Di Notte - di Viviana Tenga

Appuntamento per lunedì 16 luglio dalle ore 21 all'una per una Special di Minuti Contati! Moderatrice e organizzatrice dell'edizione: Eleonora Rossetti, la vincitrice dell'unica altra edizione simile nella storia di Minuti Contati!
Partenza alle ore 21.00 con la prima parte del tema. Alle ore 22.30 arriverà la seconda parte e alle 00.00 la terza e ultima. Gli autori che vorranno cimentarsi nella prova dovranno dare dimostrazione di flessibilità nel modificare e adattare in corsa il proprio racconto oltre che di grande controllo nel riuscire a gestirlo e a farlo rientrare nel numero di caratteri che verrà a sua volta aggiornato a ogni step!
viviana.tenga
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Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » martedì 17 luglio 2018, 1:28

“Chi va là?”
Elena non fece in tempo a finire di pronunciare quelle parole, che subito si sentì stupida.
Quando mai si era sentito di qualcuno dire “chi va là?” nella vita reale? Era una cosa stupida. Stupida come recarsi da sola di notte in un’area industriale abbandonata.
Puntò la torcia verso la direzione da cui aveva sentito provenire i rumori. Una sagoma emerse dall'oscurità.
Elena tirò un sospiro di sollievo. Non era un tossico malintenzionato. Era una donna pressappoco della sua età, trent’anni o poco più, dall'aspetto decisamente civile.
“Ehm… Buona sera” fece l’altra, imbarazzata.
“Buona sera” rispose Elena. Per alcuni istanti rimasero a squadrarsi in silenzio.
“Piacere” disse infine l’altra, porgendole la mano. “Mirella.”
“Elena.”
“Io sono qui perché… ehm… Mi ha dato appuntamento qui una persona che conosco.”
“Uhm… più o meno la stessa cosa”

Tutto era iniziato tre giorni prima, nei bagni dell’ufficio. O forse nella sala riunioni, quando il suo capo si era lasciato andare a uno dei suoi soliti sfoghi contro di lei e i suoi colleghi. In verità, nulla di ché, solo una di quelle tempeste passeggere a cui tutti lì dentro erano ormai abituati.
Elena non sapeva bene perché era andata in bagno a piangere. Aveva sopportato scenate ben peggiori senza battere ciglio. Però quel giorno era stanca. La notte aveva dormito male, di un sonno discontinuo e irrequieto. In effetti, era un po’ di tempo che dormiva male. Stava cominciando ad accusare la stanchezza.
Quando uscì a sciacquarsi il viso, al lavandino accanto c’era una donna che non ricordava di aver mai visto. Forse era nuova, forse lavorava a un altro piano ed era lì per caso. Aveva un’età indefinibile, capelli di un biondo cenere, un tailleur nero e scarpe con il tacco alto.
La sconosciuta si voltò verso di lei e la guardò con occhi di un’impossibile sfumatura tra il verde e il giallo. Le sussurrò un luogo e un’ora. Elena si ritrovò ad annuire. Uscì dal bagno pochi istanti dopo la sconosciuta, la cercò con lo sguardo lungo il corridoio, ma senza trovarla.

Ed ecco che ora era lì, a chiedersi perché una donna dall'aspetto tanto distinto le avesse detto di recarsi in un luogo dall'aria così poco raccomandabile. E perché lei ci fosse andata, dopo aver raccontato a suo marito di un’improbabile cena con vecchie compagne di scuola.
“Ho fatto delle ricerche su Google, prima di venire” disse Mirella. “C'è un tizio che dice che qualche mese fa è passato di qui una sera passava e ha avuto una sorta di illuminazione mistica. Gli è apparso qualcosa e ha trovato la via per essere felice della sua vita.”
“Io sono già felice della mia vita!” rispose Elena, seccata che una sconosciuta insinuasse il contrario.
“Beh, se è per quello anch'io”
“Io e mio marito stiamo insieme dal primo anno di università. Due estati fa ci siamo sposati, abbiamo comprato casa e adesso che lui ha avuto un aumento stiamo pensando a un bambino.”
“Io sono sola e sto bene così. Ho un lavoro che mi piace, un buon gruppo di amici, due gatti e una tartaruga. Alla fine, per essere felici basta imporsi qualche regola e seguirla. Io negli ultimi anni me ne sono data tre: non farmi mettere i piedi in testa da nessuno, trovare tempo per le cose che mi piacciono, non innamorarmi.”
La sua voce si fece un po’ incerta sul finire della frase, ma Elena non ci fece caso. Stava pensando alle sfuriate immotivate del suo capo e al corso di teatro che aveva abbandonato anni prima. Il lavoro sembrava risucchiare tutte le sue energie, e di certo non poteva pensare di prendere altri impegni proprio adesso che era arrivato il momento di avere un figlio.

Per Mirella, tutto era cominciato qualche giorno prima, quando alla fermata dell’autobus una signora elegante le aveva sussurrato un luogo e un orario. Il bus era arrivato pochi secondi dopo, ma la sconosciuta non era salita. In effetti, sembrava essere sparita nel nulla subito dopo averle parlato.
O, forse, era iniziato diversi mesi prima, quando aveva conosciuto Giovanni. Erano diventati amici all'istante. Quasi senza accorgersene, avevano cominciato a confidarsi problemi e paure, a trarre conforto e sicurezza l’uno dall'altra. A stare fin troppo bene insieme. L’amicizia aveva cominciato a sfumare in qualcosa di più ambiguo e Mirella aveva cominciato a preoccuparsi. Con le sofferenze d’amore aveva già dato, i ragazzi che erano venuti dopo non erano mai stati nulla di serio. Quella di non innamorarsi era una regola importante.
Alla fine, Giovanni le aveva chiesto di non vedersi per un po’, dicendo che si trovava a disagio nella situazione che si era creata tra di loro. Si vedeva dal suo sguardo che sperava Mirella proponesse di risolvere l’ambiguità con un passo avanti.
Lei aveva annuito e detto che rispettava la sua scelta, tirando dentro di sé un sospiro di sollievo. Meglio così. Aveva subito trovato mille altre cose con cui riempire il suo tempo.
Non sapeva bene neanche lei perché, quella mattina alla fermata del bus, si era messa a fissare il cellulare in quel modo, a digitare e cancellare messaggi in cui diceva a Giovanni quanto le mancava. La notte prima aveva dormito male, di un sonno discontinuo e irrequieto. In effetti, era un po’ di tempo che dormiva male. Stava cominciando ad accusare la stanchezza.

In mezzo ai capannoni di cemento abbandonati, la donna dal tailleur nero apparve in un lampo di luce e guardò Elena e Mirella con occhi di un’impossibile sfumatura tra il verde e il giallo.
“Quante bugie vi siete dette, negli ultimi tempi?”
La domanda prese Elena alla sprovvista.
“Nessuna…” iniziò, ma lo sguardo severo della donna lo fermò. Quante volte aveva detto a Roberto che al lavoro andava tutto bene, che era felice e che si sentiva pronta ad avere un figlio? Peggio, quante volte l’aveva detto a se stessa?
“Molte” mormorò Mirella, con il tono di chi sta ammettendo una sconfitta.
La donna sorrise.
“Avete avuto il coraggio di venire qui, di notte, da sole, seguendo le parole di una sconosciuta. Pensate ci voglia tanto più coraggio a dire la verità alle persone a cui tenete?”
“Da domani, dite più solo una bugia" proseguì. "Che stasera non è successo niente.”
La luce cominciò ad affievolirsi.
“Aspetta!” urlò Mirella. “Tu chi sei? Cosa…?”
Ma la donna era già sparita.

Mirella rimase a parlare a lungo con Elena, finché l’altra non ricevette una chiamata dal marito che le chiedeva dove fosse. Si salutarono e tornarono ognuna a casa propria. Quando Mirella entrò, Tommy, il gatto rosso, le venne incontro facendo le fusa. Quella notte, Mirella dormì bene come non le capitava da mesi.
Il giorno dopo si decise a chiamare Giovanni. Sul cellulare trovò un messaggio di Elena che le raccontava di aver appena dato le dimissioni.



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antico
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » martedì 17 luglio 2018, 1:30

Ciao Viviana! Malus tempo per te, ma niente di troppo penalizzante! Buona Edizione!

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Emiliano Maramonte
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 17 luglio 2018, 13:00

Ciao Viviana,
voglio subito precisare che nel tuo caso, come per gli altri autori di questo contest particolarissimo, valuterò i racconti con le necessarie attenuanti, vista la complessa natura dei parametri richiesti.
Dico subito che il racconto mi è piaciuto molto e alla fine mi ha dato i brividi per come si è concluso. Parla di certezze e incertezze, della vita che dà e che prende, delle nostre esistenze che ci soddisfano ma che ci possono frustrare rendendoci infelici.
Buon incipit che introduce il tema (centrato in tutti e tre le parti…) generando la giusta curiosità, sufficiente per sollecitare la prosecuzione della lettura.
Due donne a confronto, con modi totalmente differenti di vedere il mondo, che si incontrano e si mettono in discussione. Interessante l’escamotage per farle incontrare, a tratti un po’ inverosimile, ma tutto sommato, a mio modesto parere, regge nell’economia generale della storia che volevi raccontare. Buona la scansione delle scene, alternate in modo sapiente per accostare i due punti di vista.
Mi è piaciuto l’elemento fantastico, anche se mi sarebbe piaciuto avere qualche indizio in più (anche solo un paio), per farmi un’idea di chi fosse la donna misteriosa che sussurrava gli appuntamenti.
La narrazione è ben condotta, scrivi bene, tutto sommato. Purtroppo il testo avrebbe necessitato di un paio di (ri)letture in più per alleggerire alcuni punti (per esempio rendere un po’ più “veloce” l’incipit, sfrondando alcuni periodi…) eliminare qualche refuso e ripetizione qua e là, ma il contest si è rivelato durissimo e va bene così. Per esempio: ho trovato dopo l’incipit “niente di ché”, in luogo di “niente di che”.
Per il resto piena sufficienza tendente al sette.
In bocca al lupo!
Emiliano.

viviana.tenga
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » martedì 17 luglio 2018, 17:00

Ciao Emiliano,
Sono contenta che nel complesso il racconto ti sia piaciuto. Anch'io avrei voluto dedicare un po' più di spazio alla figura della donna misteriosa. Purtroppo, mi sono ritrovata alla fine con troppi caratteri, una terza specifica che mi ha messo in crisi e metà dei neuroni che già dormivano; consegnare quello che ho consegnato è già stato un successo XD.

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Emiliano Maramonte
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » martedì 17 luglio 2018, 18:31

Capisco perfettamente le difficoltà. Riadattare il racconto ogni volta, con il tempo che scorreva inesorabilmente, non era affatto facile.
Io per esempio, all'1 meno cinque stavo ancora combattendo con le tre righe finali, poi ho avuto l'intuizione, ma era già tardi; il tempo di rileggerlo, l'ho consegnato all'1 passata e mi sono beccato il malus. Senza contare il sonno che pendeva sul mio cervello come un peso da una tonnellata...

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jimjams
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » domenica 22 luglio 2018, 0:32

"Una bella storia, Viviana. Per inciso, io ho gli occhi di un colore tra il giallo e il verde :-)
Cito subito un piccolo intoppo: ""'è un tizio che dice che qualche mese fa è passato di qui una sera passava e ha avuto una sorta di illuminazione mistica"" Ovviamente nello scriverlo ti sei impicciata tra una versione e l'altra di questa frase e ne è rimasto un pezzo di troppo.
Mi sembra che ci siano più o meno tutti gli elementi del contest (tranne l'amnesia iniziale). La scrittura funziona molto bene, l'atmosfera è ben sostenuta. Le due storie delle donne emergono abbastanza, nonostante lo spazio anche in questo contest non era infinito. Tecnicamente c'è solo il salto di pov tra le due donne verso la parte finale che può sorprendere un attimo, ma ci ho pensato e non mi sembra si potesse evitare (sostituirlo con un dialogo tra le due dovrebbe essere possibile, ma non so se valeva la pena). Buona prova."

viviana.tenga
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » domenica 22 luglio 2018, 13:43

Ciao Mario,
grazie del commento. Argh, quella frase mi è proprio sfuggita in fase di (assonnata) revisione.
jimjams ha scritto:Mi sembra che ci siano più o meno tutti gli elementi del contest (tranne l'amnesia iniziale).

Uhm... ma nelle specifiche non si parlava di amnesia, il primo indizio era "Persone sconosciute tra loro si ritrovano in un luogo altrettanto sconosciuto..."

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Linda De Santi
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » lunedì 23 luglio 2018, 23:54

Ciao Viviana!
Le tue storie le sento, per ragioni personali, sempre molto vicine a me :) Mi piace molto il modo in cui racconti le vite quotidiane delle persone, l’irruzione dello straordinario nella normalità e nella routine.
A una prima lettura ho fatto un po’ fatica a inquadrare le due storie (ma va detto che ho letto dal cellulare e sotto il sole :D), alla seconda rilettura invece mi è apparso tutto chiaro, anche se un po’ di confusione tra i vari punti di vista c’è (soprattutto nel dialogo finale con la donna misteriosa).
Scrittura nitida e scorrevole come sempre, temi a mio parere rispettati in pieno. Molto bene!

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Andrea Partiti
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » mercoledì 25 luglio 2018, 16:17

Non so se il racconto mi è piaciuto perché è un bel racconto o se è perché vai a toccare temi complicati, tipo le aspettative del mondo sull'avere una vita "normale" anziché vivere con due gatti e senza figli, il subire i rapporti di lavoro e tutta una serie di dettagli che sospetto siamo in tanti a vivere e seppellire ben in fondo alla nostra mente per non doverli affrontare.
E' vago, non c'è una vera risoluzione, e un po' mi spiace che non si intuisca il vero motore dietro al cambiamento delle due protagoniste, ma il cambiamento ce lo mostri e già questo dà un taglio positivo e catartico al finale.
Serve una mandata di editing per snellire alcune frasi e sistemare le imperfezioni, ma c'ero anche io e so quanto erano stretti i tempi dell'edizione, quindi non è grave ^^
dite più solo una bugia > dite solo più una bugia (e accogli la piemontesità che ti travolge).

Giuseppe Patti
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#10 » mercoledì 25 luglio 2018, 19:29

Ciao,
il tuo racconto mi è piaciuto particolarmente, mi sono sentito immerso nella storia, riuscivo a vedere le due donne in quello strano luogo notturno un po' spaventate e un po' anche curiose. Ho apprezzato meno il fatto che non si sapesse chi, o cosa, le avesse portate lì, ma alla fine tutti i loro mali si sono risolti. (È uno dei pochi racconti, con un lieto fine, che mi sia mai piaciuto)
In bocca al lupo!

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DandElion
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#11 » mercoledì 25 luglio 2018, 21:21

Mi viene difficile catalogare questo racconto che tocca le corde profonde della insoddisfazione personale e del rimanere legati nella propria prigione. Cosa spinge le due donne a veramente accettare l'invito della sconosciuta? chi è lei? cosa farei io se una signora X qualsiasi mi dicesse "domani a mezzanotte al posto Y"? Accetterei? Cosa mi fa schifo della mia vita, ma in fondo mi fa sentire abbastanza sicura con la sua sola presenza? Domande domande domande senza nessuna risposta. Ottimo, un racconto che fa pensare è un racconto ben riuscito.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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diego.martelli
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#12 » giovedì 26 luglio 2018, 19:34

Malgrado non sia in alcun modo spiegato chi sia la "deus ex machina" che rimette le protagoniste sulla strada dell'autodeterminazione e della sincerità ho apprezzato moltissimo il racconto, che è scorrevole, che rispetta benissimo i temi proposti e le cui protagoniste sono facili da prendere in simpatia. La seconda parte espositiva della storia di Mirella mi pare meno riuscita della prima, ma è del tutto coerente con il resto dell'impianto. In generale credo sia un'ottima prova.

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Peter7413
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#13 » giovedì 26 luglio 2018, 21:17

Bello, mi è piaciuto. Vero, l'elemento "magico" giunge senza alcuna spiegazione, quasi gratuito, ma in questo caso non mi importa perché le tue protaginiste sono VIVE, ben caratterizzate, reali. Insomma, ci si empatizza. E poi l'alchimia, sei riuscita a mescolare il tutto dosando al meglio. Certo, si può senz'altro revisionare, ma bebe così.

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Gennibo
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#14 » giovedì 26 luglio 2018, 22:28

Ciao Viviana, racconto ben strutturato con i flash back per chiarire la storia e le motivazioni delle due protagoniste. Anche la "donna misteriosa" tipo fata madrina, l'ho trovata ben collocata. Da leggere con calma per non perdere le informazioni che portano alla comprensione del finale. Qualche sbavatura nello scritto ma visto il tempo dato più che comprensibile.
Molto brava.

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lordmax
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Re: Di Notte - di Viviana Tenga

Messaggio#15 » venerdì 27 luglio 2018, 0:05

Addirittura una storia su Lucifero, il portatore di luce, ottima idea.
MI è piaciuta molto la struttura sospesa su più piani, all'inizio sembra Mirella quella più forte e poi si scopre essere la prima a far cadere il suo castello di carte. L?incipit è ben gestito, si capisce che la storia è fantastica ma non se andrà a finire bene o male. L'inversione di POV finale è funzionale alla storia e non troppo pesante da appiattirlo. E la morale alla fine del racconto che lo rende diverso ma quanto si voleva crede all'inizio ma non inaspettato. Un ottimo lavoro. I punti della sfida sono azzeccati tutti e tre.

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