Il pisolino pomeridiano della ragione
Inviato: lunedì 20 maggio 2019, 23:51
“Senti ma tuo nonno, esattamente, da che parte stava?”
Diego roteò gli occhi, un po' per l'esasperazione, un po' per puntare lo sguardo verso l'icona a forma di occhialetti che si trovava in alto e lievemente a destra.
Proprio mentre stava per dare l'ordine mentale di connessione, Lucas si alzò in piedi entrando di prepotenza nel suo campo visivo.
“Ti giuro che se ti connetti alla sfera per evitare la domanda questa volta ti mordo le orecchie mentre sei ancora sotto”
Gli occhi di Diego tornarono a fissare avanti, e dopo aver sbuffato si alzò dal divano per andare a prendere due tazze in cui versare la cioccolata calda, che aveva finito di scaldarsi sul fuoco. Fuori dalla finestra imperversava una tormenta di neve e il manto bianco sembrava rendere meno buia la strada di fronte alla casa.
“Non ne voglio parlare perché fate sempre tutti troppo in fretta, a puntare il dito, al giorno d'oggi sembra che non lo volesse nessuno, però a suo tempo l'hanno votato in tanti e altrettanti hanno combattuto con lui. Com'è che oggi sembra che discendano tutti da qualche eroico combattente della resistenza?”
Lucas si strinse nel plaid e si sporse per afferrare la tazza di cioccolata bollente prima di rispondere.
“Finalmente lo ammetti! Guarda che non c'è niente di male se tuo nonno ha combattuto da quella parte, dopotutto non è che avesse molta scelta ai quei tempi.”
Diego si arruffò i capelli castani con un'espressione angosciata, poi poggiò la sua tazza ancora fumante sul tavolino di vetro e si alzò per raggiungere la credenza; dopo qualche secondo passato a frugare tornò a sedersi, poggiando una scatolina di vetro sul tavolo e rivelandone i contenuti: medaglie, qualche toppa e un pugno di ninnoli di metallo.
Lucas spalancò gli occhi per la sorpresa, in mezzo c'era anche la testa di rana, la mostrina dei corpi speciali di Trump, possederle nella Repubblica Federale di Amazon era un reato perseguibile con l'arresto.
“Ma sei pazzo? Perché hai della roba del genere in casa? Non dirmi che era uno di quelli-”
“Certo che era uno di quelli, al tempo eravamo alleati di Donald Trump, non te lo ricordi?”
“Non c'è bisogno che tu mi faccia una lezione di storia, è che mi sembra assurdo dare retta a quell'esaltato – alla fine del mandato era più macchina che uomo, quando uno raggiunge i 120 anni ti chiedi se il cervello impiantato nell'androide funzioni ancora – nel suo caso mi chiedo se abbia mai funzionato.”
Diego chiuse la scatolina dei cimeli, indispettito.
“Ma perché, invece, stare dalla parte del terzo clone di Xi Jinpin andava bene? Perché, ti sembra forse che le forze automatizzate di Amazon abbiano fatto meno morti? È semplicemente che la vostra parte ha vinto e la storia la scrivono i vincitori.”
Alla sola menzione del nome dell'Innumerevole Imperatore Illuminato, Lucas scattò in piedi guardandosi attorno con fare circospetto e, per stare sicuro, esclamò un “Onore e prosperità all'imperatore!” in modo che gli impianti cocleari ed eventuali microspie registrassero la sua risposta, poi tornò a sedersi e sorseggiò nuovamente la cioccolata.
“Semplicemente non ci possono essere mezze misure, noi stiamo bene qui, che senso ha rivangare il passato? Magari è vero che non è tutto bianco o nero, ma è inutile stare a cercare in quale zona di grigio ti trovi, devi accettare la realtà e basta, il Granducato di McDonalds-Nestlé ha perso, e tu faresti bene a buttare quella roba e goderti la cioccolata tiepida con me.”
Diego si alzò di nuovo e rimise la scatola nell'angolino sotto la credenza, poi si avvicinò alla finestra. Il vento sbatteva la neve contro il vetro mentre i droni di Amazon ronzavano da una casa all'altra per controllare che non stesse avvenendo niente che potesse ledere l'interesse dello stato.
Diego decise di cambiare argomento:
“Domani è il 4 Luglio, no? È il tuo compleanno – possiamo ordinare quello che vuoi, cosa vorresti ricevere?”
“Te ne sei ricordato! Mi piacerebbe assaggiare del vero pesce, per una volta nella vita! Ho sentito che un tempo era una specialità qui alle Canarie!”
Diego roteò gli occhi, un po' per l'esasperazione, un po' per puntare lo sguardo verso l'icona a forma di occhialetti che si trovava in alto e lievemente a destra.
Proprio mentre stava per dare l'ordine mentale di connessione, Lucas si alzò in piedi entrando di prepotenza nel suo campo visivo.
“Ti giuro che se ti connetti alla sfera per evitare la domanda questa volta ti mordo le orecchie mentre sei ancora sotto”
Gli occhi di Diego tornarono a fissare avanti, e dopo aver sbuffato si alzò dal divano per andare a prendere due tazze in cui versare la cioccolata calda, che aveva finito di scaldarsi sul fuoco. Fuori dalla finestra imperversava una tormenta di neve e il manto bianco sembrava rendere meno buia la strada di fronte alla casa.
“Non ne voglio parlare perché fate sempre tutti troppo in fretta, a puntare il dito, al giorno d'oggi sembra che non lo volesse nessuno, però a suo tempo l'hanno votato in tanti e altrettanti hanno combattuto con lui. Com'è che oggi sembra che discendano tutti da qualche eroico combattente della resistenza?”
Lucas si strinse nel plaid e si sporse per afferrare la tazza di cioccolata bollente prima di rispondere.
“Finalmente lo ammetti! Guarda che non c'è niente di male se tuo nonno ha combattuto da quella parte, dopotutto non è che avesse molta scelta ai quei tempi.”
Diego si arruffò i capelli castani con un'espressione angosciata, poi poggiò la sua tazza ancora fumante sul tavolino di vetro e si alzò per raggiungere la credenza; dopo qualche secondo passato a frugare tornò a sedersi, poggiando una scatolina di vetro sul tavolo e rivelandone i contenuti: medaglie, qualche toppa e un pugno di ninnoli di metallo.
Lucas spalancò gli occhi per la sorpresa, in mezzo c'era anche la testa di rana, la mostrina dei corpi speciali di Trump, possederle nella Repubblica Federale di Amazon era un reato perseguibile con l'arresto.
“Ma sei pazzo? Perché hai della roba del genere in casa? Non dirmi che era uno di quelli-”
“Certo che era uno di quelli, al tempo eravamo alleati di Donald Trump, non te lo ricordi?”
“Non c'è bisogno che tu mi faccia una lezione di storia, è che mi sembra assurdo dare retta a quell'esaltato – alla fine del mandato era più macchina che uomo, quando uno raggiunge i 120 anni ti chiedi se il cervello impiantato nell'androide funzioni ancora – nel suo caso mi chiedo se abbia mai funzionato.”
Diego chiuse la scatolina dei cimeli, indispettito.
“Ma perché, invece, stare dalla parte del terzo clone di Xi Jinpin andava bene? Perché, ti sembra forse che le forze automatizzate di Amazon abbiano fatto meno morti? È semplicemente che la vostra parte ha vinto e la storia la scrivono i vincitori.”
Alla sola menzione del nome dell'Innumerevole Imperatore Illuminato, Lucas scattò in piedi guardandosi attorno con fare circospetto e, per stare sicuro, esclamò un “Onore e prosperità all'imperatore!” in modo che gli impianti cocleari ed eventuali microspie registrassero la sua risposta, poi tornò a sedersi e sorseggiò nuovamente la cioccolata.
“Semplicemente non ci possono essere mezze misure, noi stiamo bene qui, che senso ha rivangare il passato? Magari è vero che non è tutto bianco o nero, ma è inutile stare a cercare in quale zona di grigio ti trovi, devi accettare la realtà e basta, il Granducato di McDonalds-Nestlé ha perso, e tu faresti bene a buttare quella roba e goderti la cioccolata tiepida con me.”
Diego si alzò di nuovo e rimise la scatola nell'angolino sotto la credenza, poi si avvicinò alla finestra. Il vento sbatteva la neve contro il vetro mentre i droni di Amazon ronzavano da una casa all'altra per controllare che non stesse avvenendo niente che potesse ledere l'interesse dello stato.
Diego decise di cambiare argomento:
“Domani è il 4 Luglio, no? È il tuo compleanno – possiamo ordinare quello che vuoi, cosa vorresti ricevere?”
“Te ne sei ricordato! Mi piacerebbe assaggiare del vero pesce, per una volta nella vita! Ho sentito che un tempo era una specialità qui alle Canarie!”