Una storia piccola

Appuntamento per lunedì 18 marzo dalle 21.00 all'una con il tema di Sara Bilotti!
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wladimiro.borchi
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Una storia piccola

Messaggio#1 » lunedì 18 marzo 2019, 23:21

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UNA STORIA PICCOLA

Sabrina sentì il calpestio dei passi giù in strada. Dovevano essere almeno una decina di persone o poco più. La giovane stava mettendo sul fuoco un pentolino di fagioli avanzati del giorno prima. Abbassò la fiamma e alzò di poco lo scuro della finestra per vedere di sotto.
Aveva ragione. Erano almeno dieci camice nere, tutte in stivali e divisa.
La Sig.ra Macchinini del terzo piano aveva aperto tutta la persiana sotto la sua e aveva tirato fuori la testa, col suo solito fare da tartaruga impicciona, ma era stata prontamente redarguita da uno dei tizi di sotto che le aveva intimato: «Testa dentro! Che qua fuori è un brutto mondo!»
La pettegola non se l’era fatto ripetere, scomparendo in un secondo dietro le persiane, dopo averle richiuse con solerzia.
Non era passato molto tempo che la squadraccia era riuscita a guadagnarsi l’accesso allo stabile.
Sabrina spense definitivamente i fagioli sul fuoco, per andar giù a vederla sfilare in cortile fino alla porta dell’interno in cui vivevano i Torsoli e i Porcirai.
«Avete visto?» Una voce alla sua destra la fece sussultare. La Macchinini era scesa e con lei il Dott. Gasperoni del secondo piano.
«Sì, ma dove vanno?»
Fu il medico a risponderle, con aria soddisfatta: «Penso che vadano a dare una bella lezione a quel sovversivo del Porcirai»
La sua vicina faceva continui segni d’assenso con la testa.
Sabrina invece non capiva «Sovversivo? Sembrava tanto una brava persona. Ma che ha fatto?»
«Che ha fatto?» Ripeté il dottore con voce scocciata «È un socialista. Sposato con una socialista, che vive da socialista. Vi par poco?»
La giovane non c’aveva nulla, per non dover star troppo a discutere, si limitò a rispondere il proprio no meno convinto.
Nel frattempo, la Macchini continuava a far di sì con la testa a tutte le parole del Gasperoni, tanto che Sabrina pensò l’avessero caricata a molla come un balocco di latta.
Erano passati meno di dieci minuti da quando il manipolo era entrato nel palazzo, che echeggiò quel grido tremendo per tutto il cortile.
Sabrina sbiancò: «Ma che gli fanno?»
Intanto s’erano avvicinate altre due persone: un ragazzo sui venti anni con i riccioli neri e un coetaneo dai capelli castani.
Ancora una volta fu il dottore a risponderle: «Gli servono quel che si merita un socialista! Eh, avessi vent’anni di meno, c’andrei io!»
Sabrina si limitò a deglutire, mentre l’urlo si spegneva, per poi ricominciare ancora più acuto.
Il Gasperoni e la Macchinini, a quel punto, si limitarono a un corale «Ben gli sta!», mentre i due ragazzi appena arrivati non facevano che sghignazzare fra di loro.
Di lì a poco, il Porcirai uscì barcollando dalla porta. Il viso era una maschera di sangue che gli colava dalla testa fino a sporcargli i calzoni. Dietro di lui arrivarono quelli della squadraccia, ridacchiando fra sé e allungandogli, di quando in quando, qualche bella pedata per farlo continuare a girare in tondo. Dopo avergli fatto fare un paio di giri, il più anziano del gruppo gli lasciò andare una bastonata nella testa, facendolo finire con la faccia nella terra.
La moglie lo trovò lì al suo rientro e si inginocchiò a piangerlo.
Sabrina la vide dalla finestra che dava sul cortile.
L’indomani andò a iscriversi al partito socialista, con lei c’erano sia il ragazzo sui venti anni coi riccioli neri, che il coetaneo dai capelli castani.



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antico
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Re: Una storia piccola

Messaggio#2 » lunedì 18 marzo 2019, 23:29

Wladimiro, buoooonasera! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Bilotti Edition!

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maurizio.ferrero
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Re: Una storia piccola

Messaggio#3 » martedì 19 marzo 2019, 12:18

Ciao Wladimiro,

Un momento molto buio della nostra storia. Nel tuo racconto si respira il dramma dall'inizio alla fine, senza particolari sbavature. Da brividi il modo con cui, nel palazzo, le camicie nere vengono accolte da quasi tutti i condomini.
Un po' mi ha infastidito l'inattività della protagonista, che rimane spettatrice della vicenda e decide di cambiare qualcosa solo nelle ultime battute. Ma, d'altronde, non c'era molto che potesse fare.
Ti segnalo un refuso: ogni tanto chiami la signora "Macchini" e ogni tanto "Macchinini".

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Wladimiro Borchi
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Re: Una storia piccola

Messaggio#4 » martedì 19 marzo 2019, 13:12

Ciao Maurizio,
Grazie del tuo commento.
Di refusi ce n'è più d'uno. Ahimè avevo un mal di testa che mi portava via e gli occhi che mi si chiudevano per la stanchezza. Ma era importante esserci.
L'inattività della protagonista, oltre all'impossibilità oggettiva di intervenire, come dici tu, era finalizzata a creare una sorta di clima di impotenze dinanzi al sopruso, per poi chiudere con il finale, il cui messaggio voleva essere: "quando combatti il tuo oppositore con l'ingiustizia e la violenza, ne uccidi uno, ma ne costruisci tre".
Un abbraccio
Wladimiro
IMBUTO!!!

Fabio84
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Re: Una storia piccola

Messaggio#5 » martedì 19 marzo 2019, 14:00

Ciao Wladimiro,
mi piacciono molto i racconti che affrontano questo periodo storico. Mi domando se sia ispirato a un fatto accaduto: in particolare la questione del "girare in tondo" è un particolare ben definito che m'immagino sia preso da qualche testimonianza.
Immagino la questione del "Sig.ra" e "Dott." sia per diminuire l'utilizzo dei caratteri.
Un'altra questione, che forse è più personale, è che fosse stato dato maggior risalto ai pensieri/emozioni di Sabrina, più quelli di Gasperoni e Macchini/ni la cui emotività traspare in maniera molto efficace.
Ciao

Fabio

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Luca Nesler
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Re: Una storia piccola

Messaggio#6 » martedì 19 marzo 2019, 14:08

Ciao Wladimiro, il tema è senz'altro preso. Uno spaccato di storia, ma personalmente non l'ho trovato troppo interessante. Si conoscono così tante cose e storie del periodo fascista, come della storia nazista, che per essere interessanti serve parecchio sforzo, credo.
Mi è piaciuto il finale dove sottolinei che il sistema ottiene il contrario di quello che intendeva suscitare. Bello ed edificante.

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Emiliano Maramonte
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Re: Una storia piccola

Messaggio#7 » martedì 19 marzo 2019, 18:49

Ciao Wladimiro!
Il racconto mi è piaciuto molto. Hai rievocato benissimo un periodo tragico della nostra storia facendoci vivere in presa diretta un episodio che, purtroppo, a quel tempo era comune. Scrittura al top e narrazione dura nel suo essere realistica. C'è il condominio e c'è la finestra, come anche il turbamento della quotidianità del condominio. Ho apprezzato anche il punto di vista di Sabrina, osservatrice impotente dell'intera vicenda, la quale, però, compie un gesto all'apparenza banale, ma con un potenziale di riscatto enorme. Poco da rilevare sotto il punto di vista stilistico: qualche refuso qua e là, ma niente di rilevante... siamo a Minuti Contati e può starci.
A voler essere pignoli, ma proprio pignoli pignoli, direi che la storia non è originalissima. Però questo non è determinante.
Secondo me può andare tranquillamente in finale. Complimenti.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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patty.barale
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Re: Una storia piccola

Messaggio#8 » giovedì 21 marzo 2019, 13:02

Ciao Wladimiro,
Una storia che speravamo rintanata nel passato e che invece…
Una storia che sottolinea come la paura di esporsi in prima persona, purtroppo sia complice di eventi criminali, ma tu lasci, nel finale, una speranza. Che dire, per il resto qualche refuso qua e là (in particolare il cognome della vicina impicciona), ma con Minuti contati capita.
Ho apprezzato molto l’immagine della tartaruga associata alla vicina che tira fuori la testa da sotto le serrande: assolutamente perfetta.
Una buona prova.
Alla prossima.

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giancarmine trotta
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Re: Una storia piccola

Messaggio#9 » giovedì 21 marzo 2019, 18:33

Ciao Wladimiro,
scelta coraggiosa la tua, come quella finale della protagonista.
Hai usato un linguaggio appropriato al contesto che racconti, con metafore azzeccate e buon ritmo. Unico appunto: avrei preferito qualche pensiero in più della protagonista.
La paura, il terrore, dovevano emergere con più enfasi, come se stesse subendo lei le atrocità delle camicie nere.
La voglia di riscatto, successivamente, avrebbe chiuso il cerchio con maggiore efficacia.
Un buon lavoro comunque, alla prossima,
G.
**

alexandra.fischer
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Re: Una storia piccola

Messaggio#10 » domenica 24 marzo 2019, 17:21

UNA STORIA PICCOLA di Wladimiro Borchi Storia cruda, ambientata all’epoca dell’avvento del fascismo. La loro condotta violenta fa uscire in Sabrina e nei due coetanei una volontà di ribellione (iscrizione al partito socialista, lo stesso della vittima degli squadristi, il signor Porcirai). Molto ben caratterizzati i personaggi della palazzina: il conformista e severo Dottor Gasperoni, la pettegola Macchini (e anche succube di lui, aggiungo). Buona la scrittura.

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antico
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Re: Una storia piccola

Messaggio#11 » martedì 26 marzo 2019, 15:56

Un racconto dalla tematica di assoluto valore, questo è certo. Detto questo, la protagonista rimane troppo esterna e al lettore arriva poco il suo travaglio interiore se non attraverso la non consapevolezza del perchè dei fascisti potessero fare una cosa del genere a un socialista. La sua svolta interiore, tanto da portarla a rischiare la sorte di quel pover'uomo, arriva per reazione e non per reale convinzione. E forse questo è anche quello che volevi rappresentare, ma possibile che fino a quel punto i fascisti le fossero stati così sconosciuti? Insomma, mi servirebbe qualcosa di più, il sentire in modo ancora più evidente lo stato di shock causatole dalla situazione vissuta. In ultimo, gli stessi ragazzini che prima sogghignano sono difficili da inquadrare nella loro trasformazione successiva. Concludendo, un testo che, a mio modo di vedere, necessita di più energia vitale, di maggiore pathos, di inoltrarsi maggiormente nelle ferite subite dall'anima della protgonista e non solo. Pollice tendente all'alto, questo sì, ma non in modo brillante, questa volta.

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