Panni sporchi - Fabio Aloisio

Appuntamento per lunedì 18 giugno dalle 21 all'una!
Fabio84
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Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#1 » martedì 19 giugno 2018, 0:59

PANNI SPORCHI di Fabio Aloisio

– Qua dietro – fece Giovanni Coami, studiando la planimetria. Avevano ricevuto in eredità dai nonni la villa di via Romagna da cui si abbracciava il golfo di Trieste con uno sguardo.
Suo fratello Roberto saggiò il muro picchiettandolo con le nocche: – Sembra pieno.
- Al piano sotto e sopra manca questa parete: c'è un vano dietro – borbottò Giovanni, impugnando la mazzuola. – Ed è abbastanza grande per diventare un bello studio – esultò calando il maglio.
Frammenti di calcinacci si frantumarono ai loro piedi. Le narici si riempirono dell'umido odore di malta. Giovanni grugniva a ogni colpo e si trovò ad ansimare per la fatica.
Quando sentì la parete cedere, si abbandonò a un urlo di soddisfazione. Poi aprì un pertugio abbastanza ampio da poterci passare.
C'era un tanfo di chiuso insopportabile con una sfumatura di scaffali di vecchie librerie. Accesero le torce al LED. Nello spazio ristretto davanti a loro c'erano dei bauli di legno ce degli armadi dalle venature scure.
– Un tesoro nascosto – azzardò Giovanni, sgranando gli occhi.
Aprirono un armadio: all'interno era pieno di schedari colmi di fogli gialli impolverati. A fianco c'erano delle cassette piene di monili, orologi di classe e denti d'oro.
– Io guardo nel baule – ridacchiò trionfante Roberto.
Giovanni continuò a ispezionare gli altri stipetti e in uno di questi trovò una busta piena di portafogli. All'interno c'erano banconote di vecchia fattura: Lire e Reichsmark.
C'erano poi dei plichi su cui compariva la scritta “Carta annonaria” e ognuna di esse era intestata a una persona diversa, nomi che riconobbe su documenti identificativi contenuti in un altra busta ripiegata.
– Cazzo, guarda qui – imprecò Roberto, richiamando la sua attenzione.
Quando Giovanni si girò, il macabro ghigno di un teschio gli sfavillò di fronte alla luce della torcia. Lo stemma, che sembrava in argento, era fissato su un berrettino dall'aspetto logoro e scuro come l'ebano.
Nell'altra mano suo fratello gli mostrava una divisa sfilacciata sui cui bottoni di chiusura c'era il simbolo della svastica della Germania nazista.
- Ma cos'è questa camera? Nessuno ci ha mai detto niente a riguardo – starnazzò Giovanni.
- Penso di sapere perché – gli indicò una scritta ricamata in oro sul colletto della divisa: F. Coami. Era qualcuno della loro famiglia. – Deve essere stato il prozio Francesco: ti ricordi che ci dicevano che era stato disperso in guerra.
Giovanni ricordò quel nome: l'aveva visto scolpito sulla stessa lapida sulla cui riga sotto compariva ora quello di sua nonna. Poi disse: – Hanno voluto nascondere quello che aveva fatto e chi aveva derubato, murando il suo ricordo qui dentro.
- Cosa ne facciamo ora di tutti quei gioielli? – si accigliò Roberto. – Dovremmo ridarli indietro in qualche modo.
- Niente da fare – lo zittì Giovanni dopo essersi grattato la fronte. – Rimetteremo tutto come lo abbiamo trovato.
- E facciamo finta di niente? – fece l'altro stridulo.
- Com'è stato fatto finora: i panni sporchi si lavano in famiglia.



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antico
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#2 » martedì 19 giugno 2018, 1:00

Ecco il vincitore della Tuti Edition! Tutto ok con i parametri, buona Esperian Edition!

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Massimo Tivoli
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#3 » martedì 19 giugno 2018, 10:08

La scrittura di Fabio mi piace tanto. E’ una scrittura accogliente, che accarezza il lettore. Lo tira dentro la storia sin dalle prime righe e lo accompagna per tutta la sua durata. I due protagonisti scoprono la vera identità del prozio Francesco, e decidono di continuare a occultare le sue colpe. Del resto, come dice il proverbio, i panni sporchi si lavano in famiglia. Interpretazione del tema, per certi versi, molto attuale. Direi un altro bel racconto da Fabio.
Un paio di refusi ma, considerato il tipo di contest, si sa, ci può stare. E, comunque, non inficiano la bellezza del racconto.

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White Duke
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#4 » mercoledì 20 giugno 2018, 7:52

La trama inizia con una premessa non originalissima, ma si rivela comunque interessante e inaspettata, la narrazione riesce a mantenere costante l’interesse del lettore fino alla fine. Il tema è perfettamente centrato.
Ottima prosa, segnalo però che ho trovato un paio di refusi:
Riga 11: “…bauli di legno CE degli armadi…”
Riga 29: “…stessa lapidA…”

E aggiungo anche che la frase “ci dicevano che era stato disperso in guerra” stona un po’, credo di non aver mai sentito “era stato disperso” ma piuttosto “era stato dato per disperso” o più semplicemente “ci dicevano che era disperso in guerra”.

Comunque sono dettagli, ottima prova.
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

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eleonora.rossetti
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#5 » venerdì 22 giugno 2018, 8:42

Ciao Fabio, ben trovato.
Tema azzeccato in pieno, ho apprezzato questo racconto nonostante non abbia un colpo di scena al fulmicotone.
Il tuo stile è molto coinvolgente, riesci a guidare il lettore fino in fondo con naturalezza. In effetti non trovo critiche a questo racconto, se non per qualche refuso (dettato sicuramente dalla fretta) e, a voler fare i pignoli alla Giovanni Storti, su un paio di espressioni:
- "frammenti di calcinacci si frantumarono", è un po' una tripla definizione. "Calcinaccio" significa già frammento e più che "frantumarsi" semmai "piovvero ai suoi piedi".
- "pertugio largo da poterci passare"= il pertugio per sua definizione è un buco, una fessura. Per far passare una persona, avrei usato un termine come "breccia", ad esempio.
Ma sono davvero pignolerie!
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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Emiliano Maramonte
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#6 » domenica 24 giugno 2018, 23:28

Buon narratore non mente mai!
Fabio, come al solito, imbastisce una storia profonda, intrigante, ben narrata. Ha centrato, come sempre, il tema della gara e lo ha fatto utilizzando un argomento che, ahinoi!, riconduce a implicazioni storiche drammatiche, cariche di emotività. Qui la camera segreta è associata al nazismo e forse (ma è una mia interpretazione), siamo di fronte a un rifiuto allegorico di quel terribile delirio che è stato il nazionalsocialismo: nascondiamolo, facciamo che non sia mai esistito. Tutto ciò si traduce in una vicenda famigliare che deve restare segreta proprio perché, appunto, i panni sporchi si lavano in famiglia. Nella sua coerenza interna, quindi, il racconto è ottimo.
Stavolta, però, la mano di Fabio mi è parsa un pochino più incerta, come se avesse difficoltà a esplicitare il tema e l'ispirazione che ha avuto. La prosa è sì, fluida, ma appare più spigolosa e meno precisa delle altre volte, meno distesa. Forse non si è trovato a suo agio. Ma, ribadisco, è un'impressione.
Nel complesso un racconto da piena sufficienza che, in un'ideale classifica, potrebbe anche aspirare al podio.

In bocca al lupo, Fabio!

Emiliano.

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roberto.masini
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#7 » martedì 26 giugno 2018, 19:19

Ciao, Fabio. Ho apprezzato la tua scelta di questo tema storico che tocca lacerazioni profonde e mai sopite ( per fortuna!) della collaborazione italiana alle nefandezze hitleriane. Non mi sembra nemmeno che si possa criticare il colpo di scena perché già nella parola Reichsmark s'intuisce tutto. Piuttosto sembra purtroppo assolutamente plausibile l'atteggiamento di Giovanni che vorrebbe salvaguardare il buon nome della famiglia a scapito della verità. I refusi sono stati già tutti segnalati ma sono il frutto del tempo limitato e ne siamo tutti soggetti. Prima del finale, che mi è piaciuto per la critica evidente di chi vuole coprire i delitti, avrei fatto dire e fare a Roberto maggiore opposizione. Ma il tempo e il numero dei caratteri sono tiranni invincibili!

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DandElion
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#8 » giovedì 28 giugno 2018, 18:14

Ciao Fabio! É sempre un piacere leggere ciò che scrivi :)
In questo caso mi sembra tu abbia centrato il tema in pieno, la stanza segreta c'è, la ricerca anche. La suspance cresce di parola in parola, di lettera in lettera.. colpo di scena! Troviamo lo zio.. "ma allora non era morto in battaglia!" E.. e non succede nulla. Mi aspettavo almeno una virata zombi, un tocco di qualcosa che.. insomma trovo il finale un po' tronco e non all'altezza del resto del racconto, anche l'idea di continuare a convivere come niente fosse col cadavere mummificato dello zio in una stanza murata mi sembra un po' azzardata.. insomma fino alla scoperta e alla descrizione della stanza ho apprezzato molto, poi non mi ha soddisfatto il finale..
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Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Fabio84
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#9 » giovedì 28 giugno 2018, 18:22

Ciao Dand,
Grazie del commento!
Penso di non essere stato chiaro nella narrazione
Nella stanza segreta non trovano il cadavere dello zio ma il resto di quanto aveva preso e depredato da poveretti, nonchè i resti della sua divisa e del suo passato. Una specie di cimelio familiare nascosto lì quando le cose per i nazifascisti hanno cominciato a mettersi male. I nipoti non sapevano da che parte avesse combattuto lo zio.
in ogni caso non c’è un colpo di scena vero e proprio ma la semplice volontà di oscurare quanto è successo.
Ciao!

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DandElion
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Re: Panni sporchi - Fabio Aloisio

Messaggio#10 » giovedì 28 giugno 2018, 18:43

Ah ecco vedi?!? Per me dallo scheletro e dalle stellette era chiaro che ci fosse anche il resto del corpo e che fosse lo zio. Molto bene.. .. ..
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