Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Appuntamento a lunedì 19 novembre con Stefano Paparozzi e il suo tema per una nuova serata all'insegna della scrittura!
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antico
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Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 novembre 2018, 1:55

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BENVENUTI ALLA PAPAROZZI EDITION, LA SETTIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 122° ALL TIME!

Questo è il gruppo ELIZABETH della PAPAROZZI EDITION con STEFANO PAPAROZZI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo ELIZABETH dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo RIPLEY.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo RIPLEY.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi QUATTRO racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da STEFANO PAPAROZZI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso. In questo caso specifico ho deciso di permettere quattro finalisti per non creare eccessivo divario con l'altro gruppo dell'edizione.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Unica eccezione: ho fatto in modo che l'unico racconto con malus fosse nel gruppo da dieci e per farlo non ho inserito in questo gruppo il racconto di Rionero.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ELIZABETH:

E’ stata la madre, di Stefano Pastor, ore 00.29, 3000 caratteri
Sciogliersi, di Linda De Santi, ore 00.38, 2990 caratteri
La siepe, la vita e tutto il resto, di Emiliano Maramonte, ore 00.32, 2995 caratteri
Rinascita, di Patty Barale, ore 00.33, 2444 caratteri
Al sicuro, di Maurizio Ferrero, ore 22.28, 2973 caratteri
Italian MILF, di Mircalla, ore 00.57, 2711 caratteri
Fiammiferi e fiamme, di Wladimiro Borchi, ore 23.01, 2839 caratteri
La tana nel bosco, di Nicola Digirolamo, ore 22.40, 2976 caratteri
Il sogno di una mano, di Emiliano Dominici, ore 22.46, 2954 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 NOVEMBRE per commentare i racconti del gruppo RIPLEY. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 NOVEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DIECI racconti del RIPLEY e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete DICIOTTO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo RIPLEY.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA PAPAROZZI EDITION A TUTTI!



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SalvatoreStefanelli
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 21 novembre 2018, 16:40

Commentarli, li ho commentati tutti (per il momento, quelli che mi competevano per obbligo); adesso stilare quella barbara classifica sarà complicato come al solito e forse la cosa più difficile da fare. Spero di non tralasciare di farlo e di verificare che poi sia arrivata davvero. A presto per vederla.

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SalvatoreStefanelli
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 22 novembre 2018, 16:31

Eccomi per la classifica: Riporto qui prima i commenti, così come li ho scritti, nell'ordine in cui li ho scritti:

Stefano Pastor - è stata la madre:
Storia molto carina e ben congeniata. Qualche difficoltà all'inizio di capire chi fosse chi. Il finale è di quelli che fanno sorridere, visto che quel film lo abbiamo visto un po' tutti, prima o poi. Quello che non mi è piaciuto sta proprio nelle ultime frasi, quando scrivi: "L’uomo sbuffò. “Lo meriterebbe. A gente così andrebbe spaccata la testa!”.". Quel "Lo meriterebbe" per me non ha senso, dove si lega al resto del racconto? Meriterebbe cosa? E chi? Anche se è intuibile tutto, così com'è messa non mi piace, mi fa sentire la presenza di un errore nella scena. Probabilmente, hai dovuto tagliare in fase di revisione.

Linda De Santi - Sciogliersi:
Hai descritto una scena di storia "semplice", quasi normale. Scivola via come olio, anche se alcuni concetti appena ripetuti potevano anche non starci. Il finale mi lascia un po' perplesso: troppo tranquillo e con una conseguenza nei pensieri della protagonista che mi sembra affrettata. Non è una storia banale, ma non sei riuscita a emozionarmi e, per una storia del genere, emozionarsi è molto importante. Comunque non male.

Emiliano Maramonte - La siepe, la vita e tutto il resto:
Ironia più che sarcasmo. Certo che il protagonista è rompiballe. Madre Natura, che bella visione di lei, così moderna e incazzata, anche un po' troppo menefreghista. Forse il finale è la giusta e diretta conseguenza di quanto ci racconti prima, però mi è sembrato per così dire "frettoloso", un colpo di scena che non colpisce particolarmente. L'idea non è male, ma non mi ha colpito piacevolmente la sua resa finale. Mi dispiace.

Patty Barale - Rinascita:
Brava! Delle quattro storie lette sinora, questa è quella che mi è piaciuta di più. C'è l'idea, il ritmo incalzante, la bella scrittura. C'è l'emozione di fondo che permea tutto il racconto. Ci sono i dubbi e le certezze. Ci si cala nella protagonista senza alcun problema sin da subito e si resta lì sino alla fine, pensando anche le stesse cose. Unica pecca, se così posso dire, l'ho trovata in questa frase "Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo, guardo i tuoi occhi dilatarsi per la sorpresa o la paura ed esco dalla stanza senza voltarmi indietro…"; sembra troppo vera e vissuta non solo una intenzione nella mente della protagonista. Complimenti!

Maurizio Ferrero - Al sicuro:
Grande quadro di un momento buoi nella storia dell'umanità. Storia intensa, scritta con un buon ritmo narrativo. Nessuna sbavatura. Persino il finale dall'esito incerto eppur scontato, con quel proteggere dando la morte, ci sta benissimo. Non vedo difetti, non vedo errori o cali di emozioni. Hai fatto un buon lavoro. Davvero. Bravo Maurizio.

Wladimiro Borchi - Fiammiferi e fiamme:
Concordo in pieno con Il Calmo. Ha detto tutto lui, e adesso che faccio? Che dico? In effetti prendere la piccola fiammiferai e trasformarla quasi in una fiaba horror non è male come idea. Non c'è un ritmo forte e incalzante ma per una storia del genere sarebbe potuto essere controproducente. Nulla da eccepire anche nel finale, tranne una battuta della piccola:"Per me siamo anche troppi..." sembra quasi che anche la madre sia di troppo. Complimenti!

Nicola Digirolamo - La tana nel bosco:
Storia interessante. Trasporre in forma di coniglio quello che normalmente si dice delle mamme umane. Ambientazione perfetta, tutto normale. Ci si aspetta la sorpresa e questa arriva. Sembra tutto bene, ma c'è un ma, quello stesso che mi pare di capire ti abbia già fatto notare Rionero: un cucciolo? Sembra un assassinio più che una difesa dei propri cuccioli. Anche la tranquillità con cui la madre entra nella tana... non ci sta. Il sangue del furetto morto lascia una traccia che la coniglia sa bene quanto pericolo possa portare. Penso che avresti potuto trovare un finale più deciso.

Emiliano Dominici - Il sogno di una mano:
Devo dire che il responso di Il calmo, ricalca un po' quello che ho pensato anch'io. Il sogno iniziale non rende bene e l'incipit fa pensare che possa accadere altro che non una scena di vita normale e intimamente dolorosa come quella che descrivi. Così come per il finale, debole, non perché non ci sia il colpo di scena, non sarebbe servito, anzi, ma perché non c'è un alzarsi di emozioni in chi legge. Mi verrebbe da dire che il finale è apatico. Non sapevo che si potessero dividere le ceneri di un morto e conservarne una parte per ognuno degli eredi, mi sembra macabro...

Mircalla - Italian MILF:
Questa storia mi è piaciuta, nonostante sulle prime abbia avuto difficoltà a capire i tempi delle diverse scene e il perché di un qualcosa che non sembrava legare le une alle altre. Il finale rende tutto chiaro ed è pure un bel colpo di scena. Anche qui non ho visto particolari sbavature e tutti fila liscio e si legge con piacere. Una buona storia. Complimenti per l'idea.

LA CLASSIFICA:
1) Al sicuro
2) Italian MILF
3) Rinascita
4) è stata la madre
5) Fiammiferi e fiamme
6) Sciogliersi
7)Il sogno di una mano
8) La siepe, la vita e tutto il resto
9) La tana nel bosco

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Il Calmo
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 22 novembre 2018, 23:28

CLASSIFICA E COMMENTI


CLASSIFICA:

1 - E’ STATA LA MADRE
2 - FIAMMIFERI E FIAMME
3 - ITALIAN MILF
4 - AL SICURO
5 - LA SIEPE, LA VITA E TUTTO IL RESTO
6 - SCIOGLIERSI
7 - RINASCITA
8 - IL SOGNO DI UNA MANO
9 - LA TANA DEL BOSCO


1) E’ STATA LA MADRE

Come sempre storia carina, scorrevole, ben scritta e con dei dialoghi credibili e moderni.
Quindi pollice alzato senza nessun dubbio particolare.
Non di immediata comprensione però perché anche io ho dovuto leggere più volte per carpire le varie sfaccettature ma una volta che si entra nel mood è molto divertente.
Il rimando a profondo rosso è centrato e molto originale.
Buona prova.

2) FIAMMIFERI E FIAMME

Strano racconto, con una prima parte in stile classico e ottocentesco direi e una virata decisa nella seconda parte, con il tono completamente diverso della bambina che conferisce un sapore diverso al racconto.
Lo stile di scrittura è buono e scorrevole.
Difficile decidere adesso in che posizione metterla in classifica perché devo leggere tutti, però ho apprezzato l’idea e lo sforzo di prendere una fiaba tradizionale e molto triste e buttarci dentro qualcosa di diverso per ribaltare un po’ la situazione.
Pertanto direi che è un buon lavoro.


3) ITALIAN MILF

Complimenti per il coraggio di usare termini crudi ed espliciti.
Mi è piaciuta nel complesso, specie l’alternarsi della descrizione del porno e del tipo che vuole masturbarsi.
Più confusi secondo me i rimandi a lei e al bambino. Anche io ho fatto un po’ fatica a trovare il filo conduttore e ho dovuto rileggere più volte e probabilmente continuo a perdermi qualcosa.
Pertanto, bravo bene bis per lo stile aggressivo e originale. Meno bene secondo me la realizzazione, un po’ troppe scene diciamo e anche graficamente sarebbe stato più agevole forse utilizzare un corsivo per spezzare.
Vedrò come inserirlo nella classifica a letture ultimate.

4) AL SICURO

Storia pulita, senza particolari sussulti nel bene o nel male.
Non presta il fianco a buchi o refusi e la scrittura è scorrevole.
Allora cosa non mi convince? Forse proprio questo, cioè che la storia è un po’ piatta e molto, troppo raccontata. C’è poco che succede e molto che è successo.
È indubbiamente un gusto mio stilistico però in una storia breve “godo” di più se qualcosa mi colpisce, se c’è un po’ di movimento diciamo.
Sembrerebbe da centro classifica ma devo leggere ancora altri.

5) LA SIEPE, LA VITA E TUTTO IL RESTO.

Come nel racconto di “Fiammiferi e fiamme” anche qui è interessante il riprendere qualcosa di conosciuto e ottocentesco e rivisitarlo completamente in chiave surreale e sarcastico ironica.
Però ci sono delle cose che mi convincono poco.
Una è una banalità, invece di GIACOMO io avrei scritto genericamente il poeta (ma questa è una sciocchezza mia).
I dialoghi tra i due non mi hanno convinto a pieno, Leopardi parla come ci si aspetta, non so, in maniera troppo artefatta e madre natura è quasi troppo caricaturale.
Stesso effetto strano per il finale secondo me davvero troppo sbrigativo e poco di impatto secondo me.
Ad ogni modo menzione d’onore per l’originalità.


6) SCIOGLIERSI

Ciao, ho letto altre cose tue e sono sincero nel dirti che mi avevano convinto molto di più.
In questo racconto mi sono emozionato poco.
Non ho appunti stilistici da farti e la storia ha una parte di racconto e una invece che mostra cosa accade, perciò è equilibrata sotto questo profilo.
Però non lo so, mi rimane asettica, anche il finale con quella frase sulla neve l’ho trovata un po’ troppo aulica, quasi un esercizio di stile fuori contesto (che poi ha dato il titolo al racconto).
Sono solo mie impressioni personali ovviamente, il racconto è comunque positivo, devo però decidere dove piazzarlo.


7) RINASCITA

Descrivere il momento della morte di una madre non può che essere un qualcosa di emotivamente coinvolgente e intenso e nel racconto questo traspare tutto, forse troppo.
Provo a spiegarmi.
Avrei preferito uno stile in questo caso, un pochino meno ricercato, più diretto, meno letterario e più spontaneo ecco. (mero gusto mio personale ovviamente).
Per il resto il racconto fila liscio ed è scritto fluidamente.
Due cose finali.
Concordo anche io sul fatto che la fase diretta del ti odio sia troppo veritiera, anche io ho trovato poco credibile che poi si scopra che sia qualcosa solo nella mente della protagonista.
L’altra è all’inizio è un refuso o non ho capito io ma perché odii con due i?
Ad ogni modo un lavoro comunque positivo.


8) IL SOGNO DI UNA MANO

Ciao Emiliano, benvenuto.
Allora il racconto scorre ed ha uno stile semplice e immediato e questo è un bene per un esercizio breve come questo secondo me.
Cosa non funziona? Secondo me sia il titolo che l’incipit rendono poco. Questa mano con le macchie viola, un po’ macabra che però lascia una sensazione di burro appiccicoso francamente non mi è piaciuta (gusto personale ovvio).
Un altro problema è che la storia rimane un po’ piatta, ossia non decolla, non c’è un cambio di ritmo e anche il finale si adagia senza particolari brividi. Non sto dicendo che sarebbe stato utile un colpo di scena, quello no perché in questo racconto sarebbe stato forse fuori luogo ma un po’ di spinta in più invece sì.
Ad ogni modo una lettura piacevole che vedrò come inserire in classifica.





9) LA TANA DEL BOSCO

Ciao Nicola.
Ho letto il tuo racconto più volte per cercare di superare la prima impressione che mi aveva pervaso ma purtroppo non ci sono riuscito.
Il racconto per me proprio non funziona a vari livelli.
Il primo livello è il contenuto. L’idea era quella di descrivere uno spaccato di vita animale, dove la madre si sacrifica per i figli o in ogni caso rischia la vita per essi e fin qui nulla da eccepire. Il problema è che il tutto resta piatto, senza sussulti e con la scena della lotta poco credibile. La coniglia che aggredisce il piccolo furetto è un’immagine che proprio mi riesce difficile da immaginare. Il finale non ha colpi di scena e ci può stare (tutti ci saremmo immaginati la morte della coniglia), però venendo a seguito di una storia monocorde finisce per essere ancora più piatto secondo me.
Il secondo livello è lo stile, pieno di aggettivi, puntualizzazioni e ripetizioni.
Faccio degli esempi: decise di uscire, decise di rimanere in zona, decise di ritornare, da una posizione di sottovento, si mise sottovento ecc ecc. Allo stesso modo ci sono tanti incisi che spezzano il ritmo, come l’intera penultima frase dove lei sposta il furetto, che è una cosa che potresti tranquillamente togliere per arrivare più agilmente al finale.
Ecco questa la mia analisi, nulla di personale ovviamente, è solo il mio parere che spero possa essere utile.

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Rionero
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 27 novembre 2018, 12:23

La classifica

1) Al sicuro, di Maurizio Ferrero
2) Sciogliersi, di Linda De Santi
3) Italian MILF, di Mircalla
4) Rinascita, di Patty Barale
5) E’ stata la madre, di Stefano Pastor
6) Fiammiferi e fiamme, di Wladimiro Borchi
7) Il sogno di una mano, di Emiliano Dominici
8) La siepe, la vita e tutto il resto, di Emiliano Maramonte
9) La tana nel bosco, di Nicola Digirolamo

Al sicuro, di Maurizio Ferrero

Complimenti Maurizio!
Con così poco spazio a tua disposizione hai tratteggiato un personaggio e una storia carichi di pathos, individuato un nemico odioso e architettato un finale...col botto.
Questo grazie ad una voce narrante ben caratterizzata e forte, un ritmo della narrazione ben calibrato e lasciando fuori tutte le informazioni non necessarie.
La storia è talmente immersiva che sinceramente sarei stato felice di vederne uno sviluppo più completo, magari in quel caso avresti pensato ad un finale da eroina senza morte-liberatrice per la nostra narratrice?

Sciogliersi, di Linda De Santi

Racconto intimo e con un coerente filo conduttore (specialità vs. normalità), con una voce narrante sincera e uno stile che fa il suo dovere.
Poetica l'immagine: "Potrei scoprire che, piuttosto che essere fiocchi di neve nel deserto, è meglio sciogliersi nel mare della vita.", che gioca ancora col filo conduttore specialità vs. normalità ma di fatto ribaltandolo.
Insomma sì, mi è piaciuto, anche se non ha veri e propri picchi, si regge bene sullo stile.

Italian MILF, di Mircalla

sostanzialmente concordo con i commenti che mi hanno preceduto, in particolare facendoti i miei complimenti per l'efficacia dello stile delle scene più ardite!
Concordo inoltre sulla necessità di editing quanto meno a livello grafico del testo, in modo da rendere evidente gli stacchi tra i vari momenti, altrimenti la lettura diventa davvero difficoltosa.
Poi potrei sollevare una forbita disquisizione semantica sulla distinzione tra MILF e COUGAR e sul fatto che sembra essere rimasta in cinta successivamente a quel video, ma è davvero una questione di lana pecoreccia.

Rinascita, di Patty Barale

Bel pugno allo stomaco questo racconto. Complimenti.
Come detto sopra da Il Calmo, anche io avrei apprezzato soprattutto in alcuni passaggi uno stile meno ricercato, in modo da rendere ancora più reale la sofferenza della voce narrante che invece così in alcuni momenti sembra troppo letteraria (agognando un banalissimo..., catturare molecole di ossigeno...). Alcuni momenti secondo me sarebbero stati più forti con un approccio più normale.

Narrativamente è invece un errore secondo me il "ricordi quando sono diventata anoressica?": è evidente che sia un espediente narrativo per dire "mi hai fatto diventare anoressica", ma forse avresti potuto trovare il modo per farlo intuire senza dirlo o introducendolo con una diversa formula da "ricordi".

Il finale, come segnalato sopra, penso potrebbe essere più forte, magari invertendo le ultime due frasi.
"Ora dovrò cercare di capire chi sono.
Sono nata di nuovo."

E’ stata la madre, di Stefano Pastor

L'idea migliore di tutto il contest insieme a quella di Italian Milf e lo stile riesce fino a circa metà a reggere ritmo e creare l'incomprensione per quel crimine...insomma, la giusta atmosfera per un giallo.
Peccato che - come ti hanno fatto notare sopra - alla fine ti perdi un po'.

Oltre al già dibattuto "lo meriterebbe" (per cui anche la tua spiegazione non risolve la questione), a me non suona neanche lo scambio di battute "no nulla di strano. A meno che non parti di quella stronza...No che c'entra, c'è sempre qualcuno che si diverte...": prima dice nulla di strano, poi parla di QUELLA stronza, ma poi dice che non sapeva chi fosse (allora meglio UNA stronza?) Poi nonostante sia una questione sollegata da lui stesso in risposta alle domande sul crimine dice "che c'entra" e oltretutto normalizza l'episodio dicendo "c'è sempre qualcuno che si diverte...", quasi sminuendole...insomma tutto mi sembra incoerente e mi ha portato fuori dall'atomosfera che avevi creato.
Peccato perché era bella la chiusura del cerchio "A gente così andrebbe spaccata la testa!”.

Fiammiferi e fiamme, di Wladimiro Borchi

L'idea di rileggere la tristissima storia della piccola fiammiferaia in versione dark-surreale, per un appassionato di penny dreadful come me è veramente bella! E il tuo stile crea anche bene l'atmosfera.
Mi è piaciuto anche il tono irriverente che giustamente assume la piccola nella seconda parte...forse avrei calcato ancora di più la mano in questa direzione (per esempio rendendo meno idilliaca la visione della madre e intonandola con la figlia i dialoghi potevano essere davvero frizzanti, una cosa del genere: "eh speravo che quel puttaniere di tuo padre avendo una responsabilità così grande si sarebbe ravveduto" "ma chi quel figlio di madre bulgara" ecc. ecc.).
Potevi inoltre migliorare il ritmo nella parte centrale, in particolare arranca un po' nel passaggio:
"Fu subito il turno di una seconda piccola fiamma.
Stavolta la bimba vide la sua cameretta, nel tempo in cui...
Il piccolo fuoco si spense, poco prima che..."
Concordo, infine, sull'ultima frase non proprio azzeccata: «Per me siamo anche in troppi»

Il sogno di una mano, di Emiliano Dominici

Il maggior pregio del tuo racconto è certamente la figura della madre, un personaggio che sento vero e che ti permette di creare ottimi dialoghi: anche se nei tre mini-scambi si parla sempre di morte e aldilà, contrappone leggerenza alla pesantezza della voce narrante e spezza molto il tono grave che, in generale, ha inevitabilmente il tuo racconto.
D'altra parte si tratta di un quadro di un uomo che affronta un lutto nel suo personalissimo modo (incubi, piedi gelidi), con una voce narrante molto fredda, quasi apatica/estranea (curiosità: era proprio questa la tua idea?).
Ecco, quello che funziona meno secondo me è l'introduzione (a partire dal titolo): il sogno della mano non mi è sembrato particolarmente efficace come introduzione della tematica e anzi personalmente mi aveva fatto pensare a tutt'altro e trovarmi a leggere poi un racconto del genere è stato di primo impatto straniante. Allo stesso modo è straniante l'apertura sulla sorella e la stranezza del pezzo di ceneri conservato.

La siepe, la vita e tutto il resto, di Emiliano Maramonte

Concordo con Viviana, hai avuto una bella idea ma poi nello sviluppo la stessa si perde.

Ammetto che io non ci ero arrivato a capire che il protagonista fosse Leopardi...ma - oltre che per mia temporale lontananza dagli studi classici ed evidente ingnoranza dato che i riferimenti alla siepe e all'infelicissima vita c'erano tutti - anche perché il tono colloquio che usa il protagonista e il livello elementare delle domande che pone non mi hanno neanche fatto porre il dubbio.

Anzi alla prima lettura la cosa che mi aveva stonato maggioranente era il fatto che Madre Natura si fosse presentata - senza in realtà averne voglia - ad un uomo qualsiasi senza molto da dire...che senso aveva? Mi mancavano proprio le motivazioni essenziali dei due personaggi...

Oltretutto rendendo ampollose e leopardesche le battute di Giacomo nostro, quelle tranchant di Madre Natura sarebbero state molto d'effetto!

La tana nel bosco, di Nicola Digirolamo

il tema del tuo racconto è interessante: la doppia figura della madre che da la vita, ma che per proteggere i propri pargoli può anche toglierla. Oltretutto la scelta di un coniglio - animale tradizionalmente associato alla tenerezza, innocenza e prolificazione - per incarnare questo ruolo è certamente interessante.
Lo stile si adatta a questo, rincorrendo l'immagine tradizionale del coniglio (saltellando, frutta deliziosa ecc. sono tutti termini che mi riportano a quell'ambito semantico di pace), non accelerando neanche - nonostante l'occasione - nel momento dell'attacco che rimane una scena con tante potenzialità (l'allegro coniglietto portatore di morte e distruzione era interessante) forse poco sfruttate, anche con la scelta del nemico-cucciolo.
Insomma, credo che avresti potuto osare molto di più, soprattutto in termini di stile, per rendere avvicente il racconto.

viviana.tenga
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 27 novembre 2018, 20:22

CLASSIFICA
1) ITALIAN MILF - Mircalla
2) RINASCITA - Patty Barale
3) SCIOGLIERSI - Linda De Santi
4) E' STATA LA MADRE - Stefano Pastor
5) IL SOGNO DI UNA MANO - Emiliano Dominici
6) FIAMMEFERI E FIAMME - Wladimiro Borchi
7) AL SICURO - Maurizio Ferrero
8) LA SIEPE, LA VITA E TUTTO IL RESTO - Emiliano Maramonte
9) LA TANA NEL BOSCO - Nicola Digirolamo

ITALIAN MILF - Mircalla
Personalmente, non ho avuto difficoltà a seguire la trama; forse perché quando sono arrivata alla fine avevo già intuito quello che stava succedendo e il dettaglio della ruga è stato solo una conferma. Può darsi che la struttura si possa semplificare per renderla più facile da seguire, ma per me non è stato un ostacolo ad apprezzare il racconto.
Concordo con quanto detto dagli altri sul linguaggio: esplicito al punto giusto, d'impatto ma che non scade mai nel gratuitamente volgare, complimenti per l'equilibrio trovato.
Anche io ho avuto un attimo di brivido sul "vecchia, più di trent'anni", ma dal punto di vista dell'adolescente è giusto così.

RINASCITA - Patty Barale
Ho davvero poco da dire su questo racconto: è bello, toccante, le dinamiche psicologiche ed emotive sono ben rese e molto credibili.
A livello di refusi, posso segnalarti che manca un punto dopo il "Non ci sei più" alla fine, per il resto mi sembra che il testo scorra bene, le ripetizioni di odio/odiare che altri hanno segnalato secondo me ci stanno perché proprio l'odio (o meglio, l'incapacità di provarlo fino in fondo) è uno dei temi chiave del racconto.
Nel complesso, complimenti.

SCIOGLIERSI - Linda De Santi
Racconto semplice e delicato. La storia che racconti è più universale di quanto possa sembrare in superficie (a chi non è mai capitato, da bambino/ragazzino, di sognare di essere più "speciali" di quanto non siamo?). Il finale è un'accettazione della realtà; ciò che era avvolto nel mistero si rivela più banale del previsto, ma dopo un breve momento di delusione la protagonista riesce a ritrovare subito il suo equilibrio e la sua identità in questa nuova prospettiva. Personalmente, l'immagine finale sul fiocco di neve che si scioglie nel mare mi è piaciuta, credo sia in linea con il tono generale del racconto.

E' STATA LA MADRE - Stefano Pastor
Personalmente, ho capito che "è stata la madre" era uno spoiler del film quasi subito; il fatto che alla fine ci dici che il film in questione è Profondo Rosso (non avevo fatto il collegamento e pensavo a un giallo non specificato) è una sorpresa che però secondo me aggiunge poco. Per questo motivo, a livello di trama, il racconto non mi ha convinto del tutto.
A livello tecnico, ottimo stile, struttura del racconto e scorrevolezza dei dialoghi come sempre, su questo non ho niente da dire.

IL SOGNO DI UNA MANO - Emiliano Dominici
Ripeto sostanzialmente quanto detto dagli altri, forse in modo più netto: il racconto sarebbe perfetto (o quasi) tagliando in toto il pezzo iniziale e partendo dal dialogo sulla foto. Per il resto, c'è una bella atmosfera malinconica, attraverso cui emerge bene il personaggio della madre del protagonista.

FIAMMEFERI E FIAMME - Wladimiro Borchi
Arrivando a commentare dopo molti altri, non ho un granché di nuovo da dire. Forse avrei messo uno stacco grafico tra prima e seconda parte, per non disorientare troppo il lettore, ma non è essenziale. Concordo con Rionero sul fatto che avrebbe potuto essere interessante calcare ancora di più la mano nella seconda parte, esasperare l'aspetto grottesco e creare un contrasto ancora più forte.
Nel complesso, però, il racconto è molto buono e l'idea molto interessante.

AL SICURO - Maurizio Ferrero
Concordo con le impressioni di altri sulla narrazione un po' troppo "raccontata"; concordo anche sul finale un po' affrettato rispetto al ritmo più lento della prima parte, ma secondo me non in modo così marcato da rendere la cosa un problema serio.
Nel complesso, un racconto che parte da un'idea buona, scritto con un buono stile, ma che forse avrebbe bisogno di un po' più di "colore", qualche dettaglio che renda la narrazione più vivida.

LA SIEPE, LA VITA E TUTTO IL RESTO - Emiliano Maramonte
La mia impressione è che qui tu abbia avuto una bella idea, ma poi non sapevi bene cosa farci.
Madre Natura si fa vedere da Leopardi (immagino avrebbe potuto facilmente evitare), ma poi ha molta poca voglia di parlargli, risponde con frasi generiche, fa un paio di effetti speciali e se ne va. Inoltre, ho trovato la stessa caratterizzazione di Madre Natura un po' confusa: da una parte, sembra fare la parte della natura indifferente alle sofferenze umane (verrebbe quasi da dire "menefreghista"), dall'altra accenna alla necessità di sculacciate, come se nelle sue azioni ci fosse un intento educativo, ma poi non sviluppa il discorso e non dà spiegazioni.
Insomma, idea a mio parere davvero originale e interessante, ma di cui non sei riuscito a sviluppare a pieno il potenziale.

LA TANA NEL BOSCO - Nicola Digirolamo
Ammetto che il racconto non mi ha convinto molto. L'ho trovato un po' piatto, una descrizione di eventi abbastanza asettica, con troppi avverbi e precisazioni superflue (es:"per i cuccioli sarebbe stata la fine, non sarebbero mai riusciti a sopravvivere da soli", quando sarebbe bastato "per i suoi cuccioli sarebbe stata la fine", o "Fu una ricerca davvero proficua", quando lo si capiva già dalla frase prima). Anche il finale mi sembra che non riesca ad avere il pathos che dovrebbe, forse perché non abbiamo mai l'impressione che la mamma-coniglia possa non riuscire a sconfiggere il furetto (un minimo di lotta potrebbe aiutare in questo senso). Insomma, secondo me c'è ancora da lavorarci.

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willy
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 28 novembre 2018, 19:00

Come sempre una bella edizione, racconti diversi tra loro e di difficile classificazione, ma tant’è!
Ecco la mia classifica:
1) Il sogno di una mano - di Emiliano Dominici
2) Rinascita – di Patty Barale
3) Fiammiferi e fiamme – di Wladimiro Borchi
4) Al sicuro – di Maurizio Ferrero
5) La siepe, la vita e tutto il resto - di Emiliano Maramonte
6) È stata la madre – di Stefano Pastor
7) Italian MILF – di Mircalla
8) Sciogliersi – di Linda de Santi
9) La tana nel bosco – di Nicola Digirolamo

Il sogno di una mano - di Emiliano Dominici
Ciao Emiliano,
ma quanto sei bravo? Ho letto molto, molto volentieri. Storia vera, interessante, cruda e delicata insieme. Racconto che sfiora con delicatezza temi scottanti in modo talmente credibile da far pensare a qualcosa di autobiografico, ma siccome ‘sta cosa dell’autobiografia me l’hanno piazzata diverse volte sotto i miei, di racconti, ti concedo il beneficio del dubbio.
Non bisogna per forza essere passati da una strada per saperla descrivere alla perfezione.
Grazie per le belle emozioni, alla prossima!

Rinascita – di Patty Barale
Ciao Patty,
Bello. Va via che è un piacere, sia per come hai costruito la storia, sia perché nemmeno per un attimo mi è successo di pensare che sia finzione. Sembra un racconto atrocemente realistico. Lascia l’amaro in bocca e questo va comunque bene perché quando una storia lascia una traccia vuol dire che è arrivata insieme ai pensieri di chi l’ha scritta. Non ho appunti da farti, leggerti è stato un piacere.

Fiammiferi e fiamme – di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro,
questa, che tu lo sappia, da bambina era una delle mie fiabe preferite. Ero melodrammatica pure da piccola. Mi piace come hai sviluppato la storia e ti dirò che mi hai anche piacevolmente sorpreso quando dici che hanno ritrovato il corpo… per un attimo avevo pensato alla ragazzina e quindi mi sono sentita come quando al cinema viene fatto fuori il “bastardo” di turno. Buona la descrizione dei fatti, un po’ meno la coerenza con la figura della madre, o forse anche lì mi ero fatta le mie idee preconfezionate, mah!
Mi è piaciuto leggerti, complimenti!

Al sicuro – di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio,
mi piace sempre leggere racconti ambientati nella seconda guerra mondiale, e sebbene i caratteri fossero pochi, sei riuscito a mio parere a rendere parte dell’atmosfera che si respirava a quel tempo, il dolore che unisce, la voglia di mettersi in gioco pur di non darla vinta al nemico, l’esigenza impellente di salvare vite.
Per questo mi sembra poco assemblabile al resto la decisione drastica di far saltare tutto in aria, come se la protagonista non volesse concedere alle sue “figlie” la possibilità di scelta. Ma la storia è tua, ben scritta, e ci sta che mamma Franca sia anche un tantino “spostata” per tutti i dolori che ha patito. Ti segnalo un refuso:
Le ho sistemate nella stanza dei miei figli – Dio, non riesco più nemmeno a pronunciare il loro nome! – poiché sono sicuro che non ne avranno a male se torneranno. Quando torneranno.
Buona la padronanza che hai della parola scritta e la disinvoltura nelle descrizioni, complimenti!


La siepe, la vita e tutto il resto - di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
idea originale, la tua, gestita anche bene. Incipit che ci porta direttamente sulla scena e descrizioni appropriate. Le mie impressioni sui personaggi, invece, sono piuttosto altalenanti.
Da una parte mi pare di vederla questa natura che si comporta senza nessuno scrupolo, dall’altra la trovo troppo violenta, quasi truce, quel tantino sopra le righe che non mi permette una completa immedesimazione. Giacomo non ha chances, si intuisce da subito, ma comunque la conclusione mi ha preso impreparata, come se ci fosse qualcosa di troncato prima del tempo. Non che madre natura ci mandi un telegramma quando decide di agire.
La fantasia va premiata, è bello scoprire che c’è chi ne è ben fornito e te lo dico con un filo di invidia, complimenti!

È stata la madre – di Stefano Pastor
Ciao Stefano,
il tuo racconto fluisce con un buon ritmo anche grazie ai dialoghi che hai saputo intrecciare in modo convincente. Simpatica anche l’idea, l’aggancio a uno dei film “cult” in materia horror. I personaggi mi rimangono un po’, perdona la sincerità, “superficiali”. Mi spiego: li ho sentiti poco reali, ma forse era nelle tue intenzioni anche perché chi mai spaccherebbe la testa a qualcuno per aver spoilerato il finale di un film? Se da una parte la situazione tragicomica è funzionale alla trama, dall’altra non mi ha permesso un’immersione completa nella storia. Il tema è preso, ma non con un centro pieno. Nel complesso buona prova, si sente l’ottima padronanza della penna.

Italian MILF – di Mircalla
Ciao Mircalla,
Che sai scrivere si nota subito, bravo! Ti segnalo un paio di cose:
stretto, le stringe le tette e quasi le spinge
sono piccolezze, ma le ripetizioni e le assonanze si possono evitare… naturalmente non scrivendo di corsa come il contest di minuti contati ci chiede. Spesso non abbiamo il tempo di rileggere attentamente.
spruzzargli, immagino sia un refuso…
Questi i dettagli. L’insieme funziona solo a tratti, nel senso che le scene sono messe in modo poco chiaro per il lettore che fatica a comprendere la tempistica. Abbiamo salti di decenni che si alternano alla narrazione al presente. Capisco la tua scelta, volevi usare la prima persona in entrambi i casi, ma credo sia di difficile gestione e anche qui il poco tempo a disposizione non aiuta.
Complimenti per la fluidità del testo e per la resa cruda e molto realistica delle varie situazioni.


Sciogliersi – di Linda de Santi
Ciao Linda,
mi trovo in difficoltà a commentare questo tuo racconto. Comincio con quello che mi è piaciuto: la piega che ha preso verso la fine. Si sente la poesia in queste ultime frasi:
Quando pizzico le corde, un brivido mi attraversa la schiena. Suonare mi fa sempre quest’effetto, mi riempie di un’elettricità che scorre nella mia spina dorsale e mi si raccoglie al centro del cuore.
Potrei scoprire che, piuttosto che essere fiocchi di neve nel deserto, è meglio sciogliersi nel mare della vita.
E per me che sono una romanticona è stato un piacere leggerti. Invece le troppe spiegazioni della prima parte mi hanno lasciata un po’ in disparte, anche quando fai dire alla protagonista che è una persona precisa che mette tutto schedato in cartelle mi è mancato il collante con l’idea che mi ero fatta di lei.
Sognava una madre gitana, lei suona la chitarra, insomma la facevo più emotiva e meno razionale.
Tema centratissimo e nell’insieme buona prova con margini di miglioramento. Alla prossima!

La tana nel bosco – di Nicola Digirolamo
Ciao Nicola,
questo tuo racconto è scritto con dovizia di particolari. Forse troppi. Qui sta l’inghippo. Cerco di spiegarmi: ogni azione è descritta nel dettaglio e quindi l’insieme prende un taglio più da documentario che da racconto vero e proprio. Anche la scena dell’uccisione, nonostante il sangue e tutto il resto, rimane comunque una scena con poco ritmo. Te lo dico perché anch’io ho sempre apprezzato di più i commenti sinceri e costruttivi di quelli al miele che lasciano il tempo che trovano.
Occhio alle ripetizioni che sfuggono, un esempio:
Il sole era già calato e il bosco era buio perché non c’era la Luna, le condizioni erano
Molto bella l’ambientazione, l’aria che si respira e la delicatezza di alcune scene.

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 28 novembre 2018, 20:10

Ciao a tutti,
bella edizione con racconti interessanti.
Di seguito commenti e classifica.

È stata la madre – di Stefano Pastor
Ciao Stefano,
racconto interessante dal punto di vista strutturale. Ottima l'idea e buona l'ambientazione: un posto chiuso, una vittima con delle peculiarità, conosciuta da poche persone. Farlo entrare in tremila caratteri... eh.. dura. Dura perché la parte centrale, quella discorsiva, aveva bisogno di qualche descizione: un indizio giusto e uno fuorviante, una frase accennata e una dettagliata. Ma non avevi spazio! ho visto che hai chiuso in tremila tondi e hai tagliato già il finale.
Con tutte queste difficoltà sei riuscito comunque a chiudere un giallo con un bel finale.
A rileggerti quindi, magari con qualche migliaio di caratteri in più!
G.
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Sciogliersi – di Linda de Santi

Ciao Linda,
avevo letto il tuo racconto il giorno dopo e l'ho fatto ora a distanza di una settimana.
Ho letto tutti i commenti e in molti mi ritrovo. In una situazione del genere mi aspetto amore misto a rancore, oppure amore incondizionato, senza se e senza ma. La protagonista è ingessata, razionale e tutto si focalizza sulla musica.
Credo che per questo tipo di variante in più in un rapporto mai nato, avresti avuto bisogno del doppio dei caratteri, per poter spiegare le carezze mancate, quelle cercate, l'odio, ecc.. per poi passare alla musica e a tutto quello che ci hai raccontato.
E' superfluo evidenziare che non è un problema di "saper scrivere": quello lo fai benissimo, come si nota in questo racconto e in molti altri che ci hai presentato. E non è neppure un problema di idea o di finale. Questi aspetti sono tutti positivi. E' lo sviluppo cercato che in tremila non ci poteva stare.
Alla prossima,
G.
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La siepe, la vita e tutto il resto - di Emiliano Maramonte

Ciao Emiliano,
borchie in bella mostra, una cicca esplosiva e un caratterino mica da poco: ci vuole tanta fantasia a immaginare una madre natura così eccentrica! E il caro poeta GL, invece, attonito di fronte a cotanta strafottenza.
Che tipo di racconto sia, è complicato dirlo; la brutta fine di Giacomo, poi, sembra la condanna al suo pessimismo cosmico. Tipo te la sei cercata, hai fatto troppe domande e tiè.
Io delle borchie ne avrei fatto a meno, ma è un gusto personale.
"A chi piacerebbe sapere che questa madre natura ha dato vita all’universo?"
A rileggerci, ciao,
G.
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Rinascita – di Patty Barale

Ciao Patty e ben ritrovata.
Il racconto è molto toccante. E' come assistere a un'ultima scena di un film: mani e sguardi che si incrociano, pensieri che entrano poi escono veloci, magari tormentano. La morte è lì, a un passo, e si avvicina. Affiora nel lettore la parona perdono: ci sono momenti in cui odiare è facile, mentre perdonare è complicato.
La tua protagonista sembra allenarsi al perdono, per arrivare in tempo, prima che sia troppo tardi.
Credo che la seconda parte sia scritta meravigliosamente. Nella prima avrei evitato la ripetizione di "odii", anche perché nella frase chiave di tutto il racconto ---Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo...--- la parola odio viene ripetuta.
Sciocchezze di fronte a una storia triste raccontata benissimo.
Alla prossima,
G.
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Al sicuro - di Maurizio Ferrero

Ciao Maurizio,
la storia è scritta bene, con padronanza.
Un racconto che può essere un paragrafo di approfondimento dei libri di storia, per evidenziare il coraggio di chi non s'arrese e il dolore di tutti per quei tragici eventi.
Mi accodo a chi avrebbe preferito un sussulto, anche mantenendo il finale aperto.
Per esempio con un gesto compiuto da una delle sue nuove figlie: uno sputo ai gendarmi, che per quanto inutile dal punto di vista "militare", avrebbe avuto il sapore dell'eterno.
Il lavoro resta positivo, ciò che ho scritto sopra è una mia interpretazione del racconto.
Alla prossima,
G.
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Italian MILF - di Mircalla

Ciao Mircalla,
però...
da dove inizio...
Allora..
Per me tutto sommato funziona: il linguaggio è ok tranne sbavature, ma hai avuto coraggio e lo apprezzo, la storia è scritta bene, col giusto pathos. E' una struttura molto simile alla mia, con rimandi al passato. Io ho utilizzato gli asterischi per passare da una scena presente a una precedente (anche non molto lontana nel tempo); credo che qualcosa del genere farebbe bene anche al tuo racconto, ma hai ampie scelte.
Tra le cose che ho apprezzato di più c'è la scelta iniziale di mantenere il segreto del filmeto per molte frasi. Accorgersi che sia un video mi ha dato una bella scossa durante la lettura, facendomi pensare: "Dove mi sta portando?"
Il finale è ottimo: chiarisce, stordisce, fa pensare.
PS: magari invece di trentanni avrei aumentato un altro po', anche se capisco che per un adolescente dopo i trenta sono tutte milf!
Complimenti e a rileggerci,
G.
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Fiammiferi e fiamme - di Wladimiro Borchi

Ciao Wladimiro,
hai presente quando viaggi in auto, tranquillo, con l'asfalto liscio e drenante, col tagliando fatto e il pieno? Il cosiddetto "viaggio riposante".
Poi magari svolti per una strada senza renderti conto di aver cambiato l'itinerario e ti ritrovi su un terreno sconnesso, senza indicazioni e con spie rosse sul cruscotto. Ti sei perso e non sai più dove ti trovi!
Ecco, leggendo il tuo racconto ho fatto questo bel giro!
Il personaggio della bambina mi è piaciuto tantissimo: il dolore, la morte, la rivalsa, la nuova vita. Faccio più fatica con la madre e la volontà di mantenere comunque la famiglia anche con un padre così stronzo. Avrei preferito che anche lei, come sua figlia, dicesse: "Ci siamo levati dalle palle quell'ubriacone in frac!"
Comunque un buon lavoro, molto diverso dalle solite interpretazioni dei classici.
A rileggerci,
G.
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La tana nel bosco - di Nicola Digirolamo

Ciao Nicola e ben trovato.
Le mie impressioni sono simili a quelle di chi mi ha preceduto. Per non essere inutilmente ripetitivo, vorrei utilizzare questo spazio per suggerirti una strada. Mi spiego: la storia che ci proponi è adatta al tema del mese, perché ci mostri un punto di vista, anche molto particolare. Ciò che manca, secondo me, è un taglio. Poteva essere ironico, oppure grottesco, o ancora romantico, eccetera eccetera.
La scelta è tua e dipende dall'indole, da ciò che ti riesce meglio e da ciò che avresti voluto comunicare.
Spero di esserti stato utile, alla prossima,
G.
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Il sogno di una mano - di Emiliano Dominici

Ciao Emiliano, piacere di conoscerti.
Il racconto trasuda emozioni vere e ho molto apprezzato i dialoghi. Devo in parte ripetere ciò che ha scritto chi mi ha preceduto: la storia della mano appiccicosa, se da un lato è funzionale al racconto, dall'altro è fuorviante e l'ho sentita distaccata dal resto. Che è piacevole, scorrevole.
Un racconto che non ha un colpo di scena finale e non lo ritengo un difetto. In questo caso ci sta, perché è la storia dell'avvicendarsi della vita e della morte. Dei sentimenti genuini tra genitori e figli.
È il primo che leggo e non immagino come classificarlo, comunque un lavoro con una buona base, seppur rivedibile in alcune parti.
Saluti,
G.
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CLASSIFICA:

1) ITALIAN MILF - Mircalla
2) RINASCITA - Patty Barale
3) FIAMMEFERI E FIAMME - Wladimiro Borchi
4) E' STATA LA MADRE - Stefano Pastor
5) AL SICURO - Maurizio Ferrero
6) LA SIEPE, LA VITA E TUTTO IL RESTO - Emiliano Maramonte
7) IL SOGNO DI UNA MANO - Emiliano Dominici
8) SCIOGLIERSI - Linda De Santi
9) LA TANA NEL BOSCO - Nicola Digirolamo

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DandElion
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 28 novembre 2018, 22:33

Classifica difficile.
Prima i commenti.

Al sicuro – Maurizio Ferrero
Crudo, sottile e molto doloroso. Mi piace il tuo stile, scorrevole e diretto. Hai fatto un'ottima prova, e il lettore viene calato agevolmente nel contesto storico, senza sbavature.
Solo mi unisco al coro che non ha apprezzato il finale: lo trovo frettoloso, non so se la penuria di caratteri ti ha tirato un brutto scherzo o se davvero lo volevi così. Mi piacerebbe forse un po' più di movimento e un po' meno narrazione, magari qualche integrazione tra il pensiero dominante di Mamma Franca e la voce delle ragazze. Nel complesso, ribadisco, un'ottima prova!

E’ stata la madre – Stefano Pastor
Ciao!
Il racconto è molto carino, ben congegnato e scorre bene.
Faccio coming out e dico che pure non avendo mai visto Profondo Rosso (molto bene, grazie dello spoiler) si comprende il meccanismo di spoiling e la conseguente furia omicida.
Si inceppa anche secondo me sul finale
Stefano Pastor ha scritto:“Io guardavo il film. No, nulla di strano. A meno che non parli di quella stronza”.
Il commissario s’intromise. “La vittima?”.
“No, che c’entra? Una stronza. C’è sempre qualcuno che si diverte a urlare il nome dell’assassino”.
“Stasera è successo?”.
“Certo, ci eravamo appena seduti”.
“Sa chi è stato?”.
“Proprio no, sembrava una cornacchia”.

Fino a qui continua perfetto.
Stefano Pastor ha scritto:Il manifesto campeggiava dietro la scrivania. PROFONDO ROSSO. Una prima visione. Anche il commissario avrebbe voluto vederlo, ma prima di sabato era impossibile.
“Non l’ho ancora visto, quindi non me lo dica”.

Rallenta il giusto per mantenere un filo di suspance.
Stefano Pastor ha scritto:L’uomo sbuffò. “Lo meriterebbe. A gente così andrebbe spaccata la testa!”.

Quel "Lo meriterebbe" però sembra come l'uomo dica al Commissario "anche lei meriterebbe uno spoiler" e non ha senso nel complesso della narrazione. Perchè meriterebbe uno spoiler anche il commissario?
Cioè io fossi il commissario mi incazzerei e non basterebbero 3000 caratteri a quel punto per finire di interrogare il tipo..
La frase di chiusura è perfetta e chiude ad anello tutta la narrazione, ma con quella frase infelice prima perde totalmente effetto, ho letto il commento che hai fatto al commento di Salvatore, ma anche così non mi avrebbe convinto. Non so, il racconto è buono ma si perde sul finale.

Sciogliersi – Linda De Santi
Racconto delicato, che tocca gentile le corde della ricerca delle proprie radici.
Non mi ha convinto. Zero pathos, un accenno di tormento. Nessuna emozione forte. Niente rabbia, niente dubbi. Niente che sia davvero quello che succede quando il destino ti mette davanti l'opportunità di avere risposte ad intime domande che ti fai da una vita. O almeno da quando sai che Eva e Leo non sono "mamma e papà".
Bello il periodo "sull'incasellamento" dei dati. Molto reale, vero. Quello sì può essere "vero" ma il fatto che una donna alla quale avresti mille domande da fare ti dica semplicemente "voglio sentirti suonare" e tu invece di gridarle in faccia "perchè mi hai abbandonata?" lo faccia è improbabile. Bello, delicato, gentile, inverosimile e non mi ha convinto nemmeno un po'. Scusami che rileggendo sembro molto dura, non è così, però certi temi - in my opinion- andrebbero trattati con una certa aderenza al "probabile" e un certo trasporto empatico, catapultandoci dentro il lettore. Non è nemmeno tanto possibile che Eva possa essere felice che la madre biologica di sua figlia voglia conoscerla alterando un equilibrio familiare precostituito, nessuno può essere così sicuro di un amore da poterlo rischiare con leggerezza.

La Siepe, la vita e tutto il resto – Megagenius
megagenius ha scritto:La donna, in abiti di pelle nera, cosparsa di borchie e catene, lo fissava con disarmante intensità. Imponente come un antico colosso di pietra, aveva il volto bello e terribile, gli occhi e i capelli a caschetto nerissimi.

'Sta piega fetish già me piace 'n sacco!
megagenius ha scritto:Se ne stava seduta nella valle, col busto ritto e un braccio adagiato su un costone roccioso. Masticava rumorosamente una cicca.
Dopo un lungo silenzio esordì: «Mi che cercavi, bello?»

Pensavo fosse un incrocio fra la madre terra e la morte, poi ho pensato che fosse 'na mignotta der Mandrione. Aspè mo' devo capì chi è.
megagenius ha scritto: «Sei proprio tu?» chiese Giacomo, sgomento e attonito. «Nostra madre…»
«E chi sennò?» rispose la donna, con un sorriso sardonico.
«Ho mille domande. Ho tante cose da dirti…» Non sapeva da dove cominciare. Un sotterraneo risentimento montava dalle sue viscere.
«Spara» lo invitò lei con un cenno dell’indice, massiccio quanto una trave. «Ma vedi di spicciarti, ho da fare in India. Sai, inondazioni, alluvioni… cose così.»
«Perché non ci ami? Siamo tutti figli tuoi» domandò lui, mostrandole i palmi delle mani.
Madre Natura sbuffò.

Ah ok allora la prima impressione era quella giusta!
megagenius ha scritto:«E che palle! Ancora con questa storia. Sì vabbé, siete tutti miei figli, io vi amo dal primo all’ultimo, e bla bla bla, però…»
Qui è più Quadraro/Quadraretto.
megagenius ha scritto: Giacomo restò interdetto. Non proferì parola.
«… però ogni tanto avete bisogno di qualche sculacciata»
Ri-fetish
megagenius ha scritto: finì lei, tornando a fissarlo con la stessa intensità dei primi istanti. All’improvviso soffiò dalle labbra un grosso pallone rosa che, al colmo della tensione, scoppiò, producendo un boato e un’onda d’urto tale da sbalzare Giacomo un paio di metri più in là. «Ops, scusa.»
Altro che Quadraro, questa è Du'Leoni o TorBella.
megagenius ha scritto: Lui si rimise in piedi e imperterrito continuò, alzando la voce: «Non ti ho pregato io di pormi in questo universo; non ti ho chiesto di darmi sofferenze o di rendermi infelice. Eppure tu, con le tue mani, mi ci hai messo, senza che io fossi d’accordo o contrario. Non è forse compito tuo fare in modo che io non soffra o che almeno l’esistenza su questo pianeta mi sia lieve?»
«Gné, gné, gné, gné» lo derise Madre Natura, poi alzò il braccio destro, da cui pendeva un’enorme catena che risuonava come un campanaccio, e schioccò le dita. Un fulmine a ciel sereno si abbatté sul bosco dietro di lei. Un vasto incendio divampò, rivaleggiando col bagliore rossastro del sole a picco sull’orizzonte.
Giacomo sussultò. Indietreggiò spaventato.
«Ascolta, sapientone» disse la donna, con tono severo, «anche le madri più benevole alla fine s’incazzano… e poi volano le sberle. Ci sono cose brutte e cose belle, a questo mondo. C’è la gioia e c’è il dolore, c’è il sole e c’è la pioggia. Questa è la vita. È così che deve andare.»

Adesso ho capito..
megagenius ha scritto: «Ma è un’ingiustizia» s’accanì Giacomo, ormai preso dalla rabbia verso quella creatura gigantesca. «A chi piace questa infelicissima vita nell’universo?»

Ora ho capito chi è Giacomo!!!!!!!
megagenius ha scritto:Madre Natura si rizzò in piedi e rovesciò su Giacomo una valanga di terra e sabbia. Compiaciuta per averlo zittito, si ripromise che, dopo l’India, avrebbe fatto un salto in America.

1827 - Dialogo della Natura e di un Islandese - Operette Morali, Giacomo Leopardi.
Appendice dell'appendice: inedito "scoperto" nel 2018 da Emiliano Maramonte e ivi pubblicato con genialità.
Nulla da eccepire, 92 minuti di applausi.

Rinascita – Patty Barale
Ciao Patty,
mi stona questa frase:
patty.barale ha scritto:La tua mano si serra intorno alla mia, mentre occhi carichi di paura e odio mi fissano.

Perchè gli occhi di una donna morente dovrebbero essere carichi di odio, se nessuno la sta uccidendo? questa cosa mi è sembrata poco probabile.
patty.barale ha scritto: Sai che è il momento e mi odii, mi odii perché io sarò ancora qui, quando tu non sarai più.

Pay attention, l'utilizzo di odii è desueto, treccani lo da' come accettabile, ma non è la forma usuale.
patty.barale ha scritto: Sei così debole e indifesa. Proprio come lo ero io di fronte alla tua assenza di empatia, al tuo essere “emotivamente stitica”.
Non hai mai pensato a me come a un individuo altro, una persona con i propri sogni, aspettative, emozioni. No, io ero una tua appendice, la parte di te che doveva riuscire dove tu non avevi avuto la possibilità o avevi fallito.
Hai annichilito la mia fantasia, la mia personalità, il mio vero io: quando mi allontanavo dalla “sorgente” mi umiliavi con i tuoi silenzi che duravano settimane o con quelle parole che calavano come una pietra tombale sulla mia autostima: “mi hai delusa!”
E io sentivo di non valere nulla, che non avrei mai avuto il tuo amore, né quello di chiunque altro.
Ed ero solo una bambina!
Ho trascorso la vita cercando di essere come tu volevi per conquistarmi un “sono orgogliosa di te”, agognando un banalissimo “ti voglio bene”.
Non mi hai mai voluta conoscere.
Non hai mai saputo capire le mie fragilità, le mie paure, le mie insicurezze, ma sei stata abilissima a usarle.
Ricordi quando sono diventata anoressica?
Finalmente qualcosa su cui ero io ad avere il controllo, ma anche il mio urlo munchiano, il mio SOS lanciato verso di te.
Altri hanno captato il segnale, tu avevi spento la ricevente…
Non hai mai perso l’occasione di sbattermi in faccia tutti i sacrifici che hai fatto per me. Peccato che ogni sforzo fosse volto soltanto verso quelle ambizioni che coincidevano con le tue.
Tanto che ho smesso di desiderare, di divergere.
Di cercare di essere felice.
La tua mano stringe con forza, gli occhi mi cercano.

Liscio, perfetto, reale, toccante, empatico e molto molto doloroso da leggere.
patty.barale ha scritto:
Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!”, poi mi alzo, guardo i tuoi occhi dilatarsi per la sorpresa o la paura ed esco dalla stanza senza voltarmi indietro…

Qui non si capisce affatto che è un pensiero, un desiderio, un'amara riflessione. potresti metterlo tra virgolette o in corsivo per differenziarlo dalla narrazione attiva.
patty.barale ha scritto: E invece ricambio la stretta e ti accarezzo i capelli.
Vorrei odiarti, sarebbe tutto più facile.
La lucidità si diluisce nei tuoi occhi liquidi.
Chissà se almeno per un istante riuscirai a capire quanto male mi hai fatto.
Le tue narici si dilatano a catturare molecole di ossigeno.

Una lacrima mi scivola lenta lungo la guancia.
È inutile mentire: nonostante tutto io ti amo e sono terrorizzata da ciò che sarà.
Il buio cala nei tuoi occhi, la mano scivola sul lenzuolo.

“Mamma…”
Non ci sei più

Nulla da eccepire.
patty.barale ha scritto: Ora dovrò cercare di capire chi sono.
Sono nata.
Di nuovo.

Qui, se mi permetti, avrei invertito i periodi:
"Sono nata di nuovo. Ora dovrò cercare di capire chi sono."

Italian MILF - Mircalla
Cara piccola dolce Mircalla, le bambine dispettose che danno delle "vecchie" alle trentenni generalmente dormono nel mio freezer dopo che ho strappato loro la lingua.. Ma siccome non so chi sei, quanti anni hai e se sei uomo o donna, per stavolta soprassederò..
Molto bello l'intreccio, appropriato il linguaggio, avrei gradito una differenziazione grafica tra presente e passato (tipo corsivo passato, carattere base per il presente).
Bella l'idea che il ragazzo stia vedendo un porno girato dalla madre, molto Palahniuk, non so se conosci o hai letto "Gang Bang", l'idea sulla quale sviluppa il libro è molto simile.
Difficile però comprendere il tranello narrativo, mi spiego: alla partoriente in anonimato il bambino non viene fatto vedere nemmeno per un istante, ergo non può sapere della fossetta. Analogamente il ragazzino in casa famiglia non ha mai potuto conoscere la madre, quindi parimenti non può riconoscersi nella sua fossetta. L'artificio è interessante, ma in questo punto un po' debolino.
Prova molto buona, comunque.

Fiammiferi e Fiamme - Wladimiro Borchi
Porca Paletta..
Potessi scrivere "Quoto e sottoscrivo tutti i precedenti commenti" fino a riempire il numero di caratteri utile lo farei (un po' come il tipo che su amazon - fake o vero che sia- consiglia di non pettinarsi con una saldatrice) però mi tocca dirti quello che penso: bellissima citazione della piccola fiammiferaia, mi piace l'irriverenza del linguaggio finale, unica nota stonata il "per me siamo pure troppi" che stride con il cercare prima la mamma.. Ma sta mamma è una mammina pancina o una sentinella in piedi per caso? Che bisogno ha di famiglia tradizionale? Decisamente meglio senza il padre!

La Casa nel bosco – White Duke
Il mio più caro amico ha una gatta e una furetta, con questo racconto mi hai ricordato che una signora dal veterinario era convinta che i conigli mangiassero i furetti e non il contrario.. Lui è stato abbastanza convincente, con una mossa del tipo: " se vuole facciamo la prova a chi dei due sopravvive".. btw il racconto è in pieno tema. Calzante la psicologia della coniglietta, realistica la successione degli eventi e buona la sottolineatura del "era quasi un cucciolo". Meno plausibile che il furetto voglia tornare in branco, ma non ci interessa.. Tutto sommato una prova in linea col tema, manca forse un momento in cui ci sia un salto, un "gasp!" o uno "wow"..

Il sogno di una mano – Emiliano Dominici
Ciao Emiliano,
ben venuto!
Il tuo racconto fila, ed è scritto molto bene, mi piace il tuo stile e il modo in cui hai trattato il tema.
L'unico neo, se vogliamo, è che la narrazione è un po' monocorde, ma in una storia del genere - che incredibilmente mi tocca da vicino in questi giorni, mi è successo un avvenimento simile- non c'è spazio per crolli e/o ascese epiche.
Gran bella prova, spero di leggerti ancora nelle prossime edizioni!


ed ora... Classifica!

1. La Siepe, la vita e tutto il resto - Megagenius
2. Italian MILF- Mircalla
3. Fiammiferi e Fiamme - Wladimiro Borchi
4. Rinascita- Patty Barale
5. Il sogno di una mano - Emiliano Dominici
6. È Stata la Madre - Stefano Pastor
7. La casa nel bosco -White Duke
8. Al sicuro - Maurizio Ferrero
9. Sciogliersi- Linda De Santi

Dal 5 al 9 per me sono pari merito: belli ma con qualcosa da limare.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Fabio84
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 29 novembre 2018, 19:06

E’ stata la madre di Stefano Pastor

mai fare spoiler! Idea molto bella ed effettivamente difficile da gestire in tremila caratteri.
Ammetto che io non ho intuito niente, sono rimasto appeso al filo della narrazione fino alla fine! =D
I dialoghi secondo me sono ben strutturati a parte forse verso la parte finale, come è già stato fatto notare.
La vecchina è stata descritta molto bene nei suoi comportamenti!

Sciogliersi di Linda De Santi

è un racconto affrontato con toni leggeri, come la protagonista, che tratta di una tematica che proprio leggera non è.
Di certo la figlia è molto più gitana della mamma e si vede come si comporta e cosa pensa ("Quando pizzico le corde, un brivido mi attraversa la schiena.")
Secondo me proprio in quest'ottica si poteva tinteggiare in toni più leggeri ( quindi un pò più alla "Esmeralda") anche questo passaggio:
"Eva e Leo, i miei genitori adottivi, sono italiani, con tratti somatici tipici (capelli e occhi castani) e un cognome molto italiano: Dini.
Io sono stata allevata da loro, ma ho i tratti somatici di mia madre: sono alta, ho i capelli neri e folti, gli occhi scuri e la pelle olivastra. "
Descrizione che invece poi secondo me hai riassunto benissimo qui " Ero qualcosa di raro; una principessa gitana,"
Ben fatta

La siepe, la vita e tutto il resto di Emiliano Maramonte

sono a digiuno di molte nozioni umanistiche e quindi rischio di non cogliere alcuni aspetti come invece hanno intuito altri =(
Ho notato una certa differenza di stile, rispetto ad altri tuoi racconti: qui è tutto molto più posato. Mi domando se dietro c'è qualche tua riflessione su cui ti sei arrovellato.
Il dialogo è ben intrecciato, comico e severo nello stesso tempo (Madre natura è un po' stronza, ma è solo l'interpretazione che le diamo noi).
ben fatta.

Rinascita di Patty Barale

un racconto molto carico dal punto di vista emotivo.
Mi domando quante volte sia capitata una situazione simile in un rapporto madre/figlia.
L'hai realizzato molto bene utilizzando le parole giuste.
"Ora avvicino il viso al tuo e sussurro “Ti odio!” " Quando sono arrivato a questo punto sono inorridito pensando che lo facesse e sono contento che non sia andata così... anche se un po' di curiosità mi rimane su che piega avrebbe preso la narrazione.
Ben fatta

Al sicuro di Maurizio Ferrero

bel racconto. Questo periodo storico mi interessa moltissimo.
Mi è piaciuto come si è corretta Franca: "se torneranno. Quando torneranno" .Bello anche il mix degli "occhi che parlano chiaro".
Ti segnalo alcune cose, spero che ti possano essere utili:
- ripetizione: all'inizio scrivi "due gemelle" e appena dopo "due giovani ragazze". Forse si poteva scrivere "così ho trovato conforto nella loro presenza".
- Luigina, con i suoi capelli biondi . Forse il "suoi" è ridondante (per es. dopo c'è "Rita, dal sorriso contagioso" che mi pare ottimo.)
Verso la fine "vengono a bussare alla mia porta", il mia secondo me è ridondante
- "ad eccezione", penso che vada "a eccezione"
Ben fatta comunque, destreggiarsi così in poco tempo.

Fiammiferi e fiamme di Wladimiro Borchi

storia molto bella. L'ho apprezzata.
Alcune cose che ho notato:
"Sig. Padre" penso che sia fatto apposta con la forma di cortesia
Verso la fine, quando la mamma parla c'è questa frase:
"...mi hanno consentito lassù.» dice la donna indicando..." il resto del tempo era scritto al passato, mentre qui si scrive al presente. Secondo me sarebbe dovuto rimanere comunque al passato anche se ci si è spostati avanti rispetto la scena di prima.
Avrei staccato i due capitoletti per maggiore chiarezza.

La tana nel Bosco di Nicola di Girolamo

fortunatamente i conigli ce l'hanno fatta... ma povero furetto!
Secondo me è molto difficile fare un racconto sugli animali perché bisogna trovare il giusto compromesso tra quello che fa e quello che pensa, con il rischio di umanizzarlo troppo se ci si vuole attenere soltanto al solo aspetto "naturale".
Ci sono alcune ripetizioni qua e là (es. proprio la sua tana... proprio la sua tana).

Il sogno di una mano di Emiliano Dominici

storia delicata con punte elevate di cinismo e allo stesso tempo di leggerezza. Un bell'amalgama di entrambe.
L'inizio del racconto, anche se intenso a livello di sensazioni, sembra quasi distaccarsi dal resto del testo. ci sta che l'incipit stacchi un po' dal resto ma in questo caso mi sono un po' perso.
Ho apprezzato i flash back e l'uso dei dialoghi: in poche righe hanno saputo tratteggiare il rapporto tra madre e figlio.
Ciao

Italian Milf di Mircalla
bel racconto.
Non si dice mai "vecchia" a qualcuno sopra i trenta (anche da maschietto sopra i trenta non accolgo bene il "vecchio" e il "signore"). La figata in quello che hai fatto però è che segui il punto di vista del ragazzo, che quindi considera un'attempata una sopra i trenta anni. Bene!
"
Sta per spruzzargli in faccia e io con lui.

Sento i peli della schiena rizzarsi.
"
Secondo me era da spezzettare meglio questa parte. Qui si mescola il video (che so lo vede sempre il ragazzo) con quello che pensa/fa il ragazzo.

"Vestito nero" penso che andava "Il vestito nero..."
Il finale si capisce però mi è sembrato un pelino sbrigativo.
Comunque ottima prova.



Classifica:

1. Rinascita- Patty Barale
2. Italian MILF- Mircalla
3. Sciogliersi- Linda De Santi
4. Al sicuro - Maurizio Ferrero
5. La Siepe, la vita e tutto il resto – Megagenius
6. È Stata la Madre - Stefano Pastor
7. Fiammiferi e Fiamme - Wladimiro Borchi
8. La casa nel bosco -White Duke
9. Il sogno di una mano - Emiliano Dominici

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AmbraStancampiano
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 29 novembre 2018, 21:46

Ciao!
era davvero tanto che non partecipavo, è sempre bello confrontarsi con voi.

Rinascita - Patty Barale
Ciao Patty,
la tua prosa è molto carica e svolge bene la funzione da macigno sullo stomaco a cui l'hai preposta.
Una situazione quasi banale, raccontata molto bene e con un plot twist-non plot twist azzeccato e ben presentato.
Se devo essere onesta, non ho apprezzato molto la recriminazione sull'anoressia, più che altro perché mi sembra troppo spiattellata, e anche in una situazione come un odioso addio sul letto di morte forse, anche in un soliloquio, io mi esprimerei con parole diverse, più intime, mentre qui sembra quasi che la protagonista si rivolga a sua madre ma nell'intento di far sapere a noi lettori questa specifica cosa.

Italian MILF - Mircalla
Ciao, piacere.

Il racconto è ben scritto e lo stile adeguato.

Purtroppo, a differenza degli altri, io temo di non aver capito la trama, mi dispiace. Di sicuro sono un po' tonta. Per non influenzare eventuali altri commentatori, ti espongo le mie perplessità nello spoiler.

▼ NASCONDI TESTO
In pratica lui (che si trova in una casa famiglia) sarebbe figlio della pornoattrice che sta guardando? Sta assistendo al suo concepimento? Lo sta immaginando?
Per arrivare a queste perplessità ho dovuto rileggere il racconto diverse volte, comunque, finché non ho notato il particolare della ruga tra le sopracciglia.
Il fatto è che un cambio di POV così repentino e non segnalato è assolutamente spaesante e rende molto difficile la lettura del racconto. Potresti tentare, come molti ti hanno già consigliato, una grafica diversa come il corsivo, però potrebbe anche non bastare. Secondo me il problema sta qui:
Sala d’aspetto.
Le mani intorno all’ombelico.
Respira a fondo per trattenere le lacrime.
Non avrebbe mai immaginato che le sarebbe costato così tanto.

Tu focalizzi un diverso luogo, ma non un diverso POV. Mi sono resa conto che parlavamo di una ragazza solo alla quarta riga, quando lo espliciti. E comunque, si potrebbe trattare di qualsiasi ragazza, perché non ci sono rimandi evidenti all'attrice di prima. Ti confesso che ho pensato che lui avesse semplicemente cambiato film, ritrovandosi inspiegabilmente a guardare un medical invece di un porno.
In più, se la tua intenzione è quella di farci capire che il ragazzo/narratore ha appena assistito alla scena del suo concepimento, forse dovresti trovare una somiglianza o un indizio un po' più forte di una semplice ruga, che da sola potrebbe bastare a far nascere un pallido sospetto solo nel caso in cui il cambiamento di POV di cui ti parlavo prima si presenti molto più evidente di come tu l'hai presentato.
Insomma, per farla breve, secondo me per rendere davvero chiare le tue intenzioni dovevi usare la lezione di TEX: fornire elementi più chiari e ripeterli nel corso della narrazione.


Lo stile è davvero buono, pulito e adeguato al tono della narrazione. Non lo trovo coraggioso nè volgare, ma semplicemente esatto. Però, da bambina di 31 anni, non so se riuscirò mai a perdonarti questo:
È vecchia, deve avere più di trent’anni

La mia autostima si è rintanata a piangere in un angolino!!!

Scherzo!
Buon Contest.

Fiammiferi e fiamme - Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro,
mi dispiace andare in controtendenza rispetto a tutti gli altri, ma io (onestamente parlando) non sono poi così entusiasta del tuo rifacimento della piccola fiammiferaia perchè mi sembra davvero troppo aderente all'originale.
Di fatto hai semplicemente inserito la figura di un padre sfruttatore in due battute e cambiato tre righe di finale, il che mi sembra davvero pochino all'interno dell'economia del racconto. Insomma, di tuo, personale e originale ci saranno in tutto 1000 caratteri su 3000.
Che dire? quei 1000 caratteri sono molto buoni e lo stile di tutto il racconto è pulito e piacevole, però sono un po' a disagio perché davvero non so come valutare la prova, e anche se secondo me meriterebbe un posto alto in classifica, non me la sento di penalizzare chi ha scritto un pezzo originale dall'inizio alla fine. Mi dispiace, spero che questa mia sincera opinione non mi renda impopolare.

La siepe, la vita e tutto il resto - Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
ti confesso che non ci avevo capito un c**zo -_-'
Ahimè, non sono mai riuscita ad apprezzare Leopardi e l'ho dimenticato prima possibile appena uscita da scuola, quindi ero assolutamente impreparata al riferimento su cui si basa il racconto, e che offre una chiave di comprensione indispensabile per goderne appieno.
Devo però dire che se Leopardi fosse stato meno Leopardi e più Maramonte, mi sarei di sicuro divertita un sacco a leggerlo e non lo avrei dimenticato tanto facilmente e volentieri ^_^
A proposito, grazie per il finale. La studentessa delle superiori che ancora alberga in me ci ha goduto di brutto.

Sciogliersi - Linda De Santi
Ciao Linda,
il racconto scorre liscio, forse troppo. Mi ritrovo nei commenti di chi mi ha preceduto, l'assenza di veri e propri picchi emotivi si fa notare, soprattutto se messa in relazione alla protagonista che hai voluto tratteggiare. Non era necessario uno scoppio di ira o chissà quale reazione alla madre, ma anche la delusione della protagonista andava forse presentata in maniera più netta.
Il testo scorre comunque molto bene e il tuo - si vede - è uno stile consolidato, per cui la lettura è piacevole, però non lascia il segno.

Al sicuro - Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio,
ho trovato il tuo racconto molto bello e ben calibrato; certo, è molto "raccontato", ma a questo modo dai al lettore la possibilità di entrare bene nella psiche della protagonista/narratrice e anche il finale, sebbene affrettato, risulta perfettamente giustificato dal vissuto e dal carattere di Mamma Franca.
La vicenda in sè non è particolarmente originale, anzi possiamo dire che la "madre dei bambini sfollati durante la guerra" sia un topos narrativo abbastanza ricorrente (anche io ne usai una qualche tempo fa proprio qui su MC), che però si piega benissimo al tema scelto dalla guest e ti dà l'occasione di emozionare il lettore.
L'unica cosa che mi ha un po' infastidito è lo stile eccessivamente spezzettato all'inizio, capisco che si tratta di scelte personali ma qualche punto fermo in meno e qualche virgola in più avrebbero forse giovato a rendere il testo più scorrevole.

è stata la madre - Stefano Pastor
iao Stefano,
sicuramente hai avuto un'ottima idea per interpretare il tema in modo originale, ma concordo con Giancarmine: lo spazio era troppo poco per costruire un giallo in piena regola, e il risultato è un raccontino che io trovo un po' semplicistico e affrettato, perché non riesce a rispettare canoni importantissimi nel giallo come la falsa pista o il sospettato che sembrerebbe più che colpevole e invece non lo è.
Lo stile del racconto è ottimo, anche se i dialoghi secondo me sono migliorabili, però il risultato mi lascia freddina perché è davvero troppo evidente e chiuso con fretta. Peccato, l'idea era bella e l'unico vero difetto è che 3000 caratteri sono davvero pochi per sviluppare una trama come questa in maniera soddisfacente.

La tana nel bosco - Nicola di Girolamo
Ciao Nicola, piacere.
Il tuo racconto naturalistico è stato davvero una piacevole sorpresa. Ho molto apprezzato le intenzioni narrative e anche la scelta di conigli e furetti per rappresentare la natura tenera e crudele della madre.

Concordo con chi dice che però il tono è un po' troppo monocorde; intendiamoci, nelle descrizioni naturalistiche come i documentari quel tono (e anche le specificazioni e le ridondanze come "per i cuccioli sarebbe la fine!") è perfetto, ma da un racconto breve ci si aspetta qualcosa di diverso a livello di ritmo e tono. Anche lo stile in questo caso è sporchino, e gli aggettivi messi prima dei verbi e le forme verbali indirette (come "decise di fare") rallentano di molto la lettura e il ritmo generale della narrazione.
Un altro punto in cui avresti potuto osare con una descrizione un po' più serrata degli avvenimenti è il combattimento contro il furetto, che risulta un po' buttato lì, mentre dovrebbe essere il momento di tensione massima.

Nella summa, lo trovo un lavoro davvero interessante e molto migliorabile con accorgimenti piccoli e una bella sfoltita di aggettivi e verbi.

Il sogno di una mano - Emiliano Dominici
Ciao Emiliano, piacere.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, perché riesce a tratteggiare con estrema precisione lo stato d'animo apparentemente distaccato che il dolore di una perdita ingente come questa spesso comporta. In più, riesci a farci conoscere la madre del narratore in maniera intima grazie a una manciata di battute e qualche particolare.

Condivido l'impressione di chi critica l'incipit, che in effetti sembra accennare un horror, ma il sogno è davvero funzionale al racconto ed anche abbastanza verosimile, almeno in me la meccanica sogni-lutto funziona a questo modo, poi col poco spazio a disposizione era difficile fare di meglio.

Classifica
1)Il sogno di una mano
2)Al sicuro
3)Sciogliersi
4)Rinascita
5)La tana nel bosco
6)è stata la madre
7)La siepe, la vita e tutto il resto
8) Italian MILF
9) Fiammiferi e fiamme
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 29 novembre 2018, 23:18

Normalmente cerco di commentare presto e di prendermi un po' più di tempo per rimuginare sui racconti.
Questa volta vi ho letti tutti subito ma ho dovuto rimandare la parte noiosa dello scrivere quel che ho rimuginato e fare la classifica ^^

E’ stata la madre, di Stefano Pastor
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Sciogliersi, di Linda De Santi
► Mostra testo

La siepe, la vita e tutto il resto, di Emiliano Maramonte
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Rinascita, di Patty Barale
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Al sicuro, di Maurizio Ferrero
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Italian MILF, di Mircalla
► Mostra testo

Fiammiferi e fiamme, di Wladimiro Borchi
► Mostra testo

La tana nel bosco, di Nicola Digirolamo
► Mostra testo

Il sogno di una mano, di Emiliano Dominici
► Mostra testo




1. Italian MILF, di Mircalla
2. Fiammiferi e fiamme, di Wladimiro Borchi
3. E’ stata la madre, di Stefano Pastor
4. Al sicuro, di Maurizio Ferrero
5. Sciogliersi, di Linda De Santi
6. La siepe, la vita e tutto il resto, di Emiliano Maramonte
7. Rinascita, di Patty Barale
8. Il sogno di una mano, di Emiliano Dominici
9. La tana nel bosco, di Nicola Digirolamo

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antico
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » domenica 2 dicembre 2018, 16:07

Eccomi, complimenti a tutti.

1) Italian MILF, di Mircalla
Bel racconto, ben narrato, ben gestito. Un solo problema, grafico, e sta nella separazione del piano presente con quello passato. Come la risolviamo? Un corsivo? Dimmi tu. In effetti introduco nel commento già una domanda extra perché il racconto è evidente che si qualifica e quindi va in Vetrina, pertanto mi serve sapere come sistemarlo a edizione conclusa. Attendo una tua risposta qui sotto. Tornando al commento, per me un pollice quasi su perché funziona tutto, tranne quanto di cui sopra.
2) Al sicuro, di Maurizio Ferrero
Di sicuro tratteggi perfettamente la situazione, però l'altro lato della medaglia è che così facendo non riesci, a mio parere, a focalizzare bene sulla protagonista. Ottima l'introduzione, poco alla volta, delle ospiti, ma rubi spazio alla madre. Poi, quando la centralizzi, ecco che il limite di caratteri va rispettato e sei costretto ad accelerare. Sia chiaro, il racconto mi è piaciuto, ma ho percepito qualcosa di dissonante e penso il problema stia in quanto scritto qui sopra. Pollice tendente all'alto, in ogni caso, perché si tratta di un lavoro più che degno.
3) Fiammiferi e fiamme, di Wladimiro Borchi
Racconto strano, ma riuscito. In un testo cerco sempre la coerenza e giudico in base al quanto, ovviamente a mio modo di vedere, l'autore si sia riuscito ad avvicinare al risultato da lui cercato e qui penso tu ci sia riuscito in pieno. Forse potresti ancora provare a inserire qualcosa di deviante rispetto all'originale, nella prima parte intendo. Il fatto è che la prima battuta della bimba mi è sembrata "strana", forzata anche oltre la forzatura della situazione raccontata. Detto questo, per me è un pollice tendente all'alto perché, pur trovandolo coerente, non mi ha preso fino in fondo e anzi mi ha tenuto piuttosto lontano.
4) Rinascita, di Patty Barale
Racconto che, di sicuro, raggiunge il suo scopo, ma nonostante questo c'è qualcosa che me ne ha tenuto lontano. Forse, e sottolineo forse, è questa dicotomia netta, anche troppo, tra odio e amore con pochissimo spazio concesso al passaggio tra i due. Ecco, probabilmente è lì che qualcosa andrebbe aggiustato, negli equilibri. Detto questo, per me pollice tendente all'alto, anche non non convintissimo.
5) E’ stata la madre, di Stefano Pastor
Bella idea, buona costruzione anche se sono convinto che ci avresti potuto mettere di più, a partire dal senso di inquietudine legato al fatto che tutti potrebbero essere i colpevoli. Per starci dentro con così pochi caratteri avrei subito sgomberato il dubbio sull'identità della vittina (donna di mezz'età) facendo seguire poco dopo il fatto che non fosse accompagnata, quindi no, non poteva essere stata sua madre. Nel finale fai il passo falso della battuta non riuscita e questo è decisamente penalizzante per la fruizione del racconto. Credo sia la prima volta che ti assegno un pollice ni, tendente ovviamente al positivo perché il racconto può essere abbastanza facilmente aggiustato. Però occhio, non è sufficiente aggiustare la conclusione, ma devi, sempre a mio parere, aumentare il senso di paranoia in tutto il racconto.
6) Sciogliersi, di Linda De Santi
Troppo lineare. L'idea è molto buona, la resa fatica perché ti limiti a seguire un percorso e nel farlo badi più all'inserire informazioni che a fare vibrare le emozioni. Come la puoi risolvere? Falla suonare fin dall'inizio, lascia andare il flusso di pensieri di questa ragazza che sta suonando per la prima volta a sua madre, inizialmente tesa e innaturale poi, piano piano, sempre più se stessa e conscia d'essere ciò che la vita l'ha fatta diventare e non che è perché avrebbe dovuto essere. In tal modo, attraverso l'accettazione di se stessa, può filtrare anche gli altri e, magari, farsi infine cogliere dalla rabbia dell'abbandono per lanciarla così verso una nuova ricerca di equilibrio, ma sempre per contrasto solo che, questa volta, la lotta sarà con la sua madre biologica. Per tutto quanto detto, per me questo è un pollice ni tendente al positivo perché necessita di ristrutturazione, cosa che, tu ne avessi voglia, credo proprio non faticheresti a fare.
7) Il sogno di una mano, di Emiliano Dominici
Nulla da dire sulla qualità della scrittura e il racconto si legge con piacere. Per quanto posso capire, l'intento dell'autore era quello di parlare della madre del suo protagonista e del loro rapporto, dei ricordi, di sensazioni. Bene, ma non benissimo perché alcune scelte non mi sono sembrate così decisive, a partire proprio dal sogno di questa mano che non essendo richiamata in altre occasioni e con significato all'interno del racconto non acquisisce importanza. Gli stessi spezzoni di dialogo sembrano essere estrapolati senza poi essere amalgamati sufficientemente nel mix che poi si origina nel racconto. Insomma, da oliare, sistemare per rendere il tutto più incisivo. Per il momento mi fermo a un pollice ni che però tende verso il positivo perché la strada per l'ottimizzazione del racconto s'intravede, seppure ancora non definita al suo meglio.
8) La siepe, la vita e tutto il resto, di Emiliano Maramonte
Devo posizionarmi nella schiera di chi non ha pensato a Leopardi (in questo, il consiglio di Gemignani ha un deciso perché), quindi non sono riuscito a contestualizzare bene. Detto questo, rispetto al tuo solito, mi è sembrato un linguaggio involuto con questa Madre Natura che usa i vari SPARA, CHE PALLE, VABBE, SAPIENTONE... Un po' forzato, troppo rimarcato, a me quasi fastidioso (e sottolineo A ME, ci mancherebbe). Inoltre, punto anch'io il dito contro questa caratterizzazione incerta della Natura che sembra sbattersene tranne poi far pensare che i suoi intenti siano punitivi. Ma è il tono stesso del racconto a non convincermi e credo proprio che nel Laboratorio potrai dargli una connotazione più decisa. Per il momento è un pollice ni.
9) La tana nel bosco, di Nicola Digirolamo
Si legge bene, ma si arriva alla fine e si rimane incerti, perlomeno a me è successo così. Più che un racconto, è uno spaccato della vita di questa madre coniglio, il tutto presentato quasi dal punto di vista di un documentarista che riprende il tutto, non fosse che in più punti il pdv è più ravvicinato, quasi intimo. Ecco, in questo è poco coerente e il mix finale non può che risultare non convincente, al netto del fatto che sai scrivere e che quindi leggerti è più che piacevole. Come valutazione mi devo fermare a un pollice ni perché non è giudicabile negativamente, ma neppure positivamente. Serve qualcosa in più che gli dia gusto e direzione, ovviamente a mio parere.

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antico
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Re: Gruppo ELIZABETH: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » lunedì 3 dicembre 2018, 14:19


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