Invito a cena

Appuntamento per lunedì 16 luglio dalle ore 21 all'una per una Special di Minuti Contati! Moderatrice e organizzatrice dell'edizione: Eleonora Rossetti, la vincitrice dell'unica altra edizione simile nella storia di Minuti Contati!
Partenza alle ore 21.00 con la prima parte del tema. Alle ore 22.30 arriverà la seconda parte e alle 00.00 la terza e ultima. Gli autori che vorranno cimentarsi nella prova dovranno dare dimostrazione di flessibilità nel modificare e adattare in corsa il proprio racconto oltre che di grande controllo nel riuscire a gestirlo e a farlo rientrare nel numero di caratteri che verrà a sua volta aggiornato a ogni step!
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Linda De Santi
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Invito a cena

Messaggio#1 » martedì 17 luglio 2018, 0:57

“Vi ho già raccontato della Colazione di Proust nel mio ristorante? Avreste dovuto vedere come sorrideva, quel giocoliere francese, mentre inzuppava le madeleines nel thè.”
I dodici chef seduti al tavolo alzarono gli occhi al cielo.
“Ce l’ha già raccontato, chef Vecchiani”
“Va bene, allora vi racconterò del pranzo del capitano Achab. Credete sia semplice cucinare gli stinchi di manzo come si preparavano su una baleniera di metà ottocento? Vi sbagliate…”
“Chef Vecchiani, ci ha raccontato anche questa. Prenda un altro po’ di maiale glassato e lasci parlare gli altri.”
“Va bene, se lo preferite… a proposito, questa cena è deliziosa.”
“In effetti bisogna dire che l’organizzatore non ha badato a spese. È tutto buonissimo.”
“Ma qualcuno sa chi è il nostro ospite? Io sono venuto qui su invito.”
“Anch’io, e mi sono ritrovato con voi. Non credevo che ci fossero altri chef che preparano pasti letterari.”
“Signori, non distraetevi! L’invito specificava che durante la cena avremmo dovuto scambiarci storie sul nostro lavoro e non smettere finché non verrà servito il caffè. Lei…” lo chef Sbragia strizzò gli occhi per leggere il nome sul cartellino della cuoca che gli sedeva di fronte. “…chef Verlaine, cos'ha da dire?”
Una donna spigolosa parlò con accento francese. “Mi chiami Babette. La scorsa settimana in pasticceria ho fatto, per un prestigiatore di nome Cavé, l’Ora del Thè di Carroll. Thè Earl Grey proveniente dal Cheshire, pasticcini con curd all’arancia e pane fresco con il burro. Le tazze erano di porcellana ed erano sporche, perché Il Cappellaio Matto e la Lepre non hanno il tempo di lavarle.”
Gli chef applaudirono. “Magnifico, Babette!”
“Adesso sto organizzando Il thè di Bilbo Baggins” concluse la donna.
“Tocca a lei, chef Piétre!”
Lo chef si aggiustò i polsini e raccontò: “Ho preparato il pasto di Gregor Samsa su commissione di un illusionista appassionato di Kafka. Roba immonda: verdura marcia, salsa vecchia, formaggio mezzo muffito. Quando glieli ho serviti credevo che avrebbe rinunciato, invece ha divorato tutto.”
“Bravo chef Piétre!” applaudirono i commensali.
“È il turno dello chef Smith.”
“Ho fatto La Cena del Grande Gatsby. La tradizione culinaria newyorkese del primo '900 è estremamente interessante. Ho lavorato notte e giorno per preparare più di trenta pietanze diverse tra salumi affumicati, arrosti e torte alla crema. Volete sapere la cosa incredibile? Che durante la serata un giovane mago è riuscito a far colpo su una ragazza che era la copia di Zelda Fitzgerald.”
“E lei, chef Lorenzi?”
“Oh, è il mio turno. Beh, il mese scorso ho fatto la Cena di Trimalcione.”
Gli chef intorno al tavolo ammutolirono.
Lo chef Sbragia balbettò: “A-avete fatto la Cena Trimalchionis, Lorenzi?”
“Ho trovato un cliente interessato e…”
“State mentendo” lo interruppe lo chef Smith. “Nessuno è mai riuscito a fare la cena di Trimalcione.”
“Invece sì” ribatté lo chef Giuliani. “Ho riprodotto tutto. L’asinello con le bisacce piene di olive, i ghiri al miele e tutte le portate scenografiche che voi tutti conoscete bene. Ho macellato duecentoquarantré animali e impiegato quattrocentottantadue ingredienti diversi per cucinarli.”
“Sciocchezze!” esclamò lo chef Smith. “È impossibile che ci siate riuscito da solo. Non intendo restare un minuto di più seduto insieme a questo ciarlatano!”
Trainando la sedia all’indietro, lo chef Smith si alzò.
“Aspettate, amico Smith, dove andate? Dobbiamo conversare finché non verrà servito il caf…”
Le parole dello chef Sbragia vennero cancellate da un urlo agghiacciante.
Le gambe di Smith si erano trasformate in due enormi file di marshmellows colorati. I piedi gli erano diventati due whoopie pie, che si sfracellarono non appena il cuoco mosse un passo.
“Buon Dio!” Esclamò lo chef Sbragia.
“Santo cielo!” Gli fece eco Babette.
Gli chef si alzarono per metà dai loro sedili per guardare Smith che si accasciava a terra.
“È bellissimo!” Gridò lui. “Questi… sono i dolcetti di Willy Wonka. Ci sono le sue iniziali sui biscotti!”
Nessuno ebbe il coraggio di alzarsi per controllare che fosse vero.
“Ho sempre sognato di realizzare la fabbrica di cioccolato!” esclamò lo chef Smith. “Questa è la realizzazione dei miei sogni. È la perfezione. È…”
La faccia gli esplose e una fontana di cioccolato gli sprizzò dal collo.
Gli chef sobbalzarono.
“È orribile!” inorridì Piétre.
“Beh, almeno è morto contento” commentò Giuliani.
Si rimisero seduti.
“Signori, ci conviene riprendere a parlare. Il nostro ospite non sembra un tipo che tollera l’infrazione delle regole.”
“A chi tocca?”
“Tocca a me” disse lo Sbragia. “Signori, credo di sapere chi è il nostro ospite di stasera.”
Un coro di esclamazioni si levò dal tavolo.
“Già” ammise Sbragia. “Altri non è che l’illusionista Cavé.”
“Come potete dirlo?”
“Rifletteteci: ognuno di noi ha servito un pasto letterario per un illusionista, un prestigiatore, un mago. Io credo che si tratti della stessa persona.”
“Volete dire che a chiamarci qui è stato un cliente che abbiamo servito tutti?”
“Un mago, per la precisione. Non può che essere così. Anche la fine che ha fatto Smith è senz’altro un trucco di magia di qualche tipo” continuò Sbragia.
“Potreste aver ragione” commentò Babette.
“Propongo di andare a cercarlo” disse Sbragia. “Dev’essere nascosto qui intorno.”
Gli chef annuirono e si alzarono. Come si allontanarono dalle sedie per cercare l’ospite, però, iniziarono a trasformarsi in roast beef, in macedonia, in gelato con panna. Morirono tutti guaendo di gioia, sentendosi un tutt’uno con la propria arte culinaria.
Sbragia aveva fatto l’atto di alzarsi, ma era rimasto seduto.
Una figura avanzò dall’ombra.
“Bravo chef Sbragia” disse una voce spettrale. “Li avete ingannati proprio bene.”
Il nuovo arrivato si portò sotto la luce: era un uomo d’età indefinibile, con baffi sottili e una barbetta rada e appuntita sul mento.
“Sapevo che doveva esserci un pezzo grosso, dietro tutto questo. L’ho capito non appena ho visto morire Smith in quel modo.”
L’uomo rise. “Avete intuito bene. Devo ammetterlo, speravo che a vincere foste voi. Le vostre ricette mi hanno sempre affascinato.”
“Sarete il benvenuto nel mio ristorante” rispose lo chef Sbragia.
“Temo che non vi farete più ritorno.”
“Cosa?”
“Non temete. Qui non vi mancherà niente. Sono un ottimo cliente, ma ho un palato molto raffinato.”
“E cosa dovrei fare qui?” balbettò Sbragia.
“Ho qualche idea” sorrise lui. “Da oggi in poi io sarò il vostro solo cliente.”
L’ospite si fregò le mani. Adesso la sua pelle era vermiglia come una fragola matura.
“Sono curioso di scoprire come sarà la vostra versione dell’Ultima Cena. Se mi soddisferete, non finirete in pasto al mio cane a tre teste. Allora, che ne dite? Non è fantastico?”



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antico
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Re: Invito a cena

Messaggio#2 » martedì 17 luglio 2018, 1:11

Tutto ok con i parametri, Linda!

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Emiliano Maramonte
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Re: Invito a cena

Messaggio#3 » martedì 17 luglio 2018, 16:52

Ciao Linda, bentrovata anche in questo diabolico contest!
Mai come questa volta ho avuto difficoltà a inquadrare il tuo racconto. Non dico che non sia una buona storia, ma presenta delle "fratture" al suo interno che ne palesano qualche inconveniente. Bella l'idea dei pranzi "letterari", li hai praticamente citati tutti, compresa la famigerata cena di Trimalcione, la quale, poi determina una svolta importante nella trama.
La prima parte del racconto mi ha un po' annoiato. E' un'ammucchiata di dialoghi, a tratti stucchevoli, che inducono allo sbadiglio. Capisco che era necessario far parlare diversi chef per far capire l'impronta della storia, ma così ti sei dilungata, allontanandoti dal tema per poi dover fare i salti mortali per recuperare. E non sono così sicuro che tu abbia centrato tutte e tre le parti...
Finalmente nella seconda parte cambia tutto, la storia vira al fantastico con mutazioni, trasformazioni, magie e un tripudio di effetti (o effettacci?) speciali che hanno una base, diciamo così, diabolica. La trama sfocia in una specie di patto col diavolo dove, come al solito, Satana, Belzebù, Lucifero, chiamiamolo come vogliamo, vince alla sua maniera, imprigionando il suo campione in un ristorante dove lui sarà l'unico avventore, per l'eternità. Pittoresco tutto ciò, e a suo modo carino, ma non mi ha esaltato.
La sproporzione che c'è tra la prima e seconda parte è il punto debole di questo racconto, anche perché la seconda è scritta meglio della prima.
Apprezzo tantissimo il coraggio, hai provato a coniugare una specie di "poliziesco culinario" (all'inizio) con una svolta faustiana e mefistofelica. Il risultato non è esaltante, però voglio riconoscerti una fiduciosa sufficienza.
In bocca al lupo!!!
Emiliano.

viviana.tenga
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Re: Invito a cena

Messaggio#4 » sabato 21 luglio 2018, 18:55

Ciao Linda,
Racconto simpatico e gradevole, che forse ha come unica pecca quella di andare un po' sulle lunghe nella parte iniziale. Credo però sia un problema che abbiamo avuto in tanti (mi ci metto dentro pure io), vista la scansione temporale con cui sono arrivate le diverse parti del tema. Le specifiche ci sono tutte e in modo perfettamente funzionale alla trama, cosa che non era semplice. Nel complesso, un buon racconto, soprattutto in relazione alla difficoltà dell'edizione.

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jimjams
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Re: Invito a cena

Messaggio#5 » sabato 21 luglio 2018, 23:00

Mi è piaciuta molto l'idea, davvero originale. Spesso nel leggere i vostri racconti mi chiedo, ma come gli/le è venuta in mente questa roba. Ecco, ma come ti è venuta in mente? :-) Io mi sono divertito nel leggere il racconto, le descrizioni delle varie cene, le scaramucce. Inquadrano un insieme di persone un po' particolari, di grande talento e di grande orgoglio. Il tema iniziale è in parte centrato, non si conoscono tra loro ma sanno benissimo chi sono e ricordano tutto. Poi ci sono gli altri due elementi, il non rispetto di una regola e la menzogna. L'epilogo è ok ma non particolarmente sorprendente. Un buon racconto.

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Andrea Partiti
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Re: Invito a cena

Messaggio#6 » martedì 24 luglio 2018, 11:12

Vado controtendenza. Mi ha appassionato di più la prima parte, la gioia di sentirmi parte di qualcosa, di capire le citazioni, i riferimenti, gli ammiccamenti letterari. Saranno anche le cene più famose della letteratura, ma da persona semplice mi fa piacere riconoscerle tutte una dopo l'altra, messe insieme in questa sfida tra chef. Ovviamente se qualcuna mi fosse sfuggita, avrei subito l'effetto opposto, "oh, no, sono ignorante, soffro, odio questo racconto che me lo fa notare", ma è un problema intrinseco di questo tipo di racconti.
Trovo che i dialoghi funzionino bene, sono appena troppo ordinati, per essere un ambiente competitivo in cui i convitati vogliono superarsi l'un l'altro in grandiosità e vorrebbero prendersi a pugni culinari in faccia.
Nel finale insisti davvero troppo nel voler far capire chi sia il misterioso ospite. La barba a punta e la pelle rossa bastano. Oppure la barba a punta e l'ultima cena. Ma metterci barba a punta, pelle rossa, ultima cena e cerbero è accanimento :D.

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DandElion
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Re: Invito a cena

Messaggio#7 » mercoledì 25 luglio 2018, 20:05

Ciao Linda,
l'idea di fondo è geniale, il summit di Chef è estremamente divertente e mantiene alta l'attenzione. I dialoghi sono equilibrati e non si perde mai l'interesse per la storia. Molto godibile per i primi due terzi. Il finale è un po' scontato, sebbene nel corso del racconto i tre spunti progressivi siano stati rispettati a dovere. Forse ci voleva un po' di tempo in più perchè il finale mi sembra un po' "tirato là".. Bella prova, però!
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Giuseppe Patti
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Re: Invito a cena

Messaggio#8 » giovedì 26 luglio 2018, 14:18

Ciao,
racconto geniale, bellissima l'idea di fondo e tutto, ed ero così immerso nella lettura che il finale mi ha stupito, all'inizio credevo fosse un incontro organizzato per fare una strage e non una selezione. Buono anche lo stile e i dialoghi, insomma un ottimo racconto gradevole da leggere, non c'ho trovato pecche.
In bocca al lupo!

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Peter7413
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Re: Invito a cena

Messaggio#9 » giovedì 26 luglio 2018, 14:28

Senz'altro da sistemare, ma il racconto è ben congegnato e, soprattutto, divertente. Ho avuto la sensazione di una prima parte sproporzionata rispetto a quanto segue, ma l'inventiva con cui l'hai "farcita" addolcisce il tutto e non amplifica il problema. Forse una maggiore definizione nel finale non gli farebbe male, sarebbe carino avere qualche indicazione sul perché di una morte così coreografica e sulla motivazione che ha portato il diavolo a pensare che l'ultimo ad alzarsi dal tavolo fosse anche il più bravo oltre che il più furbo. In definitiva, un lavoro piacevole e ben scritto.

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diego.martelli
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Re: Invito a cena

Messaggio#10 » giovedì 26 luglio 2018, 18:06

Magico e fantastico, si legge con grande facilità e soddisfazione. La parte iniziale espositiva è un po' lunga e non contiene elementi significativi per la trama se non il ripetere il dettaglio relativo a maghi e prestigiatori, significativo nel finale; ma è accompagnata da numerose trovate e citazioni godibilissime, che alleggeriscono e rendono scorrevole il tutto. Ottimo!

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Gennibo
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Re: Invito a cena

Messaggio#11 » giovedì 26 luglio 2018, 22:22

Mi è piaciuto moltissimo come sei riuscita a gestire una storia così complicata, in effetti ho dovuto leggerla più volte e ogni volta l’ho apprezzata di più.
A volte m’è sembrato che ci fosse un esagerazione nel virtuosismo delle citazioni. Ma alla fine tutto quadra, anche l’idea di questo cuoco che essendo all’inferno gli è concessa una possibilità, ma a ogni pasto invece di cucinare potrebbe finire mangiato. Una spada di Damocle pronta a colpire. Molto brava.

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lordmax
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Re: Invito a cena

Messaggio#12 » venerdì 27 luglio 2018, 0:04

Diabolicamente faustiano.
Molto bella l'idea, molto bella, mi ricorda un vecchio manga in cui i protagonisti devono scontrarsi continuamente con gruppi di demoni. Allo stesso modo il crescendo delle cene letterarie porta allo scontro fra grandi chef. Potrebbe essere una bella partita al Barone di Münchausen.
La struttura è buona mentre i tempi di gestione lo sono un po' meno ma ci può stare, si possono aggiustare con grande facilità.
Avrei preferito più scambi fra gli chef per poterli distinguere e inquadrare.
La seconda parte trasforma completamente il racconto da una ipotesi iniziale di un murder party a una cena horror magica con ospite demoniaco e anche l'inversione finale non è male, non inaspettata ma è giusto che sia cosi.
Ho avuto qualche problema con i nomi degli chef che almeno in un caso mi sembrano invertiti e trovo poco azzeccato il primo punto della sfida, gli chef si conosco, magari solo per fama ma si conoscono e, anche se solo parzialmente, conoscono il luogo in cui si trovano. Ben azzeccati gli altri due.

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