Ad insindacabile giudizio delle folle
Inviato: martedì 22 maggio 2018, 0:32
"Dunque signora, può ripercorrere in quest'aula gli eventi della sera del 21 Maggio 2018?"
La tensione del momento lasciava tracce tangibili sulle ampie vetrate della stanza, su cui rimbalzavano fugaci i riflessi prodotti dalla moltitudine di schermi che la tappezzavano.
Lei non si scompose. Solo dopo alcuni interminabili minuti, dapprima flebile come una vecchia radio in via di sintonizzazione, prese per mano la propria voce.
"Era disteso nel nostro letto ormai da giorni, senza più lacrime nè colore. Avevo fatto tutto come prescritto dal nostro medico. Eppure nulla sembrava funzionare.
Ogni volta che avvicinavo la mano per accarezzarlo, sentivo il calore scivolare via dal suo corpo. Eppure avevo fatto tutto come prescritto..."
"Non è questo il motivo per cui ci troviamo oggi qui"
"Era mio figlio sa? Ha idea di cosa possa significare vedere la propria vita scivolare via mentre la si stringe tra le mani? Ha mai visto gli occhi di un figlio che muore?" Ormai pensiero ed espressione erano un unica marea trabordante.
"Le ripeto che non è questo che vogliamo sapere! Cosa ha fatto a quel punto?"
"Ho fatto ciò che ogni persona sana di mente avrebbe fatto. Mi sono aggrappata ad una speranza, benchè flebile, insulsa, folle, forse per voi criminale. Ma non potevo permettermi di lasciare nulla di intentato"
"E' dunque vero che quella sera qualcuno ha suonato alla sua porta?"
"Sì"
"Sapeva chi fosse?"
"Sì"
"Ossia?"
"Un Volontario"
"E cosa ha fatto a quel punto?"
"L'ho fatto entrare. Il Volontario ha aperto la sua borsa, ha preso una boccetta e una siringa dalla stessa, ha preparato la fiala e l'ha iniettata nel braccio di mio figlio."
"Lei sta quindi ammettendo di aver fatto somministrare volontariamente e coscientemente un preparato di derivazione penicillinica al suo stesso bambino."
"Non credevo avrei mai avuto un simile coraggio, eppure, vedere la morte appropriarsi della propria carne può donare una forza impensabile"
"Questo è quanto vuol convincersi sia successo, signora. La verità è un'altra: come ora la giuria popolare le dimostrerà, è lei ad essersi macchiata di un crimine indicibile. Credo che quanto messo agli atti a questo punto possa bastare"
Il giudice abbassò lo sguardo attivando il proprio schermo, prorompendo nel microfono con solennità: "Orbene, coraggio gente, votate!"
Dicendo ciò, la selva di schermi nell'aula prese vita, iniziando furiosamente a computare gli scontati esiti di quel voto. In pochi istanti, tutto tacque di nuovo.
Il server centrale aveva raccolto i risultati della pubblica votazione popolare online, che il giudice si apprestava ora a leggere.
"Signora Giordana Negri, per il potere conferitomi dalla Corte di Giudizio Popolare, la dichiaro colpevole di omicidio volontario aggravato dall'uso di farmaci non omeopatici, di detenzione di armi biotossicologiche, nonchè di sovversione della pubblica opinione. Per queste motivazioni, il sommo ed insindacabile giudizio della Corte la condanna alla pena capitale"
Non una lacrima rigò il volto della signora mentre veniva trascinata fuori per l'adempimento della condanna: in cuor suo l'abbraccio della morte aveva il caldo colore di un figlio morto senza una ragione.
L'unica ragione, pareva avercela quel plotone d'esecuzione.
Ad insindacabile giudizio delle folle.
La tensione del momento lasciava tracce tangibili sulle ampie vetrate della stanza, su cui rimbalzavano fugaci i riflessi prodotti dalla moltitudine di schermi che la tappezzavano.
Lei non si scompose. Solo dopo alcuni interminabili minuti, dapprima flebile come una vecchia radio in via di sintonizzazione, prese per mano la propria voce.
"Era disteso nel nostro letto ormai da giorni, senza più lacrime nè colore. Avevo fatto tutto come prescritto dal nostro medico. Eppure nulla sembrava funzionare.
Ogni volta che avvicinavo la mano per accarezzarlo, sentivo il calore scivolare via dal suo corpo. Eppure avevo fatto tutto come prescritto..."
"Non è questo il motivo per cui ci troviamo oggi qui"
"Era mio figlio sa? Ha idea di cosa possa significare vedere la propria vita scivolare via mentre la si stringe tra le mani? Ha mai visto gli occhi di un figlio che muore?" Ormai pensiero ed espressione erano un unica marea trabordante.
"Le ripeto che non è questo che vogliamo sapere! Cosa ha fatto a quel punto?"
"Ho fatto ciò che ogni persona sana di mente avrebbe fatto. Mi sono aggrappata ad una speranza, benchè flebile, insulsa, folle, forse per voi criminale. Ma non potevo permettermi di lasciare nulla di intentato"
"E' dunque vero che quella sera qualcuno ha suonato alla sua porta?"
"Sì"
"Sapeva chi fosse?"
"Sì"
"Ossia?"
"Un Volontario"
"E cosa ha fatto a quel punto?"
"L'ho fatto entrare. Il Volontario ha aperto la sua borsa, ha preso una boccetta e una siringa dalla stessa, ha preparato la fiala e l'ha iniettata nel braccio di mio figlio."
"Lei sta quindi ammettendo di aver fatto somministrare volontariamente e coscientemente un preparato di derivazione penicillinica al suo stesso bambino."
"Non credevo avrei mai avuto un simile coraggio, eppure, vedere la morte appropriarsi della propria carne può donare una forza impensabile"
"Questo è quanto vuol convincersi sia successo, signora. La verità è un'altra: come ora la giuria popolare le dimostrerà, è lei ad essersi macchiata di un crimine indicibile. Credo che quanto messo agli atti a questo punto possa bastare"
Il giudice abbassò lo sguardo attivando il proprio schermo, prorompendo nel microfono con solennità: "Orbene, coraggio gente, votate!"
Dicendo ciò, la selva di schermi nell'aula prese vita, iniziando furiosamente a computare gli scontati esiti di quel voto. In pochi istanti, tutto tacque di nuovo.
Il server centrale aveva raccolto i risultati della pubblica votazione popolare online, che il giudice si apprestava ora a leggere.
"Signora Giordana Negri, per il potere conferitomi dalla Corte di Giudizio Popolare, la dichiaro colpevole di omicidio volontario aggravato dall'uso di farmaci non omeopatici, di detenzione di armi biotossicologiche, nonchè di sovversione della pubblica opinione. Per queste motivazioni, il sommo ed insindacabile giudizio della Corte la condanna alla pena capitale"
Non una lacrima rigò il volto della signora mentre veniva trascinata fuori per l'adempimento della condanna: in cuor suo l'abbraccio della morte aveva il caldo colore di un figlio morto senza una ragione.
L'unica ragione, pareva avercela quel plotone d'esecuzione.
Ad insindacabile giudizio delle folle.