Il sacerdote di Sobek
Inviato: lunedì 18 giugno 2018, 23:59
Oasi del Fayyum
I secolo a. C.
Sei ragazzi sono allineati lungo le rive del Nilo. Indossano solo brache di lino grezzo e osservano attentamente il tramonto. Uno stringe le mani a pugno, un altro si scioglie i muscoli del collo allungandolo prima a destra poi a sinistra.
Dietro di loro, seduto su un solenne trono, il sommo sacerdote li guarda severo. Volta lo sguardo verso la sfera rossa che si sta appoggiando sulle alte piante di papiri. Intorno a loro tutto è vermiglio: dalle acque del fiume, alla sabbia del deserto a ovest. Perfino l’aria rarefatta prende il colore e l’odore del sangue che sarà versato.
«Oh grande Amon-Ra» pronuncia il sacerdote alzando le mani al cielo e la folla intorno si quieta. «Infondi la forza a questi giovani uomini. Oh sommo Sobek! Scegli fra loro il tuo futuro sacerdote, mostraci il prescelto».
I ragazzi si gettano nel fiume, nuotano, si immergono verso il fondo, qualcuno cerca di raggiungere l’altra riva.
Xeni stringe forte la mano di suo fratello, si mordicchia il labbro inferiore. Accanto a lei sente una donna urlare e poi scoppiare in un pianto straziante. Riporta lo sguardo al Nilo e vede un ragazzo nelle fauci di un grosso coccodrillo sparire poi nelle profondità del fiume.
«Cosa devono trovare?» domanda angosciata.
«Non lo so. Ogni volta è diverso. Il dio Sobek ne manterrà solo uno in vita, il prescelto, gli altri saranno divorati».
Xeni rimane in silenzio, lo sguardo si bagna nel vedere qualcuno uscire dal Nilo illeso. Non è Hakim il suo amato.
Due giorni dopo.
«Xeni! Xeni!»
«Cosa succede?»
«Il nuovo sacerdote… è morto!»
«Cosa? È l’unico sopravvissuto. Non capisco»
«C’è dell’altro. Hakim è vivo! Non è morto!»
Lo sguardo raggiante del fratello riaccende in lei la fiamma della speranza.
«Il sommo Sobek si è mostrato a lui, lo ha condotto in una camera segreta. Lo ha tenuto lì per due giorni e…».
«Dov’è? Dov’è? Conducimi da lui, ti prego».
«Aspetta…» la prende per le braccia, la guarda negli occhi e gli si stringe il cuore. «Non è più il ragazzo che conoscevi…» non sa come proseguire, non vorrebbe. «Adesso» abbassa lo sguardo «ha le sue sembianze…».
Paola Rossini
I secolo a. C.
Sei ragazzi sono allineati lungo le rive del Nilo. Indossano solo brache di lino grezzo e osservano attentamente il tramonto. Uno stringe le mani a pugno, un altro si scioglie i muscoli del collo allungandolo prima a destra poi a sinistra.
Dietro di loro, seduto su un solenne trono, il sommo sacerdote li guarda severo. Volta lo sguardo verso la sfera rossa che si sta appoggiando sulle alte piante di papiri. Intorno a loro tutto è vermiglio: dalle acque del fiume, alla sabbia del deserto a ovest. Perfino l’aria rarefatta prende il colore e l’odore del sangue che sarà versato.
«Oh grande Amon-Ra» pronuncia il sacerdote alzando le mani al cielo e la folla intorno si quieta. «Infondi la forza a questi giovani uomini. Oh sommo Sobek! Scegli fra loro il tuo futuro sacerdote, mostraci il prescelto».
I ragazzi si gettano nel fiume, nuotano, si immergono verso il fondo, qualcuno cerca di raggiungere l’altra riva.
Xeni stringe forte la mano di suo fratello, si mordicchia il labbro inferiore. Accanto a lei sente una donna urlare e poi scoppiare in un pianto straziante. Riporta lo sguardo al Nilo e vede un ragazzo nelle fauci di un grosso coccodrillo sparire poi nelle profondità del fiume.
«Cosa devono trovare?» domanda angosciata.
«Non lo so. Ogni volta è diverso. Il dio Sobek ne manterrà solo uno in vita, il prescelto, gli altri saranno divorati».
Xeni rimane in silenzio, lo sguardo si bagna nel vedere qualcuno uscire dal Nilo illeso. Non è Hakim il suo amato.
Due giorni dopo.
«Xeni! Xeni!»
«Cosa succede?»
«Il nuovo sacerdote… è morto!»
«Cosa? È l’unico sopravvissuto. Non capisco»
«C’è dell’altro. Hakim è vivo! Non è morto!»
Lo sguardo raggiante del fratello riaccende in lei la fiamma della speranza.
«Il sommo Sobek si è mostrato a lui, lo ha condotto in una camera segreta. Lo ha tenuto lì per due giorni e…».
«Dov’è? Dov’è? Conducimi da lui, ti prego».
«Aspetta…» la prende per le braccia, la guarda negli occhi e gli si stringe il cuore. «Non è più il ragazzo che conoscevi…» non sa come proseguire, non vorrebbe. «Adesso» abbassa lo sguardo «ha le sue sembianze…».
Paola Rossini