Per sempre - di Viviana Tenga
Inviato: martedì 18 dicembre 2018, 1:02
“L’hai vista? Questa che è appena passata, è quella di cui ti dicevo ieri…”
“Ma chi, la biondina?”
“Sì! Marta la Matta. Quella convinta di essere fidanzata con uno che vive in un mondo parallelo.”
“Aspetta… Non avevi detto che era fidanzata con il fratello immaginario di Lorenzo Chettorini?”
“Esatto! Lui l’ha convinta di avere ‘sto fratello in un mondo parallelo, si scambiano lettere e lei si è innamorata. Ovviamente è lui che fa tutto…”
“Mamma mia, che schifo! A me mette un’inquietudine pazzesca, il Chettorini. Oltre che brutto, sembra proprio uno psicopatico.”
“Già. Chissà che cose zozze che le fa scrivere. Magari anche allegando qualche foto…”
“Oddio, non farmici pensare! Che poi, chi le scrive più le lettere, al giorno d’oggi?”
“Caro Savino,
Oggi a scuola ho sentito di nuovo delle ragazze sparlare di noi. I soliti discorsi sul fatto che tu non esisti, che sei solo un’invenzione di Lorenzo per estorcermi foto sporche. Lo so che ormai dovrei essere abituata, ma non ce la faccio. Continuo a starci male. Tutta la mia vita è un continuo star male. Mi fa male la stupidità delle persone, la loro superficialità, il loro non provare nemmeno a capire.
Solo tu sei diverso. Non ne posso più di stare qui, lontana da te, in questo posto di merda.
Lo so che mi hai detto tante volte di non farlo, ma ogni giorno penso a quanto vorrei raggiungerti.
Ti amo
Marta”
“Cara Marta,
Te l'ho già detto tante volte e te lo dico ancora: non farlo. Tu non hai idea della fortuna che hai a essere dove sei. Capisco che questo sia per te un periodo difficile e credimi, anch’io vorrei tanto poter stare con te. Se ti avessi conosciuta prima, probabilmente non avrei mai sentito il bisogno di superare i confini del mondo.
Ma ti prego, resisti. Non sai quanto mi fa star male l’idea che tu e Lorenzo soffriate per causa mia. Forse i miei non avrebbero dovuto cambiare città dopo che me ne sono andato. Forse Lorenzo dovrebbe parlare più apertamente di me e di quello che ho fatto. Non lo so. Ma ti prego, non fare sciocchezze, non per me. Non me lo perdonerei mai.
Ti amo anch’io
Savino.”
Lorenzo sta uscendo dal bagno, quando un pugno lo colpisce in faccia. Due ragazzi più grandi lo squadrano minacciosi.
“Questo è perché oltre che pazzo sei un maniaco di merda. E i maniaci che cercano di approfittarsi delle ragazze ci fanno schifo. Tu devi lasciare stare Marta, hai capito?”
“Cosa c’entrate voi con Marta?” chiede Lorenzo, stordito dal colpo.
Uno dei due gli sputa addosso.
“C’entriamo che noi le donne le difendiamo dai maniaci come te. E dai pazzi che si inventano fratelli che vivono in mondi paralleli. Figuriamoci se i tuoi genitori dopo aver visto com’eri uscito tu facevano un altro figlio!”
Lorenzo sente la rabbia che gli sale dentro. Senza nemmeno rendersene conto, serra il pugno e tira un cazzotto al più grosso dei due.
Per un attimo, entrambi rimangono immobili, spiazzati.
“Mio fratello si è suicidato per colpa di degli stronzi come voi” dice Lorenzo, poi corre fuori, prima che i due possano vedere le lacrime che gli rigano il volto.
C’è un grande cerchio disegnato sul pavimento della camera di Lorenzo. Lui chiude la porta a chiave, accende dodici candele nere, si piazza al centro, chiude gli occhi e cerca il contatto con Savino.
Sei riuscito a vederla?
A Lorenzo viene da ridere. La voce di Savino è trepidante. Si è davvero innamorato di Marta. E dire che lui aveva una mezza idea di provarci con lei, la prima volta che le ha parlato di Savino. Gli sembrava di aver finalmente trovato una persona che potesse capire. E infatti, Marta capiva. Tutto sommato, è contento di quello che c'era tra lei e Savino. Suo fratello se la merita quel po’ di felicità. Non ricorda l'ultima volta in cui l'ha sentito così vivo.
Come sempre, Lorenzo tira fuori la busta chiusa e la pone sul pavimento. Non ha voglia di parlare dell’incontro con i bulli. Savino ci soffrirebbe solo.
Prende una candela e dà fuoco alla lettera di Marta, affinché raggiunga Savino.
NOOOO!!!
L’urlo di Savino esplode nella sua mente. Con movimenti convulsi, Lorenzo svuota sulla lettera il bicchiere d’acqua che tiene lì vicino, poi guarda i frammenti di carta rimasti nel suo mondo.
“… A presto.
Ti amo e ti amerò per sempre
Marta”
“Ma chi, la biondina?”
“Sì! Marta la Matta. Quella convinta di essere fidanzata con uno che vive in un mondo parallelo.”
“Aspetta… Non avevi detto che era fidanzata con il fratello immaginario di Lorenzo Chettorini?”
“Esatto! Lui l’ha convinta di avere ‘sto fratello in un mondo parallelo, si scambiano lettere e lei si è innamorata. Ovviamente è lui che fa tutto…”
“Mamma mia, che schifo! A me mette un’inquietudine pazzesca, il Chettorini. Oltre che brutto, sembra proprio uno psicopatico.”
“Già. Chissà che cose zozze che le fa scrivere. Magari anche allegando qualche foto…”
“Oddio, non farmici pensare! Che poi, chi le scrive più le lettere, al giorno d’oggi?”
“Caro Savino,
Oggi a scuola ho sentito di nuovo delle ragazze sparlare di noi. I soliti discorsi sul fatto che tu non esisti, che sei solo un’invenzione di Lorenzo per estorcermi foto sporche. Lo so che ormai dovrei essere abituata, ma non ce la faccio. Continuo a starci male. Tutta la mia vita è un continuo star male. Mi fa male la stupidità delle persone, la loro superficialità, il loro non provare nemmeno a capire.
Solo tu sei diverso. Non ne posso più di stare qui, lontana da te, in questo posto di merda.
Lo so che mi hai detto tante volte di non farlo, ma ogni giorno penso a quanto vorrei raggiungerti.
Ti amo
Marta”
“Cara Marta,
Te l'ho già detto tante volte e te lo dico ancora: non farlo. Tu non hai idea della fortuna che hai a essere dove sei. Capisco che questo sia per te un periodo difficile e credimi, anch’io vorrei tanto poter stare con te. Se ti avessi conosciuta prima, probabilmente non avrei mai sentito il bisogno di superare i confini del mondo.
Ma ti prego, resisti. Non sai quanto mi fa star male l’idea che tu e Lorenzo soffriate per causa mia. Forse i miei non avrebbero dovuto cambiare città dopo che me ne sono andato. Forse Lorenzo dovrebbe parlare più apertamente di me e di quello che ho fatto. Non lo so. Ma ti prego, non fare sciocchezze, non per me. Non me lo perdonerei mai.
Ti amo anch’io
Savino.”
Lorenzo sta uscendo dal bagno, quando un pugno lo colpisce in faccia. Due ragazzi più grandi lo squadrano minacciosi.
“Questo è perché oltre che pazzo sei un maniaco di merda. E i maniaci che cercano di approfittarsi delle ragazze ci fanno schifo. Tu devi lasciare stare Marta, hai capito?”
“Cosa c’entrate voi con Marta?” chiede Lorenzo, stordito dal colpo.
Uno dei due gli sputa addosso.
“C’entriamo che noi le donne le difendiamo dai maniaci come te. E dai pazzi che si inventano fratelli che vivono in mondi paralleli. Figuriamoci se i tuoi genitori dopo aver visto com’eri uscito tu facevano un altro figlio!”
Lorenzo sente la rabbia che gli sale dentro. Senza nemmeno rendersene conto, serra il pugno e tira un cazzotto al più grosso dei due.
Per un attimo, entrambi rimangono immobili, spiazzati.
“Mio fratello si è suicidato per colpa di degli stronzi come voi” dice Lorenzo, poi corre fuori, prima che i due possano vedere le lacrime che gli rigano il volto.
C’è un grande cerchio disegnato sul pavimento della camera di Lorenzo. Lui chiude la porta a chiave, accende dodici candele nere, si piazza al centro, chiude gli occhi e cerca il contatto con Savino.
Sei riuscito a vederla?
A Lorenzo viene da ridere. La voce di Savino è trepidante. Si è davvero innamorato di Marta. E dire che lui aveva una mezza idea di provarci con lei, la prima volta che le ha parlato di Savino. Gli sembrava di aver finalmente trovato una persona che potesse capire. E infatti, Marta capiva. Tutto sommato, è contento di quello che c'era tra lei e Savino. Suo fratello se la merita quel po’ di felicità. Non ricorda l'ultima volta in cui l'ha sentito così vivo.
Come sempre, Lorenzo tira fuori la busta chiusa e la pone sul pavimento. Non ha voglia di parlare dell’incontro con i bulli. Savino ci soffrirebbe solo.
Prende una candela e dà fuoco alla lettera di Marta, affinché raggiunga Savino.
NOOOO!!!
L’urlo di Savino esplode nella sua mente. Con movimenti convulsi, Lorenzo svuota sulla lettera il bicchiere d’acqua che tiene lì vicino, poi guarda i frammenti di carta rimasti nel suo mondo.
“… A presto.
Ti amo e ti amerò per sempre
Marta”