Oltre il nulla - Fabio Aloisio
Inviato: martedì 19 febbraio 2019, 0:58
Oltre il nulla di Fabio Aloisio
Aveva adocchiato la ragazza già alla prima cena di gala. Era seduta su un tavolino in mezzo alla sala di osservazione.
Mel si avvicinò con fare casuale, con la testa per aria, ammirando le costellazioni nude attraverso le vetrate della cupola.
Si fermò accanto a lei, come se fosse capitato lì per sbaglio. La salutò alzando il drink: - Prima crociera? – domandò.
Lei fece tintinnare il bicchiere contro il suo e ridacchiò: - Sono una principiante – si schernì. - Come mi hai beccato?
- I “novizi” tendono a starsene al centro, lontani dalle vetrate – indicò le coppie in completo da sera che stazionavano sulle sedie vicino, gli sguardi smarriti attorno e sopra di sé.
- Ho paura di stare troppo vicino al vuoto – ammise lei. – Mi chiamo Lara.
- Mel. Stai tranquilla, è una passeggiata.
- Quante volte sei stato in crociera?
- Questa è la quarta, ma non conta: ogni viaggio fa storia a sé. La rotta è nuova: sono curioso.
La voce del comandante irruppe nell’osservatorio, rimbalzata da tutti gli altoparlanti: - Gentili ospiti, tra un minuto compiremo il balzo. Posizioneremo la Far Star in maniera da garantirvi il migliore spettacolo. L’Orizzonte del Futuro comparirà proprio sopra la cupola.
- Oh Dio! – Lara ingollò il drink in un sorso e si fece aria con la mano.
- Sarà straordinario – la rincuorò, accarezzandole la spalla nuda.
- Non mi piacciono le sorprese – si sporse verso di lui. – Mi fai una piccola anticipazione?
Mel ridacchiò: - Ma non hai visto neanche un filmato? Balziamo in una zona di nulla cosmico, una porzione di spazio che non è stata raggiunta dal fronte di espansione del Big Bang. La luce non esiste ancora e a tutti gli effetti siamo fuori dall’universo conosciuto. Quando ne veniamo investiti è come assistere alla nascita del cosmo.
- In che senso “investiti”? – si accigliò lei. – Tipo onda d’urto?
Le offerse il braccio e lei si strinse attorno: - In ogni caso la nave ha degli scudi di energia che ci proteggono.
Il capitano fu di parola: dopo un minuto le luci della sala di osservazione si spensero, lasciando gli ospiti illuminati del solo chiarore delle stelle. Ci fu il classico pop! che indicava il balzo.
Mel sentì Lara artigliargli il polso e urlare. Un coro di grida si aggiunge al suo.
Inorridì non riuscendo a concepire quello che si stagliava oltre la cupola: avrebbe preferito di gran lunga l’oscurità priva di vita che era sempre comparsa dopo il balzo.
In un bagliore soffuso color carne, un’accozzaglia di corpi dall’aspetto viscido, pieni di denti e tentacoli affollavano il cielo. Si torcevano in una danza sofferente e macabra. Dovevano essere enormi, grandi come pianeti, come soli…
Un inferno di occhi posò lo sguardo su di loro. Su di lui.
Sentì il cervello rattrappirsi, lo stava per lasciare orfano di fronte a una realtà incomprensibile.
La nave vibrò e lo scudo di energia si attivò in un lampo arancione: il fronte d’espansione li aveva travolti.
Quando il tremore cessò, al di là delle vetrate spiccava il cosmo appena nato, così come l’aveva visto nelle altre crociere.
Lara gli si era avvinghiata sul petto e piangeva.
- Quelle cose… - sussurrò la ragazza. – Dove sono?
Allora non era un’allucinazione!
- Il fronte d’espansione deve averle spazzate via. Il nulla non è vuoto come si credeva.
- E adesso? – bisbigliò Lara.
- Andiamo al bar. Voglio bere fino a dimenticare tutto questo!
Aveva adocchiato la ragazza già alla prima cena di gala. Era seduta su un tavolino in mezzo alla sala di osservazione.
Mel si avvicinò con fare casuale, con la testa per aria, ammirando le costellazioni nude attraverso le vetrate della cupola.
Si fermò accanto a lei, come se fosse capitato lì per sbaglio. La salutò alzando il drink: - Prima crociera? – domandò.
Lei fece tintinnare il bicchiere contro il suo e ridacchiò: - Sono una principiante – si schernì. - Come mi hai beccato?
- I “novizi” tendono a starsene al centro, lontani dalle vetrate – indicò le coppie in completo da sera che stazionavano sulle sedie vicino, gli sguardi smarriti attorno e sopra di sé.
- Ho paura di stare troppo vicino al vuoto – ammise lei. – Mi chiamo Lara.
- Mel. Stai tranquilla, è una passeggiata.
- Quante volte sei stato in crociera?
- Questa è la quarta, ma non conta: ogni viaggio fa storia a sé. La rotta è nuova: sono curioso.
La voce del comandante irruppe nell’osservatorio, rimbalzata da tutti gli altoparlanti: - Gentili ospiti, tra un minuto compiremo il balzo. Posizioneremo la Far Star in maniera da garantirvi il migliore spettacolo. L’Orizzonte del Futuro comparirà proprio sopra la cupola.
- Oh Dio! – Lara ingollò il drink in un sorso e si fece aria con la mano.
- Sarà straordinario – la rincuorò, accarezzandole la spalla nuda.
- Non mi piacciono le sorprese – si sporse verso di lui. – Mi fai una piccola anticipazione?
Mel ridacchiò: - Ma non hai visto neanche un filmato? Balziamo in una zona di nulla cosmico, una porzione di spazio che non è stata raggiunta dal fronte di espansione del Big Bang. La luce non esiste ancora e a tutti gli effetti siamo fuori dall’universo conosciuto. Quando ne veniamo investiti è come assistere alla nascita del cosmo.
- In che senso “investiti”? – si accigliò lei. – Tipo onda d’urto?
Le offerse il braccio e lei si strinse attorno: - In ogni caso la nave ha degli scudi di energia che ci proteggono.
Il capitano fu di parola: dopo un minuto le luci della sala di osservazione si spensero, lasciando gli ospiti illuminati del solo chiarore delle stelle. Ci fu il classico pop! che indicava il balzo.
Mel sentì Lara artigliargli il polso e urlare. Un coro di grida si aggiunge al suo.
Inorridì non riuscendo a concepire quello che si stagliava oltre la cupola: avrebbe preferito di gran lunga l’oscurità priva di vita che era sempre comparsa dopo il balzo.
In un bagliore soffuso color carne, un’accozzaglia di corpi dall’aspetto viscido, pieni di denti e tentacoli affollavano il cielo. Si torcevano in una danza sofferente e macabra. Dovevano essere enormi, grandi come pianeti, come soli…
Un inferno di occhi posò lo sguardo su di loro. Su di lui.
Sentì il cervello rattrappirsi, lo stava per lasciare orfano di fronte a una realtà incomprensibile.
La nave vibrò e lo scudo di energia si attivò in un lampo arancione: il fronte d’espansione li aveva travolti.
Quando il tremore cessò, al di là delle vetrate spiccava il cosmo appena nato, così come l’aveva visto nelle altre crociere.
Lara gli si era avvinghiata sul petto e piangeva.
- Quelle cose… - sussurrò la ragazza. – Dove sono?
Allora non era un’allucinazione!
- Il fronte d’espansione deve averle spazzate via. Il nulla non è vuoto come si credeva.
- E adesso? – bisbigliò Lara.
- Andiamo al bar. Voglio bere fino a dimenticare tutto questo!