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Che gli prenda un colpo

Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 0:55
da mircalla
Un mago, capito?
Che gli prenda un colpo secco!
Un barbone ecco cosa sembrava!
Con le croste, i vestiti male assortiti e lerci.
E l’odore, poi!
Sudore, escrementi e non so cosa altro.

Era una giornata di inizio marzo ma sembrava già primavera.
Ero sotto l’oblò semiaperto con indosso un négligé trasparente e la mia pelle cercava di assorbire tutto il tepore del primo sole. Gli occhi e le narici si inebriavano del giallo e del profumo della mimosa sotto cui il camper era parcheggiato
Che scompiglio di sensi quando il tipo entrò facendo sussultare e tremare tutto il veicolo.
Scattai in piedi.
Grasso con i capelli lunghi grigi unti e appiccicati al viso.
Barba incolta con striature di nicotina e frammenti di cibo impigliati.
Cappotto stracciato e una enorme pancia pelosa che la maglia non conteneva.
Con le sue grosse dita gialle tirò fuori banconote spiegazzate e nere di morchia e le fece cadere sul tavolo.
Si avvicinò, un terremoto scosse il caravan. mentre l’aria si saturava della sua presenza.
«Ora, fottiamo!!»
Io indietreggiai quel poco che potei e poi gli urlai:
«Via, esci e porta via i tuoi soldi, non riuscirei mai a toccare né loro né te»
Si fermò. Mi guardò negli occhi con cattiveria.
«Sono un mago potente e se ora non scopiamo pagherai per tutto il resto della vita»
Avevo smesso di respirare e con un refolo di voce dissi:
«Non Voglio»
«E sia! Non vuoi toccarmi, d’ora in poi chi ti toccherà sarà colto da disgusto chi entrerà in contatto con te con gli altri sensi godrà del piacere più ialto che un essere umano può provare».
Raccolse i soldi, almeno dieci volte tanto il mio prezzo usuale, e si dileguò.
Non badai alle sue parole, le farneticazioni di uno svitato, pensai.

Lavai il camper da cima a fondo ma quella presenza sembrava averlo impregnato in modo permanente.
Avevo bisogno di aria, misi su uno spolverino e uscii.
Al mio ritorno vidi l’auto di un cliente parcheggiata. Salii i gradini ed entrai.
Era nudo, sul letto a pancia sotto. Sul tavolo i soldi.
Gli accarezzai delicatamente la schiena.
Lo sentii sobbalzare.
«Ma che hai oggi?»
Senza aspettare risposta si rivestì e andò via.
Arrivò un altro cliente.
Bussò.
«Vieni, vieni pure»
Mi prese alla lettera.
Disse:
«Oh Cristo, la tua voce»
Lo sentii ansimare, mugolare.
Aprii la porta e lo vidi in mezzo alla strada, con le brache calate, il fallo eretto che eiaculava sull’asfalto.

Il successivo fu colto dall’orgasmo dentro l’auto appena mi vide.
Era ancora in moto e finì dentro al fosso al lato della strada.

Chiamai il soccorso stradale. Appena dissi “pronto” sentii il respiro della centralinista aumentare di intensità e poi tutta una serie di gridolini che riconobbi.
Riattaccai prima che l’orgasmo multiplo si esaurisse.

Salii sul camper e cercai di andarmene.
Automobilisti, pedoni e ciclisti, chiunque posava lo sguardo su di me veniva preso da convulsioni di piacere.
Mi rintanai in una stradina di montagna.
Il giorno dopo tornai al lavoro ma non riuscii a tirare su niente.
La maledizione del mago!
Chiunque entrasse in contatto visivo o uditivo con me non aveva più bisogno dei miei servigi.
Si sparse la voce e per me la vita divenne impossibile.
Gente arrapata di ogni inclinazione sessuale prese a braccarmi solo per potermi vedere, ascoltare o annusare.
Nessuno era più disposto a pagare per il sesso.
Una cinquantina di colleghe arrabbiate circondarono il mio camper armate di benzina e torce.
Mi bastò salutarle.
Avete mai visto cinquanta puttane godere all’unisono? Deve esser un vero spettacolo.
Sarei rimasta volentieri a guardare se non avessi dovuto scappare.
Ora sono di nuovo in questa maledetta stradina di montagna ho esaurito le mie energie in pianti e disperazione.
Maledetto mago! Ti venga un colpo secco.

Sento canticchiare, mi sporgo dal finestrino e lo vedo.
I suoi lunghi capelli unti, il cappotto e tutto il resto.
Scendo, e mi metto a urlare.
«Ti prego, toglimi questa maledizione, farò tutto quello che vuoi!»
Lui non fa in tempo ad alzare la testa verso di me che il suo corpo è preso dagli spasmi, lo sento gemere di piacere.
Cerca di denudarsi ma a un certo punto sbarra gli occhi, porta le mani sullo sterno e, con in faccia una espressione di dolore cade riverso in terra, stecchito.

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 1:02
da antico
Ciao Mircalla! Sei oltre il limite di caratteri, anche superiore al plus per il malus minimo di 420+... Purtroppo avrai un malus importante, ma potrai comunque partecipare all'edizione, ricevere i commenti e farli. Naturalmente hai tempo fino alle 01.33 per rimaneggiare il testo e stare nei limiti, anche se a quel punti ti prenderesti il malus (minimo) per il tempo. Vedi tu come fare!

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 1:10
da mircalla
Ciao antico... ho fatto un casino che non sto a spiegarti. A questo punto vorrei ritirarmi. Non mi sento rappresentata da questo racconto che ho sbagliato a postare.

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 1:12
da antico
Come preferisci. Vuoi che te lo sposti nel Laboratorio o che lo archivi direttamente? Mi spiace molto.

Re: Che gli prenda un colpo (racconto ritirato dall'autrice)

Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 1:30
da mircalla
Ok mi prendo il malus per il ritardo e rimango in gara .... sorry! mi sono bevuta il cervello. Ho cancellato la versione definitiva e ho postato quella non editata di due ore fa .... che dire è andata cosi!

Re: Che gli prenda un colpo (racconto ritirato dall'autrice)

Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 1:32
da antico
Ok, perfetto!

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: domenica 23 dicembre 2018, 23:13
da viviana.tenga
Ciao Mircalla,

Racconto con un buon impatto emotivo, decisamente angosciante, ma ho delle perplessità su come hai impostato la maledizione. L'idea del "hai detto che ti faccio schifo, adesso chiunque ti tocchi sarà preso da disgusto" ha senso dal punto di vista della logica del contrappasso. La seconda è più interessante dal punto di vista narrativo (ripeto, angoscia tremenda!) ma si sposa male con la prima: in parte la vanifica (nessuno arriva a toccarla, visto l'effetto che fa vederla/sentirla), in parte la protagonista potrebbe provare a giocare su una combinazione delle due (toccare una persona e intanto parlarle) per controbilanciare gli effetti.

Insomma, secondo me si poteva eliminare la prima parte della maledizione (il ragionamento poteva essere "Non hai voluto far godere me, adesso dovrai far godere chiunque entri in contatto con te") e il racconto sarebbe stato pressoché perfetto. Anche così è però decisamente una buona prova.

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: mercoledì 26 dicembre 2018, 10:20
da Linda De Santi
Ciao Mircalla!
Racconto davvero originale, in cui il tema della lontananza è espresso sia nella distanza a cui la protagonista tiene il mago, sia nella natura in sé della maledizione.
Molto bella la descrizione del mago e notevole la caratterizzazione della protagonista, che nonostante la sua professione appare padrona di sé e con le idee molto chiare su ciò che vuole (può permettersi di rifiutare i clienti che non le vanno anche se la strapagano).
Ho letto che hai postato una versione non editata, e in effetti qua e là manca la punteggiatura e alcune frasi non scorrono benissimo. Un vero peccato perché il racconto è fondata su una bella idea ed è dotato di un’energia e di una verve che ho apprezzato.
Un bel lavoro.

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: mercoledì 26 dicembre 2018, 12:01
da mezzomatto
Riproposizione del tema della medusa che pietrificava chi la guardava in faccia con la variante che Medusa/Barbone si autopietrifica con la sua stessa maledizione (come se Medusa si fosse pietrificata guardando lo scudo di perseo lucidato a specchio)
La riproposizione avviene in ambientazione moderna e con situazioni e simboli adatti al periodo contemporaneo. Lo stile risente un po' della fretta, non è molto curato (“chi entrerà in contatto con te con gli altri sensi godrà del piacere più ialto che un essere umano può [possa! Va be' che voi giovani dei congiuntivi ve ne fregate, ma i congiuntivi vi seppelliranno :-)] provare». Val la pena riprenderlo e editarlo con cura, anche per rientrare nei limiti dei caratteri, togliendo alcune ridondanze e inutilità.

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: mercoledì 26 dicembre 2018, 14:47
da Simone Cassia
Ciao Mircalla,
i miei complimenti per il racconto che ho trovato carino e godibile nonostante la versione “non editata” che hai erroneamente postato. La parte iniziale del racconto ricorda molto l’incipit de “la bella e la bestia”, ma in fondo è una dinamica comune a gran parte dei racconti con le maledizioni e, sempre palando della maledizione, condivido l’osservazione di Viviana.
Bene il raddoppio del contrappasso nel finale, con il mago che muore a causa della maledizione che egli stesso ha lanciato alla protagonista.
Per concludere, penso che sarebbe stato un vero peccato non poter “godere” della lettura di questo racconto nel girone, meno male che non ti sei ritirata! :D

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: giovedì 27 dicembre 2018, 19:22
da DandElion
Meraviglioso! Mercalla stavolta ti sei superata!
Il tuo racconto è scritto benissimo, fila scorrevole come un filo d'olio su una superficie liscia ed è assolutamente godibilissimo (per rimanere in tema, lol!)
Il tuo lessico ruvido è assolutamente appropriato alla storia e in alcuni tratti sembra proprio di star li a guardare la scena. Molto bello, mi piace, ti segnalo solo un piccolo refuso di battitura " ialto " invece di "alto".
Brava!

Re: Che gli prenda un colpo

Inviato: giovedì 27 dicembre 2018, 21:13
da jimjams
Un weird! Be', quasi. L'incipit mi è molto piaciuto e avrei dovuto mantenere quel tono e quel ritmo per tutto il racconto. In parte ci sei riuscita in parte forse no.
L'aspetto surreale dell'incantesimo è divertente, e il finale conseguente, anche se mi lascia un filino insoddisfatto. Forse perchè non mi aspetto che un mago in grado di fare questo tipo di incantesimi, non sia poi in grado di difendersi dagli stessi. Non male nell'insieme.