Ricordi Sbiaditi

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
Gabriele Cavallini
Messaggi: 65

Ricordi Sbiaditi

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 0:39

Ricordi sbiaditi
di Gabriele Cavallini
Jim Clark morì esattamente sei mesi e quattro giorni dopo l’incidente che gli aveva stravolto la vita. Da quel lontano mercoledì Jim, detto anche il “Piccolo Jim” per gli amici più intimi, aveva assunto un aspetto rattrappito e si era ingrigito sempre di più, rimpicciolendo ulteriormente, tanto che per alcuni cominciava a somigliare a una cartaccia vecchia e grinzosa. Si lavava raramente, evitava di uscire e non salutava più i vicini di casa. C’era anche chi lo sentiva urlare la notte, in preda a incubi paranoici, ripetere per ore a se stesso e alle sue visioni che non era stato lui, che non aveva colpe. Gridava il nome di Sara in mezzo al rumore di vetri infranti, mentre faceva a brandelli i resti polverosi di casa sua, insieme alla sua vita. Una notte la polizia gli sfondò la porta di casa, trovandosi di fronte a una stanza devastata, una discarica di ricordi distrutti, mentre il piccolo Jim si rotolava nella camera che un tempo era stata di sua figlia, in mezzo alle sue foto, insanguinate dai tagli che si era procurato distruggendo il vetro nel bagno, vedendovi riflesso il volto dell’uomo che odiava di più al mondo, che aveva ucciso la sua bambina.
L’ospedale psichiatrico dove fu internato aveva i muri dipinti di rosa e un giardino dove non crescevano fiori. Non passava mai nessuno nell’orario di visita, perché tutti quelli che aveva conosciuto erano morti o si erano dimenticati di lui, il piccolo Jim.
La mattina in cui morì era la prima volta dopo quattro mesi che usciva dall’ospedale. La terapia prevedeva che si riabituasse poco alla volta al mondo esterno; così era uscito a piedi, perché dopo l’incidente non riusciva più a entrare in auto. I rumori della città lo infastidivano, in mezzo al caos di una giornata lavorativa cominciava a sentire nuovamente le voci nella testa e i ricordi si andavano a confondere con la realtà. Si infiltrò in un vicolo deserto, come le aveva consigliato la dottoressa, per concentrarsi e scacciare i cattivi pensieri. E li la vide dopo molto tempo, appoggiata a un muro pieno di graffiti, mentre un ragazzo la tirava per il braccio, mentre lei si divincolava: la sua bambina, Sara. Era bella come quel mercoledì, mentre la portava a scuola.
“Sara. Sara.” le disse avvicinandosi. Il ragazzo che era con lei le si parò davanti, guardandolo storto.
“Lo sapevo, Sara, lo sapevo che non potevi essere morta. Ti avevo rivisto, nessuno aveva voluto credermi”.
“E’ meglio se ti levi dalle palle, hai sbagliato persona” gli fece il ragazzo minacciosamente.
“Ci credi che mi hanno mandato in un ospedale? Dicevano che avevo le allucinazioni, che non eri reale”.
Il ragazzo prese la giovane per il braccio e si allontanò, sussurrandogli “Questo è fuori di testa, andiamocene”. Jim lo bloccò, reggendolo per la felpa.
“Non provare a toccarla di nuovo. Lei è mia figlia!” gli disse Jim alzando la voce. Il ragazzo allora si scaraventò su Jim, cercando di colpirlo con un pugno. Ma invece di colpirlo cadde di faccia sull’asfalto, inciampando sui piedi di quel piccoletto, facendogli fare la figura del fesso davanti la sua fidanzata.
“Sara vieni, andiamo a casa. Torniamo a casa dai”.
La ragazza urlò. “Lasciami stare” mentre l’uomo cercava di abbracciarla, “Chris! Chris aiuto!”.
Nel frattempo il ragazzo si era alzato, tenendosi la tempia insanguinata. Tirare fuori il coltello, in preda alla rabbia adolescenziale incontrollabile, fu un attimo. Lo ficcò nella schiena al piccolo Jim, proprio sotto la scapola sinistra. Jim cadde in ginocchio e con la poca voce che gli rimaneva chiese alla ragazza che credeva essere sua figlia se l’avesse perdonato per l’incidente in auto, se finalmente si fosse comportato da buon padre. Poi i suoi polmoni si riempirono di sangue, soffocandolo lentamente, e l’ultima cosa che sentì fu il sapore di milioni di chiodi arrugginiti entrargli in gola, mentre sua figlia si allontanava senza voltarsi.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 0:43

Ciao Gabriele! Tutto ok con i parametri, buona Romolo Edition!

Avatar utente
Massimo Tivoli
Messaggi: 396
Contatta:

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 15:48

Ciao Gabriele. La scrittura è scorrevole, la lettura fila liscia. La situazione narrata mi è chiara. Forse se il racconto fosse stato un po’ meno “tell” avrebbe scatenato qualche suggestione più profonda nel lettore, ma con poco tempo e poche battute è già positivo mettere in piedi una storia sensata, su questo nessuno dei MinutiContatisti è immune. ;-)
Il richiamo al sangue c’è tutto. Quello che invece non ho saputo cogliere è l’aspetto “redenzione” del tema. Ma potrebbe essere un mio limite. Per dirla come la direbbe l’Antico, un pollice quasi su per me, più che altro perché il racconto non mi ha emozionato più di tanto (probabilmente è solo soggettivo).
Forse è più corretto “davanti ALLA sua fidanzata”?

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 18:10

Ciao Gabriele.
Ho trovato la narrazione in terza persona molto frizzante. Da quel punto di vista credo sia stato quello che ho apprezzato di più in quanto a scorrevolezza. L'unica nota un po' stonata è sul finale, secondo me. Trovo molto improbabile che un tizio che passeggia con la fidanzata, di fronte alle molestie di un vecchio un po' insano di mente, decida di intervenire accoltellandolo. Non sono riuscito, a quel punto, a dare credibilità alla storia. Mi è sembrata una reazione molto forte che fatica a inserire l'elemento sangue della traccia. Un'ultima cosa, forse questa frase andrebbe spezzata per dare un po' di respiro al lettore: “Una notte la polizia gli sfondò la porta di casa, trovandosi di fronte a una stanza devastata, una discarica di ricordi distrutti, mentre il piccolo Jim si rotolava nella camera che un tempo era stata di sua figlia, in mezzo alle sue foto, insanguinate dai tagli che si era procurato distruggendo il vetro nel bagno, vedendovi riflesso il volto dell’uomo che odiava di più al mondo, che aveva ucciso la sua bambina.” Ci sono sette virgole. Secondo me un po' troppe. Per il resto è ben scritto.

Avatar utente
Laura Cazzari
Messaggi: 266

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#5 » mercoledì 17 aprile 2019, 14:10

Ciao Gabriele, mi è piaciuto molto il tuo stile narrativo e i dettagli che hai usato per descrivere Jim. “il piccolo Jim”, le mani tagliate e le foto insanguinate sono tutti particolare che aiutano il lettore ad entrare in sintonia con lui. Solo il tema della redenzione mi ha lasciato un pochino perplessa. Lui sente di aver fatto la cosa giusta nel tentativo di salvare quella che crede essere la figlia, senza riuscirci? Inoltre, mi sarebbe piaciuto sapere perché si sente in colpa per l’incidente. Per il resto una buona prova.
Laura Cazzari

Avatar utente
alberto.tivoli
Messaggi: 49

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#6 » giovedì 18 aprile 2019, 22:58

Ciao Gabriele, di seguito il mio comment al tuo racconto.
A mia impressione sembra che il tema non sia stato completamente centrato, il sangue c’è ma manca la redenzione a meno di non vederla nell’assassinio di Jim che si accusa della morte della figlia. Ho trovato la vicenda artificiosa proprio nello sviluppo finale. Ci sono dei periodi da spezzare affinché si possano assimilare meglio.
Sebbene la narrazione non faccia uso di “mostrato” attraverso le azioni o i dialoghi tra personaggi, trovo che il vivere la storia non ne venga inficiato.
Un refuso: “…, facendogli fare la figura del fesso davanti la sua fidanzata”. Dovrebbe essere scritto “facendo la”.

Avatar utente
Luca Nesler
Messaggi: 709
Contatta:

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#7 » venerdì 19 aprile 2019, 16:56

Ciao Gabriele. Il racconto parte davvero bene, con un incipit interessante. Anche la scrittura scorre molto bene e tutta la prima metà è davvero ottima. Nella seconda esce un po' forzato il tema. Mi spiego: se non avessi dovuto versare del sangue per la redenzione di Jim, l'avresti comunque fatto ammazzare? Nei racconti brevi capita spesso che il finale sia tragico, ma in questo caso l'ho trovato un po' forzato, appunto.
Piccola indicazione: quando dici "che credeva essere sua figlia" sul finale, lo trovo superfluo.
A parte questa risoluzione finale, trovo il racconto buono e ben scritto.
Alla prossima!

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#8 » sabato 20 aprile 2019, 2:14

Mi sembra che il tuo racconto soffra della sindrome da poco spazio.
Imposti un tono e una velocità molto precisa all'inizia, giri attorno al tuo protagonista, creando un'atmosfera tragica, una situazione, un umore, ed è tutto ottimo e in bell'equilibrio, pronto per la storia, che però arriva tardi e deve svilupparsi troppo rapidamente. Diciamo dall'inzio del dialogo, che è quando inizio a *sentire* davvero il personaggio, quando finalmente ti avvicini con la scena e inizi a mostrarcelo da vicino e in tempo reale.
Tutto il castello di carte crolla perché devi far allucinare, approcciare, diventare aggressivo e venir ucciso nel giro di troppo poco spazio.
Posso solo unirmi alla perplessità sulla morte finale. Spesso nei racconti qualcuno muore per effetto shock. Non mi sembrava necessario né opportuno, qua. Anzi, nell'ottica del tema, morire priva il protagonista della sua redenzione. Personalmente (e molto opinabile come scelta) avrei puntato a del sangue simbolico, una ferita, che lo riportava alla realtà sul finale. Sarebbe stato meno d'impatto come scena ma avrebbe lasciato più aperto il finale.

Fabio84
Messaggi: 170

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#9 » lunedì 22 aprile 2019, 14:54

Ciao Gabriele,
Povero Jim. Triste destino il suo: l’ultima immagine che gli rimane non è proprio quello che si aspettava.
Il racconto va bene come impostazione iniziale per calarsi nel personaggio, mentre nella seconda parte lo svolgimento è molto rapido.
Forse c’è anche un balzo di punto di vista alla fine quando si passa dalla visuale di Jim (che vede la ragazza come Sara) a quella dell’adoloscente (che invece la vede come fidanzata e di fronte a cui fa brutta figura). Secondo me ci si poteva attendere sempre al punto di vista di Jim.
Molto bella la frase di chiusura!
Ciao

Fabio

Avatar utente
lordmax
Messaggi: 311

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#10 » lunedì 22 aprile 2019, 23:58

Inizio ottimo poi via via, diciamo da 2/3, si perde.
Il finale puramente descrittivo perde tutta la tensione che si è creata prima e anche l'empatia per questo piccolo uomo colpito tanto duramente dalla vita viene meno.
Mi piace il modo in cui hai strutturato la prima metà del racconto.
Ci sono alcuni termini che trovo inadatti al contesto (infiltrò nel vicolo, reggendolo per la felpa) ma sono solo da rivedere.
Non trovo l'elemento della redenzione e anche il sangue sembra solo funzionale e non utile, un ragazzo con la fidanzata, colpito nell'onore a causa dell'inciampo non avrebbe tirato fuori il coltello a meno di essere già un criminale cosa che nel racconto non emerge.
Una nota per l'editing, quando dici "Ti avevo rivisto, nessuno aveva voluto credermi" lo fai calare dall'alto, non lo ha mai detto nessuno prima.
Il tema non è centrato, il sangue è messo per caso e la redenzione è assente.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Ricordi Sbiaditi

Messaggio#11 » giovedì 25 aprile 2019, 20:55

Vero, il finale ti tradisce perché hai calibrato male i tempi e sei arrivato lungo, cosa che ti ha costretto a velocizzare la parte più tragica facendole perdere credibilità, probabilmente perché, a quel punto, non sei stato più di tanto a riflettere sulle soluzioni migliori. Poco male, non fosse stato per quello sarebbe stato un lavoro più che buono, vorrà dire che la prossima volta farai tesoro di questa problematica e cercherai di non ricascarci. Sul tema, penso soffra della stessa questione: la redenzione doveva essere nel suo cercare di "salvare" la figlia da quel "maniaco", ma il tutto affoga nella eccessiva fretta con cui chiudi. Pollice ni tendente verso il positivo, per me.

Torna a “127° Edizione - Romolo Edition - Dodicesima della Sesta Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite