Mamma

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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DandElion
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Mamma

Messaggio#1 » lunedì 19 novembre 2018, 22:32

Si nutre del mio dolore. Ormai ne sono certa.
La sento, di notte, grattare la porta. Non apro- son sveglia, la sento!- non apro.
Non scosterò le lenzuola scoprendo lembi di pelle, in cui Lei possa incidere, con le sue unghie i sensi di colpa. L’appartenenza.

Ha smesso di grattare, geme, piagnucola. Il mio nome le esce roco dalle labbra. Non mi alzerò. Non la farò entrare.
Mi chiama. Come quando voleva qualcosa e pur avendo solo tolto in cambio, la otteneva da me.
Mi chiamava per ogni cosa. Mi chiamava per il caldo, per il freddo, per la sete, per bisogno, per paura, per dolore.
Per infliggermi dolore.

Scandisce maggiormente le sillabe del mio nome, sembra quasi una marcetta, di note uguali. Mi richiama all’ordine.
Sto per cedere. Non voglio.
Blocco a mezz’aria il respiro. Non voglio. Lascio libero il respiro. Merda, mi sente.
Cambia tono, da supplichevole a perentorio. Non è più una invocazione, non chiede aiuto, grida di rabbia. Colpa mia.
Io DEVO essere ai suoi comandi, ancella riconoscente di una padrona arpia.

Mi chiama di nuovo, lo so, sta pensando a Samuele che risponde, ma io no. Lei non è Dio.
O forse le ho permesso di essere così penetrante che in qualche modo lo è?
Una madre nutre. No, lei no. Le anoresso-bulimiche non nutrono, no, ti fagocitano nel loro mondo fatto di sensi di colpa, di vomito e di rinuncia. Parola d’ordine: controllo. Una sola dottrina: l’autodisciplina.

Ha smesso di chiamarmi. Le è bastato il cuscino di rose carnose? Forse è bastato il pugno di terra. Il rosario fra le mani?
Il suo corpo è morto, ma il suo démone mi tormenta. Forse se ne è andata? Forse si è finalmente data pace?
Solo una manciata di secondi.
Una successione violenta di pugni scuote la porta della mia stanza; come quando l’Alzheimer se l’è portata via, che mi torceva le mani, con inusuale forza. Mi lussava le dita mentre mi strillava in faccia il suo odio.
Da tutta una vita “demonio” il suo nome per me.

Poi smette. Ricomincia la nenia lenta del mio nome, come quando un bambino chiama la madre insistendo e lei non arriva e quel “mamma” diventa un lamento. Una successione di lettere vuote, che non ha nemmeno più una speranza. Come un gatto prigioniero che scuote la gabbia, ma sa che non ha senso far sanguinare le gengive a vuoto.

“Lasciami stare”, vorrei gridare, ma so che peggiorerei solo la successione delle ore.
La notte che le ho dato corda si è insinuata fumo nero sotto la soglia della mia porta, e come un nastro di seta ha cercato di strangolarmi.
Le sue unghie, come quando era viva, appuntite.
Le nocche ossute. Gli occhi vuoti.
I malati di Alzheimer sembrano tutti fratelli, con lo sguardo lontano. Osservano qualcosa che noi non vediamo ancora.

È l’alba, arriva il brusio, con il bagliore, della città che si risveglia.
Lascia la presa sul mio cuore- sconfitta- e va a riposarsi, in attesa di un’altra notte.

Posso restare nel letto un’oretta soltanto, ancora, per sognarla viva, guardarmi con quello sguardo mesto- falso- e sentirmi dire ancora “non mi vieni mai a trovare”.


#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
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Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: Mamma

Messaggio#2 » lunedì 19 novembre 2018, 23:17

Ola Dand! Hai visto? Lo sapevo che il tema ti avrebbe ispirata e che non saresti mancata! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Paparozzi Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Mamma

Messaggio#3 » martedì 20 novembre 2018, 23:40

Ciao Dand!
Quello che hai toccato è un tema tristissimo, ossia quello di un morbo terrificante che distrugge le persone, le rende "aliene", quasi dei fantasmi. Mi permetto solo di dedurre che, forse, hai avuto un'esperienza simile da vicino, per cui ho ritrovato nel testo tutto il tormento di una situazione frustrante, logorante.
La storia si dipana attraverso episodi ben narrati di fenomeni "soprannaturali", i quali, però, possono anche essere soltanto il parto della mente della protagonista, traumatizzata dalla scomparsa della madre malata. E alla fine diventa un supplizio, che si ripete come un castigo dantesco, notte dopo notte, all'infinito, come il peggiore degli incubi.
La prosa mi è piaciuta molto: tagliente ed efficace, cupa e penetrante. C'è una parte che trovo meravigliosa:

«Poi smette. Ricomincia la nenia lenta del mio nome, come quando un bambino chiama la madre insistendo e lei non arriva e quel “mamma” diventa un lamento. Una successione di lettere vuote, che non ha nemmeno più una speranza. Come un gatto prigioniero che scuote la gabbia, ma sa che non ha senso far sanguinare le gengive a vuoto.»

Un gran bel pezzo di bravura.
Qualcosina da aggiustare qua e là (io avrei tolto quell "appartenenza" nell'incipit...), qualche spazio da rettificare tra i trattini, ma nel complesso una prova notevole, che mi ha convinto. Ben al di là della sufficienza!

In bocca al lupo!
Emiliano.

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wladimiro.borchi
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Re: Mamma

Messaggio#4 » mercoledì 21 novembre 2018, 6:57

Bellissimo racconto,
le emozioni alterne della figlia che assiste la madre malata sono assolutamente azzeccate.
Non so se hai mai avuto modo di leggere o vedere a teatro "Passi" di Samuel Beckett. Il tuo racconto comunica in un flash di circa tremila battute quello che l'autore dice in un dramma di tre atti.
La tua protagonista è perfetta in quello che pensa, prova e comunica al lettore.
Complimenti davvero.
Wladimiro

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maurizio.ferrero
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Re: Mamma

Messaggio#5 » giovedì 22 novembre 2018, 9:36

Ciao Dand,

Ti confesso che ho fatto un po' fatica. Non amo le storie di fantasmi e non amo le storie che hanno come elemento trascinante la psicologia tormentata di un protagonista. Ma questo è un fattore personale, perché il racconto è scritto bene. Il flusso di ricordi si mescola nei "fantasmi" presenti, reali o immaginari non è dato saperlo. Come già detto in alcuni commenti precedenti, sembra che tu ci abbia messo dell'esperienza personale dentro. Probabilmente avrei gradito del "movimento" in più, ma mi rendo conto che in una storia del genere sarebbe stonato.

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White Duke
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Re: Mamma

Messaggio#6 » venerdì 23 novembre 2018, 9:12

Racconto scritto molto bene, interamente incentrato sulle sensazioni psicologiche della protagonista che vive in modo angosciante la sua situazione. Non è la prima volta che ti leggo e so che la parte psicologica nei tuoi racconti è sempre importante (per non dire fondamentale), non sempre mi hanno entusiasmato ma stavolta ti è venuto proprio bene.
Nel complesso come dicevo mi è piaciuto molto, angosciante e cupo, con un linguaggio semplice ma efficace. Il tema è sicuramente centrato e anche dal punto di vista tecnico non ho nulla da segnalare.
In conclusione è un'ottima prova, complimenti.
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

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DandElion
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Re: Mamma

Messaggio#7 » venerdì 23 novembre 2018, 23:12

megagenius ha scritto:Un gran bel pezzo di bravura.
Emiliano.

Grazie Emiliano!
In realtà quello che chiami "fantasma" è il ricordo che per mesi ti rimane in testa..
Più che uno spettro "reale" è la somma dei sensi di colpa, che con la mancanza, divora ogni possibilità di riposo.
Si perde un ritmo di vita reale e ci si ritrova tramutati per mesi in zombie assonnati, anche dopo che qualcuno smette di pronunciare il nostro nome.. Insomma, 'na passeggiata di salute.

In bocca al lupo a te :)
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DandElion
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Re: Mamma

Messaggio#8 » venerdì 23 novembre 2018, 23:13

wladimiro.borchi ha scritto:Bellissimo racconto,
le emozioni alterne della figlia che assiste la madre malata sono assolutamente azzeccate.
Non so se hai mai avuto modo di leggere o vedere a teatro "Passi" di Samuel Beckett. Il tuo racconto comunica in un flash di circa tremila battute quello che l'autore dice in un dramma di tre atti.
La tua protagonista è perfetta in quello che pensa, prova e comunica al lettore.
Complimenti davvero.
Wladimiro

Grazie infinite!!
No, non mi è ancora capitato tra le mani, quindi adesso so cosa comprarmi per Natale come autoregalo ;) grazie :*
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DandElion
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Re: Mamma

Messaggio#9 » venerdì 23 novembre 2018, 23:18

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Dand,

Ti confesso che ho fatto un po' fatica. Non amo le storie di fantasmi e non amo le storie che hanno come elemento trascinante la psicologia tormentata di un protagonista.

Mmm mi spiace, c'è sempre "tanto di me" dentro quello che scrivo, difficile che i miei protagonisti siano psicologicamente stabili (LoL)

maurizio.ferrero ha scritto: Ma questo è un fattore personale, perché il racconto è scritto bene.

Uh grazie :)
maurizio.ferrero ha scritto:Il flusso di ricordi si mescola nei "fantasmi" presenti, reali o immaginari non è dato saperlo.

L'evanescenza del confine tra reale, ricordo ed immaginazione è voluto, ma "La notte che le ho dato corda si è insinuata fumo nero sotto la soglia della mia porta, e come un nastro di seta ha cercato di strangolarmi." è la descrizione di un attacco di panico notturno.. Se non ti è mai capitato (come mi auguro eh) cerca cosa succede nel momento in cui si ha una allucinazione da stress in fase ipnopompica.. L'idea era quella.

maurizio.ferrero ha scritto:Come già detto in alcuni commenti precedenti, sembra che tu ci abbia messo dell'esperienza personale dentro. Probabilmente avrei gradito del "movimento" in più, ma mi rendo conto che in una storia del genere sarebbe stonato.


Sarebbe stato difficile in caratteri ridotti mettere azione corrispondente alla quota di "emozione" senza rinunciare a qualcosa.. magari a contest finito provo ad implementare.
Grazie mille <3
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Re: Mamma

Messaggio#10 » venerdì 23 novembre 2018, 23:19

White Duke ha scritto: Racconto scritto molto bene, interamente incentrato sulle sensazioni psicologiche della protagonista che vive in modo angosciante la sua situazione. Non è la prima volta che ti leggo e so che la parte psicologica nei tuoi racconti è sempre importante (per non dire fondamentale), non sempre mi hanno entusiasmato ma stavolta ti è venuto proprio bene.

Ohmmioddiograaazie!! In genere mi stronchi, ogni volta che devi leggere un mio racconto sudo freddo!!

White Duke ha scritto: Nel complesso come dicevo mi è piaciuto molto, angosciante e cupo, con un linguaggio semplice ma efficace. Il tema è sicuramente centrato e anche dal punto di vista tecnico non ho nulla da segnalare.
In conclusione è un'ottima prova, complimenti.

Grazie grazie e ancora grazie !! :D
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Emiliani Dominici
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Re: Mamma

Messaggio#11 » sabato 24 novembre 2018, 14:46

Pur trovandovi alcuni piccoli difetti stilistici, lo trovo un racconto sincero, che inizia quasi come un horror classico e che poi si trasforma in un racconto dell’orrore quotidiano. Mi piace la visione negativa della madre che, ormai senza più freni, distrutta dalla malattia, diventa quasi un mostro. Insomma, l’ho trovato un racconto coraggioso. C’è una virgola che proprio stona (“Non scosterò le lenzuola scoprendo lembi di pelle, in cui Lei possa incidere, con le sue unghie i sensi di colpa” – o metti un’altra virgola dopo ‘unghie’ o togli quella dopo ‘incidere’). E c’è una espressione che non mi piace (“ancella riconoscente di una padrona arpia”). Per il resto lo trovo un racconto ottimo.

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DandElion
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Re: Mamma

Messaggio#12 » sabato 24 novembre 2018, 18:30

Emiliani Dominici ha scritto:Pur trovandovi alcuni piccoli difetti stilistici, lo trovo un racconto sincero, che inizia quasi come un horror classico e che poi si trasforma in un racconto dell’orrore quotidiano. Mi piace la visione negativa della madre che, ormai senza più freni, distrutta dalla malattia, diventa quasi un mostro. Insomma, l’ho trovato un racconto coraggioso.

Grazie :D

Emiliani Dominici ha scritto: C’è una virgola che proprio stona (“Non scosterò le lenzuola scoprendo lembi di pelle, in cui Lei possa incidere, con le sue unghie i sensi di colpa” – o metti un’altra virgola dopo ‘unghie’ o togli quella dopo ‘incidere’). E c’è una espressione che non mi piace (“ancella riconoscente di una padrona arpia”). Per il resto lo trovo un racconto ottimo.

Forse meglio così, al momento opportuno correggerò:
"Non scosterò le lenzuola scoprendo lembi di pelle in cui Lei possa incidere, con le sue unghie, i sensi di colpa."

Grazie :)
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Linda De Santi
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Re: Mamma

Messaggio#13 » domenica 25 novembre 2018, 16:43

Ciao Dand Elion,
bel racconto, brava.
In sé la vicenda è semplice e forse non originalissima, ma mi piace molto il modo in cui l’hai sviluppata, il crescendo di emozioni, i vari modi in cui il ricordo/spirito della madre tenta di entrare e fare danni nella mente/camera della protagonista.
C’è un po’ di punteggiatura da rivedere e qualche frase da organizzare meglio, ma non c’è dubbio che si tratti di un ottimo racconta. Brava.

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mircalla
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Re: Mamma

Messaggio#14 » giovedì 29 novembre 2018, 22:09

Ciao!
Questo racconto riesce nell’intento di precipitare il lettore nei momenti più angosciosi di chi si trova ad assistere fino alla fine un parente malato di Alzhaimer. Lo fa descrivendo il dopo. Originale l’idea di partire dalla fine, anzi dopo la fine. Gli strascichi che quel periodo lascia ci raccontano in maniera obliqua la sofferenza, i sensi di colpa, la rabbia, la perdita. Molto bello.

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antico
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Re: Mamma

Messaggio#15 » domenica 2 dicembre 2018, 19:21

Forse a volte un pelo ridondante, motivo pee il quale non assegno un pollice completamente su, ma quasi. Per il resto, sei riuscita a rendere perfettamente lo stato d'animo che ti eri prefissata e questo orrore che si insinua nella vita fino a martoriare ogni notte è ben reso nel suo martellante logorio. Bel lavoro.

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