Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Appuntamento per lunedì 16 luglio dalle ore 21 all'una per una Special di Minuti Contati! Moderatrice e organizzatrice dell'edizione: Eleonora Rossetti, la vincitrice dell'unica altra edizione simile nella storia di Minuti Contati!
Partenza alle ore 21.00 con la prima parte del tema. Alle ore 22.30 arriverà la seconda parte e alle 00.00 la terza e ultima. Gli autori che vorranno cimentarsi nella prova dovranno dare dimostrazione di flessibilità nel modificare e adattare in corsa il proprio racconto oltre che di grande controllo nel riuscire a gestirlo e a farlo rientrare nel numero di caratteri che verrà a sua volta aggiornato a ogni step!
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Emiliano Maramonte
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Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 17 luglio 2018, 1:17

«Da quanto tempo sei qui?» chiese lui.
«Non lo so» rispose lei.
«Come ti chiami?»
«Boh. Non ricordo niente.»
«Neanch’io.»
«Allora ti chiamerò Benjamin» decise lei, tirandosi a sedere sul tavolaccio, in quella stanza tutta bianca – eccezion fatta per una finestra con vetro fumé - piena di luce che pioveva dall’alto.
«E io Carol» decise lui.
«Dove siamo?» chiese Carol.
«Sembra una prigione» propose Benjamin.
«Strano, non ho paura», disse lei. «Dovrei averne, invece niente.»
Lui fece spallucce e si guardò intorno. Scese dal suo tavolaccio e si avvicinò alla finestra. Sbirciò a lungo nel suo riflesso opaco sul vetro oscurato.
«Visto qualcosa?» chiese Carol.
«Mi sembra di sì» rispose lui. «E adesso che si fa?»
«Prima regola: silenzio» cominciò lei. «Seconda regola: aspettiamo. Terza regola: decido io.»
Benjamin si voltò stupito. Era come se quelle parole fossero state pronunciate da un’altra persona.
«A che gioco stai giocando?» volle sapere lui, all’improvviso teso e inquieto.
«È come se una parte di me avesse preso il sopravvento» spiegò Carol, avvicinandosi a lui. «È come se cominciassi a ricordare qualcosa.»
«Non mi piace questa storia.» Benjamin si voltò verso il vetro è prese a colpirlo con i pugni. «Fatemi uscire!» urlò, sperando che dall’altra parte arrivasse un cenno. Intravide solo ombre che passavano veloci e poi si dissolvevano.
«Ti avevo detto di aspettare. Hai violato la seconda regola» lo rimproverò Carol.
«Adesso mi ucciderai?» chiese Benjamin, preoccupato, il respiro accelerato.
Lei rise, tirando indietro la testa, i capelli biondi e lucidi che le ricadevano sulle spalle come una cascata d’oro. Poi disse: «Ma che ti viene in mente? Non posso farlo. Forse ci penserà qualcun altro.»
«Sei fuori di testa» inveì lui.
«Stavo scherzando!» lo rassicurò lei, sorridendo. «Sei sempre il solito.»
La guardò in preda all’angoscia, cercando di indovinarne le intenzioni, di carpirne l’oscuro progetto.
«Non ti preoccupare» lo rassicurò ancora. «Ne usciremo. Decido io, lascia fare a me, e tutto andrà bene.» Fissò la finestra e Benjamin si girò. Il vetro stava scomparendo in un’intercapedine. Nel rettangolo del telaio comparve un uomo incappucciato. Gli puntava contro una pistola. Benjamin alzò le braccia e indietreggiò. «Non sparare, ti prego!»
«Vieni qua» lo invitò Carol, mimando un caloroso abbraccio. Benjamin le si avvicinò, un passo alla volta, senza distogliere lo sguardo dallo sconosciuto con la pistola.
Lo attirò a sé. Lui sentì il calore del suo corpo, i fremiti del suo seno contro la schiena, le braccia affettuose che gli avvolgevano il petto. «Lo faccio per te. Per noi.» Gli sussurrò a un orecchio.
Benjamin non capiva: aveva paura, ma era attratto da quella donna. Ricambiò l’abbraccio, cedette a quella bizzarra forma d’amore. «Chi sei?» le domandò, quasi afono.
Carol rispose con un bacio.
«Non ricordi?» chiese lei, con tono dispettoso, dopo essersi staccata dalle sue labbra.
Lui scosse la testa, stravolto.
«Vieni con me.» Sciolse l’abbraccio, lo prese per mano e lo condusse davanti alla finestra. «Adesso devi fare una cosa per me: devi dirmi che mi ami. Semplice, no?»
Una risatina beffarda provenne da sotto il cappuccio dello sconosciuto.
«Perché dovrei farlo?» si oppose Benjamin.
«Perché sono tua moglie» rispose lei. «Dimmi che mi ami, avanti.»
«Sono stanco.»
«Che scemo che sei! Ho fatto tutto questo per salvare il nostro matrimonio. E tu? È un gioco, tesoro. Volevo solo coinvolgerti, darti una botta di vita. Credi che mi sono divertita a drogarti, a farti perdere per un po’ la memoria? Ma in questi anni c’è stata sempre e solo monotonia, dovevo fare qualcosa! Non volevo perderti. Saresti fuggito, prima o poi.»
Benjamin tremò di collera e delusione. Non amava quella donna, non più, era finita da tempo. Finalmente ricordava.
«Dillo e sarà tutto okay» lo incalzò Carol.
«Ti amo» le scandì lui, sfoggiando subito dopo un sorriso compiaciuto.
Carol era incredula. Sul suo volto comparve un bagliore di felicità. «Amore mio, non sai che gioia!» Si rivolse all’uomo con la pistola, la voce rotta dall’emozione. «Dario, puoi toglierti quel costume, se vuoi.»
Dario!
Benjamin ebbe un sussulto. Il suo migliore amico, complice di sua moglie e di quello stupido gioco.
«Volevo solo aiutarvi. Mi ha chiesto un favore e…» si giustificò l’altro.
«Grazie» si lasciò sfuggire Benjamin. Poi, senza preavviso, si lanciò verso la finestra, scavalcò il bordo e strappò la pistola dalle mani di Dario. Prima di puntargliela contro, controllò che non fosse vera; sperava che fosse un giocattolo. Era vera e carica. Un crampo doloroso gli strinse lo stomaco, fu costretto a reprimere un conato. «Cosa credevate di fare?»
«Un giorno ti ho promesso che avrei fatto qualsiasi cosa per salvare il mio matrimonio» disse Carol; aveva gli occhi lucidi e un’espressione dimessa. In una manciata di istanti, la felicità si era disciolta dal suo viso come neve al sole.
«Be’, io ti ho mentito» le rivelò con disprezzo. «Non ti amo.»
Agitò la pistola e ordinò a Dario di scendere dal bordo del telaio, quindi lasciò cadere la pistola sul pavimento. Cercò con lo sguardo un pulsante da premere, o qualcosa del genere. Ce n’era uno sulla parete, alla sua destra.
«Amore, ti prego, non farlo» lo supplicò lei.
«Continuate pure il vostro gioco.»
Spinse il pulsante. Il vetro si richiuse col fruscio di una serpe che scompare nel sottobosco.
Dall’ultimo spiraglio, diede una veloce occhiata a quella folle stanza e se ne andò.



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antico
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 17 luglio 2018, 1:28

Ciao Emiliano! Malus tempo per te, ma niente di troppo penalizzante! Buona Edizione!

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jimjams
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » domenica 22 luglio 2018, 0:23

Interessante l'idea di un gioco amoroso, e ancora più interessante il fatto che sia stato organizzato contro la volontà, e a insaputa, dell'uomo. In amore abbiamo visto di tutto, quindi l'idea regge. Un po' più strano, volendo, che si sia messo in piedi un armamentario con stanza speciale, forse si poteva farne a meno e la storia avrebbe funzionato lo stesso. La parte iniziale del dialogo mi suona un filo forzata, forse accelerata. Il dialogo vira rapidamente dallo stupore all'astio. Ci può stare se pensiamo che l'uomo inconsciamente provi antipatia per la donna, senza rendersi conto del perché. Le regole del tema sono tutte rispettate (anche quella che prevedeva la perdita di memoria di sé). Nonostante il racconto sia buono, anche in questo caso non ne vengo molto coinvolto. Non so bene perché. Invita comunque a riflettere sui rapporti amorosi tronchi, quando una parte non ama più e l'altra non riesce a rassegnarsi.

viviana.tenga
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » domenica 22 luglio 2018, 14:37

Ciao Emiliano,
Racconto che rende a pieno alla seconda lettura, quando chi legge sa già cosa sta succedendo. Sotto quest'ottica, emerge del tutto la pazzia di Carol nel suo delirante e improbabile tentativo di salvare un matrimonio ormai finito. Mi lascia più perplessa la figura dell'amico che si presta a farle da complice, forse avrebbe meritato un maggiore approfondimento.
Per il resto, racconto ben scritto e specifiche centrate in pieno.

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Andrea Partiti
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » mercoledì 25 luglio 2018, 14:28

Bella l'idea della terapia di coppia estrema. Anziché interpretare il partner, comunicare, quelle cose noiose, si cancella la memoria e lo si mette in condizione di stress in modo che debba farvi affidamento. Posso immaginare almeno una dozzina di modi in cui può andare male!
Il personaggio dell'amico mi sembra fuori posto. Non ha un vero ruolo, né per la storia né per la coppia. Quando lo presenti esplicitamente mi aspettavo quantomeno che amasse segretamente la moglie dell'amico e il fallimento della terapia di coppia fosse la sua ultima speranza, pronto a uccidere o uccidersi al "ti amo" dell'amico. Qualcosa del genere, comunque un ruolo più complesso del semplice mettersi una maschera ed essere minaccioso. In quel caso avrei visto molto meglio un interprete esterno e senza legami coi due, magari fornito da chi controlla e gestisce la camera della terapia. Mi sembra molto poco professionale mettere in un ruolo chiave qualcuno non completamente motivato.
Non è solo la pistola che non spara, anche l'amico non spara, dopo essere entrato in scena :D

Giuseppe Patti
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » mercoledì 25 luglio 2018, 20:50

Ciao,
buono il racconto in tutto e per tutto. Non mi è piaciuto il personaggio dell'amico, da come è stato presentato nella storia sembrava dovesse fare molto di più, e invece niente. Forse sarebbe stato meglio non introdurre questo personaggio, rende la scena strana e senza un motivo, così anche la pistola.
In ogni caso, in bocca al lupo!

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DandElion
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » mercoledì 25 luglio 2018, 21:18

Mi sembra un po' sconclusionato. Intanto la traccia diceva che tra loro i personaggi non dovevano conoscersi, invece come nel racconto ambientato nel college americano degli horror movies in realtà i personaggi si conoscono tra loro, ma vabè ci passerei anche sopra se il racconto in sé avesse un minimo senso. fammi capire se ho capito: lei con la complicità del migliore amico di lui lo droga per cercare di riaverlo per sé, allora lui scoprendolo invece di mandarli a cagare entrambi e correre da un avvocato a fare interdire lei e denunciare lui per tentato omicidio si suicida, dopo aver mezzo ceduto alle avances di lei? siamo passati nel soft porn di seconda categoria?? Non so, non mi convince nulla di questo racconto e mi dispiace perchè la storia non regge proprio, ma invece è scritto bene!
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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diego.martelli
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » giovedì 26 luglio 2018, 19:22

Il racconto è scritto molto bene ma non riesco a trovare alcuna empatia con i protagonisti: i dialoghi mi sembrano in qualche modo forzati, e tutta la scena ha un che di "asettico" e astratto che mi ha reso molto difficile comprendere cosa stesse accadendo davvero, come se ci fossero dei sottotesti che non sono in grado di cogliere.

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Peter7413
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » giovedì 26 luglio 2018, 20:55

In effetti la figura dell'amico rimane decisamente esterna al tutto, senza una funzione precisa. Doveva essere una minaccia esterna, ma non gli lasci il tempo di esprimersi nella scena che già tronchi con la rivelazione. Il gioco è carino e riuscito nella prima parte, ma poi fatica, va in testacoda, si risolve troppo in fretta. Sicuramente da revisionare per trarne il massimo. Sulla scrittura, nulla da dire.

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Gennibo
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » giovedì 26 luglio 2018, 21:59

Ciao Emiliano, hai iniziato bene con i dialoghi. Avrei preferito fossero meno commentati, tipo: «Stavo scherzando!» lo rassicurò lei, sorridendo. E due righe dopo:
«Non ti preoccupare» lo rassicurò ancora. «Ne usciremo. Decido io, lascia fare a me, e tutto andrà bene.»
E ancora: «Dillo e sarà tutto okay» lo incalzò Carol.
«Ti amo» le scandì lui… E così via.
Preferisco quando non commenti tipo:
«Non mi piace questa storia.» Benjamin si voltò verso il vetro è prese a colpirlo con i pugni…
Non intendo che non vanno commentati mai, ma neppure troppo. A parte questo, ho preferito lo stile alla storia, che ho trovato forzata, mi sono piaciute le ultime battute finali, ma più per come sono state scritte, che per la giusta chiusura di questo racconto.

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Linda De Santi
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Re: Oscuro progetto di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » giovedì 26 luglio 2018, 23:01

Ciao Emiliano!
Inizio con il dire che, se anche non avessi saputo che questo racconto è stato scritto in tre parti in base a direttive che venivano date sul momento, lo avrei intuito da sola ;)
Nella prima parte ci sono due personaggi che non si conoscono in un posto sconosciuto, lei decide le regole, lui ne vìola una e chiede all’altra se ha intenzione di ucciderlo. Perché lo fa? Che motivi gli ha dato lei per fargli credere che voglia ucciderlo? Insomma, sembra un po’ una situazione montata preliminarmente per far succedere, nel seguito, qualcosa che l’autore ancora non ha pianificato (so bene che non poteva essere che così, ma parte della sfida consisteva anche nel dare uniformità e coerenza al tutto una volta scoperti tutti i temi :)).
Il seguito procede in maniera un po’ traballante. Loro sono in realtà marito e moglie, è lei ad aver architettato tutto, fa irruzione un uomo misterioso che si rivela essere il migliore amico del protagonista, alla fine lui se ne va e la moglie lo implora di non farlo, come se sapesse che non lo vedrà mai più. Ma com’è possibile che sia così? Se sono marito e moglie dovranno comunque rivedersi a casa (anche solo per il fatto che lui ci andrà per riprendersi le sue cose poi andarsene). Sarebbe stato interessante chiudere con un riferimento al fatto che lui se ne va per tornarsene a casa, e realizzasse che lei e la sua follia lo raggiungeranno anche lì ;)
E’ comunque un racconto molto interessante e pieno di scene molto incisive (ad esempio l’abbraccio di Carol in cui il protagonista è costretto a rifugiarsi perché ha una pistola puntata contro: bellissimo!). Proverei a lavorarci su cercando di dare maggiore uniformità alle varie parti, magari disseminando indizi nella prima parte e facendo ripensare il protagonista, con orrore, alle “falsità” della moglie nella seconda.
Alla prossima! :)

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