Fantasmi

L'atto conclusivo della Sesta Era di Minuti Contati vi aspetta lunedì 20 maggio dalle 21.00 all'una con tante guest che si sono alternate nel corso delle sue dodici edizioni!
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Sirimedho
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Fantasmi

Messaggio#1 » martedì 21 maggio 2019, 0:29

C’era un ramo di salice che scendeva lentamente nell’acqua, le foglie sommerse. E un airone fermo come un sasso che di colpo aveva afferrato un pesce col becco, le scaglie d’argento che volavano nelle luce.

Poi c’era un letto, e una discussione, e il corpo di una donna con la testa troppo piegata all’indietro. E ancora rumore, luci, un motore fuori giri, un lungo vagare nel buio, lampi bianchi, senza un suono.
Chi è che guarda queste cose? Perché non si vede? E il freddo… «Spacca le ossa! Le mie ossa!» Senza che riesca a muoversi, Geordie è aiutato ad uscire dalla vasca di ghiaccio che lo ha conservato, viene pulito, rivestito, accudito con massaggi che gli riportano il calore, il movimento. È tutto così strano, così insensato: cosa ci fa in quella sala, cosa gli è successo? Forse un incidente? Sente parlare gli infermieri, ma capisce poco o nulla di quello che dicono, forse è all’estero, lontano da casa. «Devo essere stato ferito, non riconosco nulla, nemmeno le mie mani».

Passano dei giorni, gli infermieri lo aiutano, ma con lui e tra di loro parlano pochissimo. Quando Geordie chiede dove si trova, si guardano tra loro come se fosse uno scherzo, gli sorridono e vanno via.
Quando si sente meglio, una signora anziana, con un lungo abito grigio, una spilla con una testa di civetta, lo prende sotto braccio: «Forse ti chiedi che succede, chi sei, ma la domanda più giusta è quando sei. L’altra domanda giusta è perché sei qui. Sono passati 80 anni da quando sei stato posto in criostasi, è il 2119, è questa la condanna per quello che hai fatto. Ma ora sei libero.» Escono dall’edificio, all’aperto ci sono grandi prati verde bluastro, qualche passante che cammina senza far caso al suo stordimento, più lontano un fiume, più lontano ancora una città. Si trova seduto in una piazza, la signora scomparsa, fermo senza sapere che fare. Nella testa, ancora flash di rumori, di grida, buio, qualcuno che piange, qualcuno che muore. Sulla panchina, arriva la notte, una pioggia leggera, il sonno pieno di sogni.

È il giorno dopo, Geordie visita la città. «Sembra un racconto, dopo la magia di un mago: tutto suona vero, ma tutto è fantasia.» Rimane incantato a guardare un ragazzino mangiare con calma una mela. La madre ha fretta, gli dice di muoversi «che non si diventa certo più giovani perdendo il tempo!». E solo allora si rende conto che nessuna delle persone a fianco a lui era viva quando lui è stato calato nel freddo, che nessuno di quelli che erano vivi lo è più.

Continua a camminare, ma ora gli sembra di essere fantasma tra i fantasmi. Tutto intorno è strano: i vestiti, la lingua, gli strani comportamenti degli abitanti, che ora corrono, ora vanno lentamente, sembra senza alcuna ragione. D’improvviso, inizia a cantare tra sé e sé una vecchia canzone, «Yesterday… All my troubles seemed so far away…», e con un certo stupore vede queste altre persone, i fantasmi, rimanere incantati, sorridergli e portargli cibo profumato, da bere acqua, un vestito nero più pesante…

Sempre cantando, torna lentamente indietro, al fiume. Si siede sotto un albero, rimane fermo come un giorno di una vita lontana era fermo quell’airone.

L’indomani vanno ad ascoltarlo. Geordie un po’ canta, un po’ spiega con gli occhi socchiusi che siamo tutti un lampo, avvolti da un tunnel di mille luci rapide, di persone perse, di ricordi che sembrano ieri, ma forse sono oggi, «e per me nient’altro che questo domani…» e mentre parla si addormenta. Chi lo ha ascoltato gli lascia frutta, una sciarpa colorata di seta ruvida, un disegno.

Continua così, tutti i giorni, sotto lo stesso albero. Canta i suoi ricordi, insegna che tutto cambia, nulla rimane. E in quel mondo del domani sono tanti che vanno a sentirlo, lui così strano, così vero.

E un giorno Geordie racconta di come avesse ucciso, di come fosse morto, messo in un bozzolo, rinato… Nel pieno silenzio, nel loro oggi, insieme, osservano l’acqua del fiume che va, col suo canto lieve.

Stefano De Luca



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antico
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Re: Fantasmi

Messaggio#2 » martedì 21 maggio 2019, 0:33

Ciao Stefano! Secondo MC di fila anche per te, molto bene! Tutto ok con i parametri, buona ALL STARS EDITION!

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#3 » martedì 21 maggio 2019, 0:38

Grazie Antico, è un piacere scrivere insieme!

simonettaolivo
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Re: Fantasmi

Messaggio#4 » martedì 21 maggio 2019, 18:43

Ciao,
Il tuo racconto è denso di poesia, spiritualità e fiaba. Lo trovo perfetto fino al momento in cui il protagonista si rende conto che tutti quelli che c'erano sono morti e che tutti quelli che ci sono non c'erano.
Sul dopo ho qualche dubbio: comprendo che volevi dare il senso di un'esperienza spirituale importante del protagonista, ma mi è più difficile capire per quale motivo le altre persone lo trattino come un essere speciale e lo ascoltino, perché immagino che non sia stato l'unico ad essere crioconservato e quindi sarà uno dei tanti risvegliati.
Molto bello il passaggio in cui si propone al protagonista di chiedersi non chi è, ma quando è. Azzeccata anche la scoperta graduale e stupita di un mondo nuovo nei tempi e nel senso delle azioni.
Un altro appunto: nonostante mi sia stato sconsigliato, amo anch'io citare canzoni nei miei scritti, e Yesterday è un'ottima colonna sonora per il tuo racconto. Solo non è chiaro perché le persone hanno quel tipo di reazione a sentirlo cantare.
Il tuo stile è pulito e armonico, a metà fra la prosa e la poesia.

Gabriele Cavallini
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Re: Fantasmi

Messaggio#5 » mercoledì 22 maggio 2019, 18:37

Ciao Stefano,
il tuo racconto è sicuramente ben scritto, lo definirei quasi un "affresco" di una realtà futura. Potrebbe essere un mio limite, ma purtroppo non ci ho capito molto. Fino a quando Geordie canta Yesterday la storia è avvincente, perché ambienti il passato già nel futuro e mi piace molto l'idea delle condanne in condizione di criostasi. Dopo è tutto una domanda: perché cantando le persone cominciano ad adorarlo? Perché li definisci fantasmi? E perché in lui avviene un cambiamento così repentino da "assassino" a "santone"(non saprei come altro definirlo)? Se tu fossi riuscito a motivare queste scelte, credo sarebbe stato un bene per i tuoi lettori. Così lascia più che altro un senso di incompletezza.

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#6 » mercoledì 22 maggio 2019, 19:37

Buonasera Simonetta,

grazie del commento così gentile e preciso. Sono contento che sia passato il senso di fiaba, come era mia intenzione.

Effettivamente il perché lo trattino così non è molto chiaro. In realtà ho pensato queste persone future piuttosto silenziose, tant'è che avevo a lungo riflettuto se far dire una cosa così lunga alla madre, ma che mi era necessaria per avviare il processo di trasformazione del personaggio. In questo contesto, il canto di per sé verrebbe visto come un'esperienza importante e affascinante.
Probabilmente bastava aggiungere che Geordie girando per la città si rendeva conto che si parlava molto poco e che non vi era musica per rendere tutto più chiaro, in assenza di questo capisco il dubbio.
Rispetto la poesia, per me è un terreno più facile perché scrivo poesie e solo raramente qualche racconto, per me Minuti Contati è un modo per provare a fare qualcosa di diverso!

Non so chi ti abbia sconsigliato di citare canzoni, ma direi che Haruki Murakami lo fa continuamente ed è da anni candidato al Nobel!

Ti ringrazio tantissimo per il tuo bel commento, che per me è uno stimolo a continuare.
Ultima modifica di Sirimedho il mercoledì 22 maggio 2019, 19:46, modificato 1 volta in totale.

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Re: Fantasmi

Messaggio#7 » mercoledì 22 maggio 2019, 19:44

Buonasera Gabriele,
grazie dell'utile commento. La ragione per cui le persone trovano strano ed avvincente Geordie l'ho detta in un messaggio precedente, perché cantare in quella cultura era diventata una pratica poco o nulla esercitata. Un'altra ragione, anche detta nel testo, è che le persone lo sentono "strano" e "vero" allo stesso tempo - una sorta di alone spirituale che invoglia al contatto, come mi è capitato molte di assistere.

"Fantasmi" è il tema centrale del racconto, a Geordie sembrano tutti fantasmi, compreso lui stesso, perché si rende conto che quella che per lui era la realtà delle persone fino ad un giorno (nel suo mondo soggettivo, prima dell'ibernazione) era radicalmente cambiata, e quindi sente come questo cambio continuo renda "inesistente" la realtà sensoriale; ed infatti insegna che "tutto cambia, nulla rimane".

Senz'altro userò i tuoi commenti per rendere il racconto più leggibile.
Grazie molte e buon contest!

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#8 » mercoledì 22 maggio 2019, 23:25

Rispondo al commento di Alexandra Fischer, che si trova sul menu principale del gruppo

FANTASMI di Stefano De Luca Specifiche rispettate (più o meno, parli di ottant’anni, ma il tema richiede un lasso di un secolo). Racconto pieno di dettagli spezzettati in modo telegrafico (resa del paesaggio fluviale, e anche del crimine che ha condannato Geordie a essere ibernato per un’ottantina d’anni) ma comprensibili. Attento, però, che è un modo di scrivere discutibile (io alternerei un po’ di più le frasi telegrafiche a uno stile più convenzionale, così: frase telegrafica-pensiero e poi flashback con descrizioni un po’ più particolareggiate e così di seguito). Questo perché come stile, quello secco è un’arma a doppio taglio. Fidati. Per il resto, la storia fila bene (poetico il dettaglio di Geordie, assassino dall’anima poetica che si guadagna la vita cantando vecchie canzoni e poi parlando di se stesso e del Mondo di Ieri). Stupendo il dettaglio del fiume sempre uguale e il paragone Geordie-Airone.


Alexandra, grazie per il commento.
Sono contento che ci siano state parti che ti siano piaciute.
Rispetto lo stile, non scrivendo abitualmente racconti, ci sto un po' giocando. Nella mia prima partecipazione a Minuti Contati avevo scritto frasi che sono state trovate molto lunghe, stavolta ho cercato di correggermi. Forse con hegeliana sintesi ci riuscirò la prossima (o una delle prossime) volta!
Rispetto le specifiche, in realtà il "paletto" indicava che dovesse essere ambientato nel 2119, cosa che è stata fatta. Ho parlato degli 80 anni passati dall'ibernazione per dare un po' di tempo di svilupparsi a questa tecnologia che in realtà c'è già (ma oggi solo con persone morte).
Grazie ancora e buon contest!

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Re: Fantasmi

Messaggio#9 » giovedì 23 maggio 2019, 19:52

Ciao, Sirimedho, grazie delle precisazioni.

alexandra.fischer
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Re: Fantasmi

Messaggio#10 » giovedì 23 maggio 2019, 20:31

Ciao Sirimedho, ti chiedo scusa per il mancato inserimento del commento qui. Colpa della Maledizione Bionda (vedi la mia penalità), ma mi sto impegnando per superarla.

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Luca Nesler
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Re: Fantasmi

Messaggio#11 » giovedì 23 maggio 2019, 21:06

Ciao Stefano. Trovo interessante il tuo stile, in questo racconto ancora più vicino alla poesia del precedente. Si nota che hai un'esperienza di tipo differente. Mi sembra che fosse Carver a due che per imparare a scrivere bisogna dedicarsi alla poesia. Io sono ben lontano da poter scrivere una bella poesia, ma mi ha dato da riflette e ritrovo nel tuo scrivere il senso di quelle parole. Penso che a livello di ritmo narrativo o di sviluppo della trama ti manchi qualcosa, ma come uso della lingua sei davvero avanti. Penso di avere molto da imparare su quel versante, quindi sono contento di potermi confrontare con te.

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Massimo Tivoli
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Re: Fantasmi

Messaggio#12 » giovedì 23 maggio 2019, 22:07

Ciao Stefano, ho letto il tuo racconto perché ero curioso, avendo tu catturato la mia attenzione già dalla precedente edizione. Mi piace molto il tuo modo poetico di scrivere, quasi te lo invidio, lo confesso, sarà che è uno stile molto lontano dal mio e per me molto affascinante.
Mi è piaciuta anche la storia, seppure nella sua semplicità di trama, diciamo che più che una storia è un flash su una situazione. Detto così può sembrare riduttivo, ma quando l’obiettivo di mostrare questo flash è quello di scatenare sensazioni e riflessioni con una prosa fuori dal comune, per me, hai raggiunto lo scopo con carattere e con un’indubbia padronanza delle parole.
Mi è piaciuto il concetto dei “fantasmi” riferito al senso di estraneità a una realtà che, non essendo quella che ci appartiene, rende tutto inconsistente ed effimero, privo di sostanza.
Mi è piaciuto che in questa realtà, ormai asociale, un uomo che si apre agli altri, raccontando il proprio passato fino a confessare le proprie colpe sia visto come un uomo speciale, la cui originalità paradossalmente risiede proprio nel non avere perso la propria umanità, nonostante tutto. È anche paradossale la situazione emotiva che scateni nel lettore perché questa empatia viene provata per un personaggio che, alla fine, è un assassino. E questo secondo me è un altro bel punto che il tuo racconto si porta a casa.
Ho apprezzato l’utilizzo del canto come strumento di fascinazione e affabulazione, un po’ come la musica in generale nella tradizione fiabesca.
Insomma, un racconto (o forse più un modo di raccontare) diverso, particolare, che su di me ha avuto una certa presa emotiva.
Complimenti e buona Edition.

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Emiliano Maramonte
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Re: Fantasmi

Messaggio#13 » giovedì 23 maggio 2019, 23:52

Ciao Stefano!
Lieto di leggerti e commentarti.
Un racconto molto particolare. Interessante commistione di prosa, poesia e suggestioni per immagini. Si legge con piacere, anche se non tutto il testo passa sotto gli con scorrevolezza, ma in alcuni momenti si arena, tracimando in una lettura aulica che, per quanto elegante, inficia la parte più squisitamente narrativa. Almeno a me ha fatto questa impressione.
Diversamente da altri commentatori, mi è piaciuta e non poco questa impronta spirituale del protagonista e, soprattutto, mi è piaciuto il contrasto tra le sue origini e il punto di arrivo: è quasi un riscatto personale, una viaggio nel tempo salvifico, anche se, in un certo senso non lo è. E ho apprezzato anche un altro contrasto: un mondo futuro cupo, silenzioso... insomma brutto che però riscopre l'autenticità perduta proveniente dal passato. Ho ben compreso l'interazione tra il protagonista e i "fantasmi". In un certo senso l'umanità fra cento anni - spersonalizzata - resterà ammaliata da una semplice canzone (e che canzone!) perché cose così non esisteranno più! E questo è terrificante, perché, forse, in parte sta già accadendo ora!
Insomma, un buon racconto, ben scritto, non proprio aderente ai miei gusti, però apprezzabile.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Sirimedho
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Messaggio#14 » venerdì 24 maggio 2019, 8:43

Buongiorno Luca.

Innanzi tutto grazie del tuo commento così gentile. In effetti, sto partecipando a Minuti Contati in parte perché è divertente scrivere e confrontarsi, in parte perché penso possa servirmi a migliorare. Così trovo particolarmente interessante quando dici che "a livello di ritmo narrativo o di sviluppo della trama ti manchi qualcosa": sapresti dirmi meglio?
Da parte mia, sono ancora più contento di potermi confrontare con te.

In bocca al lupo!

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#15 » venerdì 24 maggio 2019, 8:47

Buongiorno Massimo.

grazie davvero per il tuo commento così generoso!
Sono particolarmente contento che tu abbia apprezzato come si possa osservare una persona che abbia commesso un grave crimine in modo diverso, vedendola prima come persona e poi per quello che ha fatto.

Da parte mia, debbo ammettere che la forza e l'energia che trasmetti nei tuoi racconti è notevole, cosa che non credo di avere, per cui ho tutto da imparare.

Grazie ancora e in bocca al lupo per il contest!

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#16 » venerdì 24 maggio 2019, 8:53

Buongiorno Emiliano.
sono contento che il racconto ti sia piaciuto e che tu abbia apprezzato il passaggio spirituale del protagonista.
Questa cosa che hai ben compreso, che il mondo del "domani" è un mondo silenzioso, senza neppure canzoni, è la parte che avevo in mente ma che forse non sono riuscito ad esprimere bene - per questo sono felice che sia stato colto!
Per potermi migliorare, mi piacerebbe sapere quali sono i punti in cui il racconto si arena - probabilmente mi ero arenato anche io e sono andato in "modalità automatica"!

grazie per il tuo commento e in bocca al lupo!

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Luca Nesler
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Re: Fantasmi

Messaggio#17 » venerdì 24 maggio 2019, 10:34

Sirimedho ha scritto:"a livello di ritmo narrativo o di sviluppo della trama ti manchi qualcosa": sapresti dirmi meglio?


Hai ragione Stefano: ho lanciato il sasso e nascosto la mano. Sempre nello spirito del confronto appena avrò un po' di tempo e ti preparerò una risposta degna.

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Luca Nesler
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Re: Fantasmi

Messaggio#18 » sabato 25 maggio 2019, 9:50

Eccomi Stefano. Premetto che non ho nulla da insegnare a nessuno e scrivo qui proprio perché, se scrivo sciocchezze, possa essere corretto. Inoltre prendi ciò che ti dico con la dovuta cautela. E vedrai che leggendo troverai tutto molto banale.

Io penso che un poeta sia simile ad un pittore che dipinge con le parole, mentre la narrativa somiglia di più ad un lavoro di architettura. Vuoi che tutto sia bello e che sorprenda ed emozioni chi guarda, ma hai anche esigenze strutturali e abitative.
Ho parlato di ritmo narrativo e svolgimento.

Come ritmo ho trovato molto "tell". Per quanto tu abbia raccontato bene ciò che accade, mostrarlo avvicina il lettore alla scena, mentre raccontare cosa accade tiene a distanza e coinvolge meno. Tocca corde diverse come la curiosità, ma non quelle più emotive. Poi anche questi aspetti sono soggettivi e riguardano la sensibilità del lettore.
Sempre parlando di "show, don't tell" potresti utilizzare i dialoghi in modo diverso. Un dialogo è uno strumento molto potente, secondo me, perché, se credibile, trasporta il lettore nella scena, gli mostra persone con psicologie e idee e fa sentire la loro voce. Io li uso molto (qualcuno mi ha detto troppo).
Io credo che il ritmo di una storia debba seguire la comprensione e l'interesse del lettore. Le scene devono essere comprese e non volare davanti ai suoi occhi, né annoiare con lungaggini (ovviamente se questo non è il tuo intento). Sempre parlando di ritmo può essere bello alternare scene di tipo diverso per tenere alto l'interesse del lettore. Dopo un certo punto si perde il gusto della stessa cosa, ma su racconti così brevi, probabilmente non vale lo stesso discorso.
Nel tuo racconto ho trovato un problema di ritmo quando dici "passano dei giorni" e "è il giorno seguente". Sono giorni intensi e strani, ma li presenti come se fossero routine. Non voglio dire che hai sbagliato, ma solo che il tutto a me risulta affrettato e, assieme al fatto che non mi sento vicino al personaggio, contribuisce a tenermi lontano dalla vicenda.

Sullo svolgimento della trama penso sempre alla scelta delle scene che mostrerai e a cosa vuoi raccontare. Su MC ho trovato utile cercare le scene che riescono a fornire più elementi possibile perché lo spazio è poco, ma la trovo una buona soluzione in generale. Potresti volere scene più struggenti, più insipide, più paurose, ecc. Qui penso che la tua sensibilità da poeta potrà darti grandi soddisfazioni.
Spesso ti viene un'idea che consideri buona. Rifletti se ci si possa fare un racconto e, magari, capisci che funziona solo per una scena e non darebbe corpo ad un intero racconto. A volte lo darebbe ad un romanzo. Forse basta aggiungere un personaggio o una caratteristica ed è sufficiente. Penso che una storia sia più gradevole se ha compiutezza e questa si ottiene partendo da un protagonista che affronta un cambiamento da cui poi il lettore trae una riflessione. Parlo in termini molto generali e non intendo sancire uno standard: sono solo mie riflessioni.
Nel tuo racconto c'è un uomo ibernato che si ritrova in un mondo dove la gente ha perso umanità e lui, pur essendo un assassino, riesce a conquistarli con la sua. Il messaggio è molto bello e anche l'idea credo sia sufficiente, ma la scelta delle scene è fondamentale per trasmettere questo complesso di idee.

Come ha detto Simonetta il tuo racconto procede abbastanza bene fino al confronto tra il protagonista e l'ambiente. Tu sei stato coerente, ma come l'hai riportato è poco convincente. Manca un confronto concreto (forse perché il tutto è raccontato) e al lettore non sono del tutto chiari i moti interiori del protagonista. Il cambiamento avviene o è avvenuto prima? Sceglie di raccontare il suo passato o capisce che è meglio farlo? Il finale si spegne lentamente e, se non lascia qualcosa di forte nel lettore, ottiene un effetto tiepido.
Credo che mancasse spazio per farlo in modo diverso, infatti le mie non sono critiche. Ci sta lo spazio interpretativo e la poesia. Ci sta tutto quello che vuoi metterci. Sono solo modi di vedere il tuo scritto che ora condivido con te solo per rifletterci sopra. E anche dall'analisi dei testi altrui si impara e si riflette, quindi lo faccio anche per quello.

Ho scritto tantissimo, scusami. Ho il terrore di sembrare qualcuno che crede di sapere qualcosa e, contemporaneamente, il desiderio di condividere il più possibile. Abbi pazienza.
Grazie Stefano! Alla prossima!

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Re: Fantasmi

Messaggio#19 » sabato 25 maggio 2019, 16:32

Ciao Stefano,
Il tuo modo di scrivere mi piace moltissimo. Sono consapevole di addentrarmi nell’arduo mondo della soggettività, ma ho adorato, nel farmi rapire dal tuo racconto, le atmosfere che hai saputo creare. Ho gustato i suoni, i colori e persino i profumi che hai avvolto nella bambagia del tuo stile elegante. Mi hai condotto dentro i tuoi personaggi e mi hai lasciato lì a conoscerli, senza intrometterti , proprio come fa uno scrittore vero.
La storia sa un po’ di deja vu, ma non importa. Almeno per me.
Bravo Stefano, sono curioso di rileggerti presto.

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Re: Fantasmi

Messaggio#20 » domenica 26 maggio 2019, 8:56

Caro Luca,

Non so come ringraziarti degli utilissimi suggerimenti e spunti! Hai usato molto del tuo tempo per darmi queste indicazioni e te ne sono davvero grato.

Alcune delle cose che hai scritto le avevo già percepite, in particolare relativamente alla debolezza dei dialoghi, su cui per non sono riuscito a far meglio... Varrà la pena di esercitarmi.

Rispetto al ritmo, la "piattezza" era voluta, ma probabilmente ho esagerato.

Ora ho tanto da studiare, ma commenti come questi tuoi aiutano veramente a crescere!

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Re: Fantasmi

Messaggio#21 » domenica 26 maggio 2019, 10:00

Caro Francesco,

Grazie tantissime per i tuoi apprezzamenti così gentili! Non ti nascondo che per me è stato stupefacente e piacevole essere messo all'inizio della classifica.
Spero di migliorare e non deluderti le prossime volte!

In bocca al lupo per il contest e buon divertimento!

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Re: Fantasmi

Messaggio#22 » domenica 26 maggio 2019, 14:37

Sirimedho ha scritto:Caro Luca,

Non so come ringraziarti degli utilissimi suggerimenti e spunti! Hai usato molto del tuo tempo per darmi queste indicazioni e te ne sono davvero grato.

Alcune delle cose che hai scritto le avevo già percepite, in particolare relativamente alla debolezza dei dialoghi, su cui per non sono riuscito a far meglio... Varrà la pena di esercitarmi.

Rispetto al ritmo, la "piattezza" era voluta, ma probabilmente ho esagerato.

Ora ho tanto da studiare, ma commenti come questi tuoi aiutano veramente a crescere!


Stefano, sarei davvero contento di esserti stato utile. Per me è comunque un piacere parlare e scambiarsi considerazioni sulla scrittura. Passerei ore con gente come voi davanti a una birra e un caffè a parlare solo di come portare le storie al mondo.
A presto!

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Re: Fantasmi

Messaggio#23 » lunedì 27 maggio 2019, 22:22

Ciao Sir e piacere di leggerti.
Dunque... devo dire che il racconto non mi ha fatto particolarmente impazzire. In particolar modo, ho trovato ostico lo stile, soprattutto la scelta di portare avanti tante frasi coordinate, legate tra loro con punti e congiunzioni. è una sorta di flusso di coscienza che, sul breve, può anche affascinare, ma che finisce per stancare in fretta e rende la comprensione del testo più difficile. Certo, si lega bene al tema quasi sognante della storia, ma risulta più un difetto che un pregio, perché finisce col tarparle le ali.
Mio modestissimo parere, eh, ma non penso che l'esperimento sia riuscito benissimo.
A presto!

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Re: Fantasmi

Messaggio#24 » martedì 28 maggio 2019, 14:21

Stefano Pastor ha scritto:FANTASMI
Una storia senz'altro poetica, in cui viene spiegato molto poco e non tutto è logico. Che razza di punizione sarebbe ibernare un assassino per poi lasciarlo libero? Cosa lo trasforma in una specie di santone? Si legge con piacere, ma resta la sensazione che sia incompiuto. Non tutto è stato detto. Abbastanza aderente al tema, anche se il domani è nebuloso.



Buongiorno Stefano,
l'idea era quella di scrivere una fiaba, come rimarcato dall'uso del tempo presente. L'intenzione era di assistere ad un cambiamento, per cui mi sono concentrato su quell'aspetto. Che punizione è? Trovarti in un modo a tutti gli effetti alieno (non ci sono le persone, la cultura è diversa e probabilmente anche la lingua e così via) è più o meno l'equivalente di una deportazione - punizione molto in voga negli anni. E poi chi ha detto che ci debba essere punizione? Anche per la nostra Italia l'obiettivo del carcere non è la punizione, ma la rieducazione.

Cosa lo trasforma in una "specie di santone"? Non è che lui si ponga come santone, tant'è che non viene mai detto questo, ma sono le persone che lo vedono come persona interessante da cui andare. Cosa lo abbia cambiato è descritto in queste frasi:

Sirimedho ha scritto:E solo allora si rende conto che nessuna delle persone a fianco a lui era viva quando lui è stato calato nel freddo, che nessuno di quelli che erano vivi lo è più.

Continua a camminare, ma ora gli sembra di essere fantasma tra i fantasmi.


Rispetto al tema, ieri è il "mondo" temporale da cui viene il protagonista, il presente il suo presente, il domani il "mondo" temporale in cui è arrivato.

Rispetto all'incompiutezza, nei racconti brevi non credo che serva di dire tutto, ma solo quel tanto che è funzionale alla storia. Probabilmente anche in questo caso non ho detto tutto il necessario, ma che rimanga incompiuto non mi sembra un male. Nella poesia, Verlaine ha teorizzato una poetica in cui le poesie siano interpretabili dal lettore, con elementi tali che non ne chiudano il significato, è più importante suscitare qualcosa nel lettore. Se leggi i "Racconti in palma di mano" di Kawabata, che a mia avviso sono i capolavori assoluti dei racconti brevi, ben difficilmente trovi qualcosa di autenticamente concluso, anche perché quando mai la vita è conclusa in qualcosa? Il domani, come giustamente tu noti, è nebuloso!

Grazie e complimenti ancora per il tuo bel racconto (dove però sono tante le cose non dette)

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Re: Fantasmi

Messaggio#25 » martedì 28 maggio 2019, 14:38

Buongiorno Agostino,

mi dispiace che tu abbia apprezzato poco il mio raccontino. Sono contento però che tu abbia riconosciuto l'idea di usare il flusso di coscienza; sono riandato a leggere una delle mie scrittrici preferite, Virginia Woolf, per vedere se anche lei usasse uno stile con "tante frasi coordinate, legate tra loro con punti e congiunzioni", ed effettivamente mi sembra che sia così, come in questo esempio.

Virginia Woolf, Mrs. Dalloway ha scritto:She would not say of any one in the world now that they were this or were that. She felt very young; at the same time unspeakably aged. She sliced like a knife through everything; at the same time was outside, looking on. She had a perpetual sense, as she watched the taxi cabs, of being out, out, far out to sea and alone; she always had the feeling that it was very, very dangerous to live even one day.


Probabilmente scrivendo ho riesumato quello stile che mi è sempre piaciuto molto, anche se è molto che non la rileggo (e che grazie a te rileggerò presto!).

Sul fatto che possa essere ostico, non so dirti. Diversi degli autori che leggo sono ostici, almeno per me: penso a Javier Marias, a José Saramago, James Joyce. Ma il fatto che richiedano una lettura lenta e, talvolta, anche una rilettura non mi fanno smettere di leggerli. Anche lo stile del flusso di coscienza è stato usato per romanzi lunghi (la stessa "Mrs. Dalloway", l'Ulisse di Joyce), penso che per un racconto di una pagina e mezza possa anche andare.

Probabilmente il punto è più il contenuto, e su questo non possiamo né io né tu fare molto... ognuno di noi ha i propri gusti, maturati durante un'intera vita almeno, non è facile cambiare.

Da ultimo dici che:
Pretorian ha scritto:lo stile [...] si lega bene al tema quasi sognante della storia, ma risulta più un difetto che un pregio, perché finisce col tarparle le ali.


Ho pensato come altro avrei potuto scriverlo, ad esempio aumentando i dialoghi, o osservazioni sulle sensazioni del personaggio, ma per ora non credo che mi sarebbe facile e, tutto sommato, nemmeno mi sembrerebbe adeguato rispetto l'obiettivo di scrivere una mini-fiaba.

Grazie per le tue osservazioni e alla prossima!

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Re: Fantasmi

Messaggio#26 » giovedì 30 maggio 2019, 19:35

Ciao!
Penso sia la prima volta che ti leggo, dunque, ben trovato.
Il tuo racconto è molto poetico e alcuni passaggi sono verosimili. In altri mi sono persa un po' e mi manca qualche risposta ai miei "perché".
Perchè la gente lo nutre se canta? Lo trova un buffo animale? Cosa capisce la gente di quel che canta, se in realtà la lingua che parlano non è più - ovviamente - la stessa? Chi è la signora? Perchè per un reato commesso si sente il bisogno di dare non solo una seconda possibilità, ma addirittura il premio di vedere il futuro?
Perchè prati sono blu, ma le mele sono rimaste mele (altrimenti non le avrebbe riconosciute)?

L'idea è molto bella, forse in alcuni passaggi sarebbe opportuno vedere il filo logico e spiegare qualcosa in più..
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#27 » venerdì 31 maggio 2019, 18:57

Buonasera DandElion,

ben trovata su Minuti contati.

Grazie per il tuo commento e i tuoi apprezzamenti.

Rispetto alle tue domande, rispondo di seguito:

Perchè la gente lo nutre se canta? Gli offrono doni in quanto affascinati dal suo canto, cosa ormai dimenticata nella cultura popolare.

Lo trova un buffo animale? E' una persona tra persone! Lo vedono spaesato, senza nulla, gli fanno dono di qualcosa.

Cosa capisce la gente di quel che canta, se in realtà la lingua che parlano non è più - ovviamente - la stessa? In cento anni non c'è lingua che non rimanga intellegibile. Pensa ad un italiano del 1919, se ti parlasse non lo capiresti? Lo stesso vale anche per la lingua che è soggetta a più veloci trasformazioni, che è l'inglese. Quindi possiamo assumere che lo capiscano, magari con qualche esoticità nella lingua.

Chi è la signora? La signora è la funzionaria incaricata di ricevere le persone in criostasi.

Perchè per un reato commesso si sente il bisogno di dare non solo una seconda possibilità, ma addirittura il premio di vedere il futuro? Anche oggi si dà sempre una seconda possibilità per un reato. Sono pochi i reati e le nazioni che passano direttamente alla pena di morte, in tutti gli altri casi la pena prevede la reintegrazione di chi ha perpetrato il reato. Non avrei mai pensato che il vedere il futuro sia un premio, ma anzi una forma di punizione: non hai più persone care, ti trovi in un altro "dove", in una sorta di esilio - pena molto praticata. In questo caso, l'esilio è praticato non in un altro dove, ma in un altro quando.

Perchè prati sono blu, ma le mele sono rimaste mele Il prato era verde bluastro perché talvolta lo sono, tipicamente quando l'erba è piuttosto secca. Non è una condizione strana. L'erba e le mele sono rimaste le nostre stesse, sono passati solo 100 anni, non così tanti da immaginare mutazioni ad ampio raggio!

Senz'altro il racconto sarebbe stato più intelligibile spiegando di più, ma lo spazio a disposizione non lo permetteva. La mia intenzione era di scrivere una specie di fiaba sulla trasformazione di una persona e di come anche un assassino possa avere il suo spazio di utilità in una diversa cultura, quindi ho pensato (probabilmente con eccessivo ottimismo) che non fosse così necessario spiegare tutto.

Credo che in una prossima versione di questo raccontino proverò ad essere più chiaro!

A presto rileggerci!

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antico
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Re: Fantasmi

Messaggio#28 » giovedì 6 giugno 2019, 20:34

La tua spiegazione è stata illuminante. L'idea è mooolto bella, il problema è che passa poco al lettore. Probabilmente dedichi troppo poco spazio alla città e al suo silenzio. Al contempo, lo stesso protagonista rimane troppo lontano per potere rendere verosimile un processo di trasformazione. Tutto questo porta il momento di svolta, l'inizio del canto, a perdere del suo significato e il tutto sembra accadere gratuitamente. Insomma, va rivisto, revisionato, anche allungato. Per me un pollice ni che però propende molto per il positivo perché al netto delle problematiche riscontrate ne può uscire una vera gemma.

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Sirimedho
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Re: Fantasmi

Messaggio#29 » giovedì 6 giugno 2019, 20:44

Antico, grazie dell'incoraggiamento.
credo che posterò nel laboratorio una seconda versione, che ho già riscritto pochi minuti fa, o forse una terza!
Effettivamente scrivendo velocemente è facile pensare che sia facile vedere delle cose che però sono così vivide nella nostra testa ma non nel testo!

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