Una sera e...

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo luglio sveleremo il tema deciso da Giovanni Lucchese. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Giovanni Lucchese assegnerà la vittoria.
Giuseppe Patti
Messaggi: 49

Una sera e...

Messaggio#1 » martedì 31 luglio 2018, 21:49

È sera, riempio il bicchiere con del whisky, lo diluisco con acqua, e mi siedo sulla poltrona.
«Lo sai, vero?»
«Conosco una versione dei fatti, ma so che la verità non è mai una sola.»
«Quale conosci?»
«Fa qualche differenza?»
«Forse, hai comunque avuto un primo approccio con la questione e i pensieri a riguardo saranno stati inevitabili, non sempre puoi controllarli.»
«Quella di lei, mi ha detto tutto questa mattina, ma ho cercato di non pensarci. Tu quale conosci?»
«Entrambe.»
Il bicchiere in mano è pieno solo a metà ormai, e mando giù tutto d'un fiato l'alcol. Riempio di nuovo il bicchiere, stessa bevanda, e accendo una sigaretta. Torno seduto sulla poltrona.
«E...?»
«Qualcosa non torna, ho trovato discrepanze tra le due versioni, alcuni punti della versione di lei distruggono la versione di lui, e viceversa.»
«Pensi stiano mentendo entrambi o solo uno di loro?»
«Lui, penso stia mentendo lui.»
«...»
«Era strano quando l'ho sentito parlare a riguardo, si guardava intorno come se stesse cercando le parole e la storia da narrare intorno a lui. Penso abbia mentito a se stesso per evitare di soffrirne ancora.»
«E lei, invece?»
«Piangeva.»
«Mmm, conosco la verità quindi, meglio! Una storia in meno da sentire.»
«Sì, ma questa è solo una mia impressione, mica è sicuro sia così eh. E poi, ti ricordo che a dire di no, davanti al prete nel suo abito bianco, è stata lei.»
«Io le credo, lui non l'ha mai amata. Me lo ha detto lui stesso.»
«Parole, soltanto parole. Dovrebbero abolirle, tanto nessuno gli presta attenzioni, molti le travisano e poi prendono in considerazione solo i fatti.»
«...»
Mi alzo, il bicchiere è già vuoto. Ho bisogno di alcol, mi aiuta a pensare.
«Eri un suo amico?»
«No.»
«E come fai a sapere che lui non l'ha mai amata?»
«Amicizie in comune, la gente parla, e lui parlava molto in quelle serate.»
«E tu credi alle dicerie della gente?»
«Non del tutto, se è pur vero che un fondo di verità c'è in esse, il resto è completamente distorto.»
«Tu come stai?»
«...»
«E forse quello che hai in mano dovrebbe essere il tuo ultimo drink per questa sera, non trovi? Domani mattina devi andare a lavoro, la banca è aperta domani.»
«Non dipende da me, lo sai cosa provo per lei.»
«Allora telefonala, anziché deprimerti per lei.»
«Non posso farlo, lo sai come sono rimasto con lei. Non tocca più a me la prossima mossa.»
«Ma una telefonata, o anche un messaggio, che ti costa? Vorresti forse perderla di nuovo?»
«No, è per questo che... che aspetterò sia lei a muoversi. L'ho già persa per questo motivo, per non aver avuto pazienza.»
«...»
«E quindi aspetterò.»
«E se lui dovesse tornare da lei e chiedere perdono e ottenerlo?»
«Non accadrà, non avrebbe senso.»

Suona il citofono. È una donna conosciuta ieri. Me ne ero dimenticato. Apro la porta, mi vede col bicchiere in mano, e disinvolta entra e ne chiede uno anche per lei. Glielo porto.
«Avevi dimenticato dovessi venire?»
La guardo come per dire "cosa intendi?".
«Stai già bevendo, c'è forse qualcun'altra lì dentro?»
Scuoto velocemente la testa, come se fossi tornato sulla terra da chissà dove.
«Sì, me ne ero dimenticato.»
Lancia il bicchiere a terra, schegge di vetro che rimbalzano in aria, mi allontano per non essere colpito. Lei si infuria dandomi del Casanova, mi molla uno schiaffo e va via sbattendo forte la porta.

«Chi era?»
«Nessuno.»
«Ha lanciato il bicchiere per terra, ti ha dato uno schiaffo, quindi, chi era?»
«L'ho conosciuta ieri, lo avevo dimenticato. Dovrei smettere di...»
«...uscire solo, bere e dimenticare quello che fai.»
«Stavo per dire altro, ma va bene anche così.»
«La chiamerai, ora?»
«Non lo so.»
«Hai appena mandato via una bella donna, ho dato una sbirciata per vedere chi fosse, chiediti il motivo per cui lo hai fatto.»
«Mmm...»
«Chiamala, per favore. Togliti questa spina dal fianco, non riesco a vederti ridotto così.»
Mi avvicino al tavolo, prendo il cellulare. Sento squillare, e squillare e squillare ancora.
«Pronto.»
Voce di uomo.
Riaggancio velocemente, finisco di bere quel bicchiere, mi volta e non c'è nessuno, non c'è mai stato qualcuno. Prendo la bottiglia di whisky, il bicchiere, un po' d'acqua, e vado a letto.
Domani, forse... .



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Wladimiro Borchi
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Re: Una sera e...

Messaggio#2 » mercoledì 1 agosto 2018, 8:58

UNA SERA E...
Racconto carino, senza troppe pretese, scritto molto bene, in cui però appare ben poco se non l'aver messo in fila il tema con i bonus. Seppur abbia apprezzato molto la prosa asciutta e lo stile sicuramente più maturo e curato di altri del girone, l'idea di fondo è davvero troppo più debole delle altre.
Questo almeno a parere del sottoscritto.
IMBUTO!!!

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Milena
Messaggi: 67

Re: Una sera e...

Messaggio#3 » mercoledì 1 agosto 2018, 18:18

Ciao Giuseppe, piacere di incrociarti qui. Nel mio commento parto subito da quello che, a mio avviso, è il punto di forza del tuo racconto: lo stile. Sarà che io sono una fanatica dei dialoghi (io stessa ne uso sempre parecchi), ma leggere il tuo racconto è stato come accendere il televisore e vedere la scena di un film. Nessun problema di sovrabbondanza di "tell", qui, tutt'altro, il racconto è uno "show" continuo, cosa per cui meriti i miei complimenti.
Questo però mi porta al punto debole (almeno secondo il mio giudizio), vale a dire la storia. Per tornare al paragone di poco fa, con il tuo racconto io vedo per l'appunto solo uno spezzone di film, già iniziato e che a un certo punto viene interrotto dalla pubblicità. Per intendersi, la storia si percepisce ed è chiara, ma non cattura, scivola via senza lasciare nulla o poco più. Un immenso peccato vista la tua bravura. La scena della donna, per esempio, così com'è, messa lì quasi di sfuggita, a mio parere è abbastanza superflua; sembra quasi creata appositamente solo per poterci "infilare" il pezzo di vetro ;-) Anche i personaggi sono poco approfonditi, non arriviamo a conoscerli abbastanza da provare empatia (forse un po' per il protagonista, ma gli altri sono silhouette senza volto nè spessore).
Insomma, per farla breve. Un racconto che ha una buona idea di base e scritto con uno stile secondo me molto buono, ma che andrebbe rivisto e "rimpolpato" un po'. Alla prossima!

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Eugene Fitzherbert
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Re: Una sera e...

Messaggio#4 » giovedì 2 agosto 2018, 21:54

Ciao, Giuseppe!
Ti confesso che la scrittura 'cinematografica', con tanti dialoghi, verbi al presente, etc etc, non mi fa impazzire, ma la leggo volentieri, perché è sempre intrigante. Mi impone di "essere" I personaggi, non solo leggerli.
E questo forse è il passo più difficile, quando si scrive in questa maniera.

Nel tuo caso, la repentinità delle azioni e gli eccessivi sottintesi da estrapolare dal contesto rendono tutto troppo fumoso. Una cosa importante che manca all'interno della tua storia è la motivazione del protagonista, cosa lo spinge a comportarsi così? Ok, é l'amore, si evince, appunto, dal contesto, ma non emerge davvero.
Sicuramente l'idea c'è, forse spendere altri caratteri per scavare a fondo nella psiche del personaggio principale avrebbe giovato.

Tecnicamente, non rilevo nulla di grossolano, sai usare le parole e si vede. Continua così e non lasciare perdere questa storia, ne hai appena scalfito la superficie!

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Eugene Fitzherbert
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Re: Una sera e...

Messaggio#5 » giovedì 2 agosto 2018, 21:56

Ah, dimenticavo. I bonus ci sono tutti e due.

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roberto.masini
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Re: Una sera e...

Messaggio#6 » mercoledì 8 agosto 2018, 0:12

Ciao, Giuseppe
Sei riuscito dove io molte volte fallisco e cioè a mostrare ( a me piace invece raccontare e così non do spazio al lettore).
Ma se si mostra troppo, il lector in fabula può dare mille interpretazioni e mille sono troppe.
La storia non mi ha acchiappato. Certo la brevità non aiuta: bisogna essere geni per fare un capolavoro in poche righe.
Quindi allargando la trama e approfondendo la psicologia e il carattere del protagonista forse il risultato diventerebbe eccellente.
Bonus presenti ma un po' appiccicati.

Giuseppe Patti
Messaggi: 49

Re: Una sera e...

Messaggio#7 » giovedì 9 agosto 2018, 12:15

Grazie per le precisazioni, e non vi nego che questo per me è stato un esperimento sui dialoghi sui quali ho sempre avuto dei problemi. Avevo scritto questo racconto non per questa sfida, ma per passatempo personale, poi l'ho adattato per la sfida.

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