Il condottiero va in soffitta
Inviato: lunedì 18 giugno 2018, 22:34
Il condottiero va in soffitta
- Forza condottiero spostate quella poltrona!
- Dove volete che la metta signor giocoliere?
- Ma che domande! Deve certamente stare in soffitta!
- Dove trovo la soffitta signor giocoliere?
- Ma come condottiero! La soffitta sta al pian terreno!
- Giusto signor giocoliere.
- Adesso sbrigati a portare questa poltrona blu dove deve stare. Ecco a te un’armonica. Quando ti troverai dinnanzi alla porta della soffitta, suona lo strumento e poi entra.
Così il buon condottiero, un poco scosso dalla bizzarra situazione, si avviò.
Si diresse per due chilometri sotto terra; in direzione della stanza misteriosa. Durante il viaggio, affaticato dal dover trasportare la poltrona blu, decise di fare una pausa e approfittò di quell’oggetto ingombrante per riposare.
Mentre sonnecchiava, il giocoliere si fece silenzioso e, approfittando del sonno profondo del condottiero, scambiò lo strumento con un puzzle di mille pezzi. Poi iniziò a suonare così da svegliare il povero condottiero.
- Signor giocoliere mi avete spaventato, che fate qui anche voi?
- Molto bene condottiero, e questo lo chiami lavorare? Ti ho affidato un compito e tu sosti beato a due chilometri sotto terra!
- Abbiate pensiero per me. Il viaggio mi ha stremato, la poltrona blu pesa mille chili che sanno di tonnellata.
- Stammi a sentire condottiero: questo è un puzzle. Devi comporlo e ti condurrà alla soffitta segreta.
- Ma giocoliere questi pezzi appartengono a puzzle differenti, non posso completare l’opera in questo modo!
- Condottiero tu fai troppe osservazioni. Quando arriverai alla soffitta, troverai una cassetta della posta. Inserisci li dentro il puzzle esponendolo all’incontrario.
- Va bene signor giocoliere.
A questo punto, ancor più scombussolato, il condottiero mi mise d’ingegno a realizzare il puzzle impossibile e, dopo quattordici giorni, magicamente riuscì a completarlo nonostante i pezzi fossero tutti spaiati. Rimaneva, però, solo uno spazio vuoto.
Infatti mancava un pezzo e il condottiero, dopo aver passato quindici mesi alla ricerca di quell’unico elemento, decise di proseguire il suo cammino, procedendo verso la soffitta segreta.
Durante quell’interminabile tragitto, il povero giocoliere, con il puzzle sotto braccio e la poltrona blu sulla testa, a un tratto, si sentì precipitare nel vuoto. Fece un volo di tredici decametri atterrando sulla poltrona stessa. Nel frattempo il puzzle era andato in frantumi e il condottiero si disperò. Quando alzò lo sguardo, oramai imbrattato da lacrime colorate, si rese conto di essere in un luogo davvero sorprendente. Una stanza dalle cinquemila pareti, alcune a forma di triangolo, altre di trapezio. Ognuna rifletteva un colore primario e al centro c’era una clessidra a forma di iperbole.
Il buon condottiero, senza indugio, si affrettò per vedere cosa quell’oggetto contenesse. Lo aperse e…
- Condottiero ma dove sei finito?
- Signor giocoliere, che sollievo ritrovarvi! Cosa ci fate qui dentro a questa clessidra? Dove sono capitato?
- Condottiero lo hai terminato il puzzle? E l’armonica l’hai più con te? Non può essere…!
- No signor giocoliere, per un solo pezzo non sono riuscito a terminarlo e adesso è andato in frantumi perché sono caduto in un precipizio. Non ho con me la mia armonica da tempo ahimè.
- Santo cielo condottiero! Come hai fatto a entrare?
- Signor giocoliere. Entrare dove?
Lorenzo Diddi, Esperian Edition (del 18/06/2018)
- Forza condottiero spostate quella poltrona!
- Dove volete che la metta signor giocoliere?
- Ma che domande! Deve certamente stare in soffitta!
- Dove trovo la soffitta signor giocoliere?
- Ma come condottiero! La soffitta sta al pian terreno!
- Giusto signor giocoliere.
- Adesso sbrigati a portare questa poltrona blu dove deve stare. Ecco a te un’armonica. Quando ti troverai dinnanzi alla porta della soffitta, suona lo strumento e poi entra.
Così il buon condottiero, un poco scosso dalla bizzarra situazione, si avviò.
Si diresse per due chilometri sotto terra; in direzione della stanza misteriosa. Durante il viaggio, affaticato dal dover trasportare la poltrona blu, decise di fare una pausa e approfittò di quell’oggetto ingombrante per riposare.
Mentre sonnecchiava, il giocoliere si fece silenzioso e, approfittando del sonno profondo del condottiero, scambiò lo strumento con un puzzle di mille pezzi. Poi iniziò a suonare così da svegliare il povero condottiero.
- Signor giocoliere mi avete spaventato, che fate qui anche voi?
- Molto bene condottiero, e questo lo chiami lavorare? Ti ho affidato un compito e tu sosti beato a due chilometri sotto terra!
- Abbiate pensiero per me. Il viaggio mi ha stremato, la poltrona blu pesa mille chili che sanno di tonnellata.
- Stammi a sentire condottiero: questo è un puzzle. Devi comporlo e ti condurrà alla soffitta segreta.
- Ma giocoliere questi pezzi appartengono a puzzle differenti, non posso completare l’opera in questo modo!
- Condottiero tu fai troppe osservazioni. Quando arriverai alla soffitta, troverai una cassetta della posta. Inserisci li dentro il puzzle esponendolo all’incontrario.
- Va bene signor giocoliere.
A questo punto, ancor più scombussolato, il condottiero mi mise d’ingegno a realizzare il puzzle impossibile e, dopo quattordici giorni, magicamente riuscì a completarlo nonostante i pezzi fossero tutti spaiati. Rimaneva, però, solo uno spazio vuoto.
Infatti mancava un pezzo e il condottiero, dopo aver passato quindici mesi alla ricerca di quell’unico elemento, decise di proseguire il suo cammino, procedendo verso la soffitta segreta.
Durante quell’interminabile tragitto, il povero giocoliere, con il puzzle sotto braccio e la poltrona blu sulla testa, a un tratto, si sentì precipitare nel vuoto. Fece un volo di tredici decametri atterrando sulla poltrona stessa. Nel frattempo il puzzle era andato in frantumi e il condottiero si disperò. Quando alzò lo sguardo, oramai imbrattato da lacrime colorate, si rese conto di essere in un luogo davvero sorprendente. Una stanza dalle cinquemila pareti, alcune a forma di triangolo, altre di trapezio. Ognuna rifletteva un colore primario e al centro c’era una clessidra a forma di iperbole.
Il buon condottiero, senza indugio, si affrettò per vedere cosa quell’oggetto contenesse. Lo aperse e…
- Condottiero ma dove sei finito?
- Signor giocoliere, che sollievo ritrovarvi! Cosa ci fate qui dentro a questa clessidra? Dove sono capitato?
- Condottiero lo hai terminato il puzzle? E l’armonica l’hai più con te? Non può essere…!
- No signor giocoliere, per un solo pezzo non sono riuscito a terminarlo e adesso è andato in frantumi perché sono caduto in un precipizio. Non ho con me la mia armonica da tempo ahimè.
- Santo cielo condottiero! Come hai fatto a entrare?
- Signor giocoliere. Entrare dove?
Lorenzo Diddi, Esperian Edition (del 18/06/2018)