A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
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alberto.tivoli
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A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 0:11

A TUA IMMAGINE E DIFFERENZA
Alberto Tivoli

Venni da te al morire del crepuscolo, mentre esplosioni cangianti marezzavano le onnipresenti nubi d’incombusti come cristalli di un vorticante caleidoscopio.
Al cospetto dei cadaveri della mia gente mi ero interrogata sul perché avessi estirpato gli occhi e compresi che la mutilazione non era casuale. Tu avevi paura di noi, perciò prendevi disprezzando.

Stizzita, Altea interruppe la lettura.
Racchiuso nell’armatura da combattimento, corrosa e cadente, lorda di lubrificante, Meleagro si sforzava di stare sull’attenti. – I battaglioni aerei austriaci hanno bombardato le nostre postazioni per tutta la notte. Nonostante il continuo cannoneggiamento della Grande Doria, la quinta divisione corazzata dell’Impero ha sfondato il fronte. In questo momento avanza verso Sebenico, seguendo il corso della Cherca.
– Bisogna inchiodarli al terreno. Contrattaccheremo con l’appoggio di due fortezze volanti, mobiliteremo i corazzati e l’intera divisione della città muoverà contro il nemico.
– Così lascerai Sebenico indifesa.
– Audacia! Li fermeremo a nord, non arriveranno mai in vista del mare. Mi occuperò personalmente del comando in campo.
Meleagro sgranò gli occhi – È troppo rischioso. Se dovessi cadere...
Altea sghignazzò – A quanto pare, ho già l’epitaffio. – Estrasse la lettera dallo scomparto della corazza. – Me l’ha inviata Mila.
– Cosa? – Il soldato sporse il braccio spogliato dell’acciaio, la mano tremava a un soffio dalla lettera.
Altea lo studiò. Indubbiamente il fascino della ragazza aveva colpito anche Meleagro.
Altea sentì la propria fede vacillare. Eppure gli occhi di Mila la celebravano ogni volta che si intratteneva con lei. Il riflesso delle iridi verdi, l’unico colore vivo in un mondo di petrolio e ruggine, la esaltava. Doveva dimostrare di esserne all’altezza. Questo doveva fare.
– Se una bambina terrorizzata ha avuto il coraggio di andare dal suo nemico e conquistarlo, allora io devo avanzare contro il mio e perseguire la vittoria.
– Agli ordini– obbedì un rassegnato Meleagro.

Venni da te che ero una ragazzina.
Pochi i passi che hai compiuto verso di me in quest’ultimo lustro. Se ti fossi fatta più vicina, avresti compreso la mia strategia. Ma a te basta specchiarti nei miei occhi, che chiami gli smeraldi perduti della Serenissima. Sei superficiale, Altea. Ingenua e manipolabile.
Io ho imparato che ciò di cui abbiamo paura può sedurci e l’ho sperimentato su di te.
Strappasti gli occhi ai miei fratelli e sorelle di Sebenico, perché ti atterriva quello che vedevi riflesso nelle loro pupille. Guardavi te stessa corrotta. Allora via, sradicare quegli specchi deformi. Poveri fratelli e sorelle! Se avessero riflettuto, avrebbero modulato il riflesso che i loro occhi ti offrirono. E così feci io.
Perciò ti scrivo. Perché voglio che tu sia consapevole che quando ti troverai di fronte al nemico, debole e ferita, inerme e sola, non sarai in grado di fare in modo che si vedano perfetti attraverso te. Dunque muori, Altea, e redimi i tuoi peccati.

– Fianco sinistro scoperto. Maledizione! Ignorano gli ordini? – gridò Altea.
– Non gli arrivano gli ordini! Il nemico brucia i piccioni. I Fokker picchiano e li arrostiscono con i lanciafiamme. – Meleagro le si rivolse spiritato.
Il veicolo vibrava, le lastre schioccavano, giunture e tiranti lamentavano lo snervamento. Altea mise al sicuro la lettera e si sganciò dalla sua postazione. Senza cerimonie prese il posto dell’osservatore a nord. «Collisione!» urlò.
L’esplosione le fece sanguinare le orecchie, l’urto con la paratia flagellò i suoi organi interni.
– Altea! – gridò Meleagro e poi trapassò avvolto nelle fiamme.
Un drappello di fanti austriaci invase il relitto e si schierò di fronte ad Altea. Spianarono le armi ma non aprirono il fuoco. Le insegne sull’armatura la denunciavano come un ufficiale superiore, un prigioniero prezioso.
Altea chiuse gli occhi e pianse abbracciata all’Altea di Mila, figura tanto perfetta quanto falsa.
Una mano nemica la toccò. Altea armò una granata e baciò Mila in sogno.



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antico
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 0:16

Ciao Alberto e benvenuto a Minuti Contati! Tutto a posto con tempo e caratteri, sappi che puoi modificare da qui all'una, ma varierò l'orario di consegna in base all'ultima modifica. Buona Romolo Edition!

Ps: ti ho già inviato una richiesta di amicizia su fb.

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alberto.tivoli
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 0:20

Ciao e grazie per l'accoglienza.
Per me è la prima volta a minuti contati ma sono sicuro che non sarà l'ultima, questa prova a tempo è davvero elettrizzante.
A presto.

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Sirimedho
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 22:39

Buonasera Alberto.

Ma che bella la lettera di Mila! Nella descrizione delle azioni di Altea invece risuona il commento di Mila: “Sei superficiale, Altea. Ingenua e manipolabile” al punto che le sue azioni sembrano teleguidate, anche troppo, anche il testo non riesce a stare al livello di quella magnifica lettera. La battaglia sembra più da fantascienza che da seconda guerra mondiale.
Il suicidio lascia il dubbio se sia per la delusione del tradimento di Mila o per l’impossibilità di non nascondere più i suoi problemi, e questo mi piace.

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alberto.tivoli
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#5 » mercoledì 17 aprile 2019, 9:27

Buongiorno Sirimedho,
grazie per il tuo commento.
Indubbiamente c'è una differenza di stile tra gli spezzoni della lettera di Mila e il resto del racconto che presenta Altea. Mi viene da pensare se la formula più giusta per rendere la storia con un'uniformità stilistica non sia quella di far rispondere anche Altea con una lettera dal fronte.
Per quanto riguarda la battaglia, essa ha lo scopo di aggiungere azione nel racconto e rendere l'ambientazione che, per l'appunto, costituisce un tentativo di interpretazione in chiave diesel punk di un teatro di battaglia della prima guerra mondiale. Probabilmente non sono stato in grado di gestire le battute contenute per rendere efficacemente l'ambientazione.
Mi fa piacere la tua interpretazione del suicidio di Altea e quindi che, almeno sul finale, questo personaggio non sia scontato.

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Luca Nesler
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#6 » venerdì 19 aprile 2019, 17:44

Ciao Alberto. Ho trovato il racconto denso e intrigante, ma al contempo un po' caotico. Faccio fatica a seguire i personaggi e le azioni. Non ho nemmeno capito le motivazioni di nessuno, né il contesto: guerra sì, ma non distinguo il periodo storico o la tecnologia. Ci sono i personaggi che muoiono alla fine e c'è un'accusa ad Altea nella lettera, quindi immagino che ci sia sangue e redenzione, ma non sono riuscito a seguire le vicende. Forse dovrei rileggerlo con più attenzione, ma questo è il resoconto di una prima lettura con cui poi tu farai ciò che vorrai.
Anzi, prometto che, appena avrò tempo, lo rileggerò ancora e cercherò di capire il senso di tutto per darti un secondo parere.

Quando dici "avvolto nelle fiamme" io avrei messo "avvolto dalle fiamme" e mi ha un po' colpito perché mi sono immaginato che il poveretto si avvolgesse nelle fiamme come in un lenzuolo, mentre penso che la cosa accadesse suo malgrado. Solo per questo avrei spostato l'intenzione dell'azione sulle fiamme. Ma è chiaramente un'inezia.
Per il resto vedo che sei esperto e non ho nulla da eccepire.
Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#7 » sabato 20 aprile 2019, 0:13

Ciao Alberto!
Lieto di conoscerti! E lieto di conoscere il fratello di Massimo, con cui ho modo di confrontarmi da un anno a questa parte.
Passo al tuo racconto. Sono ammirato dalla tua capacità stilistica: ricca, pulita, esperta, a tratti poetica, a tratti superba. Non ho nulla da eccepire su questi aspetti. Solo per questo, per me saresti sul podio.
Ma, ahimé, devo valutare anche i contenuti.
Sicuramente su questo sprazzo di storia ne sai molto molto molto più di me; infatti ammetto la mia ignoranza sulle vicende da te narrate. Sicuramente si tratta di accadimenti di una certa rilevanza storiografica, ma io non li conoscevo. Non ti nascondo che mi sono dovuto documentare, eppure, probabilmente hai raccontato un episodio specifico che non sono riuscito a inquadrare. Inoltre, per quanto sia accorata e splendida la lettera di Milo, non sono riuscito a collocare i dialoghi e le dinamiche dei personaggi in un quadro coerente. Ho fatto davvero molta fatica. Sono certo che nella tua mente tutto era assai nitido ed evidente, ma al lettore, secondo me, non sei riuscito a comunicare punti fermi per seguire una trama, diciamo così, completa.
Ho letto due volte questo racconto, e ho sentito il bisogno di una terza rilettura.
Credo che il tema sia stato più o meno centrato, e lo si capisce dalle battute finali, ma non ne ho la certezza assoluta.
In conclusione: ottima lavoro per il comparto tecnico e lo stile (ribadisco: ne sono davvero ammirato!), difficoltà a dare una valutazione piena per i contenuti.
In bocca al lupo!
Emiliano.

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eleonora.rossetti
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#8 » sabato 20 aprile 2019, 14:13

Ciao Alberto, ben trovato.
Ho dovuto rileggere più volte il tuo racconto per farmi un'idea. A livello stilistico non c'è niente da dire: padroneggi bene le parole, sai condurre il lettore fino in fondo, nulla che appesantisca. Anche lo stile aulico della lettera che si contrappone al narrato secondo me ci sta eccome, e il tema è sicuramente centrato. Ciò che mi ha disorientato è la quantità di informazioni che lanci in uno spazio così limitato: ho intuito un po' l'ambientazione ma è risultato caotico per me farmi un quadro preciso, utile a farmi capire l'intera vicenda, e i personaggi stessi. Di Altea e Mila capiamo la relazione, ma non le motivazioni, non appieno, mentre invece avrebbero richiesto uno sviluppo maggiore. Non so, come ho detto ho dovuto rileggere parecchie volte il racconto per capire se non mi fosse sfuggito qualcosa di determinante, ma al termine della lettura trovavo sempre un po' di confusione: come se avessi tanto da dire e non lo spazio per farlo.
A rileggerci!
Uccidi scrivendo.

alexandra.fischer
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#9 » lunedì 22 aprile 2019, 17:18

Scrittura molto particolare, dai toni aulici. Il tema è centrato: Altea si riscatta con il sangue, lavando con esso la crudeltà dimostrata con i fratelli dell’amata Mila (hanno gli occhi verdi come lei e Altea glieli ha fatti cavare). C’è un conflitto che mischia temi moderni (fanteria austriaca, stormo di aerei da combattimento, menzione dei Fokker e dei piccioni portaordini) e antichi (l’armatura, il nome Meleagro) e anche la nave moderna come scenario di guerra. Bravo.

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alberto.tivoli
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#10 » martedì 23 aprile 2019, 21:19

Un caro saluto e un grazie sentito a tutti coloro che hanno commentato il mio racconto. Ho letto attentamente tutti i preziosi pareri che mi avete dato.
Purtroppo, anche se con piacere perché sono in vacanza, sono all’estero con limitatissima possibilità di connessione e odio scrivere con il cellulare. Quindi non ho potuto rispondere ai singoli commenti, tutti centrati e per me utilissimi.
Grazie ancora e a presto.

Alberto

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Francesco.Epico
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#11 » mercoledì 24 aprile 2019, 15:39

Premetto che l’escamotage della stesura a spezzoni mi piace molto in quanto si può riuscire a creare un clima del tutto particolare e calamitante. Non si discute assolutamente la capacità dell’autore di padroneggiare la lingua italiana, la costruzione della trama, l’uso dei personaggi. Trovo però una enorme differenza tra la parte in corsivo e il resto dello svolgimento, sia da un punto di vista linguistico e sia riguardo ai contenuti.
In altri termini e se mi è concessa una metafora, mi è rimasta la sensazione di aver assaggiato una torta in cui gli elementi di base (uova, farina, zucchero e latte) mal si sono amalgamati tra loro. Lo chef-autore è stato più abile a farsi apprezzare negli esercizi di stile e di alta cucina che non a creare un sapore unico, complessivo. Anche sul fatto di avere centrato il tema assegnato, mi permetto di nutrire qualche dubbio.
I complimenti, comunque, da parte mia sono d’obbligo.

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antico
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Re: A tua immagine e differenza (di Alberto Tivoli)

Messaggio#12 » martedì 30 aprile 2019, 18:06

La mia impressione è che alle spalle di questo racconto ci sia tutto un contesto su cui già stai lavorando. Molto affascinante, ricorda un po' le atmosfere di VALKYRIA CHRONICLES (ed è la seconda volta che evoco un videogioco in questo gruppo). Tutto bene, tranne per il fatto che nel breve spazio di 4000 caratteri non puoi fare rientrare tutto e pertanto la sensazione è di estrema compressione unita alla mancanza di elementi per interpretare correttamente (la relazione tra Mila e Altea appare estremamente stratificata). Concludendo: si nota estrema perizia, ma la lettura può risultare faticosa e lasciare il lettore non sazio e anzi con molte domande senza risposta. Per me un pollice tendente all'alto, ma non in modo brillante per tutto quanto sopra esposto.

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