Prima gli esseri umani! Di Luca Occhionorelli
Inviato: martedì 21 maggio 2019, 0:58
Greta fissava le immagini che scorrevano in sequenza sul suo dispositivo multimediale programmato per la scuola.
Quelle immagini di dolore e sofferenza le avevano sempre messo molto angoscia. Non era la prima volta che si imbatteva in quell’argomento e si ricordava che anche le volte precedenti, quegli ologrammi le avevano lasciato dentro un senso di profonda amarezza.
Suo padre guardava spesso dei documentari storici e uno dei suoi argomenti preferiti era proprio la grande emigrazione africana in Europa, avvenuta agli inizi del secolo scorso.
Guardò la data che fuoriusciva dallo schermo del suo dispositivo.
Era il venti maggio del 2119.
Si chiedeva per quale motivo gli adulti avessero inserito come parte del programma di prima media un argomento così infausto.
<<Greta! Il tuo livello di concentrazione sta calando sensibilmente, sei pregata di tornare a svolgere il compito di autoriflessione>>. Il droide-insegnante si era accorto che l’attenzione della bambina era calata sotto la soglia necessaria per l’apprendimento e come da programmazione aveva eseguito il protocollo.
La ragazzina si destò di colpo dai suoi pensieri e tornò a svolgere il suo lavoro. Diversi ologrammi di barconi oltremodo carichi di persone, si inabissavano tra le onde imponenti del mare della morte, mentre altri naufragavano lungo le coste sabbiose dei paesi d’Europa, rilasciando cadaveri che finivano a riva sospinti dalla corrente.
Le animazioni si susseguivano con politici arroganti che propugnavano le loro idee nazionaliste alla televisione, per evitare quella che secondo la loro visione era considerata come l’invasione dell’Europa da parte del continente nero.
L’umanoide accompagnava le immagini spiegando ai bambini come quell’indifferenza disumana era costata migliaia di vite umane e che dopo diversi anni gli Stati di tutto il mondo riuniti nell’Onu, avevano siglato delle convenzione per cooperare a livello internazionale allo scopo di evitare simili tragedie.
Ancora una volta Greta si sorprese a distrarsi dalle immagini che le scorrevano davanti. Con la coda dell’occhio notò che alla sua destra anche Luca era intento a fare dell’altro. Girò la testa per osservarlo meglio e si accorse che il compagno stava incidendo con una penna a fibra ottica il banco di plexiglass.
Il ragazzo si girò a guardarla.
<<Cosa stai scrivendo?>>, chiese Greta curiosa.
<<Fatti i cazzi tuoi schifezza artificiale>>. La voce di Luca trasudava un profondo disprezzo. <<Non sei per niente gentile sai, non ascolti quello che dice la maestra?>>. <<Statti zitta mostro, mio padre dice che non devo parlare con i mutanti come te! Siete fatti in provetta con lo stampino, tutti uguali come dei manichini, siete super-intelligenti e ci rubate il lavoro, tra non molto ci sarete solo voi in questo paese>>.
<<Tuo padre è stupido e ignorante e dovrebbe tornare a scuola, ecco quello che dice mio padre invece!>>.
Il ragazzino con uno scatto d’ira si scagliò con tutta la forza addosso alla ragazzina, ma prima che potesse farle del male l’umanoide da istruzione li aveva già separati e consegnati al personale della scuola per accompagnarli dal preside.
Tornato in classe si diresse verso i banchi per sistemarli, quando a un tratto notò un incisione su uno dei due e si avvicinò per leggere.
“W il fascio,prima gli esseri umani, a morte i mutanti in provetta”.
Quelle immagini di dolore e sofferenza le avevano sempre messo molto angoscia. Non era la prima volta che si imbatteva in quell’argomento e si ricordava che anche le volte precedenti, quegli ologrammi le avevano lasciato dentro un senso di profonda amarezza.
Suo padre guardava spesso dei documentari storici e uno dei suoi argomenti preferiti era proprio la grande emigrazione africana in Europa, avvenuta agli inizi del secolo scorso.
Guardò la data che fuoriusciva dallo schermo del suo dispositivo.
Era il venti maggio del 2119.
Si chiedeva per quale motivo gli adulti avessero inserito come parte del programma di prima media un argomento così infausto.
<<Greta! Il tuo livello di concentrazione sta calando sensibilmente, sei pregata di tornare a svolgere il compito di autoriflessione>>. Il droide-insegnante si era accorto che l’attenzione della bambina era calata sotto la soglia necessaria per l’apprendimento e come da programmazione aveva eseguito il protocollo.
La ragazzina si destò di colpo dai suoi pensieri e tornò a svolgere il suo lavoro. Diversi ologrammi di barconi oltremodo carichi di persone, si inabissavano tra le onde imponenti del mare della morte, mentre altri naufragavano lungo le coste sabbiose dei paesi d’Europa, rilasciando cadaveri che finivano a riva sospinti dalla corrente.
Le animazioni si susseguivano con politici arroganti che propugnavano le loro idee nazionaliste alla televisione, per evitare quella che secondo la loro visione era considerata come l’invasione dell’Europa da parte del continente nero.
L’umanoide accompagnava le immagini spiegando ai bambini come quell’indifferenza disumana era costata migliaia di vite umane e che dopo diversi anni gli Stati di tutto il mondo riuniti nell’Onu, avevano siglato delle convenzione per cooperare a livello internazionale allo scopo di evitare simili tragedie.
Ancora una volta Greta si sorprese a distrarsi dalle immagini che le scorrevano davanti. Con la coda dell’occhio notò che alla sua destra anche Luca era intento a fare dell’altro. Girò la testa per osservarlo meglio e si accorse che il compagno stava incidendo con una penna a fibra ottica il banco di plexiglass.
Il ragazzo si girò a guardarla.
<<Cosa stai scrivendo?>>, chiese Greta curiosa.
<<Fatti i cazzi tuoi schifezza artificiale>>. La voce di Luca trasudava un profondo disprezzo. <<Non sei per niente gentile sai, non ascolti quello che dice la maestra?>>. <<Statti zitta mostro, mio padre dice che non devo parlare con i mutanti come te! Siete fatti in provetta con lo stampino, tutti uguali come dei manichini, siete super-intelligenti e ci rubate il lavoro, tra non molto ci sarete solo voi in questo paese>>.
<<Tuo padre è stupido e ignorante e dovrebbe tornare a scuola, ecco quello che dice mio padre invece!>>.
Il ragazzino con uno scatto d’ira si scagliò con tutta la forza addosso alla ragazzina, ma prima che potesse farle del male l’umanoide da istruzione li aveva già separati e consegnati al personale della scuola per accompagnarli dal preside.
Tornato in classe si diresse verso i banchi per sistemarli, quando a un tratto notò un incisione su uno dei due e si avvicinò per leggere.
“W il fascio,prima gli esseri umani, a morte i mutanti in provetta”.