Ed ecco i miei commenti e la classifica.
UN INFERNO DI NIET, di Francesco Battaglia
Piacere di leggerti, Francesco.
Dunque... questo racconto è davvero problematico da valutare. Da un lato, è interessantissimo: protagonisti ben delineati, storia semplice ma efficace, citazioni validissime e momenti anche molto ben descritti (la parte in cui i tre cacciatori si confrontano, prima di affrontare la bestia, era quasi toccante) Dall'altro, non è privo di difetti, in particolar modo nello stile, che prosegue con una sorta di continuo flusso di coscienza fato periodi molto lunghi, con coordinate colelgate da virgole e congiunzioni. Non è un problema in sé, ma se i periodi sono troppo lunghi, la lettura diviene più pesante, soprattutto se profondi (come hai fatto) con molti incisi che servono solo a dar pathos al tutto. Inoltre, la scelta di inserire il background nel protagonista nel bel mezzo dello scontro dei mutanti rende l'intera scena molto confusa, al punto che avevo problemi a capire se stessi descrivendo il background o la battaglia effettiva.
Nel complesso, i difetti non oscurano il valore del tuo lavoro, però sono sicuro che avresti potuto fare di meglio.
Alla prossima!
LA FUGA di El-Tom
Ciao, Tom, piacere di leggerti!
Dunque, il racconto è estremamente divertente e tutto l'idea dei superstiti che cercano di scappare dai nemici su veicoli civili attrezzati alla guerra mi ha ricordato sia il secondo Mad Max che l'Alba dei Morti Viventi. Gran parte della storia scorre bene: la trama è un pretesto per presentare il campionario umano e dis-umano, in cui si patteggia per i palmanovani solo perché non c'è niente di meglio. I protagonisti sono proprio il pezzo forte del racconto: anche se in poco spazio, sei riuscito a darne una caratterizzazione interessante, pur con l'evidente scopo di farne dei personaggi da parodia. Molti riferimenti (soprattutto quelli al calcio e all'abbigliamento improbabile di Minchio e dei quattro assi) penso vadano persi a causa del loro essere estremamente legati al territorio, ma va bene così. Sui mutanti forse sei stato sintetico e questo è un peccato: a parte i bov-uomini, gli altri sono poco più che una minaccia appena accennata e questo riduce l'impatto trash che questa storia avrebbe potuto avere.
Altro elemento che dovresti rivedere è la punteggiatura, che in alcuni punti non era proprio chiarissima.
Infine, il finale (appunto), che ho trovato forse troppo sbrigativo. In poche righe abbiamo il golpe di Mina e la sua morte per mano di Dente, ma liquidi tutto in poche battute e il doppio colpo di scena finisce per essere troppo compresso e non riesce fino in fondo. Che, poi, se Dente sapeva tutto, perché non ha fermato Mina?
Detto questo, ti faccio comunque i miei complimenti.
Alla prossima!
HELGA, di Luca Nesler
Ed eccomi per la recensione... pardon, commento, Luca.
Dunque, ti dirò la verità: rispetto ad altri lavori, questo racconto non mi ha fatto impazzire. Per comodità, ti divido i problemi che ho individuato in cinque punti, alla Yotobi prima maniera.
1) postapocalittico: ok, questo forse è un giudizio secondario (in fondo, anche il mio racconto non è un postapocalittico puro, ma ha contaminazioni fantascientifiche) ma ammetto di aver avuto difficoltà a dare un genere definito alla tua storia. è un postapocalittico? Gli manca la rutilante tamarragine e anche la crisi apocalittica è appena accennata: si parla di una bomba, ma, se ci fai caso, la storia potrebbe tranquillamente essere ambientata in una cittadina isolata (pensa a The mist o a tanti racconti di Stephen King, per intenderci) e non cambierebbe nulla. è un horror? Si, c'è un mostro e la situazione sembra essere quella classica dell'assedio in casa, ma la minaccia di Helga è così fiacca da risultare quasi ridicola (anche se ammetto che la scena di Dieter che viene ingoiato intero mi è piaciuta). è un thriller? Abbiamo la scoperta di un serial killer, ma la cosa è talmente buttata lì ed è talmente priva di conseguenze che è come se non ci fosse. Insomma, forse troppa carne al fuoco per poca brace.
2) mutanti: per Helga ho già detto, ma Ester? Insomma, più che un mutante come sembra essere inteso in queste specifiche, mi sembra di vedere una metaumana. Insomma, è richiesto Toxic Avenger e tu presenti il Dottor Xevier. Il che non sarebbe un vero problema, se solo tu aggiungessi un qualche elemento al suo potere: può scambiare corpo? Benissimo, ma dammi un elemento evidente, che ne so, lei che tira fuori un tentacolo dalla bocca e si "parassita" nel corpo di Manuel, oppure il cranio che si apre e ne viene fuori un cervello su zampe che entra in Manuel tipo facehugger. Diamine, mi sarebbe andato bene anche che aprisse le braccia e urlasse "SDOPPIAMENTO!!",
https://www.youtube.com/watch?v=pnFuGE65f4Ama così, senza niente, è parecchio fiacco.
3) buchi di trama: qui si va sul pesante. Se Ester può "sdoppiarsi" dentro Mauel, perché ha aspettato tanto per farlo? In fondo, nel racconto hai specificato più volte il fatto che non fosse felice di stare con l'uomo e che il suo corpo stesse rischiando di cedere a causa degli strapazzi a cui era sottoposta. Inoltre, a fine storia lasci aperti molti elementi non risolti: perché Dieter ha ucciso Elizabeth? Peché Helga sembra avercela con gli italiani? Cosa ha comportato la bomba e perché alcuni sono mutati?
4) morte ai sapiens: ecco, questo non l'ho capito. Helga non uccide Ester perché la percepisce come mutante e quest'ultima le dice "Morte ai sapiens", vuol dire che i mutanti sono in combutta tra loro contro gli umani superstiti?
5) lento: questo viene di conseguenza per tutto quello che ci siamo detti prima. Proprio perché sembra non sapere dove andare a parare, nella storia succedono effettivamente poche importanti, che, però, sono trattate in pochissimo spazio, con ben poco influsso sulla tensione narrativa. Il risultato è che la storia è lentissima, cosa che arriva quasi a mettete in ombra il fatto che sia scritta con uno stile invidiabile.
Bene, direi di aver finito. Eh, mi spiace Luca, ma da Skannatore, so quando che fare le pulci serve in primis a chi le pulci se le fa fare.
Alla prossima
IL CROLLO, di Tiziano Saccoccia
Ciao, Cristiano e piacere di leggerti.
Dunque, il racconto è bello potente. Trasuda epicità da ogni frase e anche l'idea di attribuire la motivazione delle mutazioni all'operato del rovesciato di Predappio non è male. Più che altro, penso che tu debba rivedere lo stile e l'approccio che in molti punti era fin troppo oltre il limite del trash-pop estremo. Sullo stile, la tua prosa è fin troppo pesante, con aggettivi e avverbi che finiscono per rallentare la narrazione e renderla ostica, invece che arricchire il testo.
Sul trash-pop (termine mio), ti assicuro che io sono un amante delle citazioni (diamine, ho visto "Ready Player One" ridendo come un bambino per questo) ma nel tuo racconto ce ne sono fin troppe! Dragon Ball, Lord of The Ring, Star Wars, 300... a un certo punto, anche quì, la cosa smette di divertire e diventa fastidiosa.
A presto!
Ed ecco la classifica:
1) UN INFERNO DI NIET
2) LA FUGA
3) HELGA
4) IL CROLLO