Incubi sepolti

Appuntamento nell'Arena fissato per lunedì 21 gennaio dalle 21.00 all'una con il tema di Elisa Emiliani!
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Andrea Partiti
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Incubi sepolti

Messaggio#1 » martedì 22 gennaio 2019, 0:04

Gli abitanti di Valbassa iniziarono ad avere incubi e a svegliarsi in luoghi inusuali.
Fernando il panaio si svegliò sopra al tetto del mulino.
I gemelli Dutto si svegliarono in una fossa. Beppo il becchino li ripescò e li lasciò sulla soglia di casa.
La signorina Vinadio si svegliò nel letto del giovane Mutti.

Adolfo Poretti trovò la prima bara mentre arava.
La lama si bloccò. Scese dal trattore e chiese aiuto alle Casaccia.
Dalla Casaccia vennero i figli del Poretti. Scavarono fino a scoprire la bara.
La attaccarono al trattore e la smossero, nera e bordata d’argento. Il vecchio Poretti disse al figlio minore: — Chiama il prete e il commissario, è roba loro.
Don Almanai arrivò in bicicletta lungo l’argine, col saturno sul manubrio.
“È piena?” chiese.
“È piena sì” rispose il vecchio Poretti. “Quasi non ce la faceva il Lamborghini a tirarla su”.
“Portiamola in chiesa. Non è cosa da aprirsi qua nel campo”.
Caricarono la bara su un barroccio e il figlio maggiore del Poretti lo trainò col trattore fino al sagrato.
Don Almanai aveva già montato il tavolaccio dei morti in sacrestia.
“La apriamo?” chiese il commissario Biffi.
“Io rispondo dei morti della chiesa” disse don Almanai, “quelli selvatici sono cosa sua”.
Il commissario e il prete fecero leva, i chiodi vennero via e il coperchio cadde a terra.
Carne rossa fino all’orlo. Tiepida, senza struttura, muscoli né forma. Tremava in modo sottile.
Solo quando l’ultimo chiodo fu tornato al suo posto Don Almanai e il commissario Biffi tornarono a respirare.

Beppo il becchino scavò una fossa fuori dal cimitero di Valbassa. Senza clamore, don Almanai vi fece calare la bara, lasciandola scoperta.
Tutti la evitavano, lasciando i morti al camposanto e l’ignoto nella sua buca.

Gli incubi peggiorarono.
Per le strade si vedevano occhiaie di chi rimandava il sonno.
Marino Ambrassa, il meccanico, quasi annegò svegliandosi nella fontana. Si riprese, ma nessuno si sentì più al sicuro.
La seconda bara comparve nel pozzo nuovo. La maestra Elda era andata a prendere l’acqua, ma il secchio non scendeva.
Calarono Duccio lo spazzacamino che legò delle corde alle maniglie.
Don Almanai non la fece portare in chiesa. La mandò ad affiancarsi alla prima nella fossa.

Sbucarono nuove bare, tutte nere e bordate d’argento. Sotto al ciglio della strada. Nel solaio di una casa cantoniera. Sul fondo del fiume. Nella roccia della cava.
Erano calde, ora.
La buca si riempiva rapidamente. Beppo continuava a scavare.
Ogni volta che un abitante di Valbassa chiudeva gli occhi, sentiva il calore delle bare allungarsi verso di lui, chiamarlo verso un mondo di carne e buio. Una parte di lui restava in quel mondo.

Si svegliarono un mattino attorno alla buca. Si guardarono. Don Almanai, Duccio lo spazzacamino, Beppo il becchino, il vecchio Poretti, il commissario Biffi, Fernando il panaio, Ambrassa il meccanico. Dozzine. Indossavano pigiami, camicie stazzonate, ciabatte e occhiaie.
Cercavano i pezzi strappati dalla loro anima.
Le bare erano aperte a mostrare il loro osceno contenuto che eccitato si contorceva e debordava, aggrappandosi alle maniglie di ferro bruciato. La carne si separava muovendosi di lato.
Ognuno vide il suo spazio, la carne che lo aspettava, la bara a cui era destinato.
Ognuno sapeva di doversi riunire a ciò che gli incubi avevano strappato.
Scesero le pareti ripide e tornarono a dormire.



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antico
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#2 » martedì 22 gennaio 2019, 0:23

Ciao Andrea! Tutto ok con i parametri anche per te! Buona EMILIANI EDITION!

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Wladimiro Borchi
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#3 » mercoledì 23 gennaio 2019, 11:15

Racconto divertente e delirante.
Lo stile snello e veloce è stato in grado di strapparmi più di un sorriso e una sonora risata sulla frase del sacerdote: “Io rispondo dei morti della chiesa, quelli selvatici sono cosa sua”.
Sono molto lento a comprendere i significati nascosti e, probabilmente, il tuo scritto intende comunicare qualcosa su "veglia", "sonno" e "morte", che a una prima lettura mi sta sfuggendo. Ma mi è rimasto tra le labbra il sapore della curiosità irrisolta e un'insolita cupezza, dopo una lettura che era iniziata leggera e sopra le righe.
Immagino che tu abbia raggiunto uno scopo grandioso: divertire, appassionare e lasciare spiazzato il lettore.
Giudizio, nella mia pochezza, molto positivo.
Grazie mille del tuo racconto.
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Andrea Partiti
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#4 » giovedì 24 gennaio 2019, 18:15

@Antonio: esagerato, "onore" :p Siamo tutti qua a postare prime bozze che funzionano metà delle volte!
Rileggendo a freddo penso di aver tagliato troppo dal racconto. Mi è uscito troppo lungo, quasi il doppio, e avevo lavorato sull'atmosfera da paesino, ma si è perso tantissimo perché non potevo ridurre il numero di scene senza che diventasse insensato. Sono contento che sia rimasto un po' dell'effetto corale.

@Wladimiro: di solito non ci metto significati nascosti nei miei racconti, io scrivo un racconto su un mostro sotterraneo che muove le persone come burattini e ci pensa chi legge a trovare una metafora intelligentissima di critica sociale. Poi devo solo annuire e far finta che fosse intenzionale ^^

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raffaele.palumbo
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#5 » giovedì 24 gennaio 2019, 19:36

Sì e no, Andrea. Di Stephen King ce n’è uno e basta, di Lovecraft pure. L’idea non mi pare fantastica, giusto un po’ scolastica. La scrittura è fluida, senza fuochi artificiali ma senza cadute. C’è fin troppa gente in 3333 battute, e alla fine l’unico che rimane in testa è il prete. Io l’avrei scritta in prima persona, facendo capire meglio cos’è questo richiamo verso la carne nelle tombe. Comunque un lavoro più che degno.

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Emiliano Maramonte
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#6 » venerdì 25 gennaio 2019, 22:11

Ciao Andrea!!!

Il racconto mi è piaciuto. Ho apprezzato la mano ispirata con la quale l'hai scritto. Grande ritmo con una flusso narrativo che avrebbe dovuto debordare a causa dei tanti personaggi tirati in ballo, eppure l'impalcatura ha retto benissimo. Ho seguito la trama con crescente curiosità e ansia nel sapere di più del fenomeno delle apparizioni e sparizioni e con il legame tra i "paesani" e le bare. Le interpretazioni sul finale potrebbero essere le più diverse, potrebbero vertere sul lato oscuro che ognuno di noi ha dentro e che prima o poi emerge per reclamare ciò che è suo, oppure è semplicemente una grande metafora della vita che, storto o dritto, ha come finale un'unica soluzione, ossia la morte.
Non mi è dispiaciuta questa chiusura criptica anche se può essere, paradossalmente, il punto debole di tutto il racconto. Un paio di frasi in più avrebbero chiarito il passaggio finale rendendo la storia clamorosamente efficace. Peccato.
Il mio giudizio (che non verte sullo stile e sulla pulizia del testo, su cui ho quasi nulla da dire), è nettamente positivo!

In bocca al lupo!
Emiliano.

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lordmax
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#7 » sabato 26 gennaio 2019, 1:38

Quasi un horror lovecraftiano, bellissima idea, all'inizio mi sono aspettato i soliti vampiri invece hai saputo giocare con gli stereotipi ottimamente.
Lo stile rapido e immediato con i riferimenti a nomi e professioni tipici della provincia funziona molto bene, fin da subito rende quella sensazione di familiarità fondamentale per agganciare il lettore.
Ottima prova e bellissima idea

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Il Calmo
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#8 » lunedì 28 gennaio 2019, 0:29

Stile pulito e fluido, cosa apprezzabilissima.
Poco raccontato e molta azione, altra nota di merito.
La coralità del racconto a me è piaciuta e l’atmosfera del paesino emerge. Forse nel finale si perde un pochino di ritmo, non so, è una mia impressione, ma mi è piaciuta di più la prima parte.
Ad ogni modo il tema è centrato e il lavoro funziona.

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antico
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Re: Incubi sepolti

Messaggio#9 » domenica 3 febbraio 2019, 15:51

Racconto più che buono, ma con un problema nel finale che non mi ha permesso di apprezzarlo in pieno. Il fatto è che il passaggio che conduce alla decisione degli abitanti di Valbassa di entrare nelle bare mi sembra un pelo semplicistico, quasi forzato. Certo, come finale è estremamente forte e ti rimane in testa, ma non posso non storcere un po' la bocca sul come ci arrivi. Pollice tendente all'alto per me.

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