Ad insindacabile giudizio delle folle

Minuti Contati è orgoglioso di ospitare Ilaria Tuti come guest star in occasione della sua 115° Edizione. Appuntamento per lunedì 21 maggio dalle 21.00 all'una!
Gualtiero Bianchi
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Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#1 » martedì 22 maggio 2018, 0:32

"Dunque signora, può ripercorrere in quest'aula gli eventi della sera del 21 Maggio 2018?"
La tensione del momento lasciava tracce tangibili sulle ampie vetrate della stanza, su cui rimbalzavano fugaci i riflessi prodotti dalla moltitudine di schermi che la tappezzavano.
Lei non si scompose. Solo dopo alcuni interminabili minuti, dapprima flebile come una vecchia radio in via di sintonizzazione, prese per mano la propria voce.
"Era disteso nel nostro letto ormai da giorni, senza più lacrime nè colore. Avevo fatto tutto come prescritto dal nostro medico. Eppure nulla sembrava funzionare.
Ogni volta che avvicinavo la mano per accarezzarlo, sentivo il calore scivolare via dal suo corpo. Eppure avevo fatto tutto come prescritto..."
"Non è questo il motivo per cui ci troviamo oggi qui"
"Era mio figlio sa? Ha idea di cosa possa significare vedere la propria vita scivolare via mentre la si stringe tra le mani? Ha mai visto gli occhi di un figlio che muore?" Ormai pensiero ed espressione erano un unica marea trabordante.
"Le ripeto che non è questo che vogliamo sapere! Cosa ha fatto a quel punto?"
"Ho fatto ciò che ogni persona sana di mente avrebbe fatto. Mi sono aggrappata ad una speranza, benchè flebile, insulsa, folle, forse per voi criminale. Ma non potevo permettermi di lasciare nulla di intentato"
"E' dunque vero che quella sera qualcuno ha suonato alla sua porta?"
"Sì"
"Sapeva chi fosse?"
"Sì"
"Ossia?"
"Un Volontario"
"E cosa ha fatto a quel punto?"
"L'ho fatto entrare. Il Volontario ha aperto la sua borsa, ha preso una boccetta e una siringa dalla stessa, ha preparato la fiala e l'ha iniettata nel braccio di mio figlio."
"Lei sta quindi ammettendo di aver fatto somministrare volontariamente e coscientemente un preparato di derivazione penicillinica al suo stesso bambino."
"Non credevo avrei mai avuto un simile coraggio, eppure, vedere la morte appropriarsi della propria carne può donare una forza impensabile"
"Questo è quanto vuol convincersi sia successo, signora. La verità è un'altra: come ora la giuria popolare le dimostrerà, è lei ad essersi macchiata di un crimine indicibile. Credo che quanto messo agli atti a questo punto possa bastare"
Il giudice abbassò lo sguardo attivando il proprio schermo, prorompendo nel microfono con solennità: "Orbene, coraggio gente, votate!"
Dicendo ciò, la selva di schermi nell'aula prese vita, iniziando furiosamente a computare gli scontati esiti di quel voto. In pochi istanti, tutto tacque di nuovo.
Il server centrale aveva raccolto i risultati della pubblica votazione popolare online, che il giudice si apprestava ora a leggere.
"Signora Giordana Negri, per il potere conferitomi dalla Corte di Giudizio Popolare, la dichiaro colpevole di omicidio volontario aggravato dall'uso di farmaci non omeopatici, di detenzione di armi biotossicologiche, nonchè di sovversione della pubblica opinione. Per queste motivazioni, il sommo ed insindacabile giudizio della Corte la condanna alla pena capitale"
Non una lacrima rigò il volto della signora mentre veniva trascinata fuori per l'adempimento della condanna: in cuor suo l'abbraccio della morte aveva il caldo colore di un figlio morto senza una ragione.
L'unica ragione, pareva avercela quel plotone d'esecuzione.
Ad insindacabile giudizio delle folle.



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antico
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#2 » martedì 22 maggio 2018, 0:36

Ciao Gualtiero! Tutto a posto con caratteri e tempo, buona Tuti Edition!

Ps: puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.

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Massimo Tivoli
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#3 » venerdì 25 maggio 2018, 8:23

(ripeto il commento già scritto nel thread classifica e commenti)

Bel racconto distopico :-) Una madre trova il coraggio folle di guarire il figlio in fin di vita con degli antibiotici, ma il giudizio insindacabile delle folle, convinte che l’omeopatia sia il Bene assoluto, decreta la morte della donna con la pena capitale. Ci ho trovato un significato metaforico che potrebbe essere applicato a parecchie situazioni attuali… mi è piaciuto. Anche in questo caso, un’interpretazione del tema originale.
Nel testo: “Il Volontario ha aperto la sua borsa, ha preso una boccetta e una siringa dalla stessa”, quel “dalla stessa” lo trovo superfluo, si potrebbe eliminare per alleggerire il dialogo e renderlo più immediato
Attenzione alle d eufoniche, per es.: “ad una speranza”, “ad essersi”, “ed insindacabile”

alexandra.fischer
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#4 » domenica 27 maggio 2018, 14:17

Mi piace molto questo racconto di coraggio folle, la madre che sfida la legge per salvare il figlio facendo somministrare a un Volontario la penicillina illegale nel mondo distopico che hai creato, e il finale è ottimo: all’orrore per la morte del figlio, si aggiunge quello per la condanna alla pena capitale della madre voluta da una giuria molto kafkiana, come kafkiano è questo Volontario. Mi è piaciuto parecchio il paragone: voce-radio.
Ti direi di fare attenzione a: “Orbene, coraggio gente, votate”, detto da un giudice stona un po’, credo, scriverei: ”Orbene, coraggio, passate al voto”.

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ceranu
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#5 » martedì 29 maggio 2018, 18:06

Ciao Gualtiero, piacere di fare la tua conoscenza.
L'idea di base mi piace, anche se ricorda molto una puntata di The Orville.
È lo stile ad avere qualche problema. Partiamo da alcune imprecisioni stilistiche di facile correzione come l'uso della "E" con l'apostrofo al posto di quella accentata e le d eufoniche.
I dialoghi sembrano poco spontanei, non c'è una vera differenza nel modo di parlare tra la donna e il giudice.
A mio parere un racconto simile necessitava una scrittura più scarna:
La tensione del momento lasciava tracce tangibili sulle ampie vetrate della stanza, su cui rimbalzavano fugaci i riflessi prodotti dalla moltitudine di schermi che la tappezzavano.

Prendo per esempio questa frase che trovo eccessivamente articolata.

Nel complesso è un racconto con del potenziale che meriterebbe una riscrittura.
Ciao e alla prossima

Fabio84
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#6 » martedì 29 maggio 2018, 18:44

Ciao Gualtiero
un racconto distopico che ha un sapore dai retrogusti amari per la sua attualità riguardo le tematiche dei vaccini e dell'omeopatia. Mi piace come lo hai imperniato sulla parola "folle" .
Dal punto di vista stilistico mi sono accorto anche io della questione delle D eufoniche, ma lo ritengo di poco conto.
L'inizio forse era da alleggerire, mentre nella parte centrale ha un bel ritmo di botta e risposta.
Bella distopia!
Ciao

Fabio

Mattia
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#7 » martedì 29 maggio 2018, 19:25

Sembra per un attimo di essere in "Nuovo Cinema Paradiso" mentre proiettanto "Furia" di F. Lang... "Una folla non pensa, agisce" la freddezza di alcune sfumature arriva benissimo. Bella scrittura, ben strutturato, ho apprezzato particolarmente il finale.
Tema non facile, complimenti, bel lavoro!

Mattia

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Magneto was Right
Messaggi: 30

Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#8 » mercoledì 30 maggio 2018, 12:35

Mi è piaciuto. Un bel racconto distopico. Anche se distopico, temo che lo sarà per poco ancora, visti gli ultimi eventi. Al di là dell’imporsi dei 'farmaci’ omeopatici (che già non fa meno che rabbrividire), una bella tragica intuizione è il totale affidamento ad una giuria popolare che non è più tale perché allargata e non controllata, senza nemmeno (fondamentale) il momento del confronto tipico delle giurie popolari americane (che non hanno nemmeno potere assoluto): quindi è davvero una folla (folle).

Gualtiero Bianchi
Messaggi: 65

Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#9 » mercoledì 30 maggio 2018, 17:37

ceranu ha scritto:Ciao Gualtiero, piacere di fare la tua conoscenza.
L'idea di base mi piace, anche se ricorda molto una puntata di The Orville.
È lo stile ad avere qualche problema. Partiamo da alcune imprecisioni stilistiche di facile correzione come l'uso della "E" con l'apostrofo al posto di quella accentata e le d eufoniche.
I dialoghi sembrano poco spontanei, non c'è una vera differenza nel modo di parlare tra la donna e il giudice.
A mio parere un racconto simile necessitava una scrittura più scarna:
La tensione del momento lasciava tracce tangibili sulle ampie vetrate della stanza, su cui rimbalzavano fugaci i riflessi prodotti dalla moltitudine di schermi che la tappezzavano.

Prendo per esempio questa frase che trovo eccessivamente articolata.

Nel complesso è un racconto con del potenziale che meriterebbe una riscrittura.
Ciao e alla prossima


Ciao, il piacere è tutto mio.
Ti assicuro che non sapevo neppure dell'esistenza della serie da te citata, in effetti quella puntata sembra affrontare in parte le medesime tematiche! A parte ciò ti ringrazio per le note stilistiche, la prima frase era sembrata anche a me difforme rispetto al resto del testo, volevo dare una collocazione spaziale in breve alla vicenda, ma il risultato non ha soddisfatto neppure me. Al contrario non avevo fatto caso alla caratterizzazione dei dialoghi, in effetti avrei potuto alleggerire i toni della donna soprattutto, tuttavia non so se avrebbe reso ugualmente dal punto di vista della carica emotiva. Alla prossima!

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Eugene Fitzherbert
Messaggi: 486

Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#10 » mercoledì 30 maggio 2018, 20:12

Ciao, Gualtiero,
Inizio subito con i complimenti per la scelta del tema : da medico, sono molto sensibile (per usare un eufemismo) a tutte le puttanate sull'omeopatia. Nella tua storia poi c'è il protagonista ombra a cui non hai dato un nome anche se automaticamente io l'ho chiamato Rousseau, tanto odierno da far paura per davvero.

Concordo con gli spunti e che ti sono stati fatti e non li ripeto (per la È puoi usare la combinazione di tasti Alr+0200, sembra scomodo, ma quando ti abitui verrà spontaneo).
Io personalmente ho un'altra più drammatica interpretazione del problema dei dialoghi: l fatto che I due che si fronteggiano (la donna e il giudice) parlino alla stessa maniera dimostra solo che anche il "giudice" non è che uno qualunque che si è arrogato il diritto di stare dietro quel monitor senza alcun particolare merito. E questo è pure peggio. (poi è probabile che mi stia facendo delle seghe mentali epocali, eh!)
Forse sarebbe stato più opportuno calcare la mano sulla follia e sul coraggio, creare un po' più di tensione interiore nella donna, quando prende la decisione di affidarsi agli antibiotici.

Bella prova, comunque, bravo!

Detto questo, buona interpretazione del tema

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antico
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Re: Ad insindacabile giudizio delle folle

Messaggio#11 » sabato 2 giugno 2018, 17:51

Io avrei fatto sopravvivere il figlio, salvato dall'atto di coraggio della madre e del volontario e ora visto come il figlio del demonio da quel popolo che vede come giusta solo quella determinata medicina omeopatica. L'intuizione del tuo racconto è ottima, ma una donna così dimessa e già sconfitta mi fa entrare poco in empatia quando, da logica, appunto, il figlio dovrebbe essere ancora vivo proprio in virtù della decisione della madre. Un pollice tendenzialmente verso il su, ma riscrivendolo con quella sostanziale modifica penso che diverrebbe esplosivol Laboratorio?

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