[E] La lezione

Lunedì 15 giugno alle ore 21.00! E siamo alla terza tappa della Quarta Era... Guest star: BARBARA BARALDI! Avrete le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto che potrebbe essere scritto anche in un'ora soltanto, quindi no scuse: gente che ha tempo fino alle 23, gente che arriva alle 23, gente che può starci tutta la sera o gente che scrive dal cellulare facendosi ispirare dagli amici, MINUTI CONTATI VI ASPETTA! Guardate il trailer dell'edizione QUI
luca.pagnini
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[E] La lezione

Messaggio#1 » martedì 16 giugno 2015, 0:58

I tre arrivarono sotto la villa di Bellosguardo a piedi. Marco aveva deciso che gli ultimi cinquecento metri era meglio farseli senza scooter piuttosto che rischiare di essere sentiti.
«Ma chi vuoi che ci sente», aveva obiettato Gianrico, detto il Gi, «la villa è isolata e i due vecchi saranno sordi come panchetti».
«Non lo sappiamo e se qualcuno chiama i Carabinieri siamo fregati».
«A me la mi pare un gran bischerata», si era intromesso il terzo. Gli altri lo avevano guardato stupiti. Miky era il più giovane di tutti e parlava così raramente che a volte si dimenticavano di quale fosse il suono della sua voce.
«Bischerata o no, decido io. A piedi e zitti». Marco aveva il piglio autoritario del veterano di strada, in realtà aveva solo vent’anni, la differenza con gli altri due erano il diploma di scuola superiore, che lui non aveva, e gli occhiali da vista, che a lui non servivano.
 
«La finestra aperta è lì», al chiarore della luna piena Marco indicò con il mento il secondo piano, «accanto a quella con la luce accesa».
«A destra?» chiese il Gi.
«No, a sinistra».
«Okay. Aspettiamo che la luce si spenge e poi salgo».
«No, arrampicati subito, ormai sono le tre e i vecchi stanno dormendo nella camera al piano terra sull’altro lato. Che quella luce resta comunque sempre accesa, è sicuro».
«E chi te l’ha detto?»
«La mia fonte».
«Rieccola la sua fonte… ce lo vuoi dire chi è o no?»
«No».
«Perché?» Per la seconda volta Marco e il Gi sussultarono.
«Perché cosa, Miky?»
«Perché che quella luce resta sempre accesa è sicuro?»
«Non lo so, è così e basta, discorso chiuso. Il tubo della grondaia è tutto tuo, Gi, noi ti aspettiamo alla porta».
 
Il vecchio portoncino di legno si aprì con un terribile stridore dei cardini.
Qualcuno sbucò con un fascio di luce puntato sotto il mento, Miky e Marco arretrarono di mezzo metro alzando le mani: il primo in guardia da pugile, il secondo in alto in segno di resa.
«Un po’ d’olio no, eh? Vecchi tirchi», commentò la figura nel fascio.
«Gi, sei un coglione, abbassa quel cellulare», sbottò Marco sottovoce.
«Che ho fatto?»
«Lascia stare, doppiamente coglione, facci strada».
 
I tre salirono al secondo piano accompagnati unicamente dal suono dei propri respiri e dal ticchettio di un orologio a pendolo imboscato chissà dove.
«Io sono arrivato da quella stanza, quindi la roba è lì, giusto?», il Gi indicò la porta a sinistra di quella da cui filtrava la luce.
«No, è qui», Marco puntò la torcia del suo iPhone sulla porta al centro.
«Qui?»
«Sì… avete sentito?»
«Cosa?»
«Il pendolo, non c’è più…»
«Lascia stare il pendolo, che tu non c’hai detto della stanza luminosa non mi torna».
«La fonte non ha voluto».
«Voluto cosa?» Miky stava diventando loquace.
«Non importa, che vi piace o no ormai ci siamo, entriamo».
 
Marco aprì con cura la porta e i tre entrarono. La stanza era vuota tranne che per un lumino votivo che rischiarava una lapide di marmo al muro: “In memoria del congiuntivo”.
Il primo al parlare fu il G: «Scusa, ma chi è la tua fonte?»
«La prof di lettere delle medie».



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Callagan
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Messaggio#2 » martedì 16 giugno 2015, 18:46

Ciao, Luca.
E' la prima volta che ti incrocio e devo ammettere che è stato un piacere leggere il tuo racconto. Sei bravo e la storia diverte fino al palesare l'ironia nel finale. Riesci bene a trattenere l'attenzione del lettore, a incuriosire. I tre personaggi sono tutti ben caratterizzati e distinti. Hai sicuramente raggiunto il tuo scopo e "superato la prova". Se in classifica preferisco altre storie alla tua è semplicemente per l'emozione che riescono ad evocare o il ragionamento che nascondono alla radice; particolarità che vanno oltre il saper scrivere.
Spero di rileggerti presto.

Emiliano Grisostolo
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Messaggio#3 » martedì 16 giugno 2015, 19:24

Luca, buon racconto anche se la trama in sé non mi ha preso e mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca,comunque un bel ritmo, la lettura è agile nonostante alcune frasi siano nel dialetto toscano che solo a tratti ne rallenta il ritmo, ma non lo trovo un difetto in questo caso. Mi sono ritrovato con alcune domande alla fine del racconto, risposte che da autore non hai dato al lettore. Per esempio: perché il ticchettare del pendolo improvvisamente sparisce?

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Adry666
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Messaggio#4 » venerdì 19 giugno 2015, 12:24

Ciao Luca,

tema centrato, il lumino votivo, per definizione, resta sempre acceso :-)

Il ritmo è buono, è il racconto fluisce rapido.

Non è il mio genere, e la storia non mi ha preso molto, anche perché il finale l’ho capito solo in parte (aiutato dal titolo).

Anche il fatto della pendola mi è rimasto oscuro, come si dice: se compare una pistola in un racconto prima o poi deve sparare… Forse si tratta di un taglio successivo per rientrare nei caratteri massimi?

L’ambientazione con l’aiuto del dialetto è riuscita e piacevole.

A presto

Ciao

Adriano

 

sharon.galano
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Messaggio#5 » venerdì 19 giugno 2015, 22:05

Ciao Luca,
il racconto scorre veloce. La scena appartiene al nostro immaginario collettivo, e ogni lettore resta incollato fino alla fine per capire cosa si inventerà di nuovo questa volta lo scrittore. La tua ironia diverte alla fine, ma lascia l'amaro in bocca. Si ha voglia di qualcosa di più. Ma forse per limiti di battute e tempo, non si è potuto andare oltre.
Anch'io, come gli altri partecipanti, mi sono chiesta che fine avesse fatto il rumore dell'orologio. Forse questo dettaglio ci avrebbe portati in un'altra storia?
Per quanto riguarda il dialetto, lo ritengo indispensabile per la caratterizzazione di determinati personaggi. Hai tutto il mio appoggio per le tue "bischerate".
Buona prova di scrittura.
A presto e
a rileggerci

luca.pagnini
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Messaggio#6 » sabato 20 giugno 2015, 18:26

Grazie a tutti per i commenti. :D

Per la pendola vi rimando a quando avranno commentato anche gli altri. ;)

Grazie di nuovo e a presto!

Lp

LuanaMazzi
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Messaggio#7 » lunedì 22 giugno 2015, 17:13

Il tuo scritto non mi ha entusiasmato, specialmente la fine. Inizialmente questi ragazzini che devono introdursi zitti zitti in questa casa, i battibecchi tra loro, la suspance che in un certo modo crei non mi era affatto dispiaciuto, ma il finale, ti dico la verità, mi ha fatto un po' cadere il tutto. Forse sarà che mi aspettavo qualcosa di diverso, di più profondo. Il ritmo dei discorsi tra i ragazzi mi era piaciuto, il loro incalzarsi a vicenda, il mistero sulla "fonte" del ragazzo, tutte cose molto carine che nel finale non ho ritrovato.

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antico
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Messaggio#8 » martedì 23 giugno 2015, 17:33

Bentornato a Minuti Contati! Racconto per me molto difficile da valutare. Scritto bene, tutto sembra al posto giusto, ma il finale non mi sembra efficace quanto avrebbe dovuto. Il congiuntivo sbagliato da Marco proprio sul traguardo "che vi piace o no" mi ha ribaltato quello che stavo immaginandomi, ovvero che l'unico a non sbagliare fosse l'unico a essersi fermato prima delle superiori, chiara critica alla scuola italiana. Mi sfugge il perché l'insegnante abbia dovuto inscenare uno scherzo simile mettendo a repentaglio l'incolumità dei suoi genitori (perché è casa sua, vero?). Insomma, la conclusione genera più confusione che altro rovinando, a mio modo di vedere, una struttura fino a quel punto ben orchestrata (da notare che sei riuscito a gestire tre personaggi in modo molto efficace). E poi c'è il discorso del pendolo il cui improvviso silenzio credo sia metaforico, anche se il significato mi rimane oscuro. Pertanto il pollice in questo caso è NI, se non passerai il turno ti attendo nel laboratorio perché le potenzialità del racconto mi sembrano notevoli.

enrico.nottoli
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Messaggio#9 » martedì 23 giugno 2015, 19:06

Ciao Luca,
Il tuo racconto mi è piaciuto. Hai dato a ognuno la sua voce, anche con cadenza e modi di parlare addirittura regionali, e in un racconto fatto per lo più di dialoghi non è poco. Ammetto che il finale mi ha spiazzato, ma non mi è piaciuto gran che. Apprezzo molto l’ironia e la lista di indizi che avevi seminato con tutti i congiuntivi sbagliati dai personaggi, ma mi ha lasciato un po’ sovraccaricato di una tensione che non è riuscita a sciogliersi.
Comunque, il tema c’è e lo stile anche. Una prova discreta.
Alla prossima :)

luca.pagnini
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Messaggio#10 » mercoledì 24 giugno 2015, 10:12

E grazie anche a Luana, L'Antico ed Enrico  per lettura e commenti. :)

Purtroppo mi sono accorto che il finale aveva bisogno di qualche parola in più quando il tempo era ormai esaurito, trovarle al volo coerenti con il tutto non era facile e ho dovuto fare una scelta... ma questo è MC, bellezza. ;)

Grazie all'Antico per l'opportunità, e chissà che nella mia prossima raccolta... :)

Giulio_Marchese
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Messaggio#11 » giovedì 25 giugno 2015, 22:48

Ciao Luca.

Io francamente qual'era la lezione non l'ho capito. Il racconto è scritto bene. I personaggi sono ben caratterizzati. Inizialmente mi ero bloccato sulla scena del cancello. Non riuscivo a capire bene. Il finale non mi ha fatto ridere ne mi ha lasciato di sasso. Forse effettivamente andava gestito diversamente. La mia ipotesi era che fosse la casa dei nonni. Invece di chi è non poi così importante visto che lo scopo del racconto è un altro.

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invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#12 » venerdì 26 giugno 2015, 2:15

Ciao Luca!
Grande stile per il tuo racconto, scorrevole e capace di delineare bene i personaggi senza fare quasi mai ricorso ad altri elementi se non le loro differenti personalità.
Ho trovato ottima l'ironia ma anche a me il finale ha lasciato un vago senso di incompletezza, quelle due righe rimaste nella tastiera avrebbero davvero potuto fare tanta differenza!
Per me il racconto è una buona prova nonostante le piccole mancanze, però mi aspetto di leggere qualcosa di ancora migliore nelle prossime edizioni di Minuti Contati!
A presto!

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alberto.dellarossa
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Messaggio#13 » venerdì 26 giugno 2015, 13:43

Ciao Luca! Benvenuto su MC, e devo dire che l'ingresso lo fai alla grande. Uno stile piano, senza fronzoli, con descrizioni e aggettivazione al posto giusto. La resa del dialetto è decisamente buona senza risultare artificiosa. In più sei riuscito a generare un bel po' di suspance, portando la tensione a risolversi in una ironica bolla di sapone. Ti faccio i miei complimenti, non ho trovato particolari errori sul quale fare appunti, direi che te la sei cavata più che bene!

FrancescoIorio
Messaggi: 12

Messaggio#14 » venerdì 26 giugno 2015, 20:36

"La lezione" di Luca Pagnini
Ciao Luca.
Ho trovato il tuo racconto particolarmente originale, ironico e leggero. In poche righe sei riuscito a caratterizzare i personaggi, a raccontare azioni e a far dialogare tra loro i protagonisti, senza creare confusione. La tematica è ben centrata, ma non è arricchita di ulteriori significati come in altri casi e per questo mi ha colpito.
D'altro canto, personalmente preferisco racconti più impegnati, che richiedano al lettore uno sforzo e che sappiano emozionare, ma ciò non vuol dire che io non abbia comunque apprezzato il modo in cui hai saputo sorprendermi e divertirmi.
Alla prossima

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