Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Minuti Contati è orgoglioso di ospitare Ilaria Tuti come guest star in occasione della sua 115° Edizione. Appuntamento per lunedì 21 maggio dalle 21.00 all'una!
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jimjams
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Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#1 » lunedì 21 maggio 2018, 23:22

Zhang Liang se ne stava accucciato tra i cuscini nell'angolo estremo del suo locale, il Fée Lapin. Una posizione riservata ma da cui si dominava tutto l’ambiente. Lì era protetto, al sicuro. Non ne usciva mai. Notò Alban entrare e ne seguì da subito il movimento. Venne diretto da lui, aveva lo guardo sornione di un gatto.
«Liang» salutò, e fece un inchino.
«Alban, cos'hai per me?»
Il ragazzo sorrise e si accomodò su di un cuscino. Con un gesto da giocoliere tirò fuori un piccolo contenitore traslucido e lo poggiò con delicatezza di fronte a sé. Liang strinse ancor di più la fessura degli occhi esaminando il biochip.
«Che cosa fa?»
Alban scrollò le spalle.
«Non ne ho idea, ma è qualcosa di nuovo, di speciale.»
Liang capì che era iniziata la trattativa e sollevò perplesso un sopracciglio.
«Magari non serve a niente.»
Il ragazzo non perse entusiasmo. Liang schioccò le dita, un uomo sbucò dal buio e gli porse un biotester. Lui estrasse l’interfaccia la collegò al contenitore. Sul piccolo schermo comparve una serie di dati.
«Coraggio folle» commentò il ragazzo.
Liang annuì. «Questo è il nome, ma il folder informativo è vuoto, completamente.»
«È un biochip epidermico» osservò Alban.
«Certo, si può provare, ma scoprire cosa fa potrebbe essere costoso, difficile. E magari non vale la pena. Magari è un tatuaggio.»
Sul viso di Alban passò un’ombra. Subito svanì.
«Diecimila Renbirr, sono sicuro di trovare qualcun altro disposto a darmeli prima di sera.»
Liang lo ignorò e continuò a scorrere i dati del biotester. Erano pochi, ma bastavano per capire che il biochip era speciale, o almeno diverso. Non si capiva la provenienza né lo scopo, di certo ora arrivava dal complesso di smaltimento biotrash. Tutta la roba speciale a Gibedam veniva da lì. E a volte ci si trovava anche qualcosa che non avrebbe dovuto esserci, almeno in teoria. Poteva capitare un’arma, una nuova droga, qualsiasi cosa.
«Te ne do seimila.»
Il ragazzo scosse la testa. «Diecimila.»
«Seimila e una scopata con Amélie.»
Gli occhi del ragazzo brillarono. «Una serata» rilanciò.
«Va bene, una serata.»
Quando il ragazzo fu andato, Liang fece un cenno, una donna gli si avvicinò.
«Mei, prendi un cliente del bordello, uno che ci deve soldi, disposto a tutto. Bisogna provare questo.»
La donna annuì, prese il contenitore e sparì.

La luce del sole sferzò gli occhi dell’uomo, che grugnì. Mei aspettò che si svegliasse del tutto.
Liang ci mise un po’, ma infine si tirò a sedere sul letto, scrutò la donna per qualche istante, ricordò.
«Dunque? Ho speso bene i miei soldi?»
Mei increspò le labbra.
«Direi di sì, ma c’è un problema.»
«Che vuol dire?»
«L’uomo era innamorato di Amélie.»
Liang sbuffò. «Tutti lo sono.»
«Si è dichiarato, l’ha portata via.»
L’uomo si alzò di scatto dal letto.
«Gli farò tagliare le palle, idiota, che pensa di fare, solo un folle…» si fermò, come fulminato da un pensiero. «Andatelo a prendere, trovatelo, bloccate l’areoporto, riportatemi Amélie.»
Mei annuì e si avviò verso l’uscita.
Liang si guardò intorno, lo sguardo accarezzò il suo buco sicuro, morbido e profumato. Era comunque un buco, una prigione. L’intuizione che lo aveva scosso poco prima divenne cosciente. Cacciò un urlo sovrumano. «Meiiiii.»
La donna si riaffacciò trafelata.
«Fai presto, Mei. Portami quel cazzo di chip, e al diavolo Amélie.»
Si prese la testa tra le mani.
«Voglio uscire di qui.»



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antico
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#2 » lunedì 21 maggio 2018, 23:30

Ciao Mario! Sbaglio o questa è la tua prima partecipazione in questa Sesta Era? Possibile? Tutto ok con i caratteri (perfetti) e il tempo, buona Tuti Edition!

Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#3 » lunedì 21 maggio 2018, 23:44

antico ha scritto:Ciao Mario! Sbaglio o questa è la tua prima partecipazione in questa Sesta Era? Possibile? Tutto ok con i caratteri (perfetti) e il tempo, buona Tuti Edition!

Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.


Sì, le prime due ho avuto problemi, stavolta no ;-)
E ci sarò anche a Monterotondo

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Eugene Fitzherbert
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#4 » giovedì 24 maggio 2018, 23:46

Ciao, Mario!
Ormai sta diventando scontato, ma ti faccio lo stesso i complimenti per la tua scrittura, sempre ben articolata nonostante il pochissimo tempo a disposizione.

La storia è costruita bene, con un buon crescendo, ma forse sul finale tende a essere un po troppo sbrigativa. Non che sia incomprensibile, ma effettivamente lascia un po' di puntini in sospeso.
L'ambientazione, che pesca a piene mani tra cyberpunk sporco e cattivo e hard boiled sporco e cattivo, è carica di potenziale. Da quanto ho capito, questo racconto non è altro che la prova tecnica di qualcosa di più grande. Beh, non vedo l'ora di leggerla allora!

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Massimo Tivoli
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#5 » venerdì 25 maggio 2018, 8:20

(ripeto il commento già scritto nel thread classifica e commenti)

Racconto scritto con stile e maestria. Mi è piaciuta molto l’idea. Per me, da questo punto di vista, è uno dei racconti più originali del gruppo. Un chip che conferisce il coraggio di concretizzare i propri desideri in azioni, il chip del coraggio folle, davvero una bella idea :-) Non ho critiche da fare. E’ uno dei racconti che ho apprezzato di più.

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ceranu
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#6 » martedì 29 maggio 2018, 18:16

Ciao Mario, ben trovato.
Ammetto che la prima lettura mi ha tramortito. tanto che alla fine non ci avevo capito nulla. Poi sono andato a sbirciare i commenti degli altri e tutto è risultato più chiaro.
C'è maestria nello sfruttare a pieno un'ambientazione classica senza farla risultare stereotipata, lo stile è ottimo come l'idea. Poi ci spiegherai meglio qual è il progetto più ampio. ;)
Nel complesso è un buon racconto.

Fabio84
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#7 » martedì 29 maggio 2018, 18:34

Ciao Mario,
mi piace molto l'ambientazione del racconto e i personaggi.
La gestione della trattativa è molto piacevole da seguire.
Mi sono ritrovato spaesato per un attimo al cambio di scena perché mi è anche sembrato che fosse visto rispetto Mei ("MEi aspettò che si svegliasse del tutto") piuttosto che Liang.
Forse il finale è accelerato rispetto al resto. Immagino che sia una questione di caratteri e tempo.Lo stile e il ritmo del resto del racconto sono perfetti.
Complimenti

Ciao

FAbio

Mattia
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#8 » martedì 29 maggio 2018, 20:21

Ciao Mario,
complimenti per la tua scrittura! Il racconto è ben articolato, c'è tanta maestria.
Bello lo scenario, arriva tutto, autentico!
Sul finale mi sarei aspettato una carica maggiore, sembra svanire in fretta.
L'ambientazione è ben costruita, ricca ed evocativa. Ho apprezzato particolarmente, bravo!

Mattia

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Magneto was Right
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#9 » mercoledì 30 maggio 2018, 12:00

L'ambientazione che crei nel racconto mi è piaciuta molto, lascia trasparire un bel mix tra vecchio (i tipici locali in cina che vediamo nei film) e cyberpunk che mi ha fatto tornare in mente Strange Days (il film della Bigelow). anche il linguaggio che non teme di scendere nel tecnico mi è piaciuto (ci capisco poco, ma ho appena finito di vedere Mr Robot).
Un po' sottotono due punti: a) avrei dato più risalto alla paura di uscire del protagonista, perché così è schiacciata all'inizio e se ne perde il vigore quasi subito b) il fatto che la cavia porti via la donna è un atto di coraggio soltanto detto, avrebbe funzionato di più se la donna fosse stata irraggiungibile (o limitata solo a persone di un certo livello).

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#10 » mercoledì 30 maggio 2018, 22:56

Eugene Fitzherbert ha scritto:Ciao, Mario!
Ormai sta diventando scontato, ma ti faccio lo stesso i complimenti per la tua scrittura, sempre ben articolata nonostante il pochissimo tempo a disposizione.

La storia è costruita bene, con un buon crescendo, ma forse sul finale tende a essere un po troppo sbrigativa. Non che sia incomprensibile, ma effettivamente lascia un po' di puntini in sospeso.
L'ambientazione, che pesca a piene mani tra cyberpunk sporco e cattivo e hard boiled sporco e cattivo, è carica di potenziale. Da quanto ho capito, questo racconto non è altro che la prova tecnica di qualcosa di più grande. Beh, non vedo l'ora di leggerla allora!


Sì, comincio a fare ginnastica con un'ampia ambientazione che sto completando. Mi aiuta anche a rifinirla.

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#11 » mercoledì 30 maggio 2018, 22:56

Massimo Tivoli ha scritto:(ripeto il commento già scritto nel thread classifica e commenti)

Racconto scritto con stile e maestria. Mi è piaciuta molto l’idea. Per me, da questo punto di vista, è uno dei racconti più originali del gruppo. Un chip che conferisce il coraggio di concretizzare i propri desideri in azioni, il chip del coraggio folle, davvero una bella idea :-) Non ho critiche da fare. E’ uno dei racconti che ho apprezzato di più.


Grazie ;-)

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#12 » mercoledì 30 maggio 2018, 22:57

ceranu ha scritto:Ciao Mario, ben trovato.
Ammetto che la prima lettura mi ha tramortito. tanto che alla fine non ci avevo capito nulla. Poi sono andato a sbirciare i commenti degli altri e tutto è risultato più chiaro.
C'è maestria nello sfruttare a pieno un'ambientazione classica senza farla risultare stereotipata, lo stile è ottimo come l'idea. Poi ci spiegherai meglio qual è il progetto più ampio. ;)
Nel complesso è un buon racconto.


Non dovrebbe essere un'ambientazione classica. Ma ci tornerò molto spesso e si vedrà.

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#13 » mercoledì 30 maggio 2018, 22:59

Fabio84 ha scritto:Ciao Mario,
mi piace molto l'ambientazione del racconto e i personaggi.
La gestione della trattativa è molto piacevole da seguire.
Mi sono ritrovato spaesato per un attimo al cambio di scena perché mi è anche sembrato che fosse visto rispetto Mei ("MEi aspettò che si svegliasse del tutto") piuttosto che Liang.
Forse il finale è accelerato rispetto al resto. Immagino che sia una questione di caratteri e tempo.Lo stile e il ritmo del resto del racconto sono perfetti.
Complimenti

Ciao

FAbio


Purtroppo quando scrivo di Gibedam, avendola creata io, le parole vengono fuori a fiumi e alla fine ho dovuto dimezzare. Quindi mi son perso qualcosa. Il passaggio rileggendolo mi preoccupava. Non si capisce benissimo che a scappare è la cavia e non il venditore, temevo. In quanto al passaggio di pov... ops

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#14 » mercoledì 30 maggio 2018, 23:01

Mattia ha scritto:Ciao Mario,
complimenti per la tua scrittura! Il racconto è ben articolato, c'è tanta maestria.
Bello lo scenario, arriva tutto, autentico!
Sul finale mi sarei aspettato una carica maggiore, sembra svanire in fretta.
L'ambientazione è ben costruita, ricca ed evocativa. Ho apprezzato particolarmente, bravo!

Mattia


Viene fuori bene perché nella mia testa ci sono milioni di particolari, studiare un'ambientazione per mesi aiuta.
Il finale è compresso, vero.

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jimjams
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#15 » mercoledì 30 maggio 2018, 23:04

Magneto was Right ha scritto:L'ambientazione che crei nel racconto mi è piaciuta molto, lascia trasparire un bel mix tra vecchio (i tipici locali in cina che vediamo nei film) e cyberpunk che mi ha fatto tornare in mente Strange Days (il film della Bigelow). anche il linguaggio che non teme di scendere nel tecnico mi è piaciuto (ci capisco poco, ma ho appena finito di vedere Mr Robot).
Un po' sottotono due punti: a) avrei dato più risalto alla paura di uscire del protagonista, perché così è schiacciata all'inizio e se ne perde il vigore quasi subito b) il fatto che la cavia porti via la donna è un atto di coraggio soltanto detto, avrebbe funzionato di più se la donna fosse stata irraggiungibile (o limitata solo a persone di un certo livello).


Sulla paura di Liang hai ragione. Ho provato a renderla palese, ma si può fare meglio. Amèlie è effettivamente una donna quasi irraggiungibile per i più, si dovrebbe capire dal fatto che quando viene messa sul piatto della bilancia la trattativa finisce immediatamente.
Sono contento della tua percezione di mix vecchia cina e cyberpunk, risponde a quello che è nella mia testa, anche se ancora non ci siamo perché alla fine della fiera si dovrebbe percepire anche l'altra componente, che qui è assente. Ma ci tornerò. Forse cominciando a espandere questo brevissimo racconto.

alexandra.fischer
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#16 » sabato 2 giugno 2018, 16:50

Racconto che mostra un mondo orientaleggiante alla Van Lustbader, ma con un elemento affascinante: il misterioso chip che affascina il proprietario del Fée Lapin al punto da compralo da un misterioso giovane e dargli anche la possibilità di un incontro con Amélie, una delle ragazze che lavorano per lui. Il coraggio folle è quello del giovane, che rapisce la fanciulla. Il colpo di scena finale, poi, è quello della reazione di Zhang Liang…preferisce il microchip ad Amélie. In questo caso, più che di coraggio folle, si tratta di una presa di coscienza terrificante da parte di Liang…il potere può essere una prigione morbida e calda.

Refuso: guardo (correggi con: sguardo).

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antico
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Re: Al diavolo Amélie - Mario Pacchiarotti

Messaggio#17 » sabato 2 giugno 2018, 17:41

Ambientazione molto buona, racconto con un paio di problematiche: 1) a mio avviso c'è da lavorare meglio sull'insofferenza latente del protagonista verso la sua situazione in modo tale da giustificare questo suo irrefrenabile desiderio di trovare il coraggio per uscirne e 2) il fatto che il soggetto con debiti su cui testare il chip fosse lo stesso che lo ha portato mi sembra eccessivo, anche perché altrimenti non si sarebbe parlato di quei seimila... E se mi dici che non è lo stesso, beh, lo è Amelie che doveva essere impegnata per la serata e invece è stata portata via da un altro... Insomma, stona. Per quanto mi riguarda, un pollice su per il contesto, ma ni per la gestione del protagonista e del twist: concludendo, un ni che tende verso l'alto.

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