Il sangue redento

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
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antico
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Re: Il sangue redento

Messaggio#1 » lunedì 15 aprile 2019, 23:15

Ciao Antonio! Tutto a posto anche per te! Divertiti in questa Romolo Edition!



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Luca Nesler
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Re: Il sangue redento

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 14:08

Ciao Antonio. Una fiaba nera a tratti surreale. La tua interpretazione del tema mi è piaciuta, ma ci sono un po' di cose che, secondo me, non vanno nel tuo racconto.

Partendo dalla trama: sul finale non capisco perché sia l'oste a cercare Petr, perché la donna se ne vada lasciando lì suo figlio e perché il figlio abbia bisogno di una trasfusione. Il sangue è maledetto perché Petr è qualcosa di sovrumano o è solo misantropo e quindi è un modo di dire? Se è questo il caso, perché Petr parla in quel modo strano? (intendo che non è chiaro dalla trama)
Inoltre il finale è un po' inutilmente altisonante, perché il lettore lo intuisce molto prima (appena entra in ospedale), quindi l'ultima frase non ottiene l'effetto per cui presumo tu l'abbia scritta (almeno su di me). Insomma, percepisco un po' di confusione, ma l'idea è carina.

Riguardo alla scrittura, invece, non è una buona prova secondo me. L'altro racconto che ho letto era migliore. Mi spiego: a mio parare il lessico aulico che provi ad utilizzare risulta un po' forzato, inoltre in alcuni punti è proprio sbagliato. "Virulenza" non mi sembra appropriato; "rigoli", forse intendevi rivoli; "ingiurie" dà l'idea di insulti ed è decisamente eufemistico visto il contesto.
Oltre a questi ti segnalo altre cose nella scrittura che potrebbero esserti sfuggite e che potresti trovare utile considerare:
-il loro stesso sangue (fa un po' sorridere perché sembri sottolineare che i bambini rapiti potrebbero avere con sé sangue di altri);
- affondava le unghie sulla morbida carne (nella);
- Tuttavia, non facendovi caso più del dovuto (qui, secondo me ottieni l'effetto opposto a quello che desideravi di noncuranza: a me il dovuto potrebbe sembrare abbastanza)
- voce tenorile (questo aggettivo l'ho trovato inutile e forzato)
- si diresse sull'uscio (verso l'uscio, credo)
- le spiegazioni...seguimi (dopo i punti di sospensione va lo spazio e la maiuscola, mi pare. Ma qui avresti dovuto mettere il punto fermo)
- era corso verso una direzione (metterei "era corso via" o "in direzione della città")
- l'aveva inseguito (dal momento che lascia il coltello, ho pensato che intendessi "l'aveva seguito)
- Raggiunta una delle città (una delle?) struttura ospedaliera (inutilmente generico)
- Sono un oste (mi è parso strano che alla domanda "chi sei tu" lui risponda così)
- trovar casa tua! (troncamenti: stesso discorso dell'altro racconto. Secondo me le forzature stilistiche distruggono la sospensione d'incredulità, specie se ti rivolgi ad altri scrittori)
- quel sangue, così maledetto, si stava redendo (redimendo) affinché la trasfusione avesse potuto (potesse) salvare la vita di quel pargolo.

Lo so che è brutto quando ti fanno notare tante imprecisioni e che da oggi ti starò sul cazzo, ma so che sono le cose che mi hanno aiutato e che mi aiutano di più, quindi spero che mi perdonerai. Inoltre tieni conto che sono solo mie opinioni e, come autore, puoi farne ciò che vuoi.
Alla prossima!

alexandra.fischer
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Re: Il sangue redento

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 18:22

Le specifiche sono ben rese in una storia che comincia cruenta Petr è uno stupratore assassino e compiaciuto di esserlo. Ha una sua astuzia diabolica (è ancora libero malgrado tutti i delitti commessi, inclusi sacrifici di bambini). La prostituta che gli si concede, accettando stupro e botte, è il primo passo verso la redenzione (a modo suo lo ama). La sorpresa finale (trasfusione al figlio avuto da lei) è una redenzione totale (salvando quella piccola vita non farà più del male a nessuno).
Attenzione a:
redendo (scrivi: redimendo)
Si (scrivi: Sì)

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maurizio.ferrero
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Re: Il sangue redento

Messaggio#4 » mercoledì 17 aprile 2019, 9:59

Ciao Antonio,

Il surreale si respira dall'inizio alla fine della vicenda che descrivi, a cominciare dal fatto che non sono riuscito a dargli una collocazione temporale precisa (prima, con osti e taverne, pare essere un'epoca passata, ma poi si passa a ospedali e siringhe). Anche il fatto che un criminale così abietto come il protagonista non venga punito o incarcerato per i suoi crimini contribuisce a questa sensazione. Non è un male, anzi, l'idea mi piace.
Ciò che continua a risultarmi indigesto è lo stile aulico che utilizzi che, unito alla quasi totale assenza di dialoghi, appesantisce veramente tanto il racconto. Rispetto ai tuoi primi scritti ho notato un miglioramento nella leggibilità, ma secondo me c'è ancora della strada per far diventare il tuo stile più reader-friendly.
Ho notato tra la prima e la seconda parte del racconto un vero e proprio stacco, certamente voluto, ma che a dispetto di tutto non lascia percepire quanto tempo sia passato. La madre di suo figlio è la prostituta che ha picchiato poche righe prima? Sono passati già nove mesi? Se sì, non sono riuscito a percepirlo.
Inoltre: è chiaro l'intento metaforico di redenzione generato dalla trasfusione di sangue... Ma perché questa trasfusione era necessaria? Non viene spiegato.
In soldoni: molte metafore, ma trovo che manchi della concretezza a cui aggrapparsi.

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Pretorian
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Re: Il sangue redento

Messaggio#5 » venerdì 19 aprile 2019, 19:33

Piacere di leggerti, Antonio.

Non so... il racconto ha il suo fascino, ma, come dire, sembra forzato. A parte che faccio fatica a collegare la misantropia con l'essere un serial killer. Inoltre, dopo aver descritto la disumanità del protagonista, il semplice fatto che lui accetti di seguire l'oste senza fare storie suona stranissimo. Anche la sua redenzione davanti a suo figlio appare forzatissima: se avessi insistito maggiormente sul suo turbamento dopo lo stupro (che però, sembra essere consensuale, cosa che rende tutto ancora più confuso), invece di ribadire che ha comunque continuato ad uccidere, magari il finale catartico sarebbe stato più coerente.
Alla prossima.

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Wladimiro Borchi
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Re: Il sangue redento

Messaggio#6 » martedì 23 aprile 2019, 11:59

Grandissima pecca del racconto, secondo me, è quello di non aver scelto un PDV.
Mi spiego meglio, il narratore si lascia andare a valutazioni che sono implicite nelle parole utilizzate. Es. "poveracci".
Parrebbe una terza persona non distaccata, ma non si comprende chi stia narrando.
Questo genera fastidio, perché non riusciamo a comprendere da quale punto di vista stiamo seguendo la storia. Forse se la scelta di fondo è quella di una terza persona onniscente, allora non avresti dovuto inserire nessuna dichiarazione di "valore" anche se implicita.
Anche i dialoghi sono un po' forzati. Chi parlerebbe mai in quel modo?
Racconto carino ma assolutamente migliorabile.
W
IMBUTO!!!

Gabriele Cavallini
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Re: Il sangue redento

Messaggio#7 » martedì 23 aprile 2019, 13:56

Ciao Antonio,
secondo me hai forzato fin troppo il tema dell'edizione, si nota subito dal titolo "Il sangue redento". L'idea era buona, quella di un uomo privo di scrupoli che scopre l'amore. Forse un po' difficile da sviluppare in così poco spazio, quindi non colpisce (almeno per quanto mi riguarda) il lettore. Anche nel finale sento che manca qualcosa, questa redenzione improvvisa di un uomo che all'inizio ci avevi descritto come un assassino, stupratore e quant'altro. C'è troppa distanza fra i due Petr che ci mostri all'inizio e alla fine, probabilmente con molti più spazi avresti potuto arrivarci meglio.

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Massimo Tivoli
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Re: Il sangue redento

Messaggio#8 » martedì 23 aprile 2019, 15:15

Ciao Antonio. Non devo giudicare il tuo racconto però volevo leggerlo. Mi è piaciuta l’idea di voler sfruttare l’amore come strumento di redenzione, per l’universalità del messaggio che sottintende. In questo senso, il racconto partiva molto bene perché aveva le carte per ottenere un consenso più ampio. Sfortunatamente, la specifica istanza che hai scelto avrebbe forse richiesto più battute, non a caso, credo, tu sia andato per un narratore onnisciente che, almeno per me, è difficile da gestire in poco tempo e poco spazio. La storia è chiara ma si sarebbe dovuto spalmarla su una distanza maggiore per renderla efficace. L’oste avrebbe meritato di essere introdotto già nella prima parte, per es. un incontro fugace tra i due la prima volta che il protagonista si reca all’osteria e incontra la prostituta, magari insistendo pure sul legame tra l’uomo e lei. Purtroppo, allo stato attuale, l’oste compare un po’ all’improvviso e non si è in grado di afferrare subito il fatto che siano passati anni da quel rapporto. Anche la facilità con cui il protagonista si lascia trasportare da lui, senza un incontro prematuro, sembra troppo data per scontato, il che non è ovvio se si pensa che il protagonista è un misantropo. In sintesi, avviene tutto un po’ troppo facilmente e velocemente, e questo è di sicuro dovuto a una tua esigenza di rientrare nel limite di battute piuttosto che a una questione tecnica. Insomma, credo che tu fossi consapevole di starti a giocare la cosa con eccessiva facilità ma, nelle modalità del contest, non c’era altro modo di giocartela. Rimane comunque un racconto piacevole con un bel potenziale, a mio avviso, per qualcosa di più lungo che spero tu voglia concepire. A rileggerci con molto piacere e buona Edition!

Jacopo
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Re: Il sangue redento

Messaggio#9 » martedì 23 aprile 2019, 15:52

Ciao Antonio. Non ho compreso del tutto la linea del tuo racconto. Cioè, la tua interpretazione del tema mi è piaciuta, e ben traspare. Ci sono sia il sangue che la redenzione, e questo è ok. Ma trovo l’incastro un po’, come dire, forzato. La scrittura è scorrevole, ma manca di un punto di vista chiaro che permetta di immedesimarsi davvero nella vicenda. L’idea mi è piaciuta molto, e credo che renda bene nel suo complesso. Complimenti.

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antico
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Re: Il sangue redento

Messaggio#10 » domenica 28 aprile 2019, 12:28

Questo racconto ha un fascino tutto suo nel raccontarci di un bastardo che trova la redenzione nell'unico atto sessuale non imposto della sua vita. Lo stile è molto particolare e, contrariamente ad altri, non ho trovato stonanti forzature quali "voce tenorile", per fare un esempio. Il punto di forza si trova, con tutta probabilità, nello pdv deviante che arriva ad ammaliare il lettore. Ci sono, però, dei punti deboli che andrebbero risolti con una revisione: 1) lavorare meglio sul rapporto con la prostituta per fare emergere l'incontro tra personalità affini mentre allo stato attuale è raccontato come un ennesimo atto di violenza, cosa che non permette al "male allo stomaco" di crescere nel modo corretto, 2) lavorare meglio sul finale e non tanto sulla decisione di seguire l'uomo (perché se si sistema il primo punto dando maggiore risalto al suo malessere, allora risulta anche più logico il suo seguirlo), quanto sull'evento della redenzione andando a definire meglio la situazione. Per tutto quanto detto, per me è un pollice tendente vrso l'alto, magari non in modo brillante e allo stato attuale soprattutto per l'atmosfera generale che riesci a evocare.

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