C'è un mostro - di Viviana Tenga

Appuntamento per lunedì 18 giugno dalle 21 all'una!
viviana.tenga
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C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » lunedì 18 giugno 2018, 23:28

“Mamma, ho paura! C’è un mostro in camera mia!”
Laura si buttò sul lettone e si rannicchiò in posizione fetale sul cuscino, mentre la mamma sbuffava e si alzava. Osservò con la coda dell’occhio la sua figura esile che si dirigeva verso la porta, i lunghi capelli castani che le scendevano fino alla vita. Tese l’orecchio e sentì che apriva la porta della sua cameretta.
“Voi altri la dovete smettere di venire in questa casa, avete capito?!”
La sua voce faceva davvero paura quando urlava così. Per fortuna, con Laura quella voce cattiva non la usava mai. “NON-FATEVI-PIÙ-VEDERE! Nessuno di voi!”
Laura sentì la mamma dire qualcosa in una lingua strana, poi il mostro emise un verso acuto, come il grido di qualcuno che si è appena fatto molto male. Si alzò e andò a sbirciare quello che succedeva in corridoio. Il mostro era una sagoma nera dai contorni tremolanti, alta più o meno quanto Laura. La mamma lo aveva afferrato per un orecchio e lo stava trascinando via.
“Ti abbiamo lasciata stare!” piagnucolò il mostro. “Ti stiamo lasciando in pace, come avevamo promesso!”
“Non me ne frega un cazzo se a me state lasciando in pace!” sbottò la mamma.
Di nuovo, Laura trasalì. Non le piaceva quando la mamma diceva le parolacce, anche se lo faceva solo con i mostri.
“Dovete anche lasciare in pace le persone a cui voglio bene! Capito? Voi in questa casa non ci dovete mettere piede!”
Cercando di non far rumore, Laura seguì la mamma fino in sala, rimanendo qualche passo indietro. La vide tastare la libreria con la mano libera, attivare il meccanismo di apertura. La libreria fece un quarto di giro, come le porte dei centri commerciali, aprendosi sulla camera segreta.
La mamma recitò una breve formula magica, poi gettò dentro il mostro.
“Non puoi tenerci qui per sempre!” gracchiò una voce.
Laura sentì le ginocchia che le tremavano. Aveva riconosciuto quella voce. Era di uno dei primi mostri che era venuto nella sua stanza, poco dopo che papà era scomparso. Tra tutti, era stato quello che più le aveva fatto paura. Laura era riuscita a mala pena a urlare per chiamare la mamma. E la mamma era a mala pena riuscita a venire in suo aiuto, perché all'epoca c’erano mostri che attaccavano anche lei e doveva combattere pure quelli.
“Prima o poi saremo troppi e riusciremo a rompere le barriere di questa stanza!” continuò il mostro. “E non puoi nemmeno andare avanti per sempre a combattere tu per lei! Arriverà il momento…”
Prima che il mostro potesse finire la frase, la mamma richiuse la libreria, lasciando i mostri prigionieri nella camera segreta. Poi si voltò verso di lei.
Laura era seduta sul pavimento a piangere, spaventata dalle parole del mostro. Con un sorriso preoccupato, la mamma la raggiunse, si accovacciò per terra accanto a lei e la abbracciò forte.
“Va tutto bene” disse, accarezzandole i capelli. “E comunque, uno di questi giorni comincio a insegnarti qualche formula magica. Così puoi combattere i mostri anche tu.”



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Il Dottore
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » lunedì 18 giugno 2018, 23:35

Ciao, Viviana!

Tutto ok con i parametri, buona Valery Esperian Edition!

PS Puoi modificare il racconto fino all’una, sempre rimanendo nei parametri. In caso di modifiche nell’intervallo compreso tra le 01.01 e le 01.33 verrà assegnato un malus tempo.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

alexandra.fischer
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 19 giugno 2018, 15:59

C’E’ UN MOSTRO di Viviana Tenga Mi piace molto questa madre-maga dalle maniere grintose con i mostri piccoli e neri che le infestano la casa e fanno stare male sua figlia Laura (di fatto sono le manifestazioni fisiche dei dolori che le tormentano, a partire da quello della morte del capofamiglia…li trovo uno spunto davvero profondo). Mi è piaciuta anche la camera segreta nascosta dalla libreria girevole.

ATTENZIONE:
voi altri (si scrive: voialtri)
Non me ne frega un cazzo se a me state lasciando in pace (correggere: a me con mi)
A mala pena (si scrive: a malapena)

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Andrea Partiti
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » lunedì 25 giugno 2018, 17:54

Ho passato due terzi del racconto a cercare di capire quale terribile situazione di abusi stessi descrivendo dal punto di vista della bambina, quale ambiente, quale degradazione. "Ci scommetto, è uno di quei racconti con un messaggio di utilità sociale che denuncia qualcosa di orrendo, non finiscono mai i racconti socialmente impegnati?".
Poi sono arrivato al finale, che ha fatto crollare tutte le speculazioni che non stavano portando a nulla. Per la mia gioia voglio pensare che i mostri fossero semplicemente mostri, ci sia la magia nel tuo mondo e non ci sia alcuna seconda lettura nel racconto, perché a me piacciono i racconti dove i mostri sono mostri, la magia è magia e le tende marroni sono tende marroni e non il simbolo della solitudine urbana.

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CaterinaDP
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » lunedì 25 giugno 2018, 23:44

Ciao, Viviana.

Ho trovato molto interessante la prima parte e avevo delle aspettative che però sono state smorzate dal finale. Ci voleva di più di una formula magica: metti in campo un problema esistenziale anche importante (come affrontare le paure) in un racconto che mi sembra allegorico sotto le mentite spoglie del fantastico, ma poi manca una risposta che chiuda l'allegoria.

Caterina

Fabio84
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » martedì 26 giugno 2018, 23:03

Ciao Viviana,
È una bella storia familiare di magia dove una ragazzina sta per fare i suoi primi passi a difendersi dai mostri. Reali, fantastici o mentali che siano.
Mi domando se ci sia una seconda chiave di lettura (solo una?), perché ho questa sensazione che non riesco a togliermi di dosso.
In ogni caso mi pare di capire che a riguardo la mamma riesca a darle una mano e a insegnare come difendersi per il futuro. Per fortuna!
Dal punto di vista stilistico impeccabile, il racconto scorre molto sciolto!
Ciao

Fabio

Daniel Travis
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » mercoledì 27 giugno 2018, 16:35

Ciao e complimenti.
Vedo due linee di commentatori per questo racconto: una che lo legge in senso letterale, e una che cerca una chiave allegorica. In entrambi i casi mancano guizzi al testo: non c'è alcuna rivelazione interessante riguardo ai mostri, né il fatto che i mostri esistano davvero è un colpo di scena; la trama non lascia spazio ad alcun conflitto, e il tono non affonda in profondità emotive che portino il lettore con sé.
Si tratta di un buon incipit, ma manca di sugo.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Peter7413
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » mercoledì 27 giugno 2018, 22:07

Uno spaccato di vita quotidiana in cui fai passare per normale amministrazione, anche se non lo è per la bambina, la presenza di mostri nella casa. Non fornisci informazioni sul contesto se non che il padre è stato ucciso presumibilmente da quelle creature e che la madre ha stretto una forma di patto che per loro, peró, non include la figlia. Sai che c'é? Mi sembra più un estratto o un esercizio su qualcosa di più allargato su cui stai lavorando. Di sicuro fai benissimo a testarlo, ma nell'ottica del racconto compiuto, pur avendolo apprezzato, devo valutarne la resa rispetto. Agli. Altri e questo potrebbe penalizzarlo un pelo.

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jimjams
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Re: C'è un mostro - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » giovedì 28 giugno 2018, 23:39

Racconto quasi perfetto. Dico quasi perché non mi piace la sfumatura finale. Parlo di sfumatura perché dopo un crescendo di tensione presente in tutto il racconto, alla fine la sdrammatizzazione è credo eccessiva. Avrei preferito una chiusura più drammatica, con la mamma che coinvolge la bambina nella difesa, più o meno lo stesso finale, ma con una nota di urgenza e stanchezza della mamma (sei ancora piccola per questo ma devi darmi una mano, qualcosa del genere).

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