Il Banco Dei Pegni Del Dottor Brown di Lordmax
Inviato: lunedì 18 marzo 2019, 22:42
L'odore del negozio è lo stesso della strada solo peggio.
Se fuori le strade sono solo sporche e macchiate di disillusione e povertà il negozio è il centro nero della disperazione.
Il Banco Dei Pegni Del Dottor Brown, recita l'insegna, rotta da anni perché non avrebbe mai speso soldi per farla riparare.
La coppia entra guardandosi intorno, dal bancone un uomo dagli occhi porcini li squadra. Lui sui 25 anni, naso aquilino, capelli lunghi, sporchi, lei biondiccia, carina si desse una sistemata, drogati. Borsa troppo grande per lei, da vecchia, di quelle per andare al mercato.
I due ragazzi si guardano intorno, prendono e posano oggetti a casa, si scambiano sguardi e ridacchiano indicando suppellettili che non hanno mai visto.
"Allora? Siete qui per comprare o per vendere?" dice Brown con voce secca.
"Vendere. Abbiamo delle cose" dice lui chiamando a se la ragazza.
"Vediamo"
La ragazza estrae una manciata di collanine e braccialetti dalla borsa e li posa titubante sul bancone.
Brown prende una lente di ingrandimento e inizia a esaminare, lentamente, i vari pezzi.
Lui è impaziente, scalpita, si guarda intorno. Lei si lecca le labbra, ansiosa.
"Non valgono molto, posso darvi 100 euro"
"100? Ne valgono almeno 1000"
"Questo è il prezzo"
"Sei un parassita, un bastardo, quelli come te stanno uccidendo le persone, sei un vampiro" urla lei
"Certo, come no" dice Brown sorridendo "Prendere o lasciare. deciditi o vattene".
"Va bene, va bene. Dacci i soldi"
Brown apre un cassetto e prende delle banconote, inizia a contare.
"Non quelli. Quelli della cassaforte" dice lui mentre la ragazza tira fuori due coltelli dalla borsa.
Brown scatta verso il bancone, afferra una mazza ma lei è più rapida, un taglio sulla mano, uno scatto indietro, un urlo, la mazza cade a terra mentre uno schizzo di sangue raggiunge il cassetto delle banconote.
Lui gli è addosso, rapido della rapidità della disperazione, lo strattona e lo spinge verso il retro. Brown si tiene la mano e si lascia spintonare, arrivano sul retro, un tavolo con i resti di una cena da asporto, alcune riviste porno e una casaforte mal nascosta dietro una tenda.
"Aprila, aprila porco" grida lui. Lei ansima e sbava dall'eccitazione.
Brown si inginocchia vicino alla cassaforte, la apre e di scatto si gira con una pistola in mano.
Lui è più veloce, lo raggiunge alla gola con il coltello e poi alla spalla, al torace, al volto finché lei non lo ferma.
Si guardano intorno, conigli in trappola, zuppi di sangue.
Brown è a terra, morto, il sangue che si espande sul pavimento.
Lei si inginocchia e butta i soldi dentor la borsa, lui si lamenta.
Si tengono per mano quando escono dal retro, il cortile interno, appena in tempo per sentire una voce anziana urlare "L'hanno ucciso. Hanno ucciso Brown. L'hanno ucciso".
Scappano verso il portone solo per trovarsi la strada sbarrata da alcuni ragazzi armati di mazze.
"Fermi. Toglietevi. Toglietevi o vi ammazzo" urla lui brandendo il coltello.
La mazza lo colpisce al fianco, da dietro, cade in ginocchio. Lei urla.
"E ora? Ora che lo avete ammazzato come facciamo noi?" chiede uno dei ragazzi davanti a loro.
"era un ladro, un parassita, vi stava derubando" guaisce lei inginocchiandosi.
"E' vero, era un bastado ma era l'unica nostra possibilità di sopravvivere?" dice il ragazzo alzando la mazza sopra la testa.
Se fuori le strade sono solo sporche e macchiate di disillusione e povertà il negozio è il centro nero della disperazione.
Il Banco Dei Pegni Del Dottor Brown, recita l'insegna, rotta da anni perché non avrebbe mai speso soldi per farla riparare.
La coppia entra guardandosi intorno, dal bancone un uomo dagli occhi porcini li squadra. Lui sui 25 anni, naso aquilino, capelli lunghi, sporchi, lei biondiccia, carina si desse una sistemata, drogati. Borsa troppo grande per lei, da vecchia, di quelle per andare al mercato.
I due ragazzi si guardano intorno, prendono e posano oggetti a casa, si scambiano sguardi e ridacchiano indicando suppellettili che non hanno mai visto.
"Allora? Siete qui per comprare o per vendere?" dice Brown con voce secca.
"Vendere. Abbiamo delle cose" dice lui chiamando a se la ragazza.
"Vediamo"
La ragazza estrae una manciata di collanine e braccialetti dalla borsa e li posa titubante sul bancone.
Brown prende una lente di ingrandimento e inizia a esaminare, lentamente, i vari pezzi.
Lui è impaziente, scalpita, si guarda intorno. Lei si lecca le labbra, ansiosa.
"Non valgono molto, posso darvi 100 euro"
"100? Ne valgono almeno 1000"
"Questo è il prezzo"
"Sei un parassita, un bastardo, quelli come te stanno uccidendo le persone, sei un vampiro" urla lei
"Certo, come no" dice Brown sorridendo "Prendere o lasciare. deciditi o vattene".
"Va bene, va bene. Dacci i soldi"
Brown apre un cassetto e prende delle banconote, inizia a contare.
"Non quelli. Quelli della cassaforte" dice lui mentre la ragazza tira fuori due coltelli dalla borsa.
Brown scatta verso il bancone, afferra una mazza ma lei è più rapida, un taglio sulla mano, uno scatto indietro, un urlo, la mazza cade a terra mentre uno schizzo di sangue raggiunge il cassetto delle banconote.
Lui gli è addosso, rapido della rapidità della disperazione, lo strattona e lo spinge verso il retro. Brown si tiene la mano e si lascia spintonare, arrivano sul retro, un tavolo con i resti di una cena da asporto, alcune riviste porno e una casaforte mal nascosta dietro una tenda.
"Aprila, aprila porco" grida lui. Lei ansima e sbava dall'eccitazione.
Brown si inginocchia vicino alla cassaforte, la apre e di scatto si gira con una pistola in mano.
Lui è più veloce, lo raggiunge alla gola con il coltello e poi alla spalla, al torace, al volto finché lei non lo ferma.
Si guardano intorno, conigli in trappola, zuppi di sangue.
Brown è a terra, morto, il sangue che si espande sul pavimento.
Lei si inginocchia e butta i soldi dentor la borsa, lui si lamenta.
Si tengono per mano quando escono dal retro, il cortile interno, appena in tempo per sentire una voce anziana urlare "L'hanno ucciso. Hanno ucciso Brown. L'hanno ucciso".
Scappano verso il portone solo per trovarsi la strada sbarrata da alcuni ragazzi armati di mazze.
"Fermi. Toglietevi. Toglietevi o vi ammazzo" urla lui brandendo il coltello.
La mazza lo colpisce al fianco, da dietro, cade in ginocchio. Lei urla.
"E ora? Ora che lo avete ammazzato come facciamo noi?" chiede uno dei ragazzi davanti a loro.
"era un ladro, un parassita, vi stava derubando" guaisce lei inginocchiandosi.
"E' vero, era un bastado ma era l'unica nostra possibilità di sopravvivere?" dice il ragazzo alzando la mazza sopra la testa.