Incontri - di Viviana Tenga

Appuntamento per lunedì 18 febbraio dalle 21.00 all'una con il Campione della Quinta Era di Minuti Contati: Raffaele Marra!
viviana.tenga
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Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » martedì 19 febbraio 2019, 0:51

Nulla è come sembra.
Ormai siete persone adulte, dovreste saperlo.
Pensate alle adorabili vecchiette che dicono che le cose più atroci su tutto ciò che è troppo moderno o troppo diverso rispetto a ciò a cui sono abituate. Pensate agli uomini per bene che nel privato sono dediti ai peggiori vizi. Pensate a quel ragazzo o quella ragazza che vi sembrava vero amore, invece era uno stronzo o una stronza della peggior specie.
Prendete un locale in una stradina dove non passa mai nessuno, con un’orrenda insegna al neon. A vederlo da fuori, non gli dareste un centesimo.
Invece, l’interno è arredato con molto gusto. I cocktail che servono sono ottimi, la musica soffusa crea un’atmosfera rilassata.
Prendete poi la coppia seduta al tavolino nell'angolo. A vederli parlare, sembrerebbe che si conoscano da una vita, e invece si sono incontrati solo un paio d’ore fa.
Lui è ben vestito, ha un bel portamento, voce calda, modi educati. Sembra una persona per bene.
Lei ha un bellissimo sorriso. A uno sguardo distratto, potrebbe sembrare timida, ma ha una serie di piccoli vezzi che sanno essere molto provocanti.
I due escono. Lei accetta di farsi accompagnare a casa. A vederlo, lui sembrerebbe il tipo con una macchina costosa, invece ha una vecchia Punto. Lei fa una battuta al riguardo, ma non sembra che le importi davvero.
In macchina continuano a parlare. Le loro storie sono più simili di quello che pensavano. Tutti e due hanno avuto un’adolescenza difficile, sono degli ex-sfigati che in qualche modo ce l’hanno fatta. Hanno un buon lavoro, e il caso vuole che i loro uffici siano a poche centinaia di metri l’uno dall'altro. Magari qualche volta si possono vedere per una pausa pranzo.
Tutti e due vivono da soli. Lei ha due gatti, lui un cane. L’ultima relazione stabile risale per entrambi a ormai un paio di anni fa.
Ascoltano la stessa musica, amano gli stessi film, entrambi pensano da tempo che vorrebbero fare un viaggio in Giappone.
Sembrano fatti l’una per l’altro. Sembrano felici di essersi conosciuti.
Arrivano a destinazione. Lei si sporge in avanti per salutarlo. Lui, dopo un attimo di esitazione, allunga le mani.
Ma non arriva a toccare niente. Prima che possa farlo, un coltello gli ha tagliato la gola.
Lei è molto calma nel passarsi un dito sul volto, bagnarlo nel sangue che le è schizzato addosso, leccarlo, chiudere gli occhi e assaporare il gusto ferrigno.
Sempre con molta calma, esce dalla macchina e si dirige allo spiazzo poco più in là, dove ha lasciato la sua.
Ovviamente, casa sua è da tutt'altra parte.
Per tutta la serata ha sorriso, ma in verità prova un po’ di tristezza a sapere che uccidere le persone è l’unico modo che le è rimasto per sentirsi viva.



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antico
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » martedì 19 febbraio 2019, 0:52

Ciao Viviana! Tutto a posto con i parametri, in bocca al lupo in questa Marra Edition!

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Massimo Tivoli
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 19 febbraio 2019, 21:49

Questo racconto non mi ha convinto. Forse non ho colto qualcosa, ma la parte iniziale da “Ormai siete persone adulte” a “della peggior specie” mi sembra non avere nessuna funzione, per me potrebbe essere tranquillamente eliminato, il racconto non cambierebbe. Oltretutto, eliminandolo, il lettore non si sentirebbe “toccato”/“addidato” dalla voce narrante, cosa che a me butta letteralmente fuori dalla storia (magari non è così per altri). Poi, da quando è stata introdotta la coppia nel locale, avevo già intuito che uno dei due fosse una sorta di serial killer, certo non avevo intuito chi dei due, ma ero sicuro sul tipo di finale. Quindi non ho ricevuto quel senso di “nulla è come sembra”. Ultimo aspetto è relativo al modo che si è scelto di raccontare la storia: è tutto fornito in modo facile al lettore, didascalico, non c’è suspense, e forse invece, considerata la storia, dovrebbe esserci. Sicuramente è una lettura facile che magari trova anche la sua bella dose di consenso, soprattutto oggi che andiamo tutti di corsa e non vogliamo spremerci le meningi più di tanto a leggere una storia. Però se su un’opera lunga e intricata (per es., un romanzo) è un modo di raccontare che potrebbe pure starci, facendo leva piuttosto su una trama intrecciata, accattivante, personaggi complessi, in un racconto breve che dovrebbe arrivare sul finale come un pugno nello stomaco non mi sembra un modo efficace. Passa tutto troppo facilmente e velocemente. Mi rincresce dare un parere così critico, ma non serve dirti che è solo il mio modo di vedere e magari sugli altri il racconto sortirà un effetto totalmente diverso. Quindi in bocca al lupo per l’Edition.
Segnalalo un insignificante refuso:
che le cose più atroci-> le cose più atroci

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Andrea Partiti
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » martedì 19 febbraio 2019, 22:31

Mi piace molto il modo cinematografico in cui parti da lontano, dai giudizi sulla città, stringi sulla via, sul locale, sulla coppia.
Resti quasi sempre completamente distaccata a parte un paio di frasi che un po' stonano (soprattutto quel "vedersi in pausa pranzo", che in qualche modo proietta nel futuro e mi stacca dall'osservare come voyeur i due che parlano in auto). Visto il finale, penso sarebbe più corretto per il lettore togliere queste parti "speculative" e restare sulla descrizione distaccata di quel che succede. Amplifica l'effetto e non inganna.
(Ammetto che mi è piaciuto particolarmente l'effetto del descrivere le battute senza riportarle. Fa una battuta sull'auto, ma non ce la dici, e per un attimo ho sperato che continuassi con quello stile, come se fosse un film muto in cui vediamo cosa fanno, vediamo le risate, le reazioni, ma non sentiamo quel che succede. Fino a quel momento funzionava.)
Che uno dei due stesse per uccidere l'altro, beh, si vede arrivare. Perché restare così distaccata dai personaggi se non per nasconderci qualcosa? Che lui fosse l'assassino sarebbe stato troppo cliché, quindi mi aspettavo l'anti-cliché!
Non mi convince tantissimo come finale, mi sembra qualcosa di incompiuto, che resta in sospeso. Vorrei che in qualche maniera la ragione per cui lei uccide si collegasse alle riflessioni iniziali del narratore chiudendo il cerchio. Vorrei che l'incipit diventano un presagio, un'anticipazione. Invece quel che ci anticipi con il "nulla è come sembra" è sì il colpo di scena, ma la sua parte più meccanica, ma non quel movente su cui vai ad atterrare, quello che colpisce davvero leggendo.

viviana.tenga
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » mercoledì 20 febbraio 2019, 9:41

Massimo Tivoli ha scritto:Questo racconto non mi ha convinto. Forse non ho colto qualcosa, ma la parte iniziale da “Ormai siete persone adulte” a “della peggior specie” mi sembra non avere nessuna funzione, per me potrebbe essere tranquillamente eliminato, il racconto non cambierebbe. Oltretutto, eliminandolo, il lettore non si sentirebbe “toccato”/“addidato” dalla voce narrante, cosa che a me butta letteralmente fuori dalla storia (magari non è così per altri). Poi, da quando è stata introdotta la coppia nel locale, avevo già intuito che uno dei due fosse una sorta di serial killer, certo non avevo intuito chi dei due, ma ero sicuro sul tipo di finale. Quindi non ho ricevuto quel senso di “nulla è come sembra”. Ultimo aspetto è relativo al modo che si è scelto di raccontare la storia: è tutto fornito in modo facile al lettore, didascalico, non c’è suspense, e forse invece, considerata la storia, dovrebbe esserci. Sicuramente è una lettura facile che magari trova anche la sua bella dose di consenso, soprattutto oggi che andiamo tutti di corsa e non vogliamo spremerci le meningi più di tanto a leggere una storia. Però se su un’opera lunga e intricata (per es., un romanzo) è un modo di raccontare che potrebbe pure starci, facendo leva piuttosto su una trama intrecciata, accattivante, personaggi complessi, in un racconto breve che dovrebbe arrivare sul finale come un pugno nello stomaco non mi sembra un modo efficace. Passa tutto troppo facilmente e velocemente. Mi rincresce dare un parere così critico, ma non serve dirti che è solo il mio modo di vedere e magari sugli altri il racconto sortirà un effetto totalmente diverso. Quindi in bocca al lupo per l’Edition.
Segnalalo un insignificante refuso:
che le cose più atroci-> le cose più atroci


Ciao Massimo,
Guarda, incasso senza nemmeno provare a difendermi: ho scritto di getto dopo essere tornata a casa a mezzanotte, ero consapevole del rischio che venisse fuori una schifezza XD
Grazie per il parere schietto :)

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Massimo Tivoli
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » mercoledì 20 febbraio 2019, 9:52

Ciao Viviana, volevo solo fare una precisazione perché credo di aver concluso il mio commento precedente in un modo da far capire il contrario di quello che volevo dire. Quando scrivo ", ma non serve dirti che è solo il mio modo di vedere e magari sugli altri il racconto sortirà un effetto totalmente diverso." volevo in realtà ribadire che il mio giudizio riflette solo il mio modo di vedere e non è detto che il racconto non trovi chi lo apprezza, vedi per esempio Andrea che sappiamo essere uno molto bravo a scrivere e a leggere ;-) Quindi, se addirittura lo hai scritto come dici, tanto di cappello :-) A me non ha convinto, ma, in fondo, fossi in te, me ne fregherei :D
Ultima modifica di Massimo Tivoli il mercoledì 20 febbraio 2019, 15:22, modificato 2 volte in totale.

viviana.tenga
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » mercoledì 20 febbraio 2019, 9:55

Andrea Partiti ha scritto:Mi piace molto il modo cinematografico in cui parti da lontano, dai giudizi sulla città, stringi sulla via, sul locale, sulla coppia.
Resti quasi sempre completamente distaccata a parte un paio di frasi che un po' stonano (soprattutto quel "vedersi in pausa pranzo", che in qualche modo proietta nel futuro e mi stacca dall'osservare come voyeur i due che parlano in auto). Visto il finale, penso sarebbe più corretto per il lettore togliere queste parti "speculative" e restare sulla descrizione distaccata di quel che succede. Amplifica l'effetto e non inganna.
(Ammetto che mi è piaciuto particolarmente l'effetto del descrivere le battute senza riportarle. Fa una battuta sull'auto, ma non ce la dici, e per un attimo ho sperato che continuassi con quello stile, come se fosse un film muto in cui vediamo cosa fanno, vediamo le risate, le reazioni, ma non sentiamo quel che succede. Fino a quel momento funzionava.)
Che uno dei due stesse per uccidere l'altro, beh, si vede arrivare. Perché restare così distaccata dai personaggi se non per nasconderci qualcosa? Che lui fosse l'assassino sarebbe stato troppo cliché, quindi mi aspettavo l'anti-cliché!
Non mi convince tantissimo come finale, mi sembra qualcosa di incompiuto, che resta in sospeso. Vorrei che in qualche maniera la ragione per cui lei uccide si collegasse alle riflessioni iniziali del narratore chiudendo il cerchio. Vorrei che l'incipit diventano un presagio, un'anticipazione. Invece quel che ci anticipi con il "nulla è come sembra" è sì il colpo di scena, ma la sua parte più meccanica, ma non quel movente su cui vai ad atterrare, quello che colpisce davvero leggendo.


Ciao Andrea,
Come dicevo nel commento prima, ho scritto veramente di getto ed è andata come è andata. Sono contenta che tu ci abbia trovato dei buoni spunti. Hai perfettamente ragione, ci sono un po' di discontinuità nell'approccio.
Per quanto riguarda il colpo di scena, ammetto che il tema mi ha messo davvero in crisi; sapendo che tutti avrebbero letto aspettandosi qualcosa che "non era come sembra", tutte le idee che mi venivano in mente mi sembravano facilmente prevedibili. Che è il motivo per cui sono molto curiosa di leggere gli altri racconti (non sono ancora riuscita a iniziare) e scoprire come hanno fatto quelli che sono riusciti a sorprendere.

Gabriele Cavallini
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » mercoledì 20 febbraio 2019, 18:27

Mi sono sentito tradito nel finale da questo racconto. E' scritto in stile di monologo, fin da subito ho avuto la sensazione che fra le righe ci fosse nascosto un terzo personaggio che osservava i protagonisti da lontano commentando le loro banali vite e abitudini. Quindi mi aspettavo che nel finale comparisse questo personaggio incognito e combinasse qualcosa, invece la ragazza si rivela essere una serial killer(?) e il racconto si dissolve, soprattutto perché mi è sembrata una scelta un pò casuale, per rispettare il tema del contest. Peccato!

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giancarmine trotta
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » giovedì 21 febbraio 2019, 17:12

Ciao Viviana,
racconto in chiaroscuro: bello l'impatto iniziale, tirato via il finale.
Mi è sembrato come se a un certo punto hai cambiato la trama per aderire in qualche maniera al tema. Si percepisce che le coincidenze sono troppe per essere vere, ma con quel finale avrei inserito dettagli significativi: uno sguardo di lei al collo dell'uomo ad esempio, perché lasciava intendere molte interpretazioni tra cui anche il tuo finale.
Alla prossima Viviana, ciao,
G.
*

Daniel Travis
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#10 » domenica 24 febbraio 2019, 17:10

Ciao e complimenti.
Mi accodo ai commenti già fatti: è molto dura lasciarsi stupire dal finale. Dà troppo l'impressione di una storia "di paura" raccontata tra boy scout dei cartoni animati intorno al fuoco, tanto che il vero colpo di scena è l'assenza di un uncino al posto della mano dell'assassina, se mi passi la battuta.
La forma in sé funziona, e si potrebbe migliorare il pezzo eliminando del tutto il cliché dell'omicidio a sorpresa in coppia, che è stato fatto e rifatto, e sostituendolo con qualcosa di più inatteso.
A presto.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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jimjams
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#11 » martedì 26 febbraio 2019, 22:13

Ciao, Viviana. Anche tu mi hai quasi avuto, mollandomi un pochino sul finale. Intendiamoci, il finale è figo, e tutto il racconto più che aderente al tema è il tema. Però ora sto rimuginando dentro di me per immaginare un qualche motivazione per l'istinto omicida della ragazza che sia più ficcante del semplice bisogno di uccidere per sentirsi viva. Qualcosa di epico, ma non mi viene in mente, quindi per ora ti perdono. Giudizio globale più che positivo. E con questo comincia a diventare difficile mettervi in fila.

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antico
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Re: Incontri - di Viviana Tenga

Messaggio#12 » giovedì 7 marzo 2019, 14:22

Mi piace molto l'impostazione del racconto e i difetti credo siano tutti dovuti alla fretta e alla necessità di consegnare in tempo. Sulla chiusura la penso esattamente come Andrea quando dice che ne serviva una che chiudesse il cerchio per dare un senso compiuto a tutto il discorso mentre allo stato attuale non lo chiude adeguatamente. Con una revisione potresti facilmente sistemare il tutto. Allo stato attuale un pollice tendente all'alto anche se proprio al pelo.

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