[E] La finestra al primo piano_ Enrico Nottoli

Lunedì 15 giugno alle ore 21.00! E siamo alla terza tappa della Quarta Era... Guest star: BARBARA BARALDI! Avrete le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto che potrebbe essere scritto anche in un'ora soltanto, quindi no scuse: gente che ha tempo fino alle 23, gente che arriva alle 23, gente che può starci tutta la sera o gente che scrive dal cellulare facendosi ispirare dagli amici, MINUTI CONTATI VI ASPETTA! Guardate il trailer dell'edizione QUI
enrico.nottoli
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[E] La finestra al primo piano_ Enrico Nottoli

Messaggio#1 » martedì 16 giugno 2015, 0:52

La finestra al primo piano
Enrico Nottoli
 
La prima volta avevo dodici anni, più o meno. Una classica, monotona, squallida sera d’estate. Stavo correndo per le vie del paese, forse per scappare dalle guardie (giocavamo spesso a guardie e ladri fra noi ragazzi) o magari da un cane o che so io, insomma qualcosa che mi aveva spinto a scappare, chiaro!, e niente, c’era una luce accesa al primo piano di una palazzina. Mi fermai e dentro vidi una donna di profilo che si specchiava. Aveva un abitino di seta verde e i capelli cotonati, due grossi orecchini a cerchio. Dissi: Bene, può farsi interessante la cosa. Mi appoggiai al muro, nella penombra. Lì vicino c’era una fontanella e dalla fontanella si sentiva il rumore incessante dell’acqua che scorreva e io l’ascoltavo, quella fontanella, mentre guardavo ancora lei. Avrà avuto sui trentasette anni, credo. L’età in cui sbocciano le donne. E allora, nulla, mi ero acceso una sigaretta (Chesterfield blu, tutti in paese fumavano Chesterfield blu) e continuavo a fissarla. Lei se ne stava impalata davanti allo specchio. Passava le mani sui fianchi. Si accarezzava i capelli. E io aspiravo e buttavo fuori il fumo. Pensai: Sì, se solo io avessi dieci anni in più e tu dieci anni in meno, bambina. Tirai di nuovo la sigaretta. La donna si voltò verso la finestra e iniziò a camminare. Si affacciò e afferrò le ante delle persiane. Disse: EHI RAGAZZINO, PRIMA DI SPIARE LE SIGNORE VEDI DI NON FUMARE SIGARETTE, SI VEDE LA BRACE! Poi si tirò le persiane dietro.
Imbarazzato, buttai via il mozzicone e ripresi a camminare. Mi fermai alla fontana. Bevvi. L’acqua che si infrangeva sulla pietra mi schizzò sulla maglietta. Ci passai sopra le mani per asciugarla poi mi sedetti sulla panchina. Oh, se solo io avessi dieci anni in più e tu dieci anni in meno, tesoro!, dissi.
Da allora, quasi tutte le sere, mi mettevo appoggiato allo stesso muro sperando che lei fosse lì e, a dire il vero, nel sessantotto per cento dei casi la trovavo, a specchiarsi in lingerie. La osservavo, aspirando l’ennesima sigaretta. Lei si lasciava guardare per un po’ e poi veniva a chiudere le persiane. è andata avanti per degli anni, così sono riuscito a seguirla nel corso del tempo. E ogni giorno indugiava un attimo in più prima di chiudere i portelloni. La controllavo, nella sua bellezza incantevole. Mentre benedivo il rumore lontano dell’acqua e il lampadario sempre acceso lì al primo piano. Finché lei non si trasferì dopo essersi divorziata dal marito. L’aveva tradita, il coglione.
Sono passati più di trent’anni ormai. Ma a volte continuo ad andare comunque da lei. Quando litigo con mia moglie per esempio o quando mi fanno incazzare in ufficio, mi metto appoggiato al muro a fumare, e guardo la sua finestra. Con la luce spenta, e le sigarette ancora accese. E quel solito pensiero: Chissà, se solo io avessi avuto dieci anni in più e tu dieci anni in meno, amore mio.



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Callagan
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Messaggio#2 » martedì 16 giugno 2015, 18:26

Ciao, Enrico.
La tua è sicuramente una buona prova. Hai caratterizzato bene la voce narrante e, di conseguenza, il protagonista. Hai colorito la narrazione con piccole sfumature che ho davvero apprezzato come "Avrà avuto sui trentasette anni, credo. L’età in cui sbocciano le donne." oppure "quasi tutte le sere, mi mettevo appoggiato allo stesso muro sperando che lei fosse lì e, a dire il vero, nel sessantotto per cento dei casi la trovavo".
Non posso dire che tu abbia imbastito una storia appassionante o che mi abbia toccato nel profondo, ma sei riuscito a mettere sentimento nel pitturare un aspetto "segreto" e caratterizzante del tuo personaggio.
Alla prossima!

Emiliano Grisostolo
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Messaggio#3 » martedì 16 giugno 2015, 19:32

Enrico, lo stile ha ampio margine di miglioramento e l’idea di base non mi cattura, e nonostante alcuni passaggi, credo, siano voluti, in altri la scrittura andrebbe resa più scorrevole. A mio avviso ci sono troppi infodump e spiegazioni inutili che andrebbero sfoltite per rendere la lettura più veloce e accattivante.

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Adry666
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Messaggio#4 » venerdì 19 giugno 2015, 12:22

Ciao Enrico,

il tema è centrato.

Il racconto è gradevole e tocca corde della nostra adolescenza: chi di noi non ha avuto storie “virtuali” simili a quelle del tuo protagonista? :-)

Il ritmo è un po’ altalenante: scorrevole in alcuni punti, frammentato in altri.

Alcune notazioni:

“…insomma qualcosa che mi aveva spinto a scappare, chiaro!, e niente, c’era una luce..” Non so se quel punto esclamativo sia voluto, se non si tratta di un refuso non l’ho capito (punto esclamativo, virgola ed “e” minuscola sono strani)

“…Lì vicino c’era una fontanella e dalla fontanella si sentiva il rumore incessante “ Questa ripetizione fontanella-fontanella è fastidiosa, distrae e rompe il ritmo

“(Chesterfield blu, tutti in paese fumavano Chesterfield blu) ...” L’uso delle parentesi, è già la seconda volta, in un racconto è una scelta difficile e “perigliosa” :-)

“…in più prima di chiudere i portelloni…” I “portelloni” suona malino, lo sostituirei con un sinonimo.

In generale il tuo racconto mi è piaciuto perché evoca dei ricordi d’infanzia di estati passate nei paesini con i nonni: mi ha acceso parecchie visioni dimenticate. Lavorando un po’ sulla forma potresti farne un grande racconto!

Ciao

Adriano

sharon.galano
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Messaggio#5 » venerdì 19 giugno 2015, 22:25

Ciao Enrico,
i nostri racconti sono molto simili. In entrambe le storie la luce è quella di una finestra. La finestra di una donna che i nostri giovani protagonisti osservano, spiano e ammirano. La guardano, mentre si fumano una sigaretta. Ovviamente hanno tutti e due delle motivazioni diverse, ma entrambi sono falene attorno alla stessa luce.
Che dirti? Riesci a dare una voce particolare al tuo personaggio, aggiungendo dettagli importanti: la marca delle sigarette, le fantasie proibite in cui indugia, le reazioni della donna. Come Adriano, ti faccio notare che ci sono delle frasi su cui avresti dovuto lavorare un po' di più, ma sono sicura che con più tempo a disposizione ci avresti pensato tu stesso.
Ti faccio un grande in bocca al lupo per tutto.
E' stato un piacere rileggerti.
A presto.

luca.pagnini
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Messaggio#6 » sabato 20 giugno 2015, 18:18

Ciao Enrico!
Ultimo racconto in lettura (per me) e altra voce narrante in prima persona (6 su 12, non mi era mai successo). In questo caso la scelta mi pare azzeccata in pieno, un racconto così narrato in terza persona avrebbe avuto molto meno successo. Diciamo che questo lo potrei portare come esempio di corretta scelta in funzione dell’obiettivo da centrare: non vi racconterò mirabilia, ma ve le racconterò bene e con lo stile appropriato. La tecnica ha funzionato così bene che  l’immedesimazione col protagonista arriva al di là del vissuto del lettore, che abbia o meno avuto un’esperienza del genere nella propria vita. Anche la chiusura mi è piaciuta, niente colpo di scena eclatante, ma semplice e funzionale descrizione di una possibile realtà. La luce qui s’è spenta, ma non per lui. Racconto integro.

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#7 » domenica 21 giugno 2015, 21:41

Ciao a tutti e grazie per i commenti :)

Stavolta ho voluto osare un po' dal punto di vista della voce e dello stile, capisco ogni appunto in pieno proprio perché anche per me è stata una prova.

Comunque a breve avrete anche il vostro feedback, purtroppo una febbrata mi ha messo ko per quattro giorni e non ho potuto dedicare troppo tempo alla lettura!

A presto

LuanaMazzi
Messaggi: 15

Messaggio#8 » lunedì 22 giugno 2015, 17:04

Davvero ben scritto, il tuo pezzo è senza fronzoli, inizia e finisce in maniera lineare senza creare confusione nel lettore. Per quanto la trama sia "semplice" l'ho trovato davvero carino. Ti devo davvero fare i miei complimenti per la sintesi delle immagini che spiegano tutto molto chiaramente e senza errori.

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antico
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Messaggio#9 » martedì 23 giugno 2015, 18:23

Ho poco da dire. Il racconto è narrato con disinvoltura, lo stile è molto personale e solido ben riuscendo a conferire un'anima al raccontato, una luce interna che lo differenzia e rende unico. Il ragazzo è ben delineato, la donna descritta in modo appropriato, ma soprattutto aleggia vita in ogni riga. C'è musicalità qui, un qualcosa d'indefinito che lo caratterizza e rende unico. Non sono solito a commenti così poco costruttivi, ma per me questo è un pollice SU con lode.

enrico.nottoli
Messaggi: 82

Messaggio#10 » martedì 23 giugno 2015, 19:15

Grazie mille a entrambi! :)

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Messaggio#11 » giovedì 25 giugno 2015, 22:32

Ciao Enrico.

La cosa che mi è piaciuta tanto del tuo racconto è lo stile. La voce narrante è ben caratterizzata e questo rende il racconto coinvolgente. La donna invece è come sospesa. L'unico frammento della sua vita che possiamo spiare è quando si cambia davanti allo specchio. Non sappiamo chi è che fa com'è fatta. Sappiamo solo quello che il ragazzo ci dice di lei. Questa secondo me è il punto di forza del pezzo. Secondo noi lei si lasciava guardare perché secondo il protagonista è così. Il punto debole invece è la trama. Non succede molto e quel che ci viene mostrato non è molto originale. Quindi prova riuscita al 50 e 50 per me. Credo che sul finale avresti dovuto far succedere qualcosa, far compiere una qualche azione ai personaggi. Questo per me è quel che manca.

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invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#12 » venerdì 26 giugno 2015, 1:58

Ciao Enrico!
È il primo racconto che leggo scritto da te e devo dire che mi è piaciuto, sia il tema che lo svolgimento sono riusciti a parte un paio di espressioni utilizzate dal narratore che mi hanno fatto perdere un po' la bussola (ma si tratta unicamente di mie preferenze e non di errori stilistici veri e propri) e forse un po' troppa staticità.
In ogni caso è un racconto che punta decisamente più sui sentimenti che sulle azioni per cui il tuo scopo originale di provocare una reazione empatica nei confronti del protagonista è più che riuscito.
Un buon racconto, spero di leggerti ancora per comprendere meglio il tuo stile, a presto!

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alberto.dellarossa
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Messaggio#13 » venerdì 26 giugno 2015, 12:03

Enrico davvero, ti prego, dai una corretta a livello formale al racconto, a quelle poche cose perfettibili e pubblicalo. È un gran racconto con un'anima forte, un'idea semplice e splendente. La brace della sigaretta, la frase reiterata, la circolarità della storia: sono tutti elementi retorici che se male usati rischiano di rovinare un racconto ma! nel tuo caso funzionano alla perfezione.

Bravo!

FrancescoIorio
Messaggi: 12

Messaggio#14 » venerdì 26 giugno 2015, 20:39

"La finestra al primo piano" di Enrico Nottoli
Ciao Enrico.
Condivido quello che è già stato detto: l'idea di fondo non mi ha impressionato, ma mi è piaciuto che tu sia stato in grado di caratterizzare il protagonista e di raccontare una storia con semplicità. Penso che sia questo il pregio e il limite del tuo racconto. È infatti scritto molto bene, con immagini azzeccate, e si legge altrettanto bene, tuttavia dal punto di vista della trama non hai forse osato abbastanza e hai preferito andare sul sicuro.
Alla prossima

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