Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 18 febbraio dalle 21.00 all'una con il Campione della Quinta Era di Minuti Contati: Raffaele Marra!
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antico
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Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 febbraio 2019, 2:08

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BENVENUTI ALLA MARRA EDITION, LA DECIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 125° ALL TIME!

Questo è il gruppo SEGRETI della MARRA EDITION con RAFFAELE MARRA nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo SEGRETI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo FORME.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo IMPRESSIONI.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da RAFFAELE MARRA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Nella composizione dei gruppi ho anche fatto in modo che l'unico racconto in malus finisse nel gruppo da otto.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SEGRETI:

Oltre il nulla, di Fabio Aloisio, ore 00.58, 3321 caratteri
Caccia Notturna, di Maurizio Ferrero, ore 22.39, 3302 caratteri
Casa dolce casa, di Wladimiro Borchi, ore 23.38, 2957 caratteri
AVE MARIA, di Andrea Gemignani, ore 01.29, 2954 caratteri MALUS 4 PUNTI
Now we need a member (Il sosia) di Raffaele Palumbo, ore 00.54, 3326 caratteri
Oltre la finestra, di Gualtiero Bianchi, ore 00.57, 3257 caratteri
Ci scappa il morto, di Marco Cioni, ore 22.21, 3319 caratteri
Giorno d’esame, di Andyvox, ore 22.55, 3271 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 FEBBRAIO per commentare i racconti del gruppo FORME. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 01 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i SETTE racconti del FORME e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTUNO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo FORME.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA MARRA EDITION A TUTTI!



Lorenzo Diddi
Messaggi: 88

Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 20 febbraio 2019, 11:54

La mia classifica e i miei commenti per la Marra Edition di MC.
Non è mio solito anticipare i complimenti, ma a questo giro ho letto dei lavori molto interessanti e, con piacere, lo esprimo in questa breve premessa. Buona edizione a tutti quanti!

1. Casa Dolce Casa, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro,
Ho il piacere di rileggere qualcosa di tuo. Personalmente, non amo l’horror e tutto ciò che lo riguarda. Questa è la mia premessa. Tuttavia, dato che ho già letto alcuni tuoi lavori, devo ammettere che la tua capacità di presentare questo tema, riesce a coinvolgermi in maniera sincera e sentita. Ti devo fare le mie congratulazioni Wladimiro. Niente di più difficile, complimenti.
Venendo al racconto in sé: un’idea interessante; hai unito il tema dell’inquietudine e dell’orrore con un qualcosa di più fantasioso-immaginario, rispettando a pieno il tema del contest, che prevede del mistero, dell’assurdo, dello sconvolgente. I personaggi riescono nelle loro parti, il racconto vive, l’ansia sale…che dire, una prova meritevole di interesse. Molto bene.
Buona edizione anche a te.

2. Giorno d’esame, di Andyvox

Ciao Andrea,
Mi sento di premiare il tuo racconto non tanto per la storia ma per la sorpresa e il “balzo” che mi ha fatto vivere alla conclusione. Non me lo aspettavo e, a giudicare dal tema del contest, è vero, nulla in questo tuo racconto si è rivelato come pensavo che fosse. Ho pensato che l’esame lo dovesse sostenere il ragazzo, che la coppia (all’inizio) fossero due fidanzatini etc… Invece tutto un altro effetto, che mi ha conquistato. Del resto, ho da aggiungere una buona scorrevolezza e una buona pianificazione degli eventi. Ritengo che il tuo sia un buon lavoro. Finale amaro e delicato allo stesso tempo. Bravo Andrea! Buona edizione.

3. Now we need a member (Il sosia), di Raffaele Palumbo
Ciao Raffaele,
Ho riletto davvero con gusto un tuo lavoro. Come nel tuo precedente “Con la fine del mondo sempre meglio muoversi a piedi” mi sono divertito durante lo scorrere del racconto. Non solo! Trovo nella tua scrittura dell’ironia mista a una sottile profondità, capace di emergere anche e solo in brevi attimi nel corso delle tue storie. Trovo, qui, un tema interpretato nel modo giusto, attraverso un ricco esperimento che coinvolge realtà, immaginazione, mito e imprevedibilità. Tutto ben gestito e diretto da un ottimo “direttore” d’orchestra. Unico appunto: peccato per la fotografia (bellissima, storica e sempre capace di suscitare un’emozione forte). Io personalmente non l’avrei inserita, favorendo, invece, quel “mistero-non mistero” che intriga maggiormente un lettore che ama non aver troppe certezze!
A scanso di equivoci: racconto curioso e apprezzato. Una prova con un giudizio positivo.
A te, una buona edizione.

4. Caccia Notturna, di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio,
Un’idea molto interessante la tua, che mi ha piacevolmente sorpreso. Il racconto scorre bene, senza intoppi. Va per la sua strada. Ho avuto la sensazione che dietro alla trama si nasconda anche una bella sensibilità (colta principalmente da quel “guardiano notturno” che svolge il suo dovere conto le perfide “creature” del buio). Ecco, devo dire che il tuo racconto mi è piaciuto nel complesso. A parer sincero, ti dico che ho gradito meno la “trasformazione” improvvisa del cartello stradale in gargoyle (o gargoyle mascherato da segnale stradale) perché mi è sembrata un po’ forzata e immediata. A scanso di equivoci, un’impressione positiva sul tuo racconto.
Buona edizione.

5. Ci scappa il morto, di Marco Cioni

Ciao Marco,
Ho il piacere di rileggerti dopo molto tempo. Il tuo racconto mi è piaciuto. A una prima lettura mi sono distratto maggiormente e ho avuto qualche difficoltà a ingranare nella storia. Dopo averla ripresa sotto occhio, mi sono ricreduto. Ho apprezzato un finale che mi ha sorpreso piacevolmente. Riconosco che il tempo e i caratteri a disposizione limitino di parecchio la possibilità di arricchire di contenuti e forma i racconti che postiamo. Tuttavia è il bello del contest MC. Al di la di questa parentesi, ritengo il tuo racconto meritevole e come giudizio e come base per poter continuare a dargli una forma più completa.

6. Oltre il nulla, di Fabio Aloisio

Ciao Fabio,
Il tuo racconto mi ha offerto delle immagini durante la lettura e, questo, è un aspetto positivo. Si respira una fantascienza leggera, delicata, non eccessiva e questo l’ho apprezzato particolarmente. Sono sincero nel dirti che ho gradito maggiormente la parte iniziale, secondo me descritta con più chiarezza. Proseguendo la lettura, invece, mi sono perso un po’ di più, “uscendo” dal racconto, talvolta. Dall’impressione che ho avuto, sembra che la seconda parte sia stata un po’ più accelerata nella fase di scrittura. Forse l’aver postato quasi al termine del tempo concesso, può averti distratto leggermente dal presentare nitidamente la tua idea. Resta un’impressione positiva, certo che il tuo racconto posso assumere la forma che più gli appartiene.
Buona edizione.

7. Ave Maria, di Andrea Gemignani (Il Calmo)

Ciao Andrea,
Il tuo è un racconto ben scritto, su cui non ho molto da dire a livello stilistico e grammaticale. Lo stile è pulito e dinamico. La storia si legge bene. Quello che non mi convince a pieno è la rappresentazione del tema; è vero, si prova sul finale un senso di smarrimento/sorpresa/incertezza ma lo trovo un po’ debole; tende a lasciare il lettore troppo presto. Una prova che giudico positiva come base, ma che potrebbe prendere una piega differente (e più completa) con delle aggiustature. Buona edizione!

8. Oltre la finestra, di Gualtiero Bianchi

Ciao Gualtiero,
Il tuo racconto conduce molto bene il lettore nella vicenda. La prima parte in modo particolare. Tutto ciò continua fino a “D’improvviso, la testa di Angelica…”. In questo punto, onestamente, mi sono trovato più spaesato e non sono riuscito a cogliere il messaggio al quale avevo (fino a quel momento) pensato. Questo non necessariamente è da considerarsi un aspetto negativo; infatti dal tema proposto, mi aspetto anche di non comprendere del tutto un concetto (e, forse, talvolta è anche il bello dell’arte in genere). Detto questo, il tuo racconto non è male ma mi sento di spronarti a perfezionare un finale che, al momento, non tiene un’ottima prima parte. Ti auguro un buona edizione!

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Marco Travaglini
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Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 23 febbraio 2019, 0:18

Bando alle ciance, mettiamo subito la parte che vi interessa e dopo i singoli commenti in ordine completamente casuale:
1- Oltre il nulla di Fabio Aloisio
2- AVE MARIA di Andrea Gemignani
3- Now we need a member (Il sosia) di Raffaele Palumbo
4- Casa dolce casa di Wladimiro Borchi
5- Caccia notturna di Maurizio Ferrero
6- Giorno d’esame di Andyvox
7- Oltre la finestra di Gualtiero Bianchi
8- Ci scappa il morto di Marco Cioni

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Oltre il nulla di Fabio Aloisio



Hai presente quando leggi un racconto e ti piace talmente tanto che continui a sentirtelo nel palato, quasi come se lo avessi gustato mangiandolo. Sono due giorni che ripenso a questo racconto. E niente, è bello.
Mi ha ricordato molto Lovecraft per il terrore. Bellissima l’immagine del mostro/mostri talmente grande da essere inconcepibile e quel colpo di maestria con quel “Su di lui.” Anche l’immagine del cervello che alza bandiera bianca, molto molto bello.
E allo stesso tempo l’idea di spostarsi con una nave da crociera a osservare l’arrivo del fronte di espansione del Big Bang è squisitamente fantascientifica.
Anche impegnandomi, l’unica cosa che riesco a contestarti è l’aver messo il testo giustificato nei primi paragrafi :D
Complimenti.

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Caccia notturna di Maurizio Ferrero

Rispetto ai tuoi racconti precedenti, a mio personalissimo gusto, questo ha uno stile più evocativo. C’era un non so che di western-pulp che mi è piaciuto di più rispetto alle altre volte. Bella anche l’immagine della marmellata sul toast. Bello il particolare del fucile, che ha anche un nome che si presta a meraviglia per un racconto. Eppure anche io sono rimasto un po’ “tiepido” alla fine. Non tanto per una questione di semine, credo che semplicemente manchi la giusta tensione. Le descrizioni di ambienti e circostanze di preparazione sono ottime, ma non creano quell’ansia, quell’attesa del qualcosa di brutto che sta per accadere.
Anche la comparsa del mostro non mi è piaciuta moltissimo, non facciamo in tempo a capire che c’è un mostro che è già morto e il pericolo scampato. Credo tu abbia voluto dare l’impressione che questo “pistolero” volesse uccidere gli ubriachi, centrando in questo modo il tema del “nulla è come sembra” svelando che invece volesse salvarli (o meglio, uccidere il gargoyle). Ma in questo modo hai sacrificato la creazione della paura verso il mostro che invece ti era venuta fuori in maniera magistrale nella scorsa edizione.
Anche la telefonata finale, sebbene non tolga nulla, per me non aggiunge nemmeno.
In conclusione la mia impressione generale è di un racconto che, se non avessi voluto giocare al gatto col topo con il lettore, sarebbe potuto essere di ottimo livello, ma forse sarebbe andato poi fuori tema.

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Casa dolce casa di Wladimiro Borchi

Nonostante io non sia particolare amante del genere, è sempre un piacere leggerti e mi piace il modo in cui presenti ogni tuo racconto con una bella immagine di copertina.
È decisamente un racconto ben strutturato e sinceramente non ho molto da dire al riguardo: il ritmo e la tensione ci sono in ogni parte e si legge in un attimo. Bella l'immagine della forchetta nella sfoglia croccante. E secondo me ci sono un po' di indizi su Luna, in fondo è lei che chiama il padre tutte le volte, è molto insistente e lo manipola mandandolo ogni volta dove lei decide di farlo andare; l'unico posto in cui il povero Marco (sigh, non potevi scegliere un altro nome per questo povero padre ahahah) decide di andare spontaneamente è dalla moglie.
A voler essere puntigliosi ti segnalo tre mie impressioni del tutto personali:
- L'incipit del racconto è l'unica parte lentissima: tra l'urlo e lo scatto del padre, passano un sacco di frasi e parole; alcune frasi descrittive, lente. È l'unica parte che potrebbe essere migliorata secondo me, con un po' di sano taglia e cuci.
- L'ultima frase: toglierei quel "malvagia" che secondo me non solo non è necessario, ma fa perdere incisività a tutto. Tanto ormai lo sappiamo di che pasta è fatta quella stronzetta di Luna, se sorride sollevando un martello non pensiamo certo che voglia appendere un quadro :P
- Questa è personalissima: mi ha dato un pochino fastidio quando hai scritto "la penna affilata si conficca nel cervelletto", in particolare "la penna affilata". Lo so che è il termine corretto, ma messa così da sola, senza riferimento al martello, mi ha fatto immaginare la scena della bimba con una penna anziché col martello.
Comunque tutte osservazioni di poco conto, racconto promosso a pieni voti.

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AVE MARIA di Andrea Gemignani

complimenti, un racconto davvero ben riuscito. Ho davvero poco da commentare, tutti gli elementi mi sembrano ben dosati, un racconto che sorprende il lettore senza prenderlo in giro. E quella chicca delle cinque ave marie alla fine è un tocco di classe.
Se proprio voglio trovare il pelo nell'uovo, la signora Marini mi è sembrata un po' poco caratterizzata, e c'è una frase che mi ha dato l'impressione di essere un pochino forzata nel dialogo: “Non vuole sapere perché l’ho fatto?”
Ma davvero, si tratta di minuzie.

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Oltre la finestra di Gualtiero Bianchi

Letto il racconto, non ti nascondo la delusione per il netto stacco tra prima e seconda parte. È chiaro l'intento, il voler far vedere che tutto ciò che viene mostrato prima è finto e la realtà è il suo esatto opposto. Ok, va bene, aderenza piena al tema. Ma non c'è il benché minimo indizio nella prima parte, non c'è una semina, niente di niente. O almeno io non l'ho colta. In questo modo potrei costruire qualunque tipo di racconto, mostrare la storia X e poi, sorpresa! tolgo il casco, non era vero niente, e ci appiccico la storia Y completamente indipendente. Non so, ci ho provato a rileggere la prima parte, ma proprio non ho trovato appigli con la seconda.
Anche questo casco Hyperreality è un bel po' avanzato, e l'unica spiegazione che ci dai su di esso è il nome. Cosa fa di preciso, si connette a un server dove ci sono anche altri esseri umani o sono tutte IA? Sto pensando in particolare a Marta, è un'IA come Angelica o è una persona collegata al mondo virtuale?
Magari quindi avrei sacrificato qualcuna delle descrizioni della prima parte per introdurre uno o due elementi che facessero pensare velatamente a qualcosa di strano, qualcosa che non riporta pienamente con il paesaggio, fosse stato anche una semplice lag, una ripetizione, un glitch, un déjà-vu, qualunque cosa avrebbe legato le due parti.

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Giorno d’esame di Andyvox

La storia è senza dubbio avvincente, quest'idea della separazione dei figli dai genitori per raggiungere l'eccellenza, in particolare incontra i miei gusti e interessi personali. 
Credo però che lo stile la penalizzi non poco. Mentre leggevo, c'era una parola che non faceva altro che rimbombarmi in testa: "l'uomo". Nel racconto viene ripetuto 8 volte, tanto che pensavo che dovesse significare qualcosa di particolare, ma alla fine era solo un sostantivo. In generale "lei", "uomo", "ragazzo" sono gli unici sostantivi che usi per indicare i protagonisti di questo bel racconto. "Ragazzo" in particolare può star bene in bocca all'uomo (che suppongo sia il padre), che pare davvero poco preoccupato di non rivedere suo figlio, così come ci può stare che la signora Rambaldi non chiami per nome il marito, di cui pare avere davvero poca considerazione in questo frangente, ma forse qualche sinonimo avrebbe aiutato. Quello che non capisco è come una madre che vive un dramma di questo tipo non abbia pensato a suo figlio chiamandolo per nome nemmeno una volta: scopriamo solo nel resoconto finale come si chiama "il ragazzo". Non so, mi viene il dubbio di non aver colto qualche chiave di lettura fondamentale.
In generale credo ci sia anche qualche "poi" di troppo, e forse l'ultimissima frase è una ripetizione di quanto detto nel responso, se non altro però ci conferma il fatto che Fabrizio sia suo figlio.
Uscendo fuori dalle considerazioni sullo stile, davvero molto bene la caratterizzazione della madre, l'ansia traspare fin dalla prima riga, così come la caratterizzazione del figlio, con quel semplice gesto che fa ai genitori. Meno il padre.
Per il tema non saprei, non credo sia pienamente centrato, ma, di nuovo, forse non ho colto qualcosa.

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Ci scappa il morto di Marco Cioni

A una prima lettura, sinceramente ci sono rimasto e ho pensato: "Wow, non me l'aspettavo proprio!". Nulla mi faceva presagire un finale di questo tipo. Ti dirò di più, molte cose mi facevano pensare che a puntare la pistola fosse lo scrittore. Quindi finale a sorpresa pienamente riuscito? Eh, mica tanto. Mi sento un pochino preso in giro, se mi passi il modo di dire.
Perché ci mostri uno scrittore che si racconta come calmissimo, ma mostra una vena psicopatica (penso in particolare al discorso del fumo). Perché ci dici che non vede la pistola, ma sa che c'è. Perché prima ci dici che è in un luogo pubblico e poi che è incatenato a una scrivania. Perché non ci dai uno straccio di motivazione per cui un editore voglia ucciderlo (in un luogo pubblico e tenendolo incatenato) invece di limitarsi a metterlo alla porta, mentre ci hai dato qualche debole movente per mettere la pistola in mano allo scrittore. Insomma, alla seconda lettura, quando sappiamo chi ha in mano la pistola, il racconto per me mostra diversi punti deboli.

Detto questo, ho apprezzato molto la chiave di lettura "minuti contati", il riferimento al tempo risicato, con l'antico che ti tiene lì incatenato davanti a tutti e ti stronca in un attimo. Purtroppo è una chiave di lettura che non può essere colta fuori da questo contesto, per cui devo dare più risalto all'altra, ma complimenti.


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Now we need a member (Il sosia) di Raffaele Palumbo

È il tuo secondo racconto che leggo, e ti dico sinceramente che leggerti è davvero un piacere. Non lo dico così per dire, per me sei uno di quegli autori che ha uno stile così particolare e bello che, indipendentemente dalla trama e dal genere, io leggerei sempre molto volentieri. Il modo in cui introduci personaggi e ambienti, in cui descrivi la scena con poche frasi, corte e senza particolari fronzoli, ma molto ben inserite. Ti sei divertito a confondere un pochino il lettore cambiando almeno tre punti di vista, anche se l'ultimo è un punto di vista di gruppo, ma la cosa per me non è certo un difetto, anzi, hai fornito tre diversi punti di vista interessanti su una leggenda che anche chi conosce i Beatles in maniera marginale come me aveva comunque già sentito. Eppure arrivare fino in fondo è stato un piacere, e quell'immagine, quell'iconica copertina dell'album che metti alla fine, non fa che fermare un'immagine che piano piano si stava già ricreando nella mia mente.
Forse l'unica frase che non mi è chiarissima è questa: "Vorrebbe parlare di compensi, ma pensa che non è il momento, meglio aspettare." Perché mi sembra che sia il sosia a pensarlo, mentre per tutto il paragrafo mi ero immedesimato nel punto di vista di Martin. Ma è l'unica "pecca" in un racconto gradevolissimo che affronta il tema magari nella sua definizione più diretta.
Ottimo lavoro e complimenti.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 24 febbraio 2019, 17:45

Ecco la classifica e i miei commenti. Primo posto soffertissimo. Almeno cinque racconti da podio. E' stato davvero difficile definire le posizioni. Complimenti a tutti. E buona Marra Edition!

CLASSIFICA

1. Now we need a member (Il sosia) di Raffaele Palumbo
2. Ave Maria di Andrea Gemignani
3. Oltre il nulla di Fabio Aloisio
4. Casa dolce casa di Wladimiro Borchi
5. Caccia notturna di Maurizio Ferrero
6. Giorno d'esame di Andywox
7. Ci scappa il morto di Marco Cioni
8. Oltre la finestra di Gualtiero Bianchi


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COMMENTI

Oltre il nulla di Fabio Aloisio
Quando leggo qui a Minuti Contati racconti di fantascienza, ci vado a nozze! E stavolta, col tuo racconto, ci vado doppiamente a nozze visto che hai tirato fuori un piccolo pezzo di bravura! E non lo dico con faciloneria, ma perché l'intuizione che sta alla base della trama, sinceramente non l'ho trovata in tanti anni di letture fantascientifiche da nessuna parte. Forse (ma molto forse), qualcosa che gli si avvicina potrebbe essere lo spunto narrativo del film "Punto di non ritorno" del 1997, in cui l'astronave Event Horizon, in seguito a un salto iperspaziale con un sistema di propulsione potentissimo, torna lasciando intendere di essere stata oltre i confini dell'universo conosciuto e, addirittura, all'Inferno!!
Mi ha scosso la visione provocata dal transito nel vuoto cosmico assoluto: occhi, tentacoli, creature viscide e terrificanti la cui presenza è una minaccia incombente, ma lontana, forse ancestrale, forse presente, non si sa, ma inquietante.
La storia è narrata benissimo, pochissime cadute di tono o di controllo, pochissime imperfezioni (mi ha lasciato perplesso questa frase: "Le offerse il braccio e lei si strinse attorno", non l'ho capita bene... Una svista?), fino a una conclusione buona e incisiva. Solo, io avrei ritoccato la frase di chiusura, per renderla un sigillo più incisivo, tipo: "Andiamo al bar, ci facciamo una bevuta e dimentichiamo tutto"... O qualcosa del genere.
In ogni caso, ottima prova. Salvo sorprese, da podio!

Caccia notturna di Maurizio Ferrero
Mi fa molto piacere commentare un tuo lavoro, visto che i tuoi precedenti si sono dimostrati sempre degli ottimi pezzi di bravura. E dico subito che stavolta, nel complesso, questo racconto mi ha lasciato tiepidino.
Intendiamoci: nulla da eccepire di così eclatante, nel senso che la narrazione è limpida, lineare ben condotta, avvince il giusto, stuzzicando la curiosità di sapere chi sia il cecchino e perché se ne stia lì nei pressi di un incrocio a prendere di mira un povero malcapitato. Avevo pensato a un serial killer, di quelli che ogni tanto si sentono in America che sparano a caso dai tetti e ammazzano gente per motivi folli e senza senso, ma poi il disvelamento finale ha rimescolato le carte.
Grosso modo ho apprezzato il modo in cui risolvi la vicenda, ma non mi sono sentito piacevolmente "raggirato" come è successo in molti racconti da quando sono su Minuti Contati. Quello che hai inscenato è un colpo di scena, okay, ma è messo lì, gratuito, senza veri indizi disseminati prima, nel corso delle battute iniziali. Tu penserai che, magari, la mia è una pignoleria, eppure alla fine della lettura mi sono detto: "Mah! Carina l'idea, tutto sommato, però..."
Questa caduta di tono, però, è in parte risollevata dalla telefonata finale da cui si evince che il protagonista fa un lavoro molto particolare e ti do atto che è una bella intuizione.
Un paio di indicazioni tecniche (ma non aggiungerò altro, visto che il racconto è comunque ben scritto...):
- "Se ne è mangiati quattro nel giro di due mesi", - preferibile "Se n'è";
- Nelle prime cinque righe ci sono due "nemmeno" che stonano. Da sostituire almeno uno. E ancora un paio più giù.
- Non mi ha convinto la questione dello sparo. Io mi sarei aspettato l'uso del silenziatore. E siamo sicuri che un ubriaco, offuscato dai fumi dell'alcool, senta dall'interno di un abitacolo virtualmente insonorizzato una detonazione esterna e abbia la lucidità di inchiodare? Io me lo sono chiesto...

In ogni caso, racconto da piena sufficienza.

Casa dolce casa di Wladimiro Borchi
Molto lieto di leggerti e commentarti.
Un'altra delle mie passioni, oltre alla fantascienza, è l'horror, o meglio, il thriller-horror, sai Dean Koontz, Richard Laymon, Simmons, McCammon e autori così... Il tuo racconto prende e molto, secondo i canoni usuali del genere su citato, e riesce benissimo a condurre il lettore fino al finale, con un paio di sussulti ben costruiti nel mezzo.
Pochi appunti da fare in merito alla costruzione della tensione, come anche pochi appunti da fare sul finale che, però, mi è parso davvero forzato. Ok, d'accordo, le bambine sono malvagie, ma, non so, mi sarebbe piaciuto avere anche solo un o due indizi di quello che sarebbe poi esploso nel finale. Magari è solo una mia pignoleria, però in un finale, soprattutto di thriller e horror ci si gioca tutto.
Non che non l'abbia apprezzato, ma mi ha dato da pensare e mi ha provocato un interrogativo: perché?
In ogni caso, una prova narrativa più che positiva.

Ave Maria di Andrea Gemignani
Davvero poco da dire. Flusso narrativo che scorre che è un piacere. S'intuisce subito che è una storia torbida, e il coinvolgimento del prete arriva naturale, senza forzature o artifici, introducendo un bel colpo di scena. Fino a metà della trama mi facevo mille domande, cercando di capire dove fosse il trucco, e come sarebbe arrivato il "twist". E sei riuscito a essere efficace.
Ammetto che però, sulle prime, le ultime battute non mi sono risultate chiarissime; cioè non ho subito ben compreso il triangolo o la trama di tradimenti, ma una volta ricostruito il tutto, sono rimasto soddisfatto.
Scritto benissimo, nulla da eccepire.
Pollice molto su, con pieno merito.

Now we need a member (Il sosia) di Raffaele Palumbo
Lasciami dire che ho apprezzato tantissimo questa storia e, più di tutto, la narrazione: dinamica, precisa, sorvegliata, controllata, nulla fuori posto, ogni parola è lì dove deve essere... mi verrebbe da dedurre che eri molto ispirato. Il flusso narrativo va, un pochino si appesantisce e rallenta nella sequenza del borsone e dei vestiti, ma per il resto, ottimo!
Sono un curioso (non appassionato, eh!) di complottismi e la celeberrima teoria PID (Paul is dead) devo ammettere che è molto affascinante, anche se, temo assolutamente falsa. Però il risultato finale di questo racconto è assai suggestivo. Non mi sento di fare vere e proprie critiche. E' bello così com'è. Bravo davvero.
Valutazione finale molto positiva.

Oltre la finestra di Gualtiero Bianchi
Perdona la durezza del commento, ma ormai i twist end con la realtà virtuale o con il risveglio improvviso da un sogno DEVONO essere i luoghi comuni che ogni autore DEVE evitare per non risultare banale, scontato e, soprattutto, privo di idee. Ciò che manca a questo racconto sono essenzialmente due elementi: un conflitto iniziale, con un incipit che catturi sin da subito, e una buona trovata, per chiudere il cerchio nel miglior modo possibile. Nel primo caso, soprattutto se si parla di racconti brevissimi, come quelli di Minuti Contati, direi che è essenziale afferrare il lettore e scaraventarlo subito in una situazione conflittuale, cercando a tutti i costi di evitare giri di parole, spiegoni, pipponi, descrizioni filosofiche, panoramiche e chi più ne ha più ne metta. Per quanto mi riguarda, il racconto è cominciato davvero da: "“Che infame virtù è la pazienza” sta rimuginando tra sé Mario, ma non fa in tempo a raccogliere per intero il pensiero, che un rumore folle taglia la stanza.". Vedi? C'è una situazione critica sbattuta in faccia al lettore, anche ben scritta, e io mi sarei chiesto: "Ma che diavolo sta succedendo?!" Invece nella prima dozzina di righe mi sono annoiato. Secondo elemento: la buona trovata. Ribadisco: occorre evitare il facile escamotage della realtà virtuale per far fesso il lettore con: "Cucù, ti ho fregato, non era niente vero!", ma così il lettore si indispettisce e manda al diavolo la storia. Ho letto la tua spiegazione, ma penso non serva a molto, per il semplice motivo che il lettore sa solo quello che uno scrittore gli dà da leggere; tutto il resto sono elucubrazioni (validissime, per carità) che però rimangono nella tua mente.
Cosa c'è di buono in questo racconto? La seconda parte. Scritta sicuramente meglio e con spunti gradevoli, soprattutto il conflitto coniugale che dà un po' di pepe al tutto. Direi che il mio gradimento è arrivato fino alla frase "Errore imprevisto, desincronizzazione in corso", poi ho pensato: "Uffa. Un'altra volta!".
Mi dispiace valutare questo testo insufficiente.

Ci scappa il morto di Marco Cioni
Ammetto di essere rimasto assai interdetto alla fine della lettura del tuo racconto, per cui espongo subito ciò che mi è piaciuto. Innanzitutto l'ironia e alcuni passi scritti molto bene. Inoltre ho vissuto la frustrazione e l'ansia dell'autore "maltrattato" dagli editori... è una situazione in cui mi ci sono trovato spesso anch'io, senza però covare istinti omicidi... ih ih!
Cosa non mi è piaciuto? Tutto il resto. Nell'ordine: incipit pesante, contorto e indisponente, da riscrivere senza dubbio; trama non sempre limpida, anzi a tratti difficoltosa; colpo di scena finale assolutamente non immediato: sinceramente sulle prime non ho proprio capito il "twist" risolutivo (ma spero sia stato solo un mio problema di lettura o un mio limite...), poi dopo un paio di riletture e con le indicazioni di altri concorrenti, ho afferrato.
Purtroppo gli inconvenienti sopravanzano i pregi, per cui la mia valutazione non può che essere insufficiente.
In ogni caso, in bocca al lupo!


P.S.: A meno che lo scrittore non abbia un problema mentale serio, mi sembra alquanto eccessivo voler uccidere qualcuno per critiche editoriale tutto sommato legittime o comprensibili, per quanto dure.

Giorno d’esame di Andyvox
Nel complesso il racconto mi ha colpito molto. Avendo una figlia, emotivamente il responso finale mi ha praticamente distrutto, e in questo il racconto ha fatto pienamente centro, come anche ha centrato pienamente (secondo me) il tema della competizione, in quanto sei stato bravo a camuffare tutta la vicenda sotto il manto di un esame accademico (almeno a me è sembrato così...), rivelatosi poi qualcosa di ben più drammatico.
E' ben scritto, non ho trovato grossi inconvenienti, solo il responso finale andrebbe alleggerito per renderlo ancora più asettico (rileggilo togliendo "vostra" e "purtroppo"...), però grosso modo le varie parti della storia mi sono parse equilibrate. Condivido le perplessità di qualche concorrente prima di me sull'uso eccessivo dei termini "uomo" e "ragazzo"... secondo me è dannoso usare questa strada per cercare di rappresentare il gelo nel rapporto di coppia o una spersonalizzazione di alcuni personaggi; i nomi devono esserci, tanto è la trama che parla da sé. In questo modo indispettisci il lettore. A me ha dato molto fastidio.
Per il resto nient'altro da aggiungere se non che mi ha fatto piacere provare a fantasticare sul contorno della vicenda da te raccontata, ossia come è stato possibile che la società si sia incattivita fino a questo punto? In che condizione vivono i protagonisti? C'è una dittatura? E perché c'è bisogno di un esame per i rapporti famigliari? In fondo non mi è importato poi molto dare risposte a queste domande, un po' perché capisco che con 3333 caratteri era impossibile rappresentare un'intero background narrativo e poi perché... va bene così, questi sospesi rendono più inquietante il racconto!
Per me, la valutazione è sufficiente.

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Linda De Santi
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Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 28 febbraio 2019, 14:51

Ciao a tutti,
ecco la mia classifica e i miei commenti.
Complimenti a tutti per i racconti e in bocca al lupo!


I commenti in ordine sparso:

Caccia Notturna di Maurizio Ferrero

Ciao Maurizio!
Bel racconto, molto piacevole da leggere e con un finale che mi ha sorpreso (l’idea che mi ero fatta sul perché il protagonista si trova lì era totalmente fuori strada rispetto a quello che poi succede davvero). Il tema è centrato in pieno e la storia mi ha convinto. L’unico appunto che posso farti è che il finale secondo me avrebbe meritato più spazio: il “ribaltamento” della situazione arriva, capiamo chi è il protagonista, ma il tutto si chiude un po’ affrettatamente. Avrei preferito avere meno dettagli sulla sua arma e qualche dettaglio in più sulla sua identità nel finale, in ogni caso anche così è una bellissima prova.

Casa dolce casa di Wladimiro Borchi

Ciao Wladimiro!
Ti faccio i complimenti per lo stile e il ritmo di questo racconto, che mi ha tenuto incollata dalla prima all’ultima riga con il fiato sospeso.
Il tema è più che centrato e la è storia ottima. Nel finale, forse a causa della concitazione di eventi, ho avuto qualche difficoltà a inquadrare la situazione: Luna esce dallo sgabuzzino (però il papà le aveva detto di chiudersi a chiave in camera, quindi mi aspettavo che fosse ancora lì) e Lisa, che è la sorella malvagia, la inganna dicendo che il papà è ancora in giardino. Il cadavere dell’uomo però si trova nell’ingresso, presumibilmente vicino a Lisa (che l’ha appena attaccato), come fa Luna a non notarlo?
Insomma, mi è rimasto il dubbio se ad essere malvage siano entrambe le sorelle oppure solo Lisa, ma nel complesso non c’è dubbio che si tratti di un’ottima prova :) Alla prossima!


Ave Maria di Andrea Gemignani

Racconto semplice e ben riuscito. Mi piace come caratterizzi i personaggi, anche laddove sfrutti dei cliché (mi riferisco alla signora Marini, che fa molto “casalinga frustrata” nonostante il suo gesto estremo), lo fai in maniera efficace.
Non ho molto dire, il racconto fila, lo stile di scrittura è scorrevole e piacevole, il colpo di scena finale che rivela cosa “non è come sembra” c’è e funziona.
Forse alcuni dialoghi suonano poco naturali, ad esempio “Avanti, se non può farne a meno me lo dica”, che non mi sembra molto adatta a una confessione di tradimento, ma si tratta di piccolezze che non inficiano il racconto.
Alla prossima!

Now we need a member di Raffaele Palumbo

Ciao Raffaele!
Racconto scorrevole che si lascia leggere con piacere. Molto bella la ricostruzione fittizia di un’istantanea che ha fatto storia.
Azzeccata la tua scelta per rappresentare il tema di quest’edizione. Personalmente l’ho inteso non solo in riferimento alla vicenda che racconti, ma anche in senso più ampio: crediamo che quello che abbiamo davanti agli occhi sia quello che è, invece…
Una buonissima prova.
Alla prossima!

Oltre la finestra di Gualtiero Bianchi

Ciao Gualtiero!
Lo stile di questo racconto è molto pulito e leggibile, la vicenda incuriosisce fin da subito e il plot twist che arriva a metà è ben gestito e invoglia ancora di più la lettura.
Ma ahimè, sul finale la storia si perde. Purtroppo mi trovo d’accordo con Emiliano, il ricorso alla realtà virtuale è un escamotage davvero troppo abusato, e nel caso del tuo racconto anche un pochino gratuito. Gli epiloghi per questa vicenda potevano essere tanti e più interessanti: Angelica poteva davvero essere un cyborg, il mattone poteva essere un complotto ordito da Angelica e Marta per liberarsi del povero Mario…
In definitiva, dunque, si tratta di un buon racconto al quale cambierei il finale con qualcosa di più incisivo e sorprendente.
Alla prossima!

Ci scappa il morto di Marco Cioni


Ciao Marco!
Il tuo racconto offre una doppia interpretazione del tema: il “nulla è come sembra” della vicenda, in cui crediamo che sia lo scrittore a stare per sparare all’editore, e “nulla è ciò che sembra”, che è il giudizio che l’editore continua a ripetere.
Mi piace molto il tuo stile di scrittura: è disinvolto, scorrevole, personale. Ho apprezzato molto anche come hai saputo caratterizzare i personaggi con pochi e semplici elementi: quel “caro” detto in continuazione dall’editore è un tocco di classe.
Il racconto, nella vicenda paradossale che racconta, mi è piaciuto: impossibile non empatizzare, almeno all’inizio, con il povero scrittore che si sente rivolgere critiche così dure. Poi però scopriamo che entrambi i personaggi sono due psicopatici e allora l’empatia viene meno, cosa che è forse l’unica pecca di questa storia: alla fine non ti importa davvero di chi sia a morire perché un po’ se lo meritano entrambi! :)
In ogni caso, complimenti.
Sono rimasta con un dubbio: l’ufficio di un editore è da considerarsi un “luogo pubblico”? :)
Alla prossima!

Oltre il nulla di Fabio Aloisio

Ciao Fabio!
Di questo racconto mi sono piaciuti soprattutto lo stile di scrittura (al top come sempre!) e la descrizione di ciò che c’è nel “nulla” che si presenta alla vista dei passeggeri della crociera dopo il salto. Bello, oscuro, bizzarro.
Naturalmente, ho apprezzato molto il riferimento a Lovecraft :)
Il finale forse avrebbe meritato più spazio: mi sarebbe piaciuto vedere Mel scosso per l’aver visto qualcosa che lui stesso non si aspettava, ma che allo stesso tempo cerca di mantenere un certo aplomb con Lara per non sfigurare. Anche una maggiore incisività nell’ultimissima frase non avrebbe guastato, secondo me: avrei chiuso il cerchio facendo in modo che Mel invitasse Lara a bere qualcosa (“ti va un invito a bere per dimenticare?”), visto che si è avvicinato a lei proprio per questo. Comunque si tratta di dettagli che in sé non inficiano il valore del racconto.
Alla prossima!

Giorno d’esame di Andyvox


Ciao Andrea, piacere di conoscerti!
Il racconto è scritto bene e ha un bello stile scorrevole. La prima parte, tutta giocata sul crescendo di mistero e tensione, mi è piaciuta molto. Ho apprezzato un po’ meno la seconda, in cui tutto sembra svolgersi un po' troppo in fretta. Mi sarebbe piaciuto sapere come mai il ragazzo si trova in una scuola d’eccellenza (lo hanno iscritto i suoi genitori, che poi si sono pentiti? Oppure l’iscrizione gli è stata imposta da qualcuno per qualche ragione?) e perché, nel mentre che la frequenta, non può avere contatti con i genitori. Delle motivazioni, anche minime, a questi aspetti, avrebbero dato maggiore consistenza a tutta la storia.
E' comunque un racconto molto piacevole da leggere, per cui ti faccio i complimenti. Alla prossima!


La classifica:

1.Ave Maria
2.Now we need a member
3.Oltre il Nulla
4.Caccia Notturna
5.Casa dolce casa
6.Ci scappa il morto
7.Giorno d’esame
8.Oltre la finestra

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DandElion
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Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 28 febbraio 2019, 18:10

Commenti in disordine..

ANDYVOX – GIORNO D’ESAME
Il tuo racconto mi ha lasciato dei sospesi, quindi l'ho letto di nuovo, cosa che raramente faccio.
L'idea di separare genitori e figli per rendere i figli eccellenti mi riporta in un ambiente distopico che gradisco, ma non vedo il motivo di guadagnare un ricongiungimento per meriti. o ti levo il figlio e lo ridò adulto alla società e tutti siamo daccordo che il fattore emotivo non serve oppure se il fattore serve farti vedere tuo figlio una volta ogni 3 anni è dannoso per genitori e figli. btw. non si capisce su cosa è l'esame. non si capisce se il figlio debba sostenerlo al cospetto dei genitori (come sembra) o se anche i genitori sono interrogati (come traspare dalla lettera) non si capisce che "l'uomo" è il padre, non un tassista o un autista. Non c'è empatia tra lei e l'uomo, non ci sono abbracci, tentativi di conforto, ma una distanza tra i coniugi che non è conciliabile con lo struggimento di lei nel non riavere il figlio.. insomma l'idea è buona, ma la declinazione in my opinion è molto migliorabile.. Magari lavoraci su nel laboratorio ;)

MARCOCIONI –CI SCAPPA IL MORTO
Oh cazzarola!
Tema centrato in pieno, e adesso spero di non scrivere mai qualcosa per un editore di tal guisa.
Punti di forza: lo schema è molto preciso, i passaggi sono ottimi, l'epilogo è inaspettato, nulla è come sembra. Ci sta.
Punti di debolezza: il personaggio non esprime sufficientemente l'ansia, il suo tentativo di dissuadere l'editore dall'ucciderlo è veramente molto debole.
A conti fatti però è un gran bel racconto, ti faccio i miei complimenti!

FABIO ALOISIO – OLTRE IL NULLA
Uh mama..
Bel racconto, molto ben costruito, bellissimo il ritmo fino al balzo. Poi mi è piaciuto meno, mi è sembrato che il finale ad affetto non avesse abbastanza caratteri per essere spiegato bene come l'introduzione e la frase finale, invece, riprende il tono della prima parte. Insomma mi piace con qualche piccola riserva sull'affrettarsi di un momento narrativo che in my opinion avrebbe avuto bisogno di un respiro un po' più ampio, descrivendo con maggior dovizia di particolari non solo il primo impatto visivo, ma anche qualcosa di più di emotivo. ok la razionalità si annichilisce, ma il terrore? l'emotività? Insomma mi hai quasi convinto, ma è quel quasi che mi impensierisce.

MAURIZIO FERRERO-CACCIA NOTTURNA
Bellissimo racconto, convincente dall'inizio alla fine, senza esitazioni.
Il colpo di scena finale è spettacolare, non so gli altri, ma io fino alla fine mi stavo chiedendo perchè volesse sparare agli ubriachi o addirittura ho pensato che gli sbandati alla guida fossero per qualche motivo zombie.
Dunque assolutamente riscontro positivo per questo racconto pulito e lineare da capo a fondo. Complimenti :D

WLADIMIRO BORCHI - CASA DOLCE CASA
Nulla è come sembra. Lo puoi dire forte. Intrigantissimo il personaggio di Luna, perfetta young psycho, ci si potrebbe fare cinema con questo personaggio già dai pochi tratti con cui lo delinei, mi è partito un film mentale che mi terrà sul pezzo per giorni. Bravo davvero e hai veramente colpito la vena thriller/horror che preferisco. Applausi.

RAFFAELE PALUMBO – Now we need a member (Il sosia)
Bellissimo racconto, dal punto di vista dello schema è perfetto, anulare, completamente compiuto. 10 e lode.
Dal punto di vista della trama è super! L'escamotage del confessionale vecchio stampo salva il prete dallo scoprirsi, il finale vendicativo e in un certo senso maligno me gusta mucho.
Ora mi chiedo che grandi doti avesse il compianto Mario visto il suo ampio "parco giochi", e chissà, forse la bionda non se l'è nemmeno fatta, ma ha coperto il suo amante? Non lo sapremo mai.
Unica perplessità (non hai fini del racconto, ma della trama) una donna mediamente se la prende con
(omissis)quella troia della Ricci!
e quindi in una realtà reale probabilmente sul giornale avremmo letto del di lei cadavere, non della di lui dipartita, ma per il resto tutto perfetterrimo. Bravo!

GUALTIERO BIANCHI – OLTRE LA FINESTRA
MMM non mi hai convinto in pieno e adesso ti dico perchè.
La narrazione è buona, fila, forse un po' troppo ridondante, tipo il vento di libeccio spazza le onde del mare come tutti gli altri venti, non aggiunge e non toglie nulla anche solo dire il vento/la brezza, trovo il ricorso al termine "libeccio" distraente rispetto alla narrazione, MA questo è nulla rispetto al taglio netto tra il racconto e la conclusione.
Ora, permettimi, ma io nella realtà virtuale in cui mi calo mi aspetto di trovare qualcosa di migliore della realtà tangibile da cui scappo. E allora ma proprio l'amante stronza devo andarmi a costruire in 3D per poter godere di cosa? del mattone a casa? No, non sta in piedi, se proprio voglio mi immagino la bionda e la mora a ribaltarmi come un pedalino, in coppia e allora poi si che vado in bagno.. insomma carina l'idea che il casco vada in buffering, però in fondo la conclusione non regge.
Magari ricostruendolo e creando una connessione tra il prima e il dopo salviamo il racconto.

ANDREA GEMIGNANI – AVE MARIA
Bellissimo racconto, dal punto di vista dello schema è perfetto, anulare, completamente compiuto. 10 e lode.
Dal punto di vista della trama è super! L'escamotage del confessionale vecchio stampo salva il prete dallo scoprirsi, il finale vendicativo e in un certo senso maligno me gusta mucho.
Ora mi chiedo che grandi doti avesse il compianto Mario visto il suo ampio "parco giochi", e chissà, forse la bionda non se l'è nemmeno fatta, ma ha coperto il suo amante? Non lo sapremo mai.
Unica perplessità (non hai fini del racconto, ma della trama) una donna mediamente se la prende con
(omissis)quella troia della Ricci!
e quindi in una realtà reale probabilmente sul giornale avremmo letto del di lei cadavere, non della di lui dipartita, ma per il resto tutto perfetterrimo. Bravo!

Classifica
1_WLADIMIRO BORCHI - CASA DOLCE CASA
2_MAURIZIO FERRERO - CACCIA NOTTURNA
3_ANDREA GEMIGNANI – AVE MARIA
4_ MARCOCIONI – CI SCAPPA IL MORTO
5_ FABIO ALOISIO – OLTRE IL NULLA
6_RAFFAELE PALUMBO – Now we need a member (Il sosia)
7_GUALTIERO BIANCHI – OLTRE LA FINESTRA
8_ ANDYVOX – GIORNO D’ESAME
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

viviana.tenga
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Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 28 febbraio 2019, 21:05

Eccomi!
Nota generale: a questo giro, le idee erano tutte molto interessanti. Nessun racconto banalotto/poco ispirato, anche quelli che ho messo in fondo alla classifica hanno secondo me un gran potenziale.

CLASSIFICA
1)CASA, DOLCE CASA di Wladimiro Borchi
2)CACCIA NOTTURNA di Maurizio Ferrero
3)AVE MARIA di Andrea Gemignani
4)OLTRE IL NULLA, Fabio Aloisio
5)NOW WE NEED A NEW MEMBER di Raffaele Palumbo
6)GIORNO D'ESAME di Andyvox
7)CI SCAPPA IL MORTO di Marco Cioni
8)OLTRE LA FINESTRA di Gualtiero Bianchi

COMMENTI
1)CASA, DOLCE CASA di Wladimiro Borchi
Di certo, un racconto che funziona e inquieta tantissimo. Sulle prime, pensavo che il tutto si sarebbe risolto in uno scherzo innocuo. Quando poi ci hai mostrato la mamma morta, ho cominciato a non sapere cosa aspettarmi e il finale è arrivato davvero inaspettato.
Sono d'accordo con Marco sul "malvagia" nell'ultima frase che si potrebbe eliminare. L'unico altro piccolo appunto che ho da farti è che mi sarebbe piaciuto inquadrare meglio l'età di Luna, per capire meglio quanto è consapevole di quello che sta facendo.


2)CACCIA NOTTURNA di Maurizio Ferrero
Mi è piaciuto. Hai reso molto bene l'atmosfera e il colpo di scena è arrivato inaspettato. Bella l'immagine del gargoyle che si sgretola, l'ho immaginato bloccarsi a metà movimento e cadere polverizzato.
Dovendo trovare un difetto, non mi ha convinto molto la telefonata finale. Introduce un personaggio in più (cioè, lo fa intuire all'altro capo del telefono) e accenna una dimensione domestica di cui sinceramente non credo si senta il bisogno. Chiudere con un "Sto diventando troppo vecchio per questo lavoro. Quando si nascondevano sulle facciate delle chiese era tutto molto più facile" detto direttamente dalla voce narrante secondo me avrebbe reso il finale più pulito, ma è una piccolezza.

3)AVE MARIA di Andrea Gemignani
Racconto ben congegnato. Mi aspettavo fin da subito che la signora avesse fatto qualcosa di grosso, non la tresca tra il marito e il prete. Dovendo trovare un difetto, avrei dato un po' più di spazio alla reazione del prete. In particolare, il passaggio in cui scopre che il signor Marini andava anche con un'altra donna è molto veloce, forse almeno spezzare la frase avrebbe aiutato.
Nel complesso, però, un racconto che funziona. Ottima la chiusura.


4)OLTRE IL NULLA, Fabio Aloisio
Bella l'idea e molto d'impatto l'immagine infernale oltre il fronte del Big Bang. Devo dire che non me l'aspettavo e ne sono quasi rimasta turbata. Più che "nulla è come sembra" qui si parla di "il Nulla non è come sembra", ma comunque direi che è una variazione sul tema che ci sta.
L'unica cosa che non mi ha convinto del tutto è il personaggio di Lara: che non abbia davvero idea di cosa l'aspetti mi sembra poco credibile. Immagino che (oltre che a uno stratagemma narrativo da parte tua) la cosa dovesse essere una scusa per filtrare un po' con Mel, ma la cosa non si percepisce del tutto e rimane il dubbio che davvero lei si sia imbarcata senza sapere nulla.


5)NOW WE NEED A NEW MEMBER - di Raffaele Palumbo
Idea azzeccata per il tema dell'edizione. Personalmente, il punto che ho trovato più interessante è il dettaglio delle scarpe: nessuna simbologia oscura sui piedi scalzi, solo una dimenticanza di chi doveva fornire l'abbigliamento. In quest'ottica, forse avrei quasi apprezzato di più se tu avessi lasciato Paul in vita e il sostituto solo un sostituto per i momenti critici (in questo modo, il "nulla è come sembra" avrebbe avuto la doppia valenza "il Paul che vedete non è quello vero" e "i complottismi sulla morte sono solo dei pipponi, dietro i simboli che vi sembra di vedere c'è una spiegazione più banale").
A livello di stile, anche io ho trovato il focus/pov un po' ballerino, ma niente che ostacoli troppo la lettura.
Nel complesso, ho trovato il racconto gradevole e ben resa l'atmosfera di stanchezza/rottura imminente della band.

6)GIORNO D'ESAME di Andyvox
Secondo me, la scelta di usare degli asettici "uomo", "ragazzo" era di per sé buona per creare un'atmosfera di un certo tipo, rendere l'idea di una società distopica che annulla l'individuo.
Il problema è che, fin dalle prime righe, la cosa cozza un po' con una focalizzazione troppo interna sulle emozioni della protagonista. Se ti fossi tenuto più all'esterno (es: "rimase a lungo a guardarsi allo specchio con espressione incerta" invece che "le sembrava che nulla fosse a posto") secondo me avresti ottenuto un effetto migliore e più coerente.
Anche a me il racconto ha portato molta curiosità di saperne di più sul mondo in cui i personaggi vivono, e questo è un punto positivo. In ogni caso, i dettagli che dai sono sufficienti a inquadrare la vicenda, quindi da questo punto di vista il racconto funziona.

7)CI SCAPPA IL MORTO di Marco Cioni
Il tuo racconto ha secondo me un problema: alla prima lettura, il colpo di scena arriva inaspettato e funziona abbastanza, ma rileggendo, ci si accorge che la voce narrante ti ha deliberatamente ingannato.
Mi spiego meglio: il motivo per cui tutti pensavamo che a rischiare la morte fosse lo scrittore è che una serie di frasi sono molto poco credibili se lette nell'ottica opposta.
Per esempio: "non avrei mai voluto che ci scappasse il morto"; questo è chiaramente il pensiero di un uomo che si prepara ad uccidere, fatico a immaginare un uomo che ha una pistola puntata contro di sé elaborare un pensiero in questi termini. Stesso discorso all'enfasi data al senso di fastidio per l'uso di "caro".
A parte questo (che secondo me è un limite grosso), l'idea mi piace, la caratterizzazione dei personaggi anche. Penso che rivedendolo un attimo potrebbe uscirne davvero qualcosa di interessante.


8)OLTRE LA FINESTRA - di Gualtiero Bianchi
Mi unisco a quelli che non hanno apprezzato il capovolgimento finale. Come già detto da altri, il concetto della realtà virtuale arriva del tutto non preparato e appare un po' come un voler forzatamente ribaltare le carte in tavola per il gusto di farlo. Ho letto nel tuo commento che c'era in realtà un'idea precisa dietro il tutto, ma purtroppo dal racconto non traspare.
Sinceramente, penso che avresti potuto tagliare un po' la parte iniziale (ho passato metà racconto a pensare "boh, belle queste descrizioni, ma dove vuole andare a parare?") per sviluppare meglio quella che era la parte interessante della tua idea.

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antico
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Re: Gruppo SEGRETI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 4 marzo 2019, 21:45

Ecco la mia classifica. Bravi tutti, davvero.

1) Casa dolce casa, di Wladimiro Borchi
Poco da dire: una prova coerente per tutta la sua durata e di alto livello. Forse potresti rendere più chiaro il fatto che Lisa si è andata a rintanare subito dopo la camminata notturna (si capisce, ma in effetti in quel punto la lettura ha un'incertezza). Tema assolutamente centrato. Pollice su per me.
2) AVE MARIA, di Andrea Gemignani
Gran bella tensione narrativa e tema rispettato in pieno. Forse l'unico punto debole è il finale perché non è così immediato capire cosa vorrebbe fare il prete invece di chiamare la polizia. Però ci sta, anche se forzato. Ecco, proprio quell'elemento non mi fa arrivare al pollice su completo facendomi fermare a un quasi su, ma è questione di davvero poco.
3) Now we need a member (il sosia), di Raffaele Palumbo
Tema centrato perfettamente e racconto scritto molto bene. Tra l'altro, grado di difficoltà molto elevato perché tieni il lettore distante e quindi ne perde l'empatia, ma il fatto che in seconda lettura sia più apprezzabile che in prima e in terza migliori ancora la dice lunga sulla sua riuscita. Per me un pollice quasi su che non è su solo perché, ignorante come sono dell'ergomento, non posso dire di essermelo potuto gustare appieno.
4) Oltre il nulla, di Fabio Aloisio
Idea molto buona e discreta aderenza al tema. Bellissima la frase finale, significativa e d'impatto. Scrittura di alto livello. Non arrivo alla massima valutazione solo per una certa qual mancanza di mordente nella costruzione che ho trovato migliorabile attraverso l'inserimento di più elementi di contesto oltre al fatto che il rapporto tra Lara e Mel mi è sembrato troppo lineare e contrastarlo di più non farebbe male al racconto. Detto questo, un pollice quasi su.
5) Caccia notturna, di Maurizio Ferrero
Sì, quella chiusa fa sentire la mancanza di maggiore contestualizzazione e questo tende a sbilanciare un po' il racconto (questo per allacciarmi a quanto da alcuni sollevato). Detto questo, racconto scritto bene e capace di giocare egregiamente con il tema. Ecco, concordo con Linda nel chiedere più spazio per il mostro: potrebbe essere carino che abbia la consepevolezza della presenza del cacciatore e che la sua sia una corsa ad arrivare sulla preda prima del proiettile su di lui, cosa che ti permetterebbe di racchiudere il tutto nello stesso lasso di tempo, ma di farlo vivere di più al lettore, al contempo fornendo più info sul gargoyle. Concludendo: un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.
6) Oltre la finestra, di Gualtiero Bianchi
Ho letto la tua spiegazione e direi che il problema è subito scovato: non emerge dal racconto. L'idea di base è stupenda: che anche in una irrealtà ideale sopravvenga la sua incapacità di vivere idealmente. Lo ripeto: idea fantastica. Però, appunto, non esce dal testo e quindi ci si ritrova a giudicare un racconto senza semina che sembra morire nel suo finale a sorpresa quando invece c'è molto, davvero molto, di più. Pollice ni tendente verso il positivo per me, con una revisione mirata può giungere al suo vero essere.
7) Ci scappa il morto, di Marco Cioni
Ho letto la tua risposta ai commenti e credo che il problema più grave risieda nel non aver dato abbastanza spazio all'editore e alla sua frustrazione. Ti sei concentrato sullo scrittore giocando sul tema, ma in tal modo ti sei perso le motivazioni del tutto e la tragedia di questi due uomini giunti a un punto di svolta senza ritorno non esce dalle righe non permettendo al racconto di esprimere le sue reali potenzialità. Per me un pollice ni che punta verso il positivo perché, al netto di una formulazione attuale di cui sono stati sviscerati i problemi, il racconto può essere revisionato al meglio.
8) Giorno d’esame, di Andyvox
Qualche perplessità... L'esame coinvolgeva anche il figlio in quanto madre e padre sottolineano che lui è stato bravo, quindi non era una valutazione dei soli genitori, semmai una valutazione sull'effinità tra le parti, cosa impossibile da realizzarsi se il tempo di separazione aumenta. Credo che il problema più grande, qui, sia la necessità di una maggiore chiarificazione del contesto perché le informazioni che trapelano sono pari a zero e il lettore è lasciato a interpretazioni su elementi a questo puto secondari, quali la relazione tra i due supposti coniugi. Per come la vedo, il racconto necessita di una revisione importante e credo che il Laboratorio potrebbe rivelarsi molto utile. Pollice ni per me.

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