Al sicuro

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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maurizio.ferrero
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Al sicuro

Messaggio#1 » lunedì 19 novembre 2018, 22:28

Al sicuro

Le prime venute a bussare alla mia porta erano due gemelle, Elisa e Lavinia. La villa era fredda e vuota, così ho trovato conforto nella presenza di queste due giovani ragazze. Così simili nell’aspetto quanto diverse nel carattere. Elisa, forte e sfrontata, Lavinia, timida e impacciata. Eppure gli occhi di entrambe erano identici, lo sguardo di chi ha potuto osservare da vicino gli orrori della guerra. Di chi ha perso i suoi cari. I miei stessi occhi. Le ho sistemate nella stanza dei miei figli – Dio, non riesco più nemmeno a pronunciare il loro nome! – poiché sono sicuro che non ne avranno a male se torneranno. Quando torneranno.
Poi ne sono arrivate altre, dopo nemmeno dieci giorni. Luigina, con i suoi bei capelli biondi. Rita, dal sorriso contagioso. Marina, di soli cinque anni. Tutte ragazze, i maschi se li è presi tutti il fronte. Quelli che non sono morti stanno ancora combattendo. Prego per loro ogni giorno.
Nel vicino paese, la mia casa ha iniziato ad acquisire la fama di improvvisato orfanotrofio per giovani donne. Efisio, il fornaio, ogni giorno ci porta il poco pane avanzato. Carolina, la sarta, ci ha procurato coperte e lenzuola, non proprio di prima mano, ma confortevoli. Tutti stanno cercando di darci una mano, ad eccezione di Don Fernando. Da che lo conosco, ha sempre preferito tenere il piede in due scarpe.
Negli ultimi giorni ne sono arrivate altre, tante altre. Fuggono dai paesi vicini. Hanno visto i loro cari radunati nelle piazze, condotti via su grossi furgoni blindati o fucilati sul posto. Ormai in casa siamo in più di venti. Delle ultime arrivate non conosco il nome, non sono state in grado di dirmelo. I loro occhi parlano chiaro.
Ogni giorno le sveglio e insieme prepariamo la colazione, rifacciamo i letti, laviamo la biancheria. Resistiamo insieme. Io non sono diversa da loro, ma devo mostrarmi forte. Ormai non hanno nessun altro, e io non ho che loro. Quelle che parlano hanno iniziato a chiamarmi Mamma Franca. Ogni volta che lo fanno, cerco di non mettermi a piangere. Non ho potuto fare nulla per i miei figli, quando l’arruolamento forzato se li è portati via, e nemmeno per mio marito, quando ha deciso di andare a combattere con la resistenza. Posso solo pregare.
Quando le bambine dormono, rimango sveglia e guardo dalla finestra. Ogni notte sento gli spari un po’ più vicini, i rombi dei motori in avvicinamento. I tedeschi avanzano sulla montagna. Ieri sono andata in paese e ho visto Don Fernando parlare con un giovane biondo. Era in borghese, ma potrei riconoscere la schiena dritta dei soldati ovunque. Il prete mi ha indicato. Sono corsa via. È questione di un paio di giorni, ormai.
Le mie figlie hanno già sofferto abbastanza, e io devo pensare a loro. Ho trovato una chiave per aprire la tubatura del gas e preparato una scatola di fiammiferi. Ogni notte, aspetto che i tedeschi arrivino a bussare alla mia porta. Le mie figlie non possono cadere nelle loro mani. Non di nuovo.
Le salverò.
Le salverò tutte.


Maurizio Ferrero



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antico
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Re: Al sicuro

Messaggio#2 » lunedì 19 novembre 2018, 23:15

Ciao Maurizio! Lieto di vederti di nuovo nell'Arena! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Paparozzi Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Al sicuro

Messaggio#3 » mercoledì 21 novembre 2018, 16:10

Grande quadro di un momento buoi nella storia dell'umanità. Storia intensa, scritta con un buon ritmo narrativo. Nessuna sbavatura. Persino il finale dall'esito incerto eppur scontato, con quel proteggere dando la morte, ci sta benissimo. Non vedo difetti, non vedo errori o cali di emozioni. Hai fatto un buon lavoro. Davvero. Bravo Maurizio.

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Il Calmo
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Re: Al sicuro

Messaggio#4 » giovedì 22 novembre 2018, 0:26

Storia pulita, senza particolari sussulti nel bene o nel male.
Non presta il fianco a buchi o refusi e la scrittura è scorrevole.
Allora cosa non mi convince? Forse proprio questo, cioè che la storia è un po’ piatta e molto, troppo raccontata. C’è poco che succede e molto che è successo.
È indubbiamente un gusto mio stilistico però in una storia breve “godo” di più se qualcosa mi colpisce, se c’è un po’ di movimento diciamo.
Sembrerebbe da centro classifica ma devo leggere ancora altri.

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Rionero
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Re: Al sicuro

Messaggio#5 » venerdì 23 novembre 2018, 15:38

Complimenti Maurizio!
Con così poco spazio a tua disposizione hai tratteggiato un personaggio e una storia carichi di pathos, individuato un nemico odioso e architettato un finale...col botto.
Questo grazie ad una voce narrante ben caratterizzata e forte, un ritmo della narrazione ben calibrato e lasciando fuori tutte le informazioni non necessarie.

La storia è talmente immersiva che sinceramente sarei stato felice di vederne uno sviluppo più completo, magari in quel caso avresti pensato ad un finale da eroina senza morte-liberatrice per la nostra narratrice?

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maurizio.ferrero
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Re: Al sicuro

Messaggio#6 » venerdì 23 novembre 2018, 16:54

Grazie a tutti per i commenti :)

Bella domanda Rionero, se devo essere sincero non saprei risponderti. Quando scrivo racconti così brevi preferisco lasciare aperti i finali, i modo che il lettore possa cavalcare l'immaginazione. Nell'ipotesi di uno sviluppo più marcato... forse sì. Ma non sono un amante dei finali dolci. Un dolceamaro sarebbe stato sicuramente più interessante. Magari la sua morte ci sarebbe stata comunque, ma con la salvezza di tutte o parte delle ragazze.

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giancarmine trotta
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Re: Al sicuro

Messaggio#7 » sabato 24 novembre 2018, 12:19

Ciao Maurizio,
la storia è scritta bene, con padronanza.
Un racconto che può essere un paragrafo di approfondimento dei libri di storia, per evidenziare il coraggio di chi non s'arrese e il dolore di tutti per quei tragici eventi.
Mi accodo a chi avrebbe preferito un sussulto, anche mantenendo il finale aperto.
Per esempio con un gesto compiuto da una delle sue nuove figlie: uno sputo ai gendarmi, che per quanto inutile dal punto di vista "militare", avrebbe avuto il sapore dell'eterno.
Il lavoro resta positivo, ciò che ho scritto sopra è una mia interpretazione del racconto.
Alla prossima,
G.
***

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DandElion
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Re: Al sicuro

Messaggio#8 » sabato 24 novembre 2018, 22:47

Crudo, sottile e molto doloroso. Mi piace il tuo stile, scorrevole e diretto. Hai fatto un'ottima prova, e il lettore viene calato agevolmente nel contesto storico, senza sbavature.
Solo mi unisco al coro che non ha apprezzato il finale: lo trovo frettoloso, non so se la penuria di caratteri ti ha tirato un brutto scherzo o se davvero lo volevi così. Mi piacerebbe forse un po' più di movimento e un po' meno narrazione, magari qualche integrazione tra il pensiero dominante di Mamma Franca e la voce delle ragazze. Nel complesso, ribadisco, un'ottima prova!
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

viviana.tenga
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Re: Al sicuro

Messaggio#9 » lunedì 26 novembre 2018, 19:55

Ciao Maurizio,
Concordo con le impressioni di altri sulla narrazione un po' troppo "raccontata"; concordo anche sul finale un po' affrettato rispetto al ritmo più lento della prima parte, ma secondo me non in modo così marcato da rendere la cosa un problema serio.
Nel complesso, un racconto che parte da un'idea buona, scritto con un buono stile, ma che forse avrebbe bisogno di un po' più di "colore", qualche dettaglio che renda la narrazione più vivida.

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willy
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Re: Al sicuro

Messaggio#10 » martedì 27 novembre 2018, 10:47

Ciao Maurizio,
mi piace sempre leggere racconti ambientati nella seconda guerra mondiale, e sebbene i caratteri fossero pochi, sei riuscito a mio parere a rendere parte dell’atmosfera che si respirava a quel tempo, il dolore che unisce, la voglia di mettersi in gioco pur di non darla vinta al nemico, l’esigenza impellente di salvare vite.
Per questo mi sembra poco assemblabile al resto la decisione drastica di far saltare tutto in aria, come se la protagonista non volesse concedere alle sue “figlie” la possibilità di scelta. Ma la storia è tua, ben scritta, e ci sta che mamma Franca sia anche un tantino “spostata” per tutti i dolori che ha patito. Ti segnalo un refuso:
Le ho sistemate nella stanza dei miei figli – Dio, non riesco più nemmeno a pronunciare il loro nome! – poiché sono sicuro che non ne avranno a male se torneranno. Quando torneranno.
Buona la padronanza che hai della parola scritta e la disinvoltura nelle descrizioni, complimenti!

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maurizio.ferrero
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Re: Al sicuro

Messaggio#11 » mercoledì 28 novembre 2018, 19:50

giancarmine trotta ha scritto:Ciao Maurizio,
Mi accodo a chi avrebbe preferito un sussulto, anche mantenendo il finale aperto.
Per esempio con un gesto compiuto da una delle sue nuove figlie: uno sputo ai gendarmi, che per quanto inutile dal punto di vista "militare", avrebbe avuto il sapore dell'eterno.


Ciao Giancarmine. Sarebbe stato bello, ma lo spazio è tiranno, e io ho la tendenza a dilungarmi :)

DandElion ha scritto:Solo mi unisco al coro che non ha apprezzato il finale: lo trovo frettoloso, non so se la penuria di caratteri ti ha tirato un brutto scherzo o se davvero lo volevi così.


viviana.tenga ha scritto:Ciao Maurizio,
Concordo con le impressioni di altri sulla narrazione un po' troppo "raccontata"; concordo anche sul finale un po' affrettato rispetto al ritmo più lento della prima parte, ma secondo me non in modo così marcato da rendere la cosa un problema serio.
Nel complesso, un racconto che parte da un'idea buona, scritto con un buono stile, ma che forse avrebbe bisogno di un po' più di "colore", qualche dettaglio che renda la narrazione più vivida.


Grazie a entrambe. Vi assicuro che lo volevo proprio così, amo i finali aperti. DandElion, forse hai ragione, la situazione critica emerge in poche righe, ma volevo creare una sorta di effetto sorpresa sconcertante. Forse avrei dovuto dare un po' più di spazio alle figlie? Non saprei...

willy ha scritto:Ti segnalo un refuso


Grazie willy. L'avevo notato anche io rileggendo il lavoro dopo un paio di giorni. Mi capita spesso, è la tendenza da dialetto piemontese a volgere al maschile tutti gli aggettivi e i pronomi, che ogni tanto emerge ^^"

Fabio84
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Re: Al sicuro

Messaggio#12 » giovedì 29 novembre 2018, 18:04

Ciao Maurizio,
bel racconto. Questo periodo storico mi interessa moltissimo.
Mi è piaciuto come si è corretta Franca: "se torneranno. Quando torneranno" .Bello anche il mix degli "occhi che parlano chiaro".
Ti segnalo alcune cose, spero che ti possano essere utili:
- ripetizione: all'inizio scrivi "due gemelle" e appena dopo "due giovani ragazze". Forse si poteva scrivere "così ho trovato conforto nella loro presenza".
- Luigina, con i suoi capelli biondi . Forse il "suoi" è ridondante (per es. dopo c'è "Rita, dal sorriso contagioso" che mi pare ottimo.)
Verso la fine "vengono a bussare alla mia porta", il mia secondo me è ridondante
- "ad eccezione", penso che vada "a eccezione"
Ben fatta comunque, destreggiarsi così in poco tempo.
ciao

Fabio

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AmbraStancampiano
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Re: Al sicuro

Messaggio#13 » giovedì 29 novembre 2018, 20:18

Ciao Maurizio,
ho trovato il tuo racconto molto bello e ben calibrato; certo, è molto "raccontato", ma a questo modo dai al lettore la possibilità di entrare bene nella psiche della protagonista/narratrice e anche il finale, sebbene affrettato, risulta perfettamente giustificato dal vissuto e dal carattere di Mamma Franca.
La vicenda in sè non è particolarmente originale, anzi possiamo dire che la "madre dei bambini sfollati durante la guerra" sia un topos narrativo abbastanza ricorrente (anche io ne usai una qualche tempo fa proprio qui su MC), che però si piega benissimo al tema scelto dalla guest e ti dà l'occasione di emozionare il lettore.
L'unica cosa che mi ha un po' infastidito è lo stile eccessivamente spezzettato all'inizio, capisco che si tratta di scelte personali ma qualche punto fermo in meno e qualche virgola in più avrebbero forse giovato a rendere il testo più scorrevole.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Andrea Partiti
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Re: Al sicuro

Messaggio#14 » giovedì 29 novembre 2018, 22:12

Il lavoro che fai nel costruire l'ambiente, l'atmosfera della guerra, è ottimo. Ci accompagni nello riempirsi della casa, nel crescere di questa comunità. E' il punto forte del racconto, ma anche un punto debole, perché il crescendo che ci porta chiaramente in una direzione precisa, sin da quando citi il prete - unico in paese a non collaborare. Non arriviamo mai a questa meta, non c'è mai uno scontro, un punto di rottura dell'equilibrio che hai creato. Ci mostri come la protagonista è pronta a reagire, non ci mostri mai il suo conflitto, se messa di fronte alla scelta lo farebbe davvero, alle conseguenze della sua scelta. Penso questo sarebbe interessante da leggere.
L'idea è bella, anche se già sentita in diverse forme la sviluppi in maniera personale, ma trovo che la fetta di storia che decidi di raccontarci non sia quella con la resa migliore!

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antico
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Re: Al sicuro

Messaggio#15 » domenica 2 dicembre 2018, 13:37

Di sicuro tratteggi perfettamente la situazione, però l'altro lato della medaglia è che così facendo non riesci, a mio parere, a focalizzare bene sulla protagonista. Ottima l'introduzione, poco alla volta, delle ospiti, ma rubi spazio alla madre. Poi, quando la centralizzi, ecco che il limite di caratteri va rispettato e sei costretto ad accelerare. Sia chiaro, il racconto mi è piaciuto, ma ho percepito qualcosa di dissonante e penso il problema stia in quanto scritto qui sopra. Pollice tendente all'alto, in ogni caso, perché si tratta di un lavoro più che degno.

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