I bambini di domani

L'atto conclusivo della Sesta Era di Minuti Contati vi aspetta lunedì 20 maggio dalle 21.00 all'una con tante guest che si sono alternate nel corso delle sue dodici edizioni!
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maurizio.ferrero
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I bambini di domani

Messaggio#1 » lunedì 20 maggio 2019, 22:42

«Riesci a farlo funzionare?»
«Credo di sì. Devo solo collegare il luccicatore al rimbombacoso e…»
Le spie luminose del macchinario si accesero di verde. Una serie di deboli rumori meccanici diedero ai due un’ulteriore conferma della presenza di vita nell’oggetto.
«Iu-tub, sei un genio!»
«Non è merito mio. Lo spirito in questa macchina ha retto bene al lungo sonno.»
«Ma tu sei il migliore nel risvegliarli» rispose Wiki, poi stampò un bacio sulla guancia al giovane riparatore, che arrossì visibilmente e si fece indietro, istupidito. La ragazza scosse la testa, indulgente. Iu-tub aveva solo sette anni, era normale che non si comportasse ancora come un uomo.
Non ne aveva mica nove.
Wiki lanciò un’occhiata alla finestrella che dava sull’enorme atrio al piano inferiore. Le onnipresenti poltrone azzurre, un po’ malconce ma ancora confortevoli, erano state colonizzate dal resto dei membri della tribù, pronti a trascorrere la notte. C’era ancora un po’ di tempo prima che il Colonnello ordinasse la ritirata.
Fece girare la piccola scheda nera tra le dita. Wiki era un’anziana di quindici anni ed era considerata la sapiente tra i suoi pari. Era a conoscenza del valore di ciò che aveva rinvenuto. Senza perdere altro tempo, aprì uno sportello sulla sommità del macchinario e inserì la scheda.
«Sei sicura di quello che fai?» chiese Iu-tub, con una nota di paura nella vocina stridula. Wiki non gli rispose e si limitò a incrociare le dita.
L’occhio grigio della macchina proiettò all’improvviso un fascio di luce attraverso la finestrella. Subito dopo, vennero raggiunti dalle grida terrorizzate dei bambini della tribù.
Wiki spalancò la porta dello stanzino e corse al piano di sotto, ansiosa di scoprire cosa avrebbe visto. Incontrò il Colonnello a metà delle scale, trafelato e con l’ascia in pugno. Aveva dodici anni ed era il miglior guerriero tra le loro fila.
«Là sotto si sono svegliati gli spiriti! Cos’è questa diavoleria?» esclamò.
«Un prodigio, capo! Seguimi e ti spiegherò!»
La ragazza arrivò all’atrio con il Colonnello e Iu-tub alle calcagna e osservò meravigliata quanto stava accadendo.
I bambini, le cui bocche formavano ora una O di stupore, osservavano enormi uomini muoversi su strade grigie, circondati da torri scintillanti. Adulti, vecchissimi, come non se ne vedevano da quando cent’anni prima il brutto male aveva preso il mondo. I giganti erano proiettati su un enorme riquadro bianco, materializzati dalla luce emessa dall’occhio dello spirito-macchina.
«Cos’è questo?» chiese il Colonnello.
«Il 2019, credo» rispose Wiki. Come sapiente doveva tenere il conto del tempo che passava. Numeri che ricordava a memoria, ma a cui non riusciva ad attribuire un significato preciso. La storia è importante, le diceva sempre TreCani, il suo predecessore. Si era spento a diciannove anni, dopo aver vissuto una vita piena.
«Com’era bello» commentò Iu-tub.
Aveva ragione. Cent’anni prima era davvero bello.
L’intera tribù nomade osservò lo spettacolo in silenzio, finché lo spirito-macchina non tornò al suo lungo sonno.
«E adesso?» chiese Iu-tub.
«Dovremmo farlo anche noi» disse il Colonnello.
Tutti si voltarono verso di lui con sguardo interrogativo.
«Sì, dico, mettere i nostri spiriti dentro quella macchina. Ora noi abbiamo visto com’era bello prima. Forse, tra cento anni, qualcuno ci troverà e capirà quanto è brutto adesso, e si sentiranno fortunati.»
«Chi ti dice che tra cent’anni andrà meglio?» chiese Wiki.
«Il fatto che non possa andare peggio».
Nessuno rispose.
«Posso farlo, credo» disse Iu-tub. «Sì, in quella stanza ci sono pezzi di… ruba-anime. Forse con un pezzo qua e uno là, riesco a metterne insieme uno nuovo.»
«È un peccato che non si possa fare con le persone» gli rispose Wiki.

«Parto?» chiese Iu-tub.
«Vai!» ordinò il Colonnello.
Il viso del riparatore rimase corrucciato per un istante, poi si illuminò.
«Funziona! Inizia!» bisbigliò a Wiki.
La ragazza, di fronte all’occhio luminoso dello spirito ruba-anime, accennò un sorriso timido.
«Ehr… ciao. Io mi chiamo Wiki, e questa è una filmazione per i bambini di domani…»



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antico
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Re: I bambini di domani

Messaggio#2 » lunedì 20 maggio 2019, 22:45

Ed ecco il vincitore dell'ultima edizione! Maurizio, buonasera! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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Luca Nesler
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Re: I bambini di domani

Messaggio#3 » martedì 21 maggio 2019, 23:46

Ciao Maurizio! Eccoci di nuovo (prima o poi vado a commentarti anche di là...)
Scritto magistralmente come al solito. Mi piacciono molto due cose nei tuoi racconti: la chiarezza e la particolarità dell'ambientazione (o delle scene). Anche in questo rendi molto bene tutto quanto e in modo, per me, interessante.
Questo particolare racconto, però, non ha il pathos di altri, limitandosi ad una trama poco avvincente.
Due cose un pochino stonano: il fatto che Wiki sappia che il video ritrae il 2019 suona pretestuoso visto il secolo trascorso e la loro scarsa conoscenza/aspettativa di vita. Lo so che provi a giustificarlo con la Storia tramandata oralmente, ma non mi convince ugualmente. Altro dettaglio è quando dici "la tribù nomade". Nomade è un dettaglio di troppo, secondo me. Poi è una di quelle cose che dici "chissene, io ce lo metto così uno lo sa" e allora ci sto anch'io. Ma te lo dico per fare bella figura :D
Ho trovato il tuo futuro originale e interessante. Meriterebbe una serie di racconti o un romanzo intero.
Bravo!

Ah, requisiti rispettati perfettamente!

alexandra.fischer
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Re: I bambini di domani

Messaggio#4 » mercoledì 22 maggio 2019, 10:38

Ciao Maurizio, specifiche rispettate in pieno. Lo spunto è accattivante, perché ha qualcosa a che vedere con un episodio di “Star Trek” che sicuramente ha lasciato il segno nell’immaginario del lettore medio: un mondo governato dai bambini, dopo che gli adulti sono scomparsi in seguito a un morbo. Il ripristino di un macchinario che registra l’esistenza delle anime dei defunti è descritto in maniera efficacissima. L’idea ha grande fascino: il futuro si lega al passato attraverso una registrazione a uso dei posteri. E il mondo distopico che descrivi con pochi tratti ha qualcosa di avvincente (a mia volta ti consiglio di sviluppare il racconto: c’è tutto un materiale per una storia lunga. Bravissimo).

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Gabriele Dolzadelli
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Re: I bambini di domani

Messaggio#5 » mercoledì 22 maggio 2019, 11:35

Ciao Maurizio.
Complimenti per il racconto. Non ti sei perso in chissà quale complicata trama intrecciata. Ti sei mantenuto su una storia semplice ma efficace. Simpatico l'uso di termini del "web" come nomi dei bambini e di un linguaggio futuristico in merito a oggetti e cose divenute rare in un'epoca lontana. Forse l'unica nota che mi lascia leggermente perplesso è la sicurezza con cui usano questi oggetti, perché non capisco fino a che livello la conoscenza è stata tramandata. Sarà perché collego il tutto alla mentalità afro-mediorientale in cui c'è più timore che curiosità verso il "ruba-anime", ma non è nemmeno impossibile un atteggiamento come quello da te descritto. Rinnovo i miei complimenti.

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Sirimedho
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Re: I bambini di domani

Messaggio#6 » mercoledì 22 maggio 2019, 19:29

Buonasera Maurizio.
L’oggi dei bambini, lo ieri del 2019, il domani dei bambini che vedranno il video.
Il racconto è ben scritto ma non riesce ad avvincermi. Per un verso c’è che il tema delle comunità di soli bambini post-cataclisma è piuttosto usato - ma non credo che l’originalità del tema sia essenziale. Piuttosto mi sembra un po’ incongruo questo mix di tecnicismo che da un lato permette di usare macchine complesse e addirittura aggiustarle e dall’altro mantiene una visione animistica degli spiriti, il dire che a nove anni ci si comporta da uomini…
D’altro lato, ci sono delle parti molto belle, come l’inizio del messaggio ai bambini futuri, commovente nell’idea di passare il testimone, o quando appaiono gli adulti, vecchissimi e giganti.
Buon contest!

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maurizio.ferrero
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Re: I bambini di domani

Messaggio#7 » giovedì 23 maggio 2019, 9:06

Grazie a tutti per i commenti.
Per quanto riguarda la facilità con cui i protagonisti maneggiano la tecnologia, beh, mi sono limitato a prendere spunto dalle nuove generazioni, che a 4 anni sanno già usare un tablet. Mi basta vedere mia nipote...
Mi piaceva l'idea di questa cultura a metà strada tra l'animista e il tecnologico. Fa molto fiaba, in effetti. Non mi aspetto sia credibile.

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maria rosaria
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Re: I bambini di domani

Messaggio#8 » giovedì 23 maggio 2019, 18:13

Bello, Maurizio, il tuo racconto.
Lascia molti interrogativi aperti che fanno venir voglia di sapere di più di questa tribù di bambini del futuro.
La cosa che più mi ha incuriosito è il brutto male che ha invaso il mondo e non permette di crescere oltre una certa età.
Affascinante l'idea della macchina ruba-anime che permette di "archiviare" qualcosa per trasmetterlo ai posteri.
C'è sicuramente tanto in questo breve e ben scritto racconto.
Maria Rosaria

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invernomuto
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Re: I bambini di domani

Messaggio#9 » domenica 26 maggio 2019, 12:55

Ciao Maurizio!
Racconto molto ben scritto, hai uno stile che fila liscio come l'olio e non si perde in inutili arzigogoli.
Per quanto riguarda la trama - a me è piaciuta molto, mi ricorda un "il signore delle mosche" (l'inizio, prima che vada tutto in mona) e un particolare villaggio di Fallout 3 dove è permesso vivere solo ai bambini (una curiosità, molto probabilmente assolutamente casuale: in Fallout 3 c'è un personaggio chiamato ThreeDogs, letteralmente TreCani - e ritrovare un omonimo nel tuo racconto, stavolta ispirato dall'enciclopedia Treccani, è stato divertente).
Non trovo difficoltà a immaginare i bambini che continuano a riparare le macchine in maniera quasi rituale tramite una conoscenza "mitologica" tramandata oralmente, anzi più di una volta ho pensato a tribù del futuro che avessero una "cerimonia" per la manutenzione e riavviamento di una centrale nucleare - dove la tecnologia si fonde al mythos, e non ho alcun problema nemmeno con la non precisata origine del "male" che uccide gli adulti (anzi, il fatto che i bambini non abbiano idea di cosa diavolo possa essere è più credibile del contrario), di conseguenza ho apprezzato moltissimo la tua prova, complimenti!

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Linda De Santi
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Re: I bambini di domani

Messaggio#10 » domenica 26 maggio 2019, 19:35

Ciao Maurizio!
Bello il modo in cui riesci a tratteggiare una società futura con pochi elementi (la ragazzina che a quindici anni è un’“aziana”, i bambini che riparano macchine, il bambino soprannominato Colonnello che allude a guerre tra gruppi di bambini, ecc.). Non ho molto da dire, il tuo racconto mi è piaciuto molto. L'unico appunto che posso farti è la frase: “da quando cent’anni prima il brutto male aveva preso il mondo”. Capisco che il punto di vista sia quello dei bambini, ma le conoscenze che hanno fanno pensare che non siano affatto degli sprovveduti: “il brutto male”, in questo caso, suona un po’ ingenua come espressione, senz’altro conosceranno altre espressioni più precise per descrivere cos’è che ha cambiato il mondo.
Si tratta comunque di una piccolezza, il racconto è davvero bello.
Alla prossima!

Fabio84
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Re: I bambini di domani

Messaggio#11 » giovedì 30 maggio 2019, 13:47

Ciao Maurizio,
bel racconto!
La commistione spiriti e tecnologia mi ispira molto.
Mi piace come hai rispettato la prospettiva del punto di vista dei bambini mostrando quanto possa essere relativo essere un uomo o come i grandi possano essere effettivamente dei giganti.
Il termine "filmazione" mi ha fatto sorridere e inquadra proprio bene la scena che si sta svolgendo.
L'unica cosa che mi domando è come loro si considerino: all'inizio si parla che uno è uomo a nove anni, verso la fine ci si rivolge "ai bambini di domani" che avranno grosso modo la loro età. Da questo mi pare di capire che si considerino un "popolo bambino".
Ben fatta.
Ciao

Fabio

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antico
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Re: I bambini di domani

Messaggio#12 » sabato 1 giugno 2019, 13:56

Rispetti il tema e il paletto, anche se in modo un po' artificioso, soprattutto nel come arrivi a definire che trattasi di filmato del 2019, forse un pelo troppo forzato. Per il resto, bell'idea: semplice, ma ben condotta. Non ho molto da aggiungere o da consigliare, se non che, come detto più sopra, in alcuni passaggi tendi a forzare troppo. Pollice quasi su.

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