Sciogliersi

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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Linda De Santi
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Sciogliersi

Messaggio#1 » martedì 20 novembre 2018, 0:33

Un viale, una casetta rosa.
Ci sono.
Parcheggio l’auto e scendo.
È peggio di quanto avessi immaginato. Mi muovo tra i fiori.
È iniziata la mia inesorabile discesa verso la normalità.
Fino a poco tempo fa ero speciale, e lo ero perché non sapevo chi fosse mia madre.
Di lei conoscevo solo il poco che Eva e Leo mi avevano raccontato.
Eva e Leo, i miei genitori adottivi, sono italiani, con tratti somatici tipici (capelli e occhi castani) e un cognome molto italiano: Dini.
Io sono stata allevata da loro, ma ho i tratti somatici di mia madre: sono alta, ho i capelli neri e folti, gli occhi scuri e la pelle olivastra.
Come dicevo, fino a poco tempo fa ignoravo chi fosse mia madre. Eva e Leo mi avevano detto solo che era andalusa e io mi ero immaginata uno spirito libero, una ragazza che aveva girato il mondo, dormito in mille luoghi, guadagnato suonando una chitarra, fatto l’amore sotto le stelle.
Di certo era stata lei a trasmettermi la passione per la musica.
Mi piaceva che le mie origini fossero misteriose. Ero qualcosa di raro; una principessa gitana, un fiocco di neve nel deserto!
Poi, lo scorso mese, dopo l’ennesima bocciatura, Eva mi ha dato una lettera. Era arrivata la settimana prima. All’inizio non sapeva se darmela, ma poi, visto che ero triste, ha pensato che potesse farmi piacere. Avrei dovuto dirle che non ero giù per l’esame ma per il fatto che mi tocca soffrire a Scienze Politiche quando tutto ciò che vorrei è suonare la chitarra.
La lettera era di mia madre. Diceva che voleva conoscermi, c’erano il suo indirizzo e una sua foto. Secondo lei era il momento giusto.
Ho deciso di archiviare la lettera. Sono una persona precisa, mi piace mettere tutto dentro a delle cartelle. Ma cosa scrivere sull'etichetta? “Madre biologica”? “Altra famiglia”? “Immensa delusione”?
Sognavo di avere almeno un destino genetico fatto di serate di musica randagia, invece no, salta fuori mia madre che non è affatto come credevo che fosse.
Mi viene incontro. Non mi muovo.
Ha la pelle chiara e i capelli ramati. Altro che la Esmeralda che credevo.
Mi tende la mano. -Sei come ti immaginavo.
-Tu invece no. Ti credevo più… gitana.
-Cioè?
-Sai, vestiti larghi e tamburello.
-Mai suonato nulla in vita mia. E tu?
Splendido. Addio destino musicale genetico.
-Io suono la chitarra.
Sorride. -Mi farebbe piacere ascoltarti.
Mentre ancora rimugino, prendo la chitarra dal portabagagli.
Quando pizzico le corde, un brivido mi attraversa la schiena. Suonare mi fa sempre quest’effetto, mi riempie di un’elettricità che scorre nella mia spina dorsale e mi si raccoglie al centro del cuore. Che sia o no scritta nei miei geni, questa cosa fa parte di me.
Mia madre sorride. Non la conosco. Non è quella che avevo immaginato; eppure, se resto qui, potrei scoprire qualcosa di lei che mi piacerà anche di più.
Potrei scoprire che, piuttosto che essere fiocchi di neve nel deserto, è meglio sciogliersi nel mare della vita.
Sorrido e non penso più a nulla. Solo al fatto che voglio continuare a suonare per lei. Per me.
Ultima modifica di Linda De Santi il martedì 20 novembre 2018, 0:38, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Sciogliersi

Messaggio#2 » martedì 20 novembre 2018, 0:36

Ciao Linda!!! Sempre bello vederti postare! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Paparozzi Edition!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Sciogliersi

Messaggio#3 » mercoledì 21 novembre 2018, 15:33

Hai descritto una scena di storia "semplice", quasi normale. Scivola via come olio, anche se alcuni concetti appena ripetuti potevano anche non starci. Il finale mi lascia un po' perplesso: troppo tranquillo e con una conseguenza nei pensieri della protagonista che mi sembra affrettata. Non è una storia banale, ma non sei riuscita a emozionarmi e, per una storia del genere, emozionarsi è molto importante. Comunque non male.

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Il Calmo
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Re: Sciogliersi

Messaggio#4 » giovedì 22 novembre 2018, 0:28

Ciao, ho letto altre cose tue e sono sincero nel dirti che mi avevano convinto molto di più.
In questo racconto mi sono emozionato poco.
Non ho appunti stilistici da farti e la storia ha una parte di racconto e una invece che mostra cosa accade, perciò è equilibrata sotto questo profilo.
Però non lo so, mi rimane asettica, anche il finale con quella frase sulla neve l’ho trovata un po’ troppo aulica, quasi un esercizio di stile fuori contesto (che poi ha dato il titolo al racconto).
Sono solo mie impressioni personali ovviamente, il racconto è comunque positivo, devo però decidere dove piazzarlo.

viviana.tenga
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Re: Sciogliersi

Messaggio#5 » venerdì 23 novembre 2018, 17:55

Ciao Linda,
racconto semplice e delicato. La storia che racconti è più universale di quanto possa sembrare in superficie (a chi non è mai capitato, da bambino/ragazzino, di sognare di essere più "speciali" di quanto non siamo?). Il finale è un'accettazione della realtà; ciò che era avvolto nel mistero si rivela più banale del previsto, ma dopo un breve momento di delusione la protagonista riesce a ritrovare subito il suo equilibrio e la sua identità in questa nuova prospettiva. Personalmente, l'immagine finale sul fiocco di neve che si scioglie nel mare mi è piaciuta, credo sia in linea con il tono generale del racconto.

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DandElion
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Re: Sciogliersi

Messaggio#6 » sabato 24 novembre 2018, 18:49

Racconto delicato, che tocca gentile le corde della ricerca delle proprie radici.
Non mi ha convinto. Zero pathos, un accenno di tormento. Nessuna emozione forte. Niente rabbia, niente dubbi. Niente che sia davvero quello che succede quando il destino ti mette davanti l'opportunità di avere risposte ad intime domande che ti fai da una vita. O almeno da quando sai che Eva e Leo non sono "mamma e papà".
Bello il periodo "sull'incasellamento" dei dati. Molto reale, vero. Quello sì può essere "vero" ma il fatto che una donna alla quale avresti mille domande da fare ti dica semplicemente "voglio sentirti suonare" e tu invece di gridarle in faccia "perchè mi hai abbandonata?" lo faccia è improbabile. Bello, delicato, gentile, inverosimile e non mi ha convinto nemmeno un po'. Scusami che rileggendo sembro molto dura, non è così, però certi temi - in my opinion- andrebbero trattati con una certa aderenza al "probabile" e un certo trasporto empatico, catapultandoci dentro il lettore. Non è nemmeno tanto possibile che Eva possa essere felice che la madre biologica di sua figlia voglia conoscerla alterando un equilibrio familiare precostituito, nessuno può essere così sicuro di un amore da poterlo rischiare con leggerezza.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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willy
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Re: Sciogliersi

Messaggio#7 » domenica 25 novembre 2018, 17:44

Ciao Linda,
mi trovo in difficoltà a commentare questo tuo racconto. Comincio con quello che mi è piaciuto: la piega che ha preso verso la fine. Si sente la poesia in queste ultime frasi:

Quando pizzico le corde, un brivido mi attraversa la schiena. Suonare mi fa sempre quest’effetto, mi riempie di un’elettricità che scorre nella mia spina dorsale e mi si raccoglie al centro del cuore.
Potrei scoprire che, piuttosto che essere fiocchi di neve nel deserto, è meglio sciogliersi nel mare della vita.

E per me che sono una romanticona è stato un piacere leggerti. Invece le troppe spiegazioni della prima parte mi hanno lasciata un po’ in disparte, anche quando fai dire alla protagonista che è una persona precisa che mette tutto schedato in cartelle mi è mancato il collante con l’idea che mi ero fatta di lei.
Sognava una madre gitana, lei suona la chitarra, insomma la facevo più emotiva e meno razionale.
Tema centratissimo e nell’insieme buona prova con margini di miglioramento. Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: Sciogliersi

Messaggio#8 » domenica 25 novembre 2018, 19:27

Ciao Linda!!
Sei nel mio girone, ma non potevo esimermi dal leggere un tuo nuovo lavoro.
Vado subito al dunque: hai scritto di meglio. Intendiamoci: è un testo che scorre via che è un piacere... ormai sul comparto tecnico non ho più nulla da eccepire o sottolineare, tranne casi di refusi di distrazione. La storia, nel complesso, è delicata e, a tratti, lirica ma... manca qualcosa. Alla fine della lettura si rimane un po' con l'amaro in bocca. Prima di tutto, ho trovato fastidiose le precisazioni nella prima parte: proseguendo nella lettura, sarebbe venuto fuori in automatico la questione dell'adozione della protagonista, come pure l'insistere sulle origini della madre biologica.
Alla fin fine è un racconto senza un vero sussulto, neanche alla fine, con un climax che doveva essere più incisivo ed emotivamente forte. Posso anche capire l'atteggiamento della protagonista, la quale dopo tanto fantasticare sulla madre biologica, poi lascia intendere: "Ah sei tu...", con un moto di delusione. Infine dice: "Non è quella che avevo immaginato; eppure, se resto qui, potrei scoprire qualcosa di lei che mi piacerà anche di più." Mah, alquanto discutibile. E' vero: ogni incontro di questo tipo può svolgersi in mille e mille modi differenti, ma penso che l'elemento immancabile sia un forte impatto emotivo nell'atto di ritrovarsi.
In definitiva: quello che manca a questo racconto è un po' di cuore in più.
Piccolissima annotazione finale: toglierei quel "Per me". Rileggendo la chiusura, non so, suona meglio, e lascia aperte molte più possibilità.

In bocca al lupo!!
Emiliano.

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Rionero
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Re: Sciogliersi

Messaggio#9 » martedì 27 novembre 2018, 10:52

Ciao Linda,

racconto intimo e con un coerente filo conduttore (specialità vs. normalità), con una voce narrante sincera e uno stile che fa il suo dovere.
Poetica l'immagine: "Potrei scoprire che, piuttosto che essere fiocchi di neve nel deserto, è meglio sciogliersi nel mare della vita.", che gioca ancora col filo conduttore specialità vs. normalità ma di fatto ribaltandolo.
Insomma sì, mi è piaciuto, anche se non ha veri e propri picchi, si regge bene sullo stile.

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giancarmine trotta
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Re: Sciogliersi

Messaggio#10 » mercoledì 28 novembre 2018, 19:08

Ciao Linda,
avevo letto il tuo racconto il giorno dopo e l'ho fatto ora a distanza di una settimana.
Ho letto tutti i commenti e in molti mi ritrovo. In una situazione del genere mi aspetto amore misto a rancore, oppure amore incondizionato, senza se e senza ma. La protagonista è ingessata, razionale e tutto si focalizza sulla musica.
Credo che per questo tipo di variante in più in un rapporto mai nato, avresti avuto bisogno del doppio dei caratteri, per poter spiegare le carezze mancate, quelle cercate, l'odio, ecc.. per poi passare alla musica e a tutto quello che ci hai raccontato.
E' superfluo evidenziare che non è un problema di "saper scrivere": quello lo fai benissimo, come si nota in questo racconto e in molti altri che ci hai presentato. E non è neppure un problema di idea o di finale. Questi aspetti sono tutti positivi. E' lo sviluppo cercato che in tremila non ci poteva stare.
Alla prossima,
G.
*

Fabio84
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Re: Sciogliersi

Messaggio#11 » giovedì 29 novembre 2018, 18:33

Ciao Linda,
è un racconto affrontato con toni leggeri, come la protagonista, che tratta di una tematica che proprio leggera non è.
Di certo la figlia è molto più gitana della mamma e si vede come si comporta e cosa pensa ("Quando pizzico le corde, un brivido mi attraversa la schiena.")
Secondo me proprio in quest'ottica si poteva tinteggiare in toni più leggeri ( quindi un pò più alla "Esmeralda") anche questo passaggio:
"Eva e Leo, i miei genitori adottivi, sono italiani, con tratti somatici tipici (capelli e occhi castani) e un cognome molto italiano: Dini.
Io sono stata allevata da loro, ma ho i tratti somatici di mia madre: sono alta, ho i capelli neri e folti, gli occhi scuri e la pelle olivastra. "
Descrizione che invece poi secondo me hai riassunto benissimo qui " Ero qualcosa di raro; una principessa gitana,"
Ben fatta
ciao

Fabio

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AmbraStancampiano
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Re: Sciogliersi

Messaggio#12 » giovedì 29 novembre 2018, 20:37

Ciao Linda,
il racconto scorre liscio, forse troppo. Mi ritrovo nei commenti di chi mi ha preceduto, l'assenza di veri e propri picchi emotivi si fa notare, soprattutto se messa in relazione alla protagonista che hai voluto tratteggiare. Non era necessario uno scoppio di ira o chissà quale reazione alla madre, ma anche la delusione della protagonista andava forse presentata in maniera più netta.
Il testo scorre comunque molto bene e il tuo - si vede - è uno stile consolidato, per cui la lettura è piacevole, però non lascia il segno.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Andrea Partiti
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Re: Sciogliersi

Messaggio#13 » giovedì 29 novembre 2018, 23:04

I punti deboli del racconto, secondo me, sono due.
Il glissare su come la madre adottiva accetti così rapidamente di consegnare la lettera. Senza mediare, senza preoccuparsi, senza voler essere coinvolta nella decisione. La consegna alla figlia e le lascia piena autonomia di vedere una madre che non sappiamo perché l'ha data in adozione, se fosse semplicemente giovane o magari pericolosa.
La semplicità con cui succede tutto. Mi sembra che manchi emotività nel racconto, mentre racconti di scelte e incontri che sconvolgono intere vite. Una madre che ritrova la figlia data in adozione. Una figlia che accetta di rivedere la madre biologica. Una madre adottiva che si prepara a uno sconvolgimento, che lo voglia o meno. Un padre che non è coinvolto nella decisione perché chissenefrega della sua opinione!
Insomma, è scritto bene (ma non mi aspettavo niente di meno), ma manca qualcosa che lo faccia brillare almeno un pochino.
(E il finale baci perugina sul mare della vita no, dai ^^)

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antico
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Re: Sciogliersi

Messaggio#14 » venerdì 30 novembre 2018, 14:50

Troppo lineare. L'idea è molto buona, la resa fatica perché ti limiti a seguire un percorso e nel farlo badi più all'inserire informazioni che a fare vibrare le emozioni. Come la puoi risolvere? Falla suonare fin dall'inizio, lascia andare il flusso di pensieri di questa ragazza che sta suonando per la prima volta a sua madre, inizialmente tesa e innaturale poi, piano piano, sempre più se stessa e conscia d'essere ciò che la vita l'ha fatta diventare e non che è perché avrebbe dovuto essere. In tal modo, attraverso l'accettazione di se stessa, può filtrare anche gli altri e, magari, farsi infine cogliere dalla rabbia dell'abbandono per lanciarla così verso una nuova ricerca di equilibrio, ma sempre per contrasto solo che, questa volta, la lotta sarà con la sua madre biologica. Per tutto quanto detto, per me questo è un pollice ni tendente al positivo perché necessita di ristrutturazione, cosa che, tu ne avessi voglia, credo proprio non faticheresti a fare.

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