Vivere

Minuti Contati è orgoglioso di ospitare Ilaria Tuti come guest star in occasione della sua 115° Edizione. Appuntamento per lunedì 21 maggio dalle 21.00 all'una!
Zebratigrata
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Vivere

Messaggio#1 » lunedì 21 maggio 2018, 23:23

Eva guardava le cime dei pioppi che sfrecciavano via a destra e a sinistra, incorniciando la striscia azzurra del cielo. La strada, la conosceva a memoria. Abbandonò il viale principale girando a destra in uno stradello senza nome e continuò a pedalare godendosi il vento tra i capelli, l’aria che le gonfiava la gonna e le ordinate file di mais che coloravano i campi di verde intenso a perdita d’occhio, fino all’orizzonte. Se non fosse stato per quelle giornate limpide in cui si vedeva il Cimone, piccolo lontano e con la punta bianca, Eva e i suoi fratelli non avrebbero mai creduto che le montagne esistessero davvero, o che esistesse qualcosa al di là della bassa. Attraversò il ponte sul canalaccio e prese a sinistra: subito dopo la curva vide un’auto sistemata di traverso, con due uomini appoggiati al cofano e vestiti di tutto punto, baionette in spalla.

Eva arrivò a due metri da loro e mise un piede a terra per frenare, senza che le dicessero nulla.

“È l'Eva! Dove vai Eva?” disse uno dei due soldati.

“Da mia cugina, che fa diciott’anni oggi! La mamma ha preparato dei biscotti. Ve’ c’è n'è tanti, ve ne lascio una paio anche a voi qui.”

“Tu quando li fai diciott’anni Eva?” disse l’altro, con una pronuncia stentata.

“Io? Io ne ho quindici, ancora ci manca.” Rispose Eva, richiudendo il cartoccio coi biscotti e sistemandolo nel cestino della bici.

“Ciao!” disse, e ripartì salutando con la mano, senza tradire alcuna fretta, alcuna paura.

Pochi minuti dopo arrivò a un casolare, appoggiò la bici al muro ed entrò dalla porta di cucina, con i biscotti in mano. Abbracciò la cugina e la zia, poi si tolse maglia e canottiera. Cercò il punto in cui i due strati di stoffa del reggiseno erano scuciti e ci infilò dentro il foglietto ripiegato che le aveva porto sua zia.
Si rivestì, prese le solite sei uova e uscì. Sollevò la bici dal muro e la girò nella direzione dalla quale era arrivata. Fece un respiro profondo. Saltò in sella e ripartì.



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antico
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Re: Vivere

Messaggio#2 » lunedì 21 maggio 2018, 23:32

Ciao Sara! E' un piacere rivederti! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Tuti Edition!

Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.

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Emiliano Maramonte
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Re: Vivere

Messaggio#3 » martedì 22 maggio 2018, 15:58

Probabilmente è una mia mancanza, e forse mi è sfuggito qualcosa, ma non ho capito dove il racconto si agganci al tema del contest e dove sia il coraggio folle. Ci sono due soldati, c’è una ragazzina che va dalla cugina in bici poi c’è un minuscolo “colpo di scena finale” col foglietto nel reggiseno… Cosa vuol dire tutto questo? Eva è una partigiana? Una spia? Non lo so. E’ un affresco carino e ameno di qualche decennio fa, ma non mi ha trasmesso nulla, nessuno scossone, non ho trovato altre informazioni utili per capire il contesto o altri dettagli rilevanti della vicenda. Ripeto: può essere una mia mancanza per cui non ho colto qualche sottigliezza fondamentale. Oppure si tratta proprio di inconvenienti del racconto… Non penso che sarà sul mio personale podio.

alexandra.fischer
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Re: Vivere

Messaggio#4 » martedì 22 maggio 2018, 21:27

VIVERE di Zebra Tigrata Mi piace il coraggio di Eva, staffetta partigiana che passa con aria briosa davanti alle sentinelle ingannandole con la storia dei biscotti da portare al compleanno della cugina (ma la realtà è che deve prendere un messaggio dalla zia, nascosta nel casolare insieme alla ragazza e prende un cartoccio di uova per camuffare al meglio la verità). Bello anche lo scorcio paesaggistico e indovinati i dialoghi.

Attenzione a: una paio (refuso: un paio)

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Andrea Partiti
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Re: Vivere

Messaggio#5 » martedì 22 maggio 2018, 23:07

Il coraggio folle delle staffette partigiane mi sembra un'ottima idea su cui sviluppare il tema, ma ho come la sensazione che il racconto non decolli completamente.
Riesci a creare la tensione giusta prima con la corsa in bicicletta, poi con il dialogo coi soldati che ha un che di "innaturalmente naturale" per trasmettere che qualcosa non va, che non è una spigliatezza da quindicenne, ma una spigliatezza dovuta alla paura di sembrare sospetta.
Purtroppo il finale tradisce troppo le aspettative. C'era un ostacolo, l'abbiamo superato indenni, siamo all'incontro critico... prende un messaggio e fine. Sforzandomi riesco a vedere una lettura sull'importanza del singolo ingranaggio della resistenza, il valore di ogni atto di coraggio da quelli nascosti a quelli grandi e pubblici, però penso che se era quello il messaggio su cui volevi lavorare, poteva saltare fuori in maniera più netta di così!

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Il Calmo
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Re: Vivere

Messaggio#6 » mercoledì 23 maggio 2018, 1:06

Scrittura asciutta, secca e immediata.
Ci si cala immediatamente nel contesto ed è chiaro cosa succede, sempre grande pregio nei racconti brevi.
Dialogo breve e volutamente insignificante, proprio per dare risalto alla scena finale che è mostrata e non descritta, quindi ancora più efficace.
Nulla da dire anche sullo stile.
Cosa può mancare? Forse un po’ più di pathos, forse sarei arrivato alla fine con un po’ più di dettagli e avrei ad esempio tolto la precisazione “ senza tradire alcuna fretta, alcuna paura”, perché secondo me non serve, alla luce proprio del finale.
Comunque nel complesso una buona prova perché ha centrato il tema.

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raffaele.marra
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Re: Vivere

Messaggio#7 » mercoledì 30 maggio 2018, 8:13

La qualità migliore del tuo racconto è lo stile: sobrio, efficace, capace di rendere vive e interessanti le scene narrate. La storia nasce con un crescendo di intensità che alimenta rigo dopo rigo la curiosità del lettore. Quello che accade poi è un gesto eroico narrato senza enfasi, con un tono e un lessico che non sono quelli con cui si raccontano gesta simili. Questa tua scelta, di narrare il coraggio della protagonista attraverso una piccola vicenda che sembra conservare una sorta di normalità, quasi monotona e quotidina, rende il racconto originale anche se forse un po' "piatto" dal punto di vista emotivo.

Myriam Magno
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Re: Vivere

Messaggio#8 » giovedì 31 maggio 2018, 12:02

Carina l'idea della staffetta partigiana e carino anche il modo in cui hai narrato la vicenda in maniera dolce e delicata, come se stessi passando su una tela una pennellata di colore.
Forse, però, questa delicatezza rischia di contrastare il coraggio folle che sarebbe dovuto trapelare con maggiore fermento.
Il racconto è breve e ben scritto. Avrei preferito che il finale fosse un pò più corposo e "ascetico";
nel leggerlo, in me erano nate delle grandi aspettative, un pò smorzato nella continuazione della lettura.
Sarei curiosa di leggere qualche altro racconto, in modo da riuscire a soddisfare meglio le aspettative ancora sospese...

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antico
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Re: Vivere

Messaggio#9 » domenica 3 giugno 2018, 14:39

L'ho apprezzato, ma mancano riferimenti al contesto che temo molti potrebbero in tal modo mancare. Parti con una descrizione in cui potevi tranquillamente seminare una riflessione tesa a definire la situazione e magari anche il tema e questo avrebbe non solo immerso il lettore da subito nella vicenda, ma avrebbe aumentato il pathos nell'incontro con i soldati. Ti scrivo le mie primissime impressioni: la corsa in bicicletta mi sembrava ambientata al giorno d'oggi e i soldati con la baionetta mi hanno rimandato al passato senza poterlo identificare al volo. Poi il finale che va bene, ma manca qualcosa nella costruzione. Per me un pollice ni che tende verso il positivo.

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