Il Vicino di Isabella Valerio

Appuntamento per lunedì 15 ottobre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star ENRICO PANDIANI!
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Gennibo
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Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#1 » martedì 16 ottobre 2018, 0:51

Il Vicino di Isabella Valerio

Avevo da poco comperato casa in un quartiere di villette a schiera.
Due file di case con i giardini ordinati, affacciati su una stradina da poco asfaltata.
Stavo comodamente seduto in casa a guardare il mio quiz televisivo preferito. Notai che era lo stesso che stava guardando il mio vicino. Già, il vicino, quello buono, quello bravo, quello bello, quello che invidiano tutti perché fa sempre le cose giuste.
Il concorrente mi sembrava un viso familiare. Sbirciai oltre la finestra. Che fosse proprio lui quello in televisione? Il rumore di un allarme mi impedì di capire la risposta alla domandona finale, quella che avrebbe permesso al partecipante di vincere cinquecentomila euro.
Seccato mi affacciai alla finestra, altre facce curiose stavano sbucando dalle case accanto.
I poliziotti, con la sirena ancora in funzione, uscirono da due automobili. Braccia alzate all’altezza del viso e pistole in mano.
Andarono a prendere il vicino. Quello sembrava troppo stupito per reagire.
Uscii di casa per avvicinarmi alla scena e capire cosa stesse succedendo.
Il vicino stava entrando nella macchina della polizia.
Per un attimo, avevo temuto che fossero venuti a prendere me.
La sera prima tornando a casa in auto, ero immerso in una fitta nebbia lattiginosa. Improvvisamente, mi era comparso davanti un motociclista.
Ho frenato, sterzato, ma non sono riuscito ad evitarlo.
Il motociclista è sbalzato via, oltre la strada, giù, nel fiume.
Sono scappato, del resto, cosa avrei potuto fare? Sé l’era cercata.
Di nuovo quella sirena, che adesso mi sveglia. Strano. È lo stesso rumore che avevo sentito quando avevano portato via il vicino, mi guardo in giro. La stanza è tutta bianca, senza mobilia.
Entra un uomo vestito di bianco, tiene un vassoio, ma non riesco a vedere cosa c’è sopra. Insieme a lui entra un tanfo insopportabile di pesce marcio.
- Cosa ci faccio qui? - chiedo, e con una smorfia mi tappo il naso.
- Pensavi di essere stato furbo. - mi dice - Ma di me non ti libererai facilmente. -
- Fate smettere la sirena! - dico.
- Non c’è nessun rumore. - dice lui. Lascia il vassoio sul letto ed esce.
Mi alzo, vado alla finestra. Fuori c’è un'altra abitazione, un’altra finestra. Il vicino che mi guarda dalle sbarre. È lui che grida. Mi sta accusando, è colpa mia se lui è lì, colpa mia se è imprigionato.
Non capisco.
Mi siedo sul letto e guardo cosa c’è sul vassoio.
Non c’è nulla, solo l’immagine riflessa del mio vicino.



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antico
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#2 » martedì 16 ottobre 2018, 0:54

Ciao Isabella! Tutto ok con i parametri, buona Arona Edition!

alexandra.fischer
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#3 » martedì 16 ottobre 2018, 21:00

IL VICINO di Isabella Valerio racconto surreale (soprattutto verso il finale, con la scena del vassoio a specchio e della prigione bianca). Il Doppelgänger l’ho visto nella figura del carceriere con il vassoio (il protagonista è un pirata della strada, ha investito un motociclista senza aiutarlo). Il fatto che il vicino così perfetto, con la faccia da concorrente di quiz sia arrestato al suo posto (forse?) non lo rende un doppio, semmai, una voce della sua coscienza (difatti è nell’altra stanza della prigione e lo accusa). Racconto scritto bene che renderebbe di più legando meglio il vicino al protagonista (perché la polizia è da lui?).


Attenzione a: Sé l’era cercata (scrivi: se l’è cercata)

Giovanni Cola
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#4 » martedì 23 ottobre 2018, 18:30

Ciao Isabella,
devo dire che ho trovato il tuo racconto un po' confuso. Molti elementi mi sono sembrati superflui, finendo col nascondere lo svolgimento vero e proprio che, per quel che mi riguarda, rimane un enigma. Il quiz, il tanfo di pesce marcio, l'incidente...purtroppo non riesco a mettere insieme questi elementi, che per me rimangono un susseguirsi di eventi legati tra loro davvero debolmente.
Attenzione ai tempi verbali: “mi era comparso”, ma poi “ho sterzato”.

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roberto.masini
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#5 » martedì 23 ottobre 2018, 18:55

Ciao, Isabella.
Se il racconto deve essere inquietante, questo lo è a sufficienza. E l'inquietudine deriva proprio dai continui flashback del protagonista.Chi ha investito il motociclista? La voce narrante o il vicino. Ma la voce narrante potrebbe essere il vicino! L'unica certezza parrebbe riguardare l'uomo vestito di bianco da cui emana un fetore insopportabile e che dovrebbe essere il motociclista. In poche righe si delinea l'effetto dell Doppelganger con gemelli maligni, bilocazioni e presagi di morte. Per quanto riguarda il rispetto dei tempi, il passato prossimo vien giustificato dall'a capo. Bella prova.

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Gennibo
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#6 » martedì 23 ottobre 2018, 21:59

Ciao ragazzi, grazie a tutti per i commenti, mi dispiace che il mio racconto sia risultato così astruso, speravo non fosse difficile farsi un’idea del "protagonista".
Spiego la mia idea: tutto si svolge nella mente di un uomo solo, ci sono realtà diverse che si assomigliano, ricordi che si accavallano, ho pensato che in ognuno di noi ci sono contrapposizioni. Qui c’è una parte positiva che cerca di fare del suo meglio, in questo caso tenta anche la fortuna con il quiz, ma non sappiamo se vince, non ci importa, la cosa importante e che tenta, in più, è quella parte di noi che ha una coscienza. C’è una contrapposizione con quell’altra figura, che vive alla giornata, non si preoccupa delle conseguenze e di ciò che fa, pensa sempre di avere ragione, ed è l’entità che racconta in prima persona. Questa figura, diciamo, “negativa” trovandosi in una situazione critica, fa del suo peggio. E chi vanno a prendere i poliziotti? (diciamo che quelli sono l'entità del giudizio personale superiore) Quello con la coscienza. Le due entità contrapposte, procurano un conflitto all’interno dell’uomo, che lo rende meno stabile mentalmente. C’è la sua parte diciamo “coscienziosa” che gli grida che ha sbagliato. Questa “colpa” (che è la vittima) invade la mente dell’uomo nella figura dell’infermiere che puzza (infermiere perché, se la parte negativa riuscisse a capire che quello che ha fatto è male, potrebbe migliorare, accettarsi, costituirsi, e uscire dalla situazione inquietante in cui si trova). E quando il “paziente” si specchia nel vassoio, (speravo fosse chiaro) i lettori avrebbero dovuto capire che lui è il vicino sono la stessa cosa, o comunque trovare delle spiegazioni plausibili a tutto quello raccontato sopra. (già il fatto di quanti caratteri ho messo in questa spiegazione mi da l’idea di quanto mi sia incasinata…) ma siccome il tema mi piace, vorrei capire se ne può venirne fuori qualcosa di decente e se vale la pena di portare il racconto al laboratorio o se è meglio lasciare perdere.

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Andrea Partiti
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#7 » mercoledì 24 ottobre 2018, 12:28

Penso che il racconto abbia delle potenzialità, ma che vada semplificato un po' per funzionare, perché così com'è ora ci sono troppe scene che si accavallano e senza sapere esattamente dove vai a parare non è semplice montarle insieme.
C'è la scena nel passato che è quella più reale, più concreta, perché ce la presenti come una certezza. Le altre sono tutte più o meo oniriche e fumose, quindi sappiamo di non doverle prendere alla lettera. A livello puramente grafico, io proverei a separare nettamente in paragrafi ogni cambio di scena, per dare un taglio netto e preparare il lettore al cambiamento in arrivo.
L'altro espediente che hai usato, e trovo efficace, è passare dal passato della scena nella casa al presente della scena finale. E' un metodo per cambiare il ritmo e dare un'idea di passaggio a un tempo reale in cui neanche il narratore sa cosa sta per succedere e permettere di sorprenderci della spiegazione insieme a lui, l'ho usato abbastanza di frequente su minuti contati, perché mi piace molto come effetto, ma ogni volta sono stato sgridato perché non si cambia tempo verbale, pipipi, regole narrative. Non importa, funziona e lo approvo completamente.

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leonardo.marconi
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#8 » mercoledì 24 ottobre 2018, 12:42

Ciao Isabella, il tuo doppelganger onirico è il cortocircuito delle colpe che vengono scaricate dal protagonista sull'odiosa (?) figura del vicino. Un meccanismo collaudato che funziona anche nel sociale: addossare le colpe agli altri nasconde spesso le proprie manchevolezze ma allo stesso tempo genera coesione sociale, costruzione di senso e apparente chiara ridefinizione del reale. Ho notato il mancato stacco tra la situazione presente e il ricordo dell'incidente ma la cosa non incide nella fruizione del testo. Opinabile, a volte, l'uso della punteggiatura ma nel complesso un buon racconto. Forse troppo prevedibile ma in questo senso ineccepibile dal punto di vista dello sviluppo della trama e della centratura del tema. Qualche elemento di troppo non approfondito nuoce all'economia del racconto e andrebbe limato. Resta il fatto che spero di rileggerti presto, ciao!

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raffaele.palumbo
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#9 » mercoledì 24 ottobre 2018, 21:35

Ciao Valeria.
Mah, insomma… Trovo parecchia confusione, alcuni passaggi mi sono poco chiari, ci sono elementi che compaiono e poi svaniscono e non se ne trova più traccia (alla faccia della pistola di Cechov). E lo stile, la scrittura, non aiutano molto a elevare il livello: per dirne una, il ricordo dell’incidente andrebbe scritto al passato remoto.
Ahimè, mi è piaciuto poco, insomma: l'ho trovato tra i meno buoni del gruppo.

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patty.barale
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#10 » mercoledì 24 ottobre 2018, 23:19

Ciao Isabella,
Forse sarà a causa della stanchezza, ma ammetto di aver fatto molta fatica a leggere e capire il tuo racconto: passaggi onirici, ricordi e realtà si sovrappongono in maniera confusa (almeno per me, che ho avuto bisogno di...”leggere la soluzione nei commenti”) e non aiutano il lettore (o quanto meno la sottoscritta) a capire se il tutto abbia una valenza metaforica o sia la narrazione di una follia.
Il cambio di tempo verbale, poi non mi ha convinta, come pure la sovrabbondanza di virgole in alcuni periodi.
Credo che l’idea di base abbia delle potenzialità ma che il tutto necessiti di una rielaborazione volta a portare maggiore chiarezza.
A rileggerti

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lordmax
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#11 » giovedì 25 ottobre 2018, 20:55

Non ho capito.
Intuisco la trama sotto il racconto, intuisco anche i passaggi e la storia che vuoi costruire ma poi non riesco a capirne il montaggio.
Il passaggio del tempo reso dal passaggio dal tempo al passato a quello al pressente potrebbe funzionare, il flashback ci sta.
Il tutto però salta di palo in frasca senza legami.
Perché la polizia prende il vicino di casa? Non c'è una motivazione, uno scopo in questo.
Perché lui impazzisce, se impazzisce, e si ritrova in un altrove che sembra una cella di manicomio, è nella sua testa o è reale?
Chi è l'uomo in camice che puzza, chiaro chi è ma chi rappresenta, cosa rappresenta, perché è lì, quale è il suo scopo. Cosa rappresenta il vicino di casa imprigionato a sua volta. ci sono troppi elementi inseriti senza legami logici.
Direi che per creare una storia necessiti di parecchio lavoro di rifinitura e probabilmente una lunghezza maggiore, visto la quantità di elementi presenti.

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Gennibo
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#12 » giovedì 25 ottobre 2018, 22:47

Grazie a tutti per i consigli, penso che in riscrittura partirò dalla scena che, come dice Andrea, è quella più reale, quella con l'incidente, e poi cercherò di legare più stretto il vicino al protagonista, come dice Alexandra, così che si capisca che sono la stessa persona, magari con della nebbia che faccia da specchio, il tipo torna e scopre che ci sono villette speculari che prima non c'erano. Sempre come dice Andrea, credo che migliorerebbe separare i paragrafi ai cambi di scena, e terrò presente le domande di Lordmax per chiarire i punti oscuri e chiarirli. Sulla punteggiatura non so, ho cercato di mettere più virgole dove volevo rallentare la trama, renderla più sincopata, ci penso.
Ragazzi, siete stati preziosi, di solito imparo di più dagli errori che dal resto e qui mi pare che ci sia spazio per fare un bel salto in avanti. ;)

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antico
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Re: Il Vicino di Isabella Valerio

Messaggio#13 » domenica 4 novembre 2018, 17:02

Sì, da ripensare, sia nella struttura che dal punto di vista grafico perché così com'è ora arriva tutto insieme senza aiutare il lettore nella comprensione. E occhio anche a cose fastidiose ocme la parola casa/case ripetuta tre volte in poche righe proprio all'inizio. Assolutamente da lavorarci nel Laboratorio. Per il momento è un pollice ni.

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