La Tenda Rossa
La Tenda Rossa
Le tende rosse di organza si muovevano sinuose e leggere come le curve della ragazza che oramai osservavo da mesi. La finestre del suo appartamento si trovavano esattamente davanti a quella del mio salone. Mi fumavo decine di sigarette al buio, nascondendo con il palmo della mano il braciere arancione che ardeva insieme a me. Ogni giorno la vedevo tornare dal lavoro: apriva gli infissi, si toglieva la giacca, si affacciava guardandosi in giro, anche verso di me (mi aveva scoperto?); poi metteva su della musica e iniziava a cucinare danzando e sculettando per tutta la cucina. Non riuscivo a scorgerne bene i lineamenti, ma ormai il fatto di condividere ogni giorno del tempo a osservarla mi aveva fatto venire voglia di lei. Quando giungeva la notte chiudeva le tende rosse, nascondendosi al mio sguardo affamato.
Alla fine arrivò il giorno X, il giorno del coraggio. Aspettai di vederla rincasare, poi di corsa presi la mia borsa di lavoro e caracollai dalle scale fino al palazzo davanti al mio condominio. All'ingresso c’era il portiere, che oltrepassai con una scusa banale. Divorai a due e due gli scalini e mi fermai davanti al suo portone, con la giacca che faceva su e giù sul mio petto. Feci un respiro profondo e suonai il campanello.
“Sì, chi è?”
“Salve, sono il legale dell’amministratore del condominio, dovrei parlarle un attimo per favore.” Attesi, forse il tono della mia voce mi aveva già tradito.
Con un “clack” il portone si aprì lentamente e mi ritrovai di fronte all'oggetto di mesi di fantasie sessuali. Aveva indosso una vestaglia rosa tutta merletti e tulle. Ci fissammo negli occhi; occhi verdi e… cavolo, c’era qualcosa che non tornava: la mascella squadrata, un po’ troppa peluria sul viso, basette non proprio femminili. Eppure… riguardai in basso: scarpe con i tacchi a spillo e calze di seta. La vestaglia celava il resto del corpo, non si scorgeva il seno, tuttavia...
“Entra bell’uomo,” mi disse con voce un po’ troppo profonda.
“Beh, no, mi scusi, veramente penso di aver sbagliato interno, mi scusi molto…”
Non feci in tempo a finire la frase che una mano forte e grande (e pelosa) mi tirò all’interno dell’appartamento. Il portone si chiuse con un tonfo sordo.
“Si sieda.”
“Ehm, uhm, no guardi adesso devo proprio andare.”
“Eh no! Sei voluto venire a trovarmi? Mi hai osservato per giorni dalla tua finestra del cavolo con le tue sigarette in bella vista?”
La prossima volta, pensai, dovrò essere molto più prudente e, soprattutto, dovrò smettere di fumare, cavolo.
“Penso ci sia un equivoco,” provai a dire.
“Sei omofobo? Sei uno sporco razzista?”
“No, assolutamente, anzi. Diciamo solo che sono di altre preferenze sessuali, ma penso che ognuno debba essere libero di…”
“Io faccio la drag queen in un famoso locale del centro, sono prima ballerina in un musical; hai qualcosa da ridire in merito?”
“No, è solo che… perché mi sta guardando con quegli occhi dolci, non si faccia un’idea sbagliata su di me…”
“Baciami, stupido!”
Mentre cercavo di argomentare qualcosa di plausibile me la / lo ritrovai addosso cavalcioni, mi prese la testa tra le mani e mi sparò un bacio sulla bocca.
Oggi, dopo tanti anni, viviamo felici e contenti; ognuno nel suo appartamento: lei dietro la sua tenda rossa, io dietro la mia sigaretta. E ci incontriamo la sera, ogni sera, come se fosse la prima volta.
Alla fine arrivò il giorno X, il giorno del coraggio. Aspettai di vederla rincasare, poi di corsa presi la mia borsa di lavoro e caracollai dalle scale fino al palazzo davanti al mio condominio. All'ingresso c’era il portiere, che oltrepassai con una scusa banale. Divorai a due e due gli scalini e mi fermai davanti al suo portone, con la giacca che faceva su e giù sul mio petto. Feci un respiro profondo e suonai il campanello.
“Sì, chi è?”
“Salve, sono il legale dell’amministratore del condominio, dovrei parlarle un attimo per favore.” Attesi, forse il tono della mia voce mi aveva già tradito.
Con un “clack” il portone si aprì lentamente e mi ritrovai di fronte all'oggetto di mesi di fantasie sessuali. Aveva indosso una vestaglia rosa tutta merletti e tulle. Ci fissammo negli occhi; occhi verdi e… cavolo, c’era qualcosa che non tornava: la mascella squadrata, un po’ troppa peluria sul viso, basette non proprio femminili. Eppure… riguardai in basso: scarpe con i tacchi a spillo e calze di seta. La vestaglia celava il resto del corpo, non si scorgeva il seno, tuttavia...
“Entra bell’uomo,” mi disse con voce un po’ troppo profonda.
“Beh, no, mi scusi, veramente penso di aver sbagliato interno, mi scusi molto…”
Non feci in tempo a finire la frase che una mano forte e grande (e pelosa) mi tirò all’interno dell’appartamento. Il portone si chiuse con un tonfo sordo.
“Si sieda.”
“Ehm, uhm, no guardi adesso devo proprio andare.”
“Eh no! Sei voluto venire a trovarmi? Mi hai osservato per giorni dalla tua finestra del cavolo con le tue sigarette in bella vista?”
La prossima volta, pensai, dovrò essere molto più prudente e, soprattutto, dovrò smettere di fumare, cavolo.
“Penso ci sia un equivoco,” provai a dire.
“Sei omofobo? Sei uno sporco razzista?”
“No, assolutamente, anzi. Diciamo solo che sono di altre preferenze sessuali, ma penso che ognuno debba essere libero di…”
“Io faccio la drag queen in un famoso locale del centro, sono prima ballerina in un musical; hai qualcosa da ridire in merito?”
“No, è solo che… perché mi sta guardando con quegli occhi dolci, non si faccia un’idea sbagliata su di me…”
“Baciami, stupido!”
Mentre cercavo di argomentare qualcosa di plausibile me la / lo ritrovai addosso cavalcioni, mi prese la testa tra le mani e mi sparò un bacio sulla bocca.
Oggi, dopo tanti anni, viviamo felici e contenti; ognuno nel suo appartamento: lei dietro la sua tenda rossa, io dietro la mia sigaretta. E ci incontriamo la sera, ogni sera, come se fosse la prima volta.
Re: La Tenda Rossa
Bentornato Adriano! Era da un po' che non ti si vedeva nell'arena! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Bilotti Edition!
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: La Tenda Rossa
Ciao Adriano, credo sia la prima volta che ti leggo.
Il racconto è ironico e divertente. Insomma, non si finisce mai di scoprire cose nuove su noi stessi!
Il dialogo tra i due mi sembra un po' troppo impostato, e termina in maniera davvero brusca. Data la situazione e il terribile limite di caratteri non è un problema grave, ma l'idea che ho avuto è che il racconto termini un po' troppo in fretta.
Faccio un'osservazione che già ho fatto in un altro racconto: non vedo niente di strano che possa cambiare la vita degli abitanti della palazzina, ma solo del singolo protagonista, che dato il finale sarà anche l'unico, oltre la drag, a essere a conoscenza della situazione.
Il racconto è ironico e divertente. Insomma, non si finisce mai di scoprire cose nuove su noi stessi!
Il dialogo tra i due mi sembra un po' troppo impostato, e termina in maniera davvero brusca. Data la situazione e il terribile limite di caratteri non è un problema grave, ma l'idea che ho avuto è che il racconto termini un po' troppo in fretta.
Faccio un'osservazione che già ho fatto in un altro racconto: non vedo niente di strano che possa cambiare la vita degli abitanti della palazzina, ma solo del singolo protagonista, che dato il finale sarà anche l'unico, oltre la drag, a essere a conoscenza della situazione.
Re: La Tenda Rossa
Ciao Adriano,
il racconto è divertente e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal lieto fine. Inaspettato.
La trama si delinea bene e tutti i passaggi appaiono chiari.
L'unica cosa che non ho capito è come mai la drag queen lo apostrofa dandogli del "sporco razzista". In questo caso trovavo molto più pertinente la prima domanda "Sei omofobo?". Può essere che sia stato tagliato qualche pezzo sull'argomento?
Ho notato anche l'utilizzo di pronomi possessivi ("mia borsa di lavoro", "tua finestra", "tue sigarette"...): secondo me in alcuni casi si potevano eliminare.
ciao
Fabio
il racconto è divertente e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal lieto fine. Inaspettato.
La trama si delinea bene e tutti i passaggi appaiono chiari.
L'unica cosa che non ho capito è come mai la drag queen lo apostrofa dandogli del "sporco razzista". In questo caso trovavo molto più pertinente la prima domanda "Sei omofobo?". Può essere che sia stato tagliato qualche pezzo sull'argomento?
Ho notato anche l'utilizzo di pronomi possessivi ("mia borsa di lavoro", "tua finestra", "tue sigarette"...): secondo me in alcuni casi si potevano eliminare.
ciao
Fabio
- Luca Nesler
- Messaggi: 709
- Contatta:
Re: La Tenda Rossa
Ciao Adriano.
Racconto simpatico, un capovolgimento inaspettato e comico. I dialoghi forse potevano essere più naturali (specie quel "baciami stupido" sul finale) ma nel complesso divertente. Il tema non è proprio preso, a mio parere. Nell'insieme è divertente, ma, purtroppo, la trovata della drag queen, unita alla poco verosimiglianza dei momenti dopo l'incontro, lo rendono più che altro un racconto "macchietta". Poco credibile nel complesso.
Ma, ripeto, strappa un sorriso e non è poco.
Racconto simpatico, un capovolgimento inaspettato e comico. I dialoghi forse potevano essere più naturali (specie quel "baciami stupido" sul finale) ma nel complesso divertente. Il tema non è proprio preso, a mio parere. Nell'insieme è divertente, ma, purtroppo, la trovata della drag queen, unita alla poco verosimiglianza dei momenti dopo l'incontro, lo rendono più che altro un racconto "macchietta". Poco credibile nel complesso.
Ma, ripeto, strappa un sorriso e non è poco.
Re: La Tenda Rossa
Ciao, e grazie a tutti per i commenti e i consigli.
In particolare:
@maurizio.ferrero: "non vedo niente di strano che possa cambiare la vita degli abitanti della palazzina, ma solo del singolo protagonista, che dato il finale sarà anche l'unico, oltre la drag, a essere a conoscenza della situazione."
Non so, sono interpretazioni, ma secondo me una coppia del genere qualche turbamento nei condomini potrebbe portarla, o comunque come dice il sottotitolo dell'edizione: qualcosa irrompe nella tranquilla quotidianità di un condominio.
@ Luca Nesler : tu scirvi: "un racconto "macchietta". Poco credibile nel complesso"
Beh, è proprio quello che volevo: scrivere una cosa ironica e "poco credibile"
Grazie
ciao
In particolare:
@maurizio.ferrero: "non vedo niente di strano che possa cambiare la vita degli abitanti della palazzina, ma solo del singolo protagonista, che dato il finale sarà anche l'unico, oltre la drag, a essere a conoscenza della situazione."
Non so, sono interpretazioni, ma secondo me una coppia del genere qualche turbamento nei condomini potrebbe portarla, o comunque come dice il sottotitolo dell'edizione: qualcosa irrompe nella tranquilla quotidianità di un condominio.
@ Luca Nesler : tu scirvi: "un racconto "macchietta". Poco credibile nel complesso"
Beh, è proprio quello che volevo: scrivere una cosa ironica e "poco credibile"
Grazie
ciao
- giancarmine trotta
- Messaggi: 383
Re: La Tenda Rossa
Ciao Adriano,
è il primo racconto del gruppo che leggo.
Il testo strappa un sorriso, ma anche a mio parere ci sono delle cosette da sistemare: i dialoghi poco verosimili e il richiamo al razzismo in particolare.
Il finale l'ho trovato ben inserito, con la giusta nota ironica a completare un racconto che ha anche il pregio di essere godibile nella lettura.
Risultato in chiaroscuro per me, ma comunque buono.
Alla prossima,
G.
*
è il primo racconto del gruppo che leggo.
Il testo strappa un sorriso, ma anche a mio parere ci sono delle cosette da sistemare: i dialoghi poco verosimili e il richiamo al razzismo in particolare.
Il finale l'ho trovato ben inserito, con la giusta nota ironica a completare un racconto che ha anche il pregio di essere godibile nella lettura.
Risultato in chiaroscuro per me, ma comunque buono.
Alla prossima,
G.
*
Re: La Tenda Rossa
Grazie @giancarmine trotta, ciao. Adriano
-
- Messaggi: 2875
Re: La Tenda Rossa
Che racconto ironico. In questo caso, l’avvenimento che sconvolge la vita tranquilla del condominio (con tanto di finestra … dirimpetto) è l’infatuazione del legale dell’amministratore del condominio per una fanciulla che si rivela una drag queen dai modi piuttosto focosi, malgrado il diniego del protagonista. Simpatico il finale, ovvio che due del genere sono destinati a vedersi da lontano, dietro i soliti ripari: tenda rossa per lei/lui e sigaretta per lui. La scrittura è molto curata, brillante, di taglio cinematografico. Potrebbe passare persino per la sceneggiatura di un cortometraggio a effetto.
Re: La Tenda Rossa
Ciao @alexandra.fischer, grazie per il commento! Bella l'idea del cortometraggio, non sarebbe male :-))
Buona giornata
Adriano
Buona giornata
Adriano
- patty.barale
- Messaggi: 349
- Contatta:
Re: La Tenda Rossa
Ciao Adriano.
Hai saputo rappresentare il perbenismo della nostra società, soprattutto con quel finale che ci rivela una relazione passionale, che, però, si ostina a preservare la faccia.
Bello.
Pecca importante, secondo me, è l’aderenza al tema:
“LA FINESTRA SUL CORTILE (qualcosa irrompe nella tranquilla quotidianità di un condominio)”
Il protagonista irrompe nella casa della drag Queen, e di contro, la passione della drag Queen irrompe nella vita del protagonista, ma l’aspetto collettivo che io ho letto nel tema, il condominio, non come edificio, ma come comunità, non c’è.
Non mi convincono molto i dialoghi: poco credibili e a tratti stereotipatipati (in particolare quel “baciami stupido”)
Infine non ci dai indicazioni che la drag Queen sia di colore, per cui non ho capito quel “sei razzista?” (a meno che non sia frutto una sforbiciata importante al testo!)
Alla prossima!
Hai saputo rappresentare il perbenismo della nostra società, soprattutto con quel finale che ci rivela una relazione passionale, che, però, si ostina a preservare la faccia.
Bello.
Pecca importante, secondo me, è l’aderenza al tema:
“LA FINESTRA SUL CORTILE (qualcosa irrompe nella tranquilla quotidianità di un condominio)”
Il protagonista irrompe nella casa della drag Queen, e di contro, la passione della drag Queen irrompe nella vita del protagonista, ma l’aspetto collettivo che io ho letto nel tema, il condominio, non come edificio, ma come comunità, non c’è.
Non mi convincono molto i dialoghi: poco credibili e a tratti stereotipatipati (in particolare quel “baciami stupido”)
Infine non ci dai indicazioni che la drag Queen sia di colore, per cui non ho capito quel “sei razzista?” (a meno che non sia frutto una sforbiciata importante al testo!)
Alla prossima!
Re: La Tenda Rossa
Per me il problema sorge proprio su quel "Baciami stupido". Normalmente , la frase è usata per risolvere tentennamenti e in presenza di reciproca attrazione mentre in questo contesto il protagonista sta cercando la fuga e l'attrazione era partita da un malinteso. Ed ecco che la svolta che lo porta a cambiare idea non è rappresentata perché sì, l'uomo ci viene presentato come omofobo e non succede nulla, a parte il bacio, che possa fargli cambiare idea. E anzi quel bacio sembra quasi essere una violenza. Insomma, con più caratteri avresti potuto rimpolpare la situazione e trasmettere una più credibile sensazione di trasformazione, ma in questa attuale forma non lo è. Aggiungo che per avere più caratteri avresti potuto abbandonare la linearità per concentrarti da subito sull'incontro e facendo desumere il contesto da un'accurata semina. Strategia sbagliata, in questo caso. Detto questo, si sta comunque parlando di un racconto di valore, siete tutti bravi e non è più sufficiente basarsi su una dicotomia bello non bello. Pollice ni che tende verso il positivo a questo giro per me.
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