Oltre la finestra

Appuntamento per lunedì 18 febbraio dalle 21.00 all'una con il Campione della Quinta Era di Minuti Contati: Raffaele Marra!
Gualtiero Bianchi
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Oltre la finestra

Messaggio#1 » martedì 19 febbraio 2019, 0:57

“Amore è pronto in tavola, vieni!”

Mario interrompe la lettura, e alza lo sguardo fuori dalla finestra dello studio: il tramonto si declina in mille riverberi colorati all’orizzonte, tra le nuvole e le onde del mare spazzato dal libeccio. La vista viene però presto sopraffatta da un caldo profumo che stuzzica e risciacqua il palato: ha già capito che c’è un’impepata di cozze ad aspettarlo, pertanto non perde tempo ad imboccare le scale.
La cucina è inondata dai colori della sera imminente e dal sorriso di Angelica, intenta a stappare la bottiglia di vino che farà loro compagnia per la serata, se mai di ulteriore compagnia ci fosse bisogno. Ogni volta che la guarda non può fare a meno di pensare a quanto sia bella nei sui occhi azzurri come il cielo, nelle sue sottili labbra appena corrucciate agli angoli, nei suoi lunghi, liscissimi capelli corvini che si adagiano nell’incavo dei seni, rimarcandolo: e come ogni volta si sente d’un tratto tutto ardere dentro, pronto a ribaltare l’intera tavola per possederla lì, in quel preciso momento. Ma si fa forza e si controlla, non è certo il tempo a mancargli.
Inizia a cenare scrutandola di soppiatto tra i calici di vino e i petali delle rose che decorano la tavola, e lei di rimando lo osserva con la punta dello sguardo, mentre continua con il cucchiaio a suggere lentamente dal piatto. “Che infame virtù è la pazienza” sta rimuginando tra sé Mario, ma non fa in tempo a raccogliere per intero il pensiero, che un rumore folle taglia la stanza.
Con il cuore in gola scatta verso il salotto, da cui parrebbe provenire il suono: i frammenti della finestra sono cosparsi per tutto il pavimento, e accerchiano riverenti un grosso mattone. Nel mentre Angelica lo ha raggiunto nella stanza, e come teleguidata si dirige verso l’inatteso ospite, senza scomporsi. Lo solleva, lo capovolge e vi trova una foto incollata. Mario è troppo lontano per mettere bene a fuoco il contenuto della foto, ma troppo vicino per non riconoscere la loro camera da letto, e due corpi nudi intrecciati, di cui uno inequivocabilmente femminile, ed inequivocabilmente biondo di capelli.
Mentre la sua mente compone il pensiero “Marta sei proprio una troia”, la sua bocca prova in autonomia ad articolare una frase preconfezionata che dovrebbe suonare simile ad “Angelica posso spiegare, ti giuro quello non sono io, è tutto un complotto mi devi credere”. Ma tra le righe delle parole Angelica resta impassibile con la foto tra le mani, scossa solo da un leggero tremito. Mario prova ad avvicinarsi ma si sente tremendamente stanco, e nessun muscolo sembra rispondere ai suoi comandi.
D’improvviso, la testa di Angelica compie una rotazione innaturale per raggiungerlo con lo sguardo: ma non è più Angelica a fissarlo, e non sono più le sue labbra a schiudersi.
“Errore imprevisto, desincronizzazione in corso”.
Mario sfila il casco Hyperreality con una bestemmia. Protende un braccio già sapendo dove troverà il sacchetto di patatine aperto poche ore prima sulla sua scrivania, nel freddo stanzino bagnato dalle tenebre; con l’altro si appropria un unico gesto di una sigaretta e dell’accendino. Un colpo di tosse lo accompagna sull’unico pensiero che lo scuote, mentre si alza per raggiungere il bagno.

“Le donne sono tutte puttane”.



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antico
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#2 » martedì 19 febbraio 2019, 0:59

Ciao Gualtiero! Tutto ok con i parametri, buona Marra Edition!

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Marco Travaglini
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#3 » giovedì 21 febbraio 2019, 22:29

Ciao Gualtiero, bentrovato.

Letto il racconto, non ti nascondo la delusione per il netto stacco tra prima e seconda parte. È chiaro l'intento, il voler far vedere che tutto ciò che viene mostrato prima è finto e la realtà è il suo esatto opposto. Ok, va bene, aderenza piena al tema. Ma non c'è il benché minimo indizio nella prima parte, non c'è una semina, niente di niente. O almeno io non l'ho colta. In questo modo potrei costruire qualunque tipo di racconto, mostrare la storia X e poi, sorpresa! tolgo il casco, non era vero niente, e ci appiccico la storia Y completamente indipendente. Non so, ci ho provato a rileggere la prima parte, ma proprio non ho trovato appigli con la seconda.
Anche questo casco Hyperreality è un bel po' avanzato, e l'unica spiegazione che ci dai su di esso è il nome. Cosa fa di preciso, si connette a un server dove ci sono anche altri esseri umani o sono tutte IA? Sto pensando in particolare a Marta, è un'IA come Angelica o è una persona collegata al mondo virtuale?
Magari quindi avrei sacrificato qualcuna delle descrizioni della prima parte per introdurre uno o due elementi che facessero pensare velatamente a qualcosa di strano, qualcosa che non riporta pienamente con il paesaggio, fosse stato anche una semplice lag, una ripetizione, un glitch, un déjà-vu, qualunque cosa avrebbe legato le due parti.

Spero di esserti stato di qualche utilità,
ciao!

Gualtiero Bianchi
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#4 » venerdì 22 febbraio 2019, 13:12

Grazie a The Ocean Atlas per il commento. Volevo rispondere nel merito a Marco: lo stacco tra le due parti era voluto e necessario, l'intento del racconto sta più in profondità della semplice "meccanica" del mondo ideale-mondo reale. Motivo per cui non ho sentito il bisogno di spargere indizi o spiegare il funzionamento del casco. Quello che mi premeva evidenziare consta della natura umana: la premessa è che hyperreal è un sistema che costruisce un universo intero sulla base dei desideri del proprietario. Mario crea un mondo ideale di evasione, ma anche qui non riesce a non tradire la sua compagna ideale, da cui è fortemente attratto anche sul piano fisico, e finisce pure per "svelarlo" alla consorte. Il mondo "ultra-reale" è sì costruito per soddisfare i desideri dell'uomo, ma non per gestire un conflitto di stati interiori, da cui la repentina disconnessione. Spero di averti aiutato a chiarire alcuni aspetti.

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Marco Travaglini
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#5 » venerdì 22 febbraio 2019, 16:43

Ciao Gualtiero,
le premesse che mi hai dato danno un'altra luce al racconto, perché armato di esse riesco effettivamente a cogliere il conflitto di stati interiori.
Ma queste premesse nel racconto non ci sono. Leggendolo io non so nemmeno che quella realtà virtuale e la stessa Angelica sono stati creati da Mario e, alla luce di ciò che mi dici, è questa allora la mancanza più importante.
Grazie comunque per la risposta e la spiegazione.

Gualtiero Bianchi
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#6 » sabato 23 febbraio 2019, 0:13

In effetti a freddo mi rendo conto che questo aspetto avrei dovuto farlo risaltare maggiormente...

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Emiliano Maramonte
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#7 » sabato 23 febbraio 2019, 0:39

Ciao Gualtiero!
Lieto di leggerti.
Perdona la durezza del commento, ma ormai i twist end con la realtà virtuale o con il risveglio improvviso da un sogno DEVONO essere i luoghi comuni che ogni autore DEVE evitare per non risultare banale, scontato e, soprattutto, privo di idee. Ciò che manca a questo racconto sono essenzialmente due elementi: un conflitto iniziale, con un incipit che catturi sin da subito, e una buona trovata, per chiudere il cerchio nel miglior modo possibile. Nel primo caso, soprattutto se si parla di racconti brevissimi, come quelli di Minuti Contati, direi che è essenziale afferrare il lettore e scaraventarlo subito in una situazione conflittuale, cercando a tutti i costi di evitare giri di parole, spiegoni, pipponi, descrizioni filosofiche, panoramiche e chi più ne ha più ne metta. Per quanto mi riguarda, il racconto è cominciato davvero da: "“Che infame virtù è la pazienza” sta rimuginando tra sé Mario, ma non fa in tempo a raccogliere per intero il pensiero, che un rumore folle taglia la stanza.". Vedi? C'è una situazione critica sbattuta in faccia al lettore, anche ben scritta, e io mi sarei chiesto: "Ma che diavolo sta succedendo?!" Invece nella prima dozzina di righe mi sono annoiato. Secondo elemento: la buona trovata. Ribadisco: occorre evitare il facile escamotage della realtà virtuale per far fesso il lettore con: "Cucù, ti ho fregato, non era niente vero!", ma così il lettore si indispettisce e manda al diavolo la storia. Ho letto la tua spiegazione, ma penso non serva a molto, per il semplice motivo che il lettore sa solo quello che uno scrittore gli dà da leggere; tutto il resto sono elucubrazioni (validissime, per carità) che però rimangono nella tua mente.
Cosa c'è di buono in questo racconto? La seconda parte. Scritta sicuramente meglio e con spunti gradevoli, soprattutto il conflitto coniugale che dà un po' di pepe al tutto. Direi che il mio gradimento è arrivato fino alla frase "Errore imprevisto, desincronizzazione in corso", poi ho pensato: "Uffa. Un'altra volta!".
Mi dispiace valutare questo testo insufficiente.
In ogni caso, in bocca al lupo!

Emiliano.

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Linda De Santi
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#8 » domenica 24 febbraio 2019, 17:53

Ciao Gualtiero!
Lo stile di questo racconto è molto pulito e leggibile, la vicenda incuriosisce fin da subito e il plot twist che arriva a metà è ben gestito e invoglia ancora di più la lettura.
Ma ahimè, sul finale la storia si perde. Purtroppo mi trovo d’accordo con Emiliano, il ricorso alla realtà virtuale è un escamotage davvero troppo abusato, e nel caso del tuo racconto anche un pochino gratuito. Gli epiloghi per questa vicenda potevano essere tanti e più interessanti: Angelica poteva davvero essere un cyborg, il mattone poteva essere un complotto ordito da Angelica e Marta per liberarsi del povero Mario…
In definitiva, dunque, si tratta di un buon racconto al quale cambierei il finale con qualcosa di più incisivo e sorprendente.
Alla prossima!

viviana.tenga
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#9 » mercoledì 27 febbraio 2019, 14:09

Ciao Gualtiero,
Mi unisco a quelli che non hanno apprezzato il capovolgimento finale. Come già detto da altri, il concetto della realtà virtuale arriva del tutto non preparato e appare un po' come un voler forzatamente ribaltare le carte in tavola per il gusto di farlo. Ho letto nel tuo commento che c'era in realtà un'idea precisa dietro il tutto, ma purtroppo dal racconto non traspare.
Sinceramente, penso che avresti potuto tagliare un po' la parte iniziale (ho passato metà racconto a pensare "boh, belle queste descrizioni, ma dove vuole andare a parare?") per sviluppare meglio quella che era la parte interessante della tua idea.

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DandElion
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#10 » giovedì 28 febbraio 2019, 17:34

Ciaooo... MMM non mi hai convinto in pieno e adesso ti dico perchè.
La narrazione è buona, fila, forse un po' troppo ridondante, tipo il vento di libeccio spazza le onde del mare come tutti gli altri venti, non aggiunge e non toglie nulla anche solo dire il vento/la brezza, trovo il ricorso al termine "libeccio" distraente rispetto alla narrazione, MA questo è nulla rispetto al taglio netto tra il racconto e la conclusione.
Ora, permettimi, ma io nella realtà virtuale in cui mi calo mi aspetto di trovare qualcosa di migliore della realtà tangibile da cui scappo. E allora ma proprio l'amante stronza devo andarmi a costruire in 3D per poter godere di cosa? del mattone a casa? No, non sta in piedi, se proprio voglio mi immagino la bionda e la mora a ribaltarmi come un pedalino, in coppia e allora poi si che vado in bagno.. insomma carina l'idea che il casco vada in buffering, però in fondo la conclusione non regge.
Magari ricostruendolo e creando una connessione tra il prima e il dopo salviamo il racconto.
sorry dude :(
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: Oltre la finestra

Messaggio#11 » lunedì 4 marzo 2019, 18:13

Ho letto la tua spiegazione e direi che il problema è subito scovato: non emerge dal racconto. L'idea di base è stupenda: che anche in una irrealtà ideale sopravvenga la sua incapacità di vivere idealmente. Lo ripeto: idea fantastica. Però, appunto, non esce dal testo e quindi ci si ritrova a giudicare un racconto senza semina che sembra morire nel suo finale a sorpresa quando invece c'è molto, davvero molto, di più. Pollice ni tendente verso il positivo per me, con una revisione mirata può giungere al suo vero essere.

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