciao Luca, temo di non aver capito il perché del titolo; si sarebbe potuto trattare di qualsiasi tipo di valuta e non sarebbe cambiato molto. Peccato, perché ero stato attratto dalla possibilità di leggere qualcosa di creativo riguardo un assassinio a colpi di bitcoin. Anche il tema non mi sembra del tutto centrato.


Lo scheletro nell’armadio – Patty Barale 1
A Casa re Tri Tocchi – Andrea Patti 2
Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina - Andrea Partiti 3
Il geografo scoordinato – Lorenzo Diddi 4
Dimora stregata - Fabio Aloisio 5
L’ombra di me stesso – Serena Aronica 6
Morta una strega, se ne fa un'altra - di Viviana Tenga 7
La dama bianca - Luigi De Meo 8
Bitcoin insanguinati – Luca Occhioronelli 9
La vecchia – Roberto Masini 10

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DandElion
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 26 aprile 2018, 1:23

Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina - Andrea Partiti

Il racconto è molto piacevole e mi riporta alle atmosfere infantili dei racconti russi della mia infanzia. Mi sembra molto ben scritto, l'ambientazione è evidente e la successione delle azioni scorre liscia senza intoppi. molto prevedibile il ricordo ai cadaveri come base della pietanza e molto interessante la scomposizione della chiesa per renderla ostello.. Mi sfugge dove sia però il concetto di "stregato". questo sarebbe il perfetto incipit per un racconto di fantasmi che parta da qui.
Morta una strega, se ne fa un'altra - di Viviana Tenga
“Per cui, tu hai talento”
Cazzarola! Anche tu ne hai e da vendere. Bello, bello vero. Il tuo racconto mi ha preso molto ed è scritto molto bene, però “Creare simili magie che sopravvivessero alla morte di chi le aveva generate non era facile, anzi, molti avrebbero detto non fosse possibile.” Fa capire SUBITO che l’essere magico è ancora vivo, quindi visto che i personaggi sono 3: la voce narrante, la strega e suo marito, se si ha un minimo di dimestichezza con un “colpo di scena” si sa già che trattasi non di strega ma di stregone. A parte questo spoiler (voluto o meno che sia!) molto, molto bello. Brava!
LO SCHELETRO NELL'ARMADIO – di patty barale
Hai capito la signora che ha nascosto lo scheletro nell'armadio!!
Molto ben riuscito il racconto che c'entra in pieno il tema del "fantasma" anche se in questo caso è una proiezione onirica più che un vero e proprio ectoplasma.. è l'armadio ad essere stregato e no la casa, ma possiamo serenamente andare in deroga su questo particolare. Mi piacerebbe vedere la faccia del papà quando la mamma gli ha dovuto spiegare tutto xD
Il geografo scoordinato – Lorenzo Diddi
Lorenzo Diddi ha scritto:In quella casetta fatta di mattoni azzurri e che si contraddistingueva dalle altre semplicemente perché altre case non c’erano, viveva un vecchio geografo con barba molto lunga di lunedì e assente di domenica.

Fino a qui è tutto chiaro..
Mi sembra chiaro l'intento di confondere e lasciar perdere nelle tue parole il lettore e inquietante questo sei stato bravissimo, perché da questo passo:
Lorenzo Diddi ha scritto:Così, una volta, andando verso Sud, che magari era l’Est la volta prima, si accorse che il mondo finiva e si vedeva solo lo spazio buio più che mai.

fino alla fine io avevo dato per scontato che il suo viaggio fosse fuori casa, non dentro! quindi ho dovuto rileggere il racconto per capire che non era mai uscito e che tutto avviene nella casa..
Uhssignur! bellissimo, ma molto complicato!!Sicuramente azzeccato, però: direi che in effetti finora è la casa più stregata di sempre!

La dama bianca - Luigi De Meo
Bellissimo!! Il magico potere della suggestione è dalla tua parte! Molto semplice immedesimarsi con la voce narrante, a leggerlo mi si sono rizzati i peli sullo "shhh" e devo dire che sto ancora ridacchiando per conclusione non scontata. Bello, molto, e quasi non mi dispiace che il fantasma sia solo uno spauracchio per bambini!
A Casa re Tri Tocchi – Andrea Patti
Ciao!!
Molto molto violento e di forte impatto e questo è senz'altro un bene.
Purtroppo però, alcune cose che non mi erano chiare e di cui ti stavo chiedendo conto le ho capite solo grazie al tuo commento-spieghino.. e questo non è un bene :(

Pache92 ha scritto:L'idea su cui si basa il racconto tenta di declinare le diverse risonanze del tema "dimora stregata" in un quadro coerente.
Qui la dimora stregata è il luogo fisico della masseria come sede di fenomeni paranormali (la leggenda delle sorelle) e come sede di ricordi umani "infestanti"


La violenza sessuale si intuisce molto alla lontana: poteva esser stato un tentato omicidio o un incidente anche, se non l'avessi espresso non l'avrei colto.
Pache92 ha scritto: ma è anche il luogo metafisico della psiche di Greta con i suoi archetipi.

ecco questo si capisce dall'analista in fondo.

Lo stile è perfettamente idoneo al tipo di racconto.

[/quote]Questo, insieme alla violenza messa in atto anni prima dai compagni più grandi di Greta e causa sia del periodo in Comunità, sia del ricorso all'aiuto della dottoressa, sia del particolare aspetto delle "Sorelle", sono tutti elementi che forse avrei potuto rendere in modo più immediato e che cercherò senz'altro di strutturare meglio in futuro.
Grazie ancora![/quote] Si ecco diciamo che molta carne al fuoco fa senz'altro troppo fumo e confonde un poco, bello però, molto bello il riferimento alle parche.

non è un "sì" pieno, ma c'è buonissimo materiale.

L'Ombra di me stesso - Serena aronica

Porca Eva! (niente di personale contro le "Eva")
Il tuo racconto è un pugno in pieno petto che mozza il fiato e rende perfettamente l'idea del dolore, del rimpianto, del senso di colpa e della disperazione.
Mi hai lasciata senza parole (il che è raro!) e hai centrato in pieno tutto. A mani basse uno dei racconti migliori di sempre.
Dimora stregata - Fabio Aloisio

Il tuo racconto è veramente divertentissimo! Il rovesciamento dei piani è esilarante e molto molto simpatico, e mi è molto piaciuta anche la catena degli eventi.
Ti segnalo un solo errore madornale e un po' grossolano che avrò probabilmente però notato solo io- che di lavoro nella vita reale faccio la "fatina dei denti" sul serio, ma questa è un'altra storia.. il tuo sfondone si genera qui, quando scrivi:
Fabio84 ha scritto: molare dopo molare, aveva accumulato una piccola fortuna.

stai dicendo una inesattezza che nulla cambia ai fini della narrazione, ma ça va sans dire le rompicoglioni come me servono a questo: la dentizione umana decidua - alias denti da latte- consta di 5 denti per quadrante, a partire dal centro, due incisivi un canino e due premolari, chiamati in gergo "molaretti" che si originano nell'alveolo dei premolari e che proteggono la gemma dei premolari. I molari non hanno un corrispondente deciduo e quindi nessuna fatina dei denti può collezionarli.. ;)


La Vecchia – Roberto Masini
Mi piace molto la tua introduzione, in cui per filo e per segno descrivi la sprovveduta incapacità dei tuoi ladruncoli da strapazzo di cogliere le informazioni veramente essenziali sulla Vecchia.
Mi sembrano un po' superflui i riferimenti agli ornamenti del cancello che rendono ridondante il concetto già ben chiaro "questa casa non è abitata da gente comune".
Mi sfugge perchè i corpi dovessero essere acefali (c'è un motivo che ho perso o è una informazione come un'altra?) e perchè il famiglio diventa un caprone (un po' banale no?) però nel complesso il tuo racconto non mi dispiace affatto :)


Bitcoin insanguinati di Luca Occhionorelli
Luca Occhionorelli ha scritto:Lucia era seduta sul sedile del passeggero del potente Suv del marito. Dal finestrino riusciva a scorgere la vecchia casa ottocentesca arroccata sulla sommità della collina, che gli ultimi raggi morenti del sole dipingevano di un arancione intenso. Giunti all’ingresso della villa, i due coniugi scesero dall’auto e si avvicinarono al grande portone di legno che dava l’accesso alla dimora. << Ma è terribile! >>, esclamò la donna schifata. << C’è un miasma di fogna fortissimo e tutta la tenuta cade a pezzi tesoro, non vorrai tenere questo rudere fatiscente?!>>.


Già da qui si capisce che la donna deve essere il personaggio odioso che sta sulle palle un po' a tutti.. Verrebbe da aprire una lunga polemica sul perchè le sposate donne così, ma non è questo il luogo :P

Luca Occhionorelli ha scritto:L’uomo glissò con indifferenza sulle lamentele della donna, estrasse dalle tasche la pesante chiave e la girò nella toppa delicatamente.

Su questo avrei da ridire: se la dimora è fatiscente e la porta si apre come se fosse nuova allora c'è da preoccuparsi.. il primo campanello di allarme è "come mai è l'unica cosa non arrugginita non fatiscente non vecchia?

Luca Occhionorelli ha scritto:Di colpo si ritrovarono nell’oscurità più greve e l’uomo fu costretto ad accendere la torcia del cellulare, per muoversi nella stanza in cui erano entrati. Per una buona mezz’ora girarono alla scoperta delle stanze della casa, salirono al primo piano e poi al secondo, perlustrandoli completamente. Avevano quasi finito di setacciare l’edificio.

Non ci dici nulla dello scopo della perlustrazione. Cosa stanno cercando? Ha poco senso così.

Luca Occhionorelli ha scritto:quando dai piani più bassi un tonfo sonoro li fece sobbalzare entrambi. La donna emise un grido isterico e subito dopo si portò le mani alla bocca. Guardò il marito che con volto attonito stava pietrificato davanti ad una credenza e rimaneva immobile in attesa di capire la natura di quel rumore. Passò qualche secondo, poi Lucia sussurrando si rivolse all’uomo. << Che cosa è stato? >>. Marco scosse la testa ignaro. Non soddisfatta della risposta del marito la donna cominciò a gesticolare indicando il piano inferiore, ma prima di riuscire a comunicare con l'uomo, uno scricchiolio acuto la immobilizzò terrorizzata. Sentì un brivido di paura corrergli lungo la schiena e la pelle accapponarsi all’improvviso. Guardò il marito terrorizzata e con un filo di voce, facendosi coraggio, parlò.
<< Chi sei?>>. Nessuno rispose. Gli scricchiolii continui annunciavano che qualcuno o qualcosa stava salendo le scale e dopo che lei aveva parlato sembrava che qualunque cosa fosse avesse aumentato il ritmo e che ora stesse correndo per raggiungere il piano dove si trovavano loro.

In questo tratto la suspance è perfetta: può succedere di tutto e ci stiamo arrivando, *MA* una donna come Lucia è scesa da un SUV ed esprime tutto il suo capriccio:non si sarà certo avventurata nel maniero diroccato con delle scarpe da running. una donna di quel tipo terrorizzata non corre "più forte che può", urla, piagnucola, strepita ma non corre, le si spezzerebbero i tacchi a spillo!!

Luca Occhionorelli ha scritto: Stava tentando di raggiungere il terrazzo che aveva visitato poco prima con il marito.

"il cattivo non ammazza all'istante, prima ti fa un discorsetto. Scappano tutti verso l'alto, così qualcuno può cadere dal tetto" scusa, ma mi sono partiti automatici i GemBoy. Se uno scappa nella vita reale scappa verso il basso per andare via!!


Luca Occhionorelli ha scritto: Estrasse una pistola e sparò tre colpi verso la donna, che stramazzò al suolo tra le braccia del marito impotente. Poi l’assassino si rivolse al marito.

Alla faccia del cassius! direi che un tiratore di questa portata non ti costa solo 5k €, ma perchè in Bitcoin??? e soprattutto Con tutto quello che c'è in questo racconto, perchè chiamarlo Bitcoin che in fondo è un dettaglio irrisorio e marginale? "pagamento in croccantini per gatti" - "pagamento in fenicotteri di vetro di murano" - "pagamento in natura" avrebbero aggiunto un tocco di qualcosa, ma i bitcoin, cosa aggiungono?
Scusa il lungo commento, ma quando sono stanca perdo la capacità di sintesi.


ed ecco quindi la mia classifica, molto sofferta perchè veramente molti di voi ormai eccellono in qualità!!

1_Morta una strega, se ne fa un’altra.
2_L’ombra di me stesso
3_Dimora Stregata
4_Lo Stufato Perpetuo di Baba Yekaterina
5_La dama bianca
6_La vecchia
7_Lo scheletro nell’armadio
8_A casa re Tri Tocchi
9_Il geografo scoordinato
10_Bitcoin insanguinati
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Monica Patrizi
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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 aprile 2018, 23:03

Ed ecco anche la mia classifica e a seguire i relativi commenti. In bocca al lupo a tutti!

CLASSIFICA

1 – A casa re Tri Tocchi
2 – L’ombra di me stesso
3 – Dimora stregata
4 – Lo scheletro nell’armadio
5 – Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina
6 – Morta una strega se ne fa un’altra
7 – Il geografo scoordinato
8 – La dama bianca
9 – La vecchia
10 – Bitcoin insaguinati

COMMENTI

Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina - Andrea Partiti
Ciao Andrea!
Un racconto molto bello e ben scritto, suggestiva l'ambientazione; il mestolo che gira nel pentolone dà il ritmo al racconto, sembra quasi di sentir cantare la protagonista davanti allo stufato. Tuttavia la routine che descrivi molto bene, poi non decolla, ci si aspetterebbe a metà racconto un'azione, dei dialoghi, un po' di suspence, qualcosa che vivacizzi il fluire della trama: magari inserendo un viandante che non paga e viene tagliuzzato con carote e sedano; il fuoco perpetuo che si spegne e Katyusha che fa qualcosa per ravvivarlo o che "tradisce" Baba Yekaterina. Non so ancora come inserirlo nella classifica, ma nel complesso una prova, molto buona.

Morta una strega, se ne fa un'altra - di Viviana Tenga
Ciao Viviana!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. Tema centratissimo e pieno di dettagli accattivanti, una dimora stregata come ambientazione, tre streghe per protagoniste, amuleti e sortilegi, sembra di sentire il cancello cigolare! Lo stile è molto curato, con un buon ritmo, piacevole da leggere fino alla fine. Il finale mi convince un po' meno, dopo tutte queste battaglie, le speranze riposte per impossessarsi di quanto ci sia nella villa, possibile che la Nilde si arrenda così, davanti al vedovo, e fili via a con la coda tra le gambe? Nel complesso una buona prova, brava!

LO SCHELETRO NELL'ARMADIO di Patty Barale
Ciao Patty!
Mi è piaciuto del tuo racconto innanzitutto l'incipit, che cattura subito l'attenzione del lettore, e l'idea di fondo.
Concordo sul fatto che ci sia qualche dettaglio da aggiustare mentre si snoda la storia, come hanno suggerito i commenti precedenti, per fornire una maggiore coerenza. La descrizione del sacerdote iniziale mi ha fatto pensare a un esorcismo, per questo anch'io ho immaginato di ritrovarlo più avanti. Tuttavia lo trovo un racconto solido, ben scritto, dalla stile molto piacevole da leggere. Avrei anche evitato il ricorso ai parecchi esclamativi e al colloquiale "Maaaammaaaa", ma non incidono molto sul mio giudizio perché lo trovo nel complesso un buon racconto. Brava!

Il geografo scoordinato di Lorenzo Diddi
Ciao Lorenzo!
Il tuo racconto è originale e ricco di immagini poetiche, riesci a condurre il lettore in un mondo incantato. Anche per lo stile che hai usato, il tuo geografo mi ha ricordato uno dei personaggi descritti ne "Il Piccolo Principe", di Antoine De Saint Exupery. Faccio fatica tuttavia a trovare il tema "dimora stregata", sebbene in qualche modo il vagare del protagonista e i suoi modi bizzarri di costruire mappe, (bella l'immagine della matita spuntata e dei segni cardinali che mutano) la possano evocare. Rispetto al Contest questa prova non mi convince del tutto, spero tuttavia di rileggerti presto perché hai un modo di scrivere molto gradevole.


La dama bianca - Luigi De Meo
Ciao Luigi!
Del tuo racconto mi è piaciuto lo stile, ricco di vocaboli ricercati, e il modo in cui hai saputo descrivere l'ambientazione e i personaggi: con pochi tratti sei riuscito a dare carattere al racconto e la trama è molto scorrevole, con un finale divertente. Il tema è centratissimo. Nonostante la struttura sia solida e il testo piacevole da leggere, nel complesso non ha suscitato in me un grande impatto emotivo. Forse aggiungere qualche dettaglio sulla vita passata della Dama Bianca avrebbe creato maggiore tensione. Ad ogni modo complimenti per la tua scrittura, a presto.

A Casa re Tri Tocchi
Ciao Andrea!
Un racconto il tuo che lascia il segno, complimenti. Seppur abbia delle imperfezioni in termini di chiarezza tra l'avvicendarsi delle varie voci (i pensieri di Greta, la voce della psicologa, il narrato...) e nella dimensione spazio-temporale (i ricordi, l'immaginazione, il presente nello studio della psicologa...), come già detto dai commenti che mi hanno preceduto, sei riuscito da subito a trascinare il lettore nel racconto, a trasmettere un forte senso di inquietudine, e nello stesso tempo, con i pochi caratteri a disposizione, a dare l'idea di "compiuta" alla storia. Non ho altro da aggiungere se non bravo!

L'Ombra di me stesso - Serena Aronica
Ciao Serena!
Un racconto ben scritto, sicuramente da podio.
Il tema è centrato a mio avviso: una casa, quella del protagonista peraltro, infestata da fantasmi interiori, da dolore, rimorsi, sensi di colpa, oltre che dai cadaveri dei suoi cari. Curatissimo lo stile, la scelta dei vocaboli e l'ambientazione. Molto suggestivo e fotografico la descrizione del tramonto. Descrivi bene le vicende esterne e interiori di quest'uomo, niente affatto lontane dalla cronaca contemporanea. L'unico appunto, ma forse questo dipende dal mio sentire, è tutto reso così bene, così calibrato, anche il momento dell'omicidio di moglie e figlia, che non mi arriva, di pancia, il patos, lo sgomento, la parte emotiva di questa vicenda. Come se fosse guardata da lontano dal protagonista. Nel complesso un'ottima prova. A presto.

Dimora stregata - Fabio Aloisio
Ciao Fabio!
Un racconto ironico, leggero, ricco di azione e di dialoghi. L'ambientazione tra boschi, folletti, fate e amazzoni che in tempi di pace si reinventano un lavoro fa pensare a un film fantasy. Una buona prova. Sviluppi il tema del Contest con originalità e anche padronanza della struttura narrativa. Come già hanno suggerito, avresti potuto giocare un po' di più sul titolo e la nefasta pianta di-more, sarebbe stato ancora più accattivante. Un'ottima prova, bravo!

La Vecchia, di Roberto Masini
Ciao Roberto!
Del tuo racconto mi è piaciuto come hai scelto di sviluppare il tema del Contest: una rapina nella casa sbagliata, quella di una strega, raccontata dal punto di vista dei rapinatori. Il racconto si legge bene e l'idea mi è piaciuta, tuttavia qualche incongruenza che i commenti precedenti hanno già segnalato (ad esempio il passamontagna), il passare da un tempo dei verbi a un altro (passato, presente, poi di nuovo passato), dettagli inseriti nel racconto non indispensabili ai fini dell'equilibrio della storia (ad esempio il nome e cognome dei tre rapinatori, la loro esatta provenienza geografica) ne penalizzano il mio giudizio rispetto alla classifica finale. Secondo me con una revisione più accurata può diventare un ottimo racconto, l'idea mi è piaciuta molto. A rileggerci.

Bitcoin insanguinati di Luca Occhionorelli
Ciao Luca!
Un racconto il tuo che non mi ha convinto del tutto. Ha il grande pregio di restituire al lettore una palpabile tensione; tuttavia a mio avviso la prosa, in cui sono presenti molti avverbi e qualche spiegazione e dettaglio di troppo, rende la lettura talvolta pesante. Il finale anche secondo me non è riuscitissimo, mi aspettavo uscisse da qualche parte della dimora l'amante di lui per esempio, o un fantasma, a vivacizzarne la trama. In fondo neanche sappiamo perché quest'uomo vuole sbarazzarsi della moglie e in proprio questa casa: debiti? noia? amanti? Perché c'è un killer proprio lì? Insomma, non male come prova ma a mio avviso da migliorare e valorizzare sotto alcuni aspetti. A rileggerci.

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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 27 aprile 2018, 0:49

Molto bene, avete consegnato tutti. Non tutti i commenti di Luca Occhionorelli raggiungono i 300 caratteri, pertanto avrà una penalità, come da regolamento. Nei prossimi giorni commenterò anch'io e posterò la mia classifica, a seguire pubblicherò la news ufficiale con la classifica finale del gruppo e gli ammessi alla finale e quindi al commento e alla classifica di Andrea Cavaletto.

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Re: Gruppo DYLAN: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » mercoledì 2 maggio 2018, 21:01

Ecco a voi la mia classifica. Tutti racconti interessanti, complimenti. Nei prossimi giorni pubblicherò la news con l'ufficialità della classifica finale del gruppo e i finalisti.

1) Dimora stregata
Beh, nulla da dire, racconto divertente, intelligente, ben gestito, in tema, dotato di una fantasia straripante, ma mai anarchica. Pollice su senza se e senza ma. Bravo.
2) L’ombra di me stesso, di Serena Aronica
Bello, molto. Idea buona, resa quasi perfetta. Grande attenzione al contesto al servizio di una storia che già si è consumata, ma che torna a vibrare ogni notte e ogni giorno. Al lettore ne racconti uno, tra i tanti, immergendolo nell'incubo e nella pena del tuo protagonista, un demone mosso da motivazioni per lui razionali, affogato nella colpa e nel dolore. Pollice su per me.
3) A Casa re Tri Tocchi, di Andrea Patti
Gran bel lavoro. Anticipo subito: pollice quasi su. Non su in pieno perché la perfezione formale con cui l'hai costruito ha preso forse un pelo troppo il sopravvento sul coinvolgimento del lettore e questo soprattutto per la logica delle tre sorelle, puro simbolismo che nello spiegare (hai fatto bene) ti ha per fatto pendere più dal lato della logica proprio laddove, il finale, dovevi cercare di avvinghiare in toto. Detto questo, davvero complimenti.
4) Morta una strega, se ne fa un’altra, di Viviana Tenga
Un racconto che scorre, piacevole, forse incide poco, un pelo all'acqua di rose. Molto lineare, quello sì. E con un finale a sorpresa che a sorpresa non è perché qualcosa di simile era nell'aria, anche se il fatto che il marito fosse diventato la strega del paese, in effetti, destabilizza portando quasi il racconto verso atmosfere più leggere, ironiche, senza esserlo. Come giudizio, un pollice tendente verso l'alto, anche se un pelo timido.
5) La dama bianca, di Luigi De Meo
Un racconto ben condotto che si fa leggere volentieri e con leggerezza. Qualche refuso sparso e un finale che non mi ha fatto impazzire più che altro per il cambio di scena, avrei di gran lunga preferito rimanere nel corridoio con l'uomo in bianco che si sollevava il cappuccio, sogghignava e s'introduceva nella stanza della sua bella. Direi un pollice tendente verso l'alto perché, comunque, fa quello che deve fare e arrivi dove volevi arrivare.
6) Lo stufato perpetuo di Baba Yekaterina, di Andrea Partiti
Un ottimo contesto, però mi sembra mancare un po' di storia. Leggendolo, mi aspettavo che partisse da un momento all'atro, ma il tuo obbiettivo era un altro e lo rispetto, solo che questo non mi ha permesso di sentirmi, alla fine, appagato quanto avrei immaginato date le ottime premesse. Inoltre, la chiusa non mi sembra incisiva come avrebbe dovuto: "I viandanti sono tanti e lo stufato saporito nella taverna di Baba Yekaterina" mi sembra una frase un pelo tronca, da rivedere. In conclusione, per me è un pollice ni che punta verso l'alto.
7) La Vecchia, di Roberto Masini
Un paio di errori "strategici". 1) troppo tell nella prima parte che fagocita tutta la seconda parte laddove il pdv forse sarebbe dovuto rimanere sui tre furfanti svelando gradatamente. 2) dal passato al presente e poi di nuovo al passato, passaggi che stridono e bloccano la lettura. Forma più che buona. Quindi? Da sistemare perché il racconto c'è e promette di essere anche bello e intrigante. Scrivi molto bene. Pollice ni tendente all'alto per me.
8) Il geografo scoordinato, di Lorenzo Diddi
Che fantastica fantasia al servizio di uno stile unico! Occhio, il commento non è positivo, ma, davvero, le immagini che crei sono fantastiche, poi, chiaro, il tutto va revisionato e concordo con chi ti ha sottolineato che la seconda parte perde mordente perché tende a ritorcersi su se stessa e a riproporre un meccanismo ormai noto. Sembra venire a mancare una direzione, insomma... Che è quello che volevi raggiungere, ma che già avevi ottenuto nella prima parte. Questa, almeno, la mia idea. Racconto da revisionare, al momento pollice ni, se passi dal Laboratorio evocami che sarò felice di dare il mio contributo.
9) Lo scheletro nell’armadio, di Patty Barale
Mio personalissimo parere: per rimanere nei 3000 caratteri questo racconto va ristrutturato. Il tuo stile è, come al solito, brillante e riesci a rendere comunque piacevole la lettura, ma il lettore rimane come sperso in una pout pourri di input che faticano a convergere in un'unica direzione funzionale all'intenzione iniziale. Da rivedere o da allungare. Al momento il pollice è ni.
10) Bitcoin insanguinati, di Luca Occhionorelli
Riesci a costruire una buona storia, ma nel farlo tieni lontano il lettore. Descrivi punto a punto ciò che succede rimanendo però lontano dalla scena, distaccato. L'uso degli avverbi rallenta eccessivamente e diminuisce la qualità del narrato. I personaggi non sembrano vivi, ma marionette che si muovono in questo contesto, teleguidate dal narratore. Nessun problema sui bitcoin e non m'inoltro nella questione tema. Per me un pollice ni con invito a lavorarci nel Laboratorio.

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