Legame di sangue

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
Stefano Pastor
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Legame di sangue

Messaggio#1 » lunedì 15 aprile 2019, 22:33

LEGAME DI SANGUE

Allo scoccare della mezzanotte la stanza iniziò a sanguinare.
Dapprima si formarono macchie scure sul soffitto, poi iniziarono a cadere le prime gocce.
Di lì a qualche ora il sangue si sarebbe dissolto senza lasciare traccia, ma Rita ancora si ostinava a combatterlo.
Aveva spostato il letto in un angolo e aveva steso sul copriletto una cerata. Quante lenzuola aveva buttato via, nei primi giorni, perché non si sentiva più in grado di usarle.
Era il 127° giorno. Li aveva contati uno per uno.
Non poteva andarsene, era costretta a rimanere lì, in quella maledetta camera. A osservare il sangue prenderne possesso, notte dopo notte.
C’erano brocche ad accoglierlo, ben quattordici, e quattro catini sistemati nei punti strategici. Più tardi, verso le quattro, avrebbe iniziato a colare anche dalle pareti, e lì non poteva farci niente. Era troppo. Allora si sarebbe accucciata nella poltrona, avvolta nell’impermeabile, tenendo le gambe sollevate.
Era così, ogni notte, da quando l’aveva uccisa.
Niente sangue, solo qualche goccia in più della solita medicina. Un sovradosaggio che le era stato fatale.
Non era stato odio, solo disperazione. In quella cupa stanza, proprio sopra la sua, consumava i suoi ultimi giorni, bloccata a letto. Era diventata acida, odiosa, piena di rabbia contro il mondo intero, ma c’era solo lei con cui sfogarsi.
Ne era valsa la pena. Nonostante il sangue. Tutto, pur di non sentire più il bastone battere sul pavimento. A ogni ora, con ferocia, un richiamo infernale.
Era quella la punizione per chi uccideva la propria madre?
Non le importava, era pronta ad accettarla. Anche costretta. Non poteva permettere che altri occupassero la stanza, doveva viverci lei. Se qualcuno avesse visto il sangue avrebbe capito che non era stata una morte naturale. Doveva celare quel segreto nel suo cuore.
Fino a quando? Quanto avrebbe potuto ancora resistere?
Era dimagrita, riusciva a riposare solo un paio d’ore, dopo l’alba. E poi niente, doveva prodigarsi per gli altri, come aveva sempre fatto. Lei era la zitella, la figlia nubile, accolta per pietà. Aveva sostituito un padrone a un altro. Molti altri, in verità. Tre fratelli, che vivevano tutti lì, in quella grande casa. Con mogli e figli.
La sua dannazione. La sua condanna.
Non era cambiato niente, non sarebbe mai cambiato.
Quella notte fece una cosa insolita: non attese. Si liberò dall’impermeabile e attraversò la camera, incurante della pioggia rossa. Sentì le gocce caderle addosso, inumidire l’abito.
Uscì fuori e tirò un sospiro di sollievo. Avrebbe dovuto farlo prima. Andò nello studio, anelando un attimo di riposo. Sulla porta restò bloccata, a bocca aperta.
Non era possibile, il sangue era giunto pure lì. Colava dalle pareti e dal soffitto, aveva formato una pozza sul pavimento, macchiando anche il tappeto.
Non riuscì a resistere e urlò: “Perché non vuoi lasciami in pace? Hai distrutto la mia vita, che altro vuoi?”.
Scappò, in lacrime, ed entrò nella lavanderia. Lì la situazione era pur peggiore. Tutta la biancheria riposta era rossa, impregnata di quell’immonda sostanza.
“Perché?”, gridò. “Perché il sangue?”.
Perché lì, soprattutto. Al piano superiore dormiva suo fratello, il minore, mentre l’altro occupava la stanza accanto. Proprio sopra lo studio.
Aggrottò la fronte. Aldo, il maggiore, si era trasferito in camera della mamma, dopo la sua morte. Lui e tutta la sua prole. Piccoli demoni sfacciati.
“No”, disse Rita, però non riuscì a scacciare il pensiero.
“No”, ripeté ancora.
Forse non era una punizione, ma una premonizione. Un invito. Ad andare fino in fondo, a liberarsi completamente. Un’indicazione di ciò che avrebbe dovuto fare.
Uscì di casa e raggiunse la legnaia. Prese l’ascia, con cui era solita spaccare la legna. Poi tornò in casa.
Salì le scale lentamente, assaporando quell’attimo di felicità. Come era stata stupida, non aveva capito. Era quella la vera redenzione: appropriarsi della propria vita, finalmente. Per la prima volta. Non essere più schiava di nessuno.
L’ascia era leggera tra le sue mani, come il suo cuore. Era già libera.



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antico
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Re: Legame di sangue

Messaggio#2 » lunedì 15 aprile 2019, 22:47

Ciao Stefano! Tutto a posto con i parametri, buona Romolo Edition!

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maurizio.ferrero
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Re: Legame di sangue

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 12:45

Ciao Stefano!

Wow, davvero una gran bella prova! Questo tuo racconto prende un tema piuttosto abusato, ovvero l'omicidio di un consanguineo e il successivo senso di colpa che genera spettri (ma lo sono davvero?) e ne ribalta l'esito finale. La redenzione arriva, ma non è relativa a coloro a cui si è fatto del male, ma a sé stessi. Una vera liberazione dalle catene che ci si è autoimposti.
Che dire, davvero complimenti. Il tema è perfettamente centrato, l'esito è originale, il racconto è scritto molto bene.
Non riesco a trovargli difetti.
Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Legame di sangue

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 13:10

Ciao Stefano. Buon racconto, ottimo incipit. Una via di mezzo tra Il cuore rivelatore e It. Alla prima lettura ho fatto un po' di confusione nel momento in cui vengono menzionati i fratelli (ma forse era l'ora tarda). Oggi è più chiaro. Un po' repentino il ribaltamento di prospettiva finale, ma mi è piaciuto. Mi piace l'idea di un personaggio che trova la forza di liberarsi di chi si approfitta di lui. Sulla scrittura nulla da dire!

Trovo un po' nebuloso questo passaggio: "E poi niente, doveva prodigarsi per gli altri, come aveva sempre fatto. Lei era la zitella, la figlia nubile, accolta per pietà. Aveva sostituito un padrone a un altro. Molti altri, in verità. Tre fratelli, che vivevano tutti lì, in quella grande casa."
Alla fine penso di intuire che intendi, ma, per me, è poco chiaro. Comunque lo dico giusto per dire qualcosa.
Molto buono, complimenti!

alexandra.fischer
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Re: Legame di sangue

Messaggio#5 » martedì 16 aprile 2019, 17:57

LEGAME DI SANGUE di Stefano Pastor Specifica del sangue centrata in pieno. Sembra quasi di essere lì nella stanza della tua protagonista, alle prese con rimedi vari per evitare che macchi gli oggetti della stanza. Il destino di lei è amaro (costretta a occuparsi di una madre tiranna a scapito dei propri desideri e dopo la morte della donna, ecco arrivare i fratelli e rispettive famiglie da servire). La redenzione non c’è, ma una rivalsa sì. Vedi l’accetta (allora, il sangue, non è più la metafora di un senso di colpa, bensì una visione profetica del resto della liberazione da compiere). Bella prova comunque

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Massimo Tivoli
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Re: Legame di sangue

Messaggio#6 » mercoledì 17 aprile 2019, 14:29

Ciao Stefano. Non devo valutare il tuo racconto, ma mi faceva piacere leggerlo perché i tuoi racconti su MC mi piacciono sempre. Be', ti ringrazio per la bella lettura. Davvero un bel racconto. Una delle interpretazioni del tema più originali che abbia letto sinora in questa edition. L'aspetto che mi ha maggiormente colpito non risiede tanto nella bizzarra punizione che la mente della matricida, spinta forse da un rimorso inconscio, architetta (mi riferisco al sangue che cola dappertutto, che poi è un elemento trattato in quel modo inspiegabile tipico del weird che lascia molto piacevolmente il lettore in sospeso: ma il sangue che cola e tutto quello che ne consegue lo vede solo, o è tutto vero?), ma nel modo in cui cerca la redenzione, nel modo estremo in cui sfoga tutta la frustrazione accumulata per una vita da "serva", sminuita e non rispettata da nessuno perché zitella. Racconti sostanzialmente una strage perpetrata da una folle, ma lo fai in un modo che il lettore non può che schierarsi dalla parte della folle. Ecco, per me la grandezza del tuo racconto sta in questa inquietante suggestione che generi nel lettore. Ti auguro di salire alto in questa edition perché il racconto lo merita proprio.

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Wladimiro Borchi
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Re: Legame di sangue

Messaggio#7 » giovedì 18 aprile 2019, 15:24

Ciao Stefano.
Davvero un bel racconto!
Di sangue ce n'è a iosa, molto meno la redenzione.
Secondo me, nel tuo caso, è rivendica più che redenzione.
Idea molto buona, sviluppo lucido e bel ribaltamento finale.
Sullo stile nulla da eccepire.
Ormai siamo tutti così bravi, belli e intelligenti, che nei commenti non si sa più nemmeno che dire.
Complimenti davvero.
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Pretorian
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Re: Legame di sangue

Messaggio#8 » venerdì 19 aprile 2019, 18:58

Ciao, Stefano e piacere di leggerti.

Il racconto è ben scritto: di per sé, l'idea delle pareti di una stanza che sanguinano non avrebbe molta forza, perché al protagonista basterebbe uscire da quel luogo per essere al sicuro, ma tu sei riuscito a fornire una motivazione molto interessante e valida per la sua permanenza. Alzi, il groviglio di rancore familiare e follia diventa il vero orrore, mentre il soprannaturale non è che la sua manifestazione.
Giusto, l'unico appunto che posso farti è che la "redenzione" che avviene, non so quanto possa essere considerata attinente al tema. Insomma, "redenzione" dovrebbe portare a un cammino di purificazione dal male commesso, non alla sua perpetrazione. Questo avrà un peso nel mio giudizio, ma non so quanto.

Gabriele Cavallini
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Re: Legame di sangue

Messaggio#9 » martedì 23 aprile 2019, 13:10

Ciao Stefano,
che dire, all'inizio il fatto delle pareti sanguinanti mi aveva lasciato un po' dubbioso perché non capivo dove si andasse a parare. Poi il racconto diventa sempre più incalzante, grazie alla buonissima scrittura, fino ad arrivare alla rivelazione finale in cui si scopre il misfatto e anche il tema della redenzione. Uno dei migliori racconti che abbia letto finora.

Jacopo
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Re: Legame di sangue

Messaggio#10 » martedì 23 aprile 2019, 15:32

Ciao Stefano. Il tuo racconto mi è piaciuto. Uno stile cinematografico che mi ha regalato immagini inquietanti. L’atmosfera gotica e il sangue grondante dai muri donano un senso di oppressione crescente, ben risolto dal finale. Una traccia come “Sangue e Redenzione” porta all’immediato pensiero di vendetta, rivalsa: ritengo quindi che il tema sia stato centrato in pieno, se consideriamo la redenzione come la liberazione dal peso opprimente di un’oppressione. Complimenti.

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antico
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Re: Legame di sangue

Messaggio#11 » domenica 28 aprile 2019, 11:08

Ottima prova: un viaggio allucinante nella follia senza ritorno di questa donna vessata dalla vita. La metafora del sangue è usata magnificamente dando al tutto un alone horror che non guasta. Il finale è perfetto. Il tema centrato perché la redenzione vista percepita dalla protagonista è filtrata dalla sua pazzia. Per me un pollice su.

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