Sotto le dita

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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willy
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Sotto le dita

Messaggio#1 » lunedì 19 novembre 2018, 23:01

Sotto le dita

Passo con la lingua gli angoli della bocca, lecco sapore di torroncino misto a caffè e inquinato dal fumo di sigaretta.
I sapori si legano in modo sorprendente come mai mi sarei aspettata. Lo rifaccio traendone grande soddisfazione mentre i pensieri spaziano liberi oltre la ringhiera del poggiolo. Ho sempre bisogno di prospettiva quando fumo, come un inuit, guai a mettere ostacoli nella visuale. E mi stordisco, ma di proposito. È quello che mi aiuta a dimenticare, a sorvolare.
Sono maestra in questo.
Non sempre e non oggi. In giornate come questa è come se fossi priva di pelle, tutto mi arriva addosso, si intrufola nella coscienza e scava senza pietà. Niente mi separa da quello che è successo, il passato mi torna nella pancia come il peso di un feto che sento ancora a ogni passo.

«È tutto molto semplice, meno di un anno e ti ritroverai con il futuro assicurato.» La voce della donna mi sfiora appena.
Ho mille dubbi e mi chiedo cosa ci faccio in questa clinica di periferia ad aspettare di essere inseminata da un uomo che non conosco. Di che colore ha gli occhi? Il sangue di suo figlio si mescolerà al mio, è sangue buono, è una brava persona?
Non troppo, mi pare di capire, lascia tutto in mano a lei.
La moglie è come percorsa da un fremito, è persuasiva, non mi molla con lo sguardo, teme che cambi idea all' ultimo minuto e torni indietro da dove sono venuta.
E io non posso farlo.
Mi hanno scelta per i capelli biondi e gli occhi azzurri, il fisico slanciato e l’ottimo risultato degli esami preliminari.
Neanche fossi ariana. Anche al compagno di mia madre piacevano gli occhi azzurri, i suoi invece, neri, sono usciti dalle orbite quando il mio ginocchio gli è arrivato tra le gambe senza preavviso.

Non lo so ancora ma sono i mesi più belli della mia vita, e sono un soffio. I suoi movimenti un dondolare lento quando sono in piedi e una partita a pallone quando mi stendo. La pancia una dolce abitudine: come farò a rimanere in piedi senza il suo peso, dove andrà a finire il mio baricentro?
È ora.
Il dolore non lo sento, mi chiudo a riccio per rallentare gli spasmi e mi rimproverano, devo spingere.
Il dolore non lo sento, sento lui che preme, che piano se ne va da me, che cerca la luce dove io non sono.
E anche adesso quando mi pare di rimanere senza luce chiudo gli occhi e ripenso alla sua pelle, pochi istanti per sfiorarla, era liscia sulla schiena cicciotta, morbida, umida, mia.

La sigaretta me la fuma il vento, la cenere rotola lontano.
Per poco è stata mia quella pelle e da sotto le dita non se ne andrà mai.



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antico
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Re: Sotto le dita

Messaggio#2 » lunedì 19 novembre 2018, 23:36

Ciao Vilma, bentornata! Tutto a posto con caratteri e tempo, divertiti in questa Paparozzi Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Sotto le dita

Messaggio#3 » giovedì 22 novembre 2018, 0:29

Ciao Vilma!!
Il tema del torneo è sicuramente centrato: si parla di madri e, in particolare, di madri surrogate. E' un tema delicatissimo e triste allo stesso tempo. A volte mi sono chiesto: come si sente una madre surrogata quando gli viene tolto il bambino che andrà a qualcun altro e non sarà più suo? In parte sei stata molto brava a rispondere. A tratti lo stile narrativo mi è piaciuto molto; si intuisce anche una certa ricerca nella costruzioni delle frasi e nell'ottenimento di un effetto poetico e "inedito". Però non sempre ci sei riuscita. Alcuni periodi sono da rivedere e rendono difficoltosa la lettura, poi te ne indicherò un paio di esempi.
Un po' di perplessità me l'ha dato l'incipit. Sembra un paragrafo slegato dal resto, sebbene poi può essere ricollegato al testo solo a posteriori, rileggendo tutto.

- "I suoi movimenti un dondolare lento quando sono in piedi e una partita a pallone quando mi stendo. La pancia una dolce abitudine: come farò a rimanere in piedi senza il suo peso, dove andrà a finire il mio baricentro?" [Periodo da ricostruire. Confuso e disorientante. Dopo "i suoi movimenti" avrei messo i due punti. Dopo "la pancia" una virgola.
- "[...] guai a mettere ostacoli nella visuale." Secondo me meglio "alla visuale".

La tua prova non mi ha convinto del tutto, ma si avvicina molto alla sufficienza.
In bocca al lupo!!!
Emiliano.

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willy
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Re: Sotto le dita

Messaggio#4 » giovedì 22 novembre 2018, 18:27

Ciao Megagenius e grazie per essere già passato a lasciare le tue impressioni.
Appena ho iniziato a leggere il tuo commento ho subodorato il "ma" , era nell'aria.
Tu dici:
come si sente una madre surrogata quando gli viene tolto il bambino,
Mi dici che hai compreso le sensazioni di una madre surrogata e questo mi ha fatto piacere.
Non hai apprezzato molto come le ho espresse. Allora penso che non ti piacerebbero nemmeno alcuni altri miei racconti perché le frasi, a volte, mi vengono di getto, mi soddisfano per come rendono l'azione e anche se torno indietro per rivederle non riesco a cambiarle proprio perché volevo dire quello e in quel modo.
I due punti no, non era un elenco che volevo fare. Avrei potuto semplicemente mettere il verbo.
" I suoi movimenti sono un dondolare lento quando sono in piedi e una partita a pallone quando mi stendo..." La frase però fa un altro effetto, lo so, sono sfumature.
Tu dici:
Un po' di perplessità me l'ha dato l'incipit. Sembra un paragrafo slegato dal resto, sebbene poi può essere ricollegato al testo solo a posteriori, rileggendo tutto.
E se invece fosse la chiave che ci permette di arrivare in fretta al carattere e allo stato d'animo della protagonista?
Perdona la risposta un po' articolata, ma a volte un primo commento fuorviante cade come una mollica di Pollicino. E io sono l'uccellino che la becca via... chi altri?

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maurizio.ferrero
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Re: Sotto le dita

Messaggio#5 » venerdì 23 novembre 2018, 9:07

Ciao Vilma,

Il tuo racconto mi è piaciuto molto. È quasi un flusso di pensieri, un getto, che descrive (credo) molto bene le emozioni che può provare una madre consapevole già dall'inizio che il figlio che ha fatto nascere non sarà mai suo. La narrazione, per quanto fortemente psicologica, non si perde mai in una serie di emozioni fini a loro stesse e cerca anche una descrizione più realistica di ciò che la protagonista ha intorno. Solo due cose non mi convincono del tutto, una di narrazione e una di forma.
La prima: la ginocchiata al compagno della madre. È uno spunto interessante ma non viene sviluppato, e abbandonato lì senza che venga rivelato nulla. È davvero necessario?
La seconda: verso il finale, quel "il dolore non lo sento" ripetuto due volte. Sembra quasi una cantilena, il che potrebbe starci se lo stesso stile fosse stato utilizzato anche in altre parti del racconto, ma lasciato così da solo mi suona strano.
A presto!

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Wladimiro Borchi
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Re: Sotto le dita

Messaggio#6 » venerdì 23 novembre 2018, 13:02

Ciao Vilma,
racconto bellissimo.
Struggente, profondo e scritto bene. Mi pare che tu abbia centrato alla perfezione le sensazioni di una madre surrogato, senza mai diventare patetica.
Il tema che hai scelto rischiava proprio di portarti su tonalità melodrammatiche e il risultato avrebbe perso tutta la forza della emozioni che sei riuscita a rendere con delicatezza impareggiabile.
Orgogliosi di averti letto.
Condivido anche io i rilievi che ti hanno fatto sulla punteggiatura di questa frase: "I suoi movimenti(:) un dondolare lento quando sono in piedi e una partita a pallone quando mi stendo. La pancia(,) una dolce abitudine: come farò a rimanere in piedi senza il suo peso, dove andrà a finire il mio baricentro?"
L'incipit invece per me è da 10!!!
Brava.
Wladimiro
IMBUTO!!!

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White Duke
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Re: Sotto le dita

Messaggio#7 » sabato 24 novembre 2018, 13:17

Racconto molto toccante che tratta il tema della maternità surrogata. Bella idea e ottimo svolgimento, ha anche il grandissimo pregio di non essere mieloso e banale, cosa molto difficile.
Grossi problemi non ne vedo, individuo un difetto nell’ inutile riferimento alle molestie del patrigno, lasciato li e non sviluppato, e soprattutto un po’ fuori contesto. Cerco di spiegarmi meglio: in un racconto così breve in cui si arriva sempre alla fine in debito di caratteri “sprecare spazio” per un accenno così privo di scopo stona un po’. Però è una sbavatura di poco conto che non pregiudica il mio giudizio positivo sul testo.
Davvero ben scritta e molto coinvolgente la parte delle sensazioni durante la nascita del bambino, mi ha davvero coinvolto.
Qualche difetto di punteggiatura, ma niente di grave.
Nel complesso ottima prova, complimenti!
Portate dei fiori sulla tomba di Algernon

Emiliani Dominici
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Re: Sotto le dita

Messaggio#8 » sabato 24 novembre 2018, 14:53

Non mi piace molto la prima parte che è troppo descrittiva dei sentimenti della protagonista, mentre trovo interessante l’idea alla base del racconto, di una potenziale madre/futura non madre. Un’altra cosa che non è funzionale al racconto è il riferimento alle molestie del compagno della madre, lo trovo superfluo. Il finale, ovvero la descrizione della gravidanza e del parto e della sensazione di perdita sono le parti migliori.

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willy
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Re: Sotto le dita

Messaggio#9 » domenica 25 novembre 2018, 15:21

Eccomi a rispondere. Grazie a tutti per gli apprezzamenti e le puntualizzazioni.
La ginocchiata che vi ha lasciato perplessi in realtà non è superflua.
teme che cambi idea all' ultimo minuto e torni indietro da dove sono venuta.
E io non posso farlo.

Il perché non può tornare indietro è spiegato proprio due righe sotto:
Anche al compagno di mia madre piacevano gli occhi azzurri, i suoi invece, neri, sono usciti dalle orbite quando il mio ginocchio gli è arrivato tra le gambe senza preavviso.
L'incipit è da donna adulta, mentre i fatti successivi sono riferiti al passato dove troviamo una ragazza che deve compiere una scelta difficile, volevo darle una motivazione valida, ma forse non è arrivata nel modo giusto.
Grazie di nuovo a tutti!
Comunque avete ragione, avevo tempo e caratteri, ma non energia sufficiente. Ma sono sempre felice di partecipare ;)

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Linda De Santi
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Re: Sotto le dita

Messaggio#10 » domenica 25 novembre 2018, 20:21

Ciao Vilma!
Del tuo racconto ho apprezzato lo stile e la costruzione delle frasi, si percepisce che l’hai fatto con cura.
Purtroppo questo non è, solitamente, il tipo di racconto che mi appassiona. I flussi di coscienza che trattano drammi personali o temi intimi mi coinvolgono molto, molto di rado.
Ad esempio, una frase come “In giornate come questa è come se fossi priva di pelle, tutto mi arriva addosso”, che è pensata per emozionare il lettore, a me richiama un’immagine abbastanza vuota. Non avere la pelle mi evoca qualcosa di fisico (e in questo caso anche un po’ truculento, mi viene in mente una persona che va davvero in giro con muscoli e tessuti all’aria) non riesco ad associarlo a una maggiore sensibilità ai dispiaceri. Insomma, mi sembra una di quelle frasi costruite a tavolino per suscitare emozioni, senza che però ci sia stato un reale ragionamento sulle sensazioni che si volevano evocare.
Ma ripeto, è una cosa mia :)
Insomma, una narrazione elegante e piena di emozioni, ma purtroppo non le mie.
Alla prossima!

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willy
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Re: Sotto le dita

Messaggio#11 » giovedì 29 novembre 2018, 12:14

Ciao Linda, grazie per essere passata. Ho sempre pensato che Minuti Contati fosse una buona palestra.
Ma è vero anche che sui gusti non si discute. Capisco anche che una cosa possa non piacere per il modo in cui è raccontata più che per quello che dice in sé. Su una cosa non ti do ragione: ho scritto di getto e senza sapere dove sarei andata a parare, ho solo cercato di adattare le sensazioni espresse nell'incipit a un personaggio che le potesse far sue. Quindi niente di studiato a tavolino, o messo per far emozionare per forza, quando ho iniziato a scrivere non avevo idea di dove sarei arrivata e nove volte su dieci questo è il mio metodo. A volte funziona, altre no.

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mircalla
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Re: Sotto le dita

Messaggio#12 » giovedì 29 novembre 2018, 22:12

Ciao!
in questo racconto ritrovo il tema di una gravidanza affrontata senza la prospettiva concreta della maternità. Dopo la lettura ho avuto una forte oppositività di carattere politico. Mi è sembrata l’ennesima storia di madre surrogata pentita. Basta fare un giro su Internet per trovarne a bizzeffe. Esistono madri surrogate felici e contente e che vivono con consapevolezza questa esperienza? Penso che questa dell’attaccamento ossessivo della madre al feto sia una vera e propria ideologia che esclude meccanicamente modalità e approcci diversi al tema da parte delle donne . Non riesco a essere oggettiva e a focalizzarmi sul racconto perché mi arriva (per miei pregressi pregiudizi) la retorica del pensiero dominante (in Italia). Insomma hai toccato un mio nervo scoperto, ecco, inoltre la tua scrittura mi piace e spero di rileggerti su tematiche che mi attivano in modo negativo di meno.

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willy
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Re: Sotto le dita

Messaggio#13 » venerdì 30 novembre 2018, 14:09

Cara Mircalla, le tematiche! Se avessi dovuto classificare i racconti che ho letto in base a quelle, ti saluto! Per fortuna riesco a essere abbastanza obiettiva e valuto i racconti nel loro complesso. Una cosa positiva c'è: se ti ha dato così fastidio vuol dire che sono riuscita comunque a fare centro. Senza rancore... come ho già detto sopra, i gusti son gusti.

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antico
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Re: Sotto le dita

Messaggio#14 » domenica 2 dicembre 2018, 18:18

Parto rispondendo a quanto da molto sollevato: beh, suggerendo le molestie subite dalla protagonista hai dato una pennellata veloce per giustificare una sua realtà complessa che l'ha portata a certe scelte, compresa quella di diventare madre surrogata. Per me, pennellata azzeccatissima. Come perfetto trovo anche il racconto tutto, struggente ed equilibrato nella narrazione. A prescindere dal fatto che si qualifichi o meno per la finale, questo per me è un pollice su, quindi degno di essere pubblicato subito sul sito.

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