L'abbandono
- Gabriele Dolzadelli
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L'abbandono
Il tergicristallo sembrava un braccio che si muoveva tra la platea di un concerto, mentre la musica di Massimo Ranieri riempiva l'abitacolo.
E adesso andate via. Voglio restare solo. Con la malinconia volare nel suo cielo.
«Spero che domani non sia così» borbottò Leo, sporgendosi sul volante e assottigliando gli occhi.
Non chiesi mai chi eri, perché scegliesti me. Me che fino a ieri, credevo fossi un re.
«Riccione è bella anche con la pioggia. Ci faremo qualche giorno di shopping in viale Ceccarini» rispose Rebecca, sua moglie.
Perdere l'amore, quando si fa sera...
Leo guardò dallo specchietto retrovisore e incrociò lo sguardo di Zach, il loro border collie.
«Sei sicura di volerlo fare?»
Rebecca si lasciò sfuggire una breve risata.
«Scherzi? Ho trovato dei jeans con l'ottanta percento di sconto, l'anno scorso!»
«Non intendevo questo.»
Rebecca abbassò il volume e guardò il marito.
«Non ci starai ripensando, vero? Nella nuova casa non abbiamo il giardino. Non posso stare a pulire tutto il giorno i suoi peli ovunque!»
Leo sospirò e incrociò di nuovo lo sguardo del cane.
«Almeno, con la pioggia, non ci farà caso nessuno» disse, per poi accostare nella piazzola.
Non doveva pensarci. Se lo immaginava lì, tutto bagnato e impaurito. Leo strinse il volante. Il disco di Ranieri, l'unico in auto, aveva già completato il giro, tornando alla stessa canzone.
Rischi di impazzire. Può scoppiarti il cuore...
«Taci!» urlò, spegnendo del tutto l'autoradio.
«Che ti prende? Non ti piace?» domandò Rebecca, per poi avvertire l'inchiodata e appoggiarsi al cruscotto.
«Sei pazzo? A momenti picchio il muso!»
«L'hai visto anche tu?» chiese il marito indicando il cielo. La donna si sporse ma non vide nulla se non la colonna di auto davanti a loro. Avevano tutti le quattro frecce.
«Era... qualcosa di grosso! L'ho visto... atterrare là!»
«Atterrare?»
Con la pioggia non si vedeva nulla. Soltanto le sagome sfocate delle macchine e le luci rosse intermittenti.
«C'è qualcuno. Sta venendo verso di noi» disse Rebecca.
Erano tre individui che camminavano lungo il bordo stradale. Due erano piuttosto alti e magri, mentre uno era più piccolo. Sembravano indossare delle tute grigie e a ogni macchina si fermavano, guardando dentro.
«Chiedigli se sanno qualcosa. Magari c'è una deviazione» disse la donna.
Quando il trio fu accanto alla sua auto, Leo abbassò il finestrino.
«Mi scusi. Sapreste dirci cosa...»
Non finì la frase, rimanendo con la bocca aperta.
Quegli individui avevano delle fattezze a dir poco mostruose. Non indossavano delle tute grigie: era la loro pelle ad esserlo. Avevano delle dita lunghissime e degli occhi enormi. Non avevano la bocca e sul cranio pelato c'erano tantissimi fori, come narici. Dove normalmente ci sarebbe stato un naso, c'erano tre tentacoli rossi.
Il più piccolo li indicò e gli altri due annuirono. Uno di quelli alti guardò il cielo e un raggio luminoso circondò la macchina, sollevandola dall'asfalto.
Il tempo sembrò eterno. Fu impedito a entrambi di uscire dalla propria auto e poterono contemplare l'interno dell'astronave solo dal parabrezza. Il piccolo alieno li studiò dal vetro, sbattendo le palpebre dei suoi grossi occhi. Ogni tanto li stuzzicava, bussando e facendo rumore. Non sembrò, però, molto soddisfatto di loro. Rebecca urlava di continuo e l'alieno rispondeva con delle smorfie buffe. Leo non sapeva che pensare e cominciò a pregare tutti i santi che conosceva.
Poi, come tutto era iniziato, un fascio di luce avvolse l'auto e sentirono le viscere vibrare per la mancanza di gravità. Quando il fascio sparì, attorno a loro c'era solo sabbia e deserto.
Leo alzò lo sguardo e vide che in lontananza c'erano ben tre lune. La navicella aliena stava attraversando l'atmosfera. Un piccolo puntino, che diventava sempre più invisibile.
«Ci hanno lasciati qui?» chiese Rebecca stupita.
Leo, con gli occhi sgranati, annuì.
Il cd ripartì all'improvviso.
E adesso che rimane di tutto il tempo insieme? Un uomo troppo solo che ancora ti vuol bene.
E adesso andate via. Voglio restare solo. Con la malinconia volare nel suo cielo.
«Spero che domani non sia così» borbottò Leo, sporgendosi sul volante e assottigliando gli occhi.
Non chiesi mai chi eri, perché scegliesti me. Me che fino a ieri, credevo fossi un re.
«Riccione è bella anche con la pioggia. Ci faremo qualche giorno di shopping in viale Ceccarini» rispose Rebecca, sua moglie.
Perdere l'amore, quando si fa sera...
Leo guardò dallo specchietto retrovisore e incrociò lo sguardo di Zach, il loro border collie.
«Sei sicura di volerlo fare?»
Rebecca si lasciò sfuggire una breve risata.
«Scherzi? Ho trovato dei jeans con l'ottanta percento di sconto, l'anno scorso!»
«Non intendevo questo.»
Rebecca abbassò il volume e guardò il marito.
«Non ci starai ripensando, vero? Nella nuova casa non abbiamo il giardino. Non posso stare a pulire tutto il giorno i suoi peli ovunque!»
Leo sospirò e incrociò di nuovo lo sguardo del cane.
«Almeno, con la pioggia, non ci farà caso nessuno» disse, per poi accostare nella piazzola.
Non doveva pensarci. Se lo immaginava lì, tutto bagnato e impaurito. Leo strinse il volante. Il disco di Ranieri, l'unico in auto, aveva già completato il giro, tornando alla stessa canzone.
Rischi di impazzire. Può scoppiarti il cuore...
«Taci!» urlò, spegnendo del tutto l'autoradio.
«Che ti prende? Non ti piace?» domandò Rebecca, per poi avvertire l'inchiodata e appoggiarsi al cruscotto.
«Sei pazzo? A momenti picchio il muso!»
«L'hai visto anche tu?» chiese il marito indicando il cielo. La donna si sporse ma non vide nulla se non la colonna di auto davanti a loro. Avevano tutti le quattro frecce.
«Era... qualcosa di grosso! L'ho visto... atterrare là!»
«Atterrare?»
Con la pioggia non si vedeva nulla. Soltanto le sagome sfocate delle macchine e le luci rosse intermittenti.
«C'è qualcuno. Sta venendo verso di noi» disse Rebecca.
Erano tre individui che camminavano lungo il bordo stradale. Due erano piuttosto alti e magri, mentre uno era più piccolo. Sembravano indossare delle tute grigie e a ogni macchina si fermavano, guardando dentro.
«Chiedigli se sanno qualcosa. Magari c'è una deviazione» disse la donna.
Quando il trio fu accanto alla sua auto, Leo abbassò il finestrino.
«Mi scusi. Sapreste dirci cosa...»
Non finì la frase, rimanendo con la bocca aperta.
Quegli individui avevano delle fattezze a dir poco mostruose. Non indossavano delle tute grigie: era la loro pelle ad esserlo. Avevano delle dita lunghissime e degli occhi enormi. Non avevano la bocca e sul cranio pelato c'erano tantissimi fori, come narici. Dove normalmente ci sarebbe stato un naso, c'erano tre tentacoli rossi.
Il più piccolo li indicò e gli altri due annuirono. Uno di quelli alti guardò il cielo e un raggio luminoso circondò la macchina, sollevandola dall'asfalto.
Il tempo sembrò eterno. Fu impedito a entrambi di uscire dalla propria auto e poterono contemplare l'interno dell'astronave solo dal parabrezza. Il piccolo alieno li studiò dal vetro, sbattendo le palpebre dei suoi grossi occhi. Ogni tanto li stuzzicava, bussando e facendo rumore. Non sembrò, però, molto soddisfatto di loro. Rebecca urlava di continuo e l'alieno rispondeva con delle smorfie buffe. Leo non sapeva che pensare e cominciò a pregare tutti i santi che conosceva.
Poi, come tutto era iniziato, un fascio di luce avvolse l'auto e sentirono le viscere vibrare per la mancanza di gravità. Quando il fascio sparì, attorno a loro c'era solo sabbia e deserto.
Leo alzò lo sguardo e vide che in lontananza c'erano ben tre lune. La navicella aliena stava attraversando l'atmosfera. Un piccolo puntino, che diventava sempre più invisibile.
«Ci hanno lasciati qui?» chiese Rebecca stupita.
Leo, con gli occhi sgranati, annuì.
Il cd ripartì all'improvviso.
E adesso che rimane di tutto il tempo insieme? Un uomo troppo solo che ancora ti vuol bene.
- Emiliano Maramonte
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Re: L'abbandono
Ciao Gabriele!
Ben ritrovato anche in questa Special estiva!
Tutto a posto con i parametri (tempo e caratteri).
Divertiti in questa CIF Edition!
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Re: L'abbandono
L’ABBANDONO di Gabriele Dolzadelli.Tema centrato con Perdere l’amore di Massimo Ranieri. La storia è il classico chi la fa l’aspetti. L’arrivo inaspettato è quello dei tre alieni lungo l’autostrada. La coppia umana intenzionata a disfarsi del cane perché di troppo nella casa nuova, vive, con cane a seguito, la stessa esperienza su un pianeta inospitale dove sono stati scaricati dagli alieni che forse li hanno trovati inadatti per casa loro. L’ho trovata molto ben scritta e meriterebbe di comparire all’interno della pubblicità estiva contro l’abbandono dei cani.
Re: L'abbandono
Belli gli intercalare della canzone con il testo. Mi aspettavo che la sorpresa fosse che gli alieni preferissero parlare con il cane anziché con i padroni, ma poi il cane scompare silenziosamente, non si sa nemmeno se questi ET mutanti se lo siano tenuto.
La storia sobbalza un po’ nei suoi tre momenti: la litigata con il cane sullo sfondo, l’incontro e la cattura, il rilascio. Mi sembrano un po’ troppo staccati tra loro, senza un filo logico che li accomuni. Forse la prima litigata serviva a mostrare che dall’amore iniziale si era passati ai litigi, e che alla fine, insieme su un pianeta desolato, potrebbero sentire l’amore tornare. C’è il parallelismo dell’abbandono ipotizzato del cane e quello reale degli umani, ma avrei accentuato maggiormente la figura del cane.
Però questi alieni così poco comunicativi suonano vuoti, e l’abbandono nel deserto che dovrebbe trasmettermi il fatto che l’”uomo…ancora ti vuole bene” mi lascia solo l’inquietante idea di una morte per sete e fame (ma chissà, magari dietro l’angolo c’è un ristorante!)
Nota: se aveva accostato nella piazzola e ascoltato il disco, non poteva inchiodare.
Paletto centrato con la canzone di Ranieri.
La storia sobbalza un po’ nei suoi tre momenti: la litigata con il cane sullo sfondo, l’incontro e la cattura, il rilascio. Mi sembrano un po’ troppo staccati tra loro, senza un filo logico che li accomuni. Forse la prima litigata serviva a mostrare che dall’amore iniziale si era passati ai litigi, e che alla fine, insieme su un pianeta desolato, potrebbero sentire l’amore tornare. C’è il parallelismo dell’abbandono ipotizzato del cane e quello reale degli umani, ma avrei accentuato maggiormente la figura del cane.
Però questi alieni così poco comunicativi suonano vuoti, e l’abbandono nel deserto che dovrebbe trasmettermi il fatto che l’”uomo…ancora ti vuole bene” mi lascia solo l’inquietante idea di una morte per sete e fame (ma chissà, magari dietro l’angolo c’è un ristorante!)
Nota: se aveva accostato nella piazzola e ascoltato il disco, non poteva inchiodare.
Paletto centrato con la canzone di Ranieri.
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- Messaggi: 24
Re: L'abbandono
Ciao Gabriele,
Complimenti per la scelta del tema, cui tutti dovrebbero prestare attenzione. E direi che il contrappasso per i protagonisti è meritato. Mi piace l’inframmezzo della canzone nel testo, che per altro è un paletto molto chiaro. Magari mi sarei aspettato che il cane ritornasse un pochino in scena durante il rapimento o l’abbandono, ma questo è solo il mio pensiero.
A risentirci
Complimenti per la scelta del tema, cui tutti dovrebbero prestare attenzione. E direi che il contrappasso per i protagonisti è meritato. Mi piace l’inframmezzo della canzone nel testo, che per altro è un paletto molto chiaro. Magari mi sarei aspettato che il cane ritornasse un pochino in scena durante il rapimento o l’abbandono, ma questo è solo il mio pensiero.
A risentirci
- Luca Nesler
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Re: L'abbandono
Ciao Gabriele. Mi piacciono molto i racconto allegorici e mi piace l'uso di un mondo alieno per evidenziare ciò che noi facciamo con il nostro. Anche in questo caso penso che sarebbe stato molto più interessante leggere questo racconto con molti più caratteri che aiutino il contesto e magari qualche momento più intenso. Ma siamo su MC...
Invece apprezzo molto il tuo stile che provo esperto e, se mi è concesso, anche più maturo del primo Jolly Roger che sto leggendo con piacere. Non lo dico come critica al romanzo, ma come complimento al tuo stile attuale.
Invece apprezzo molto il tuo stile che provo esperto e, se mi è concesso, anche più maturo del primo Jolly Roger che sto leggendo con piacere. Non lo dico come critica al romanzo, ma come complimento al tuo stile attuale.
- Gabriele Dolzadelli
- Messaggi: 335
- Contatta:
Re: L'abbandono
Ciao Luca. Grazie mille. :)
Il primo volume della saga Jolly Roger l'ho scritto nel 2014. Sono passati cinque anni e ne sento anche io il peso. Ero molto acerbo. Grazie comunque per l'apprezzamento e per leggermi. :)
Il primo volume della saga Jolly Roger l'ho scritto nel 2014. Sono passati cinque anni e ne sento anche io il peso. Ero molto acerbo. Grazie comunque per l'apprezzamento e per leggermi. :)
- Gabriele Dolzadelli
- Messaggi: 335
- Contatta:
Re: L'abbandono
Ciao Sirimedho. Grazie per i consigli. In effetti il cane poteva avere più spazio, a ripensarci. Poteva rafforzare il tutto.
In quanto all'esprimersi degli alieni, essendo un altro linguaggio, incomprensibile all'uomo, penso sia normale non percepire a fondo le loro emozioni.
Sull'inchiodata, nel testo ho lasciato inteso che l'auto fosse ripartita e fossero di nuovo in strada. Se non si è capito allora è colpa mia. :)
In quanto all'esprimersi degli alieni, essendo un altro linguaggio, incomprensibile all'uomo, penso sia normale non percepire a fondo le loro emozioni.
Sull'inchiodata, nel testo ho lasciato inteso che l'auto fosse ripartita e fossero di nuovo in strada. Se non si è capito allora è colpa mia. :)
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: L'abbandono
Ciao Gabriele, come chi mi ha preceduto nei commenti, ti faccio i complimenti per il tema che hai scelto, molto attuale e sentito. Il paletto è stato rispettato ampiamente e l’arrivo inaspettato degli alieni si allinea alla consegna. Trovo anch’io un po’ frammentata la storia e avrei preferito che fosse più chiaro il fatto che gli alieni si fossero stancati di loro come loro del cane. Sarebbe bastata qualche riga in più.
Laura Cazzari
- Wladimiro Borchi
- Messaggi: 258
Re: L'abbandono
Ciao Gabriele,
Davvero difficile stillare una classifica questa volta.
Anche in questo caso centrato sia il tema, sia il paletto.
La scrittura è molto buona e la storia molto carina.
Gli alieni abbandonano ignari chi ha abbandonato, con un evidente contrappasso involontario.
Nulla da eccepire, forse un'eccessiva linearità, tanto che non appena appaiono gli alieni sappiamo come andrà a finire.
Ma con 4000 battute mi sembra che di più non si potesse fare.
Una buona prova.
A rileggerci presto.
W
Davvero difficile stillare una classifica questa volta.
Anche in questo caso centrato sia il tema, sia il paletto.
La scrittura è molto buona e la storia molto carina.
Gli alieni abbandonano ignari chi ha abbandonato, con un evidente contrappasso involontario.
Nulla da eccepire, forse un'eccessiva linearità, tanto che non appena appaiono gli alieni sappiamo come andrà a finire.
Ma con 4000 battute mi sembra che di più non si potesse fare.
Una buona prova.
A rileggerci presto.
W
IMBUTO!!!
Re: L'abbandono
Ciao Gabriele,
mi è piaciuto il tema del tuo racconto e l'idea di una sorta di "contrappasso dantesco" per la coppia, però altre cose mi hanno convinto meno. Secondo me, scegliendo un tema così forte, avresti dovuto metterlo molto più al centro della narrazione, mentre mi sembra che si perda un po'. In effetti dare un po' più di spazio al cane avrebbe reso il tutto un po' più incisivo
mi è piaciuto il tema del tuo racconto e l'idea di una sorta di "contrappasso dantesco" per la coppia, però altre cose mi hanno convinto meno. Secondo me, scegliendo un tema così forte, avresti dovuto metterlo molto più al centro della narrazione, mentre mi sembra che si perda un po'. In effetti dare un po' più di spazio al cane avrebbe reso il tutto un po' più incisivo
Andrea Pozzali
- roberto.masini
- Messaggi: 408
Re: L'abbandono
Ciao Gabriele.
Sembra un trito incontro ravvicinato del terzo tipo e invece c'è qualcosa di più che intravedo anch'io negli abbandonatori a loro volta abbandonati. Tutto ciò fa sì che il finale non possa che essere il tuo nel quale non c'è neppure un accenno moralistico. Lo si deve dedurre! Il tutto condito dalle melodie ad hoc di Massimo Ranieri: un paletto azzeccato.
Quello che mi ha colpito è stata una storia originale inserita nel solito contesto fantascientifico dell'incontro con gli alieni.
Sembra un trito incontro ravvicinato del terzo tipo e invece c'è qualcosa di più che intravedo anch'io negli abbandonatori a loro volta abbandonati. Tutto ciò fa sì che il finale non possa che essere il tuo nel quale non c'è neppure un accenno moralistico. Lo si deve dedurre! Il tutto condito dalle melodie ad hoc di Massimo Ranieri: un paletto azzeccato.
Quello che mi ha colpito è stata una storia originale inserita nel solito contesto fantascientifico dell'incontro con gli alieni.
Re: L'abbandono
Ben scritto e di certo racconto molto buono. Non concordo con chi ha sottolineato l'involontarietà dell'abbandono da parte degli alieni perché la coppia è stata scelta ad hoc ed è stata scelta, per quanto ne sappiamo, proprio perché si era appena macchiata di un grosso peccato, quello dell'abbandono del loro cane. Mi serve un collegamento, insomma... Anche perché senza ci si chiede perché dare tanto spazio alla scelta da parte degli alieni. Quindi ecco che l'idea potrebbe essere quella di fare di questi alieni una sorta di MORALIZZATORI che agiscono in risposta a delle ingiustizie (o da loro ritenute tali). Ed ecco che hai il materiale per una serie ;) Tornando al racconto, tema sicuramente rispettato e paletto anche. Mi è piaciuto con la riserva di quanto ti ho sottolineato più sopra.
Re: L'abbandono
Ciao, scusa, ma .. il cane?
Bello tutto, bellissima la prima parte, bello il suo rimuginare per non voler abbandonare il cane (io per molto meno avrei accostato e legato la moglie al guardrail in autostrada) ma.. non si capisce perchè li scelgono. non si capisce perchè non prendano altri. non si capisce perchè nessuno dalle auto bloccate non urli o scappi. non si capisce altro che una legge karmica
per cui alla fine vengono abbandonati loro, si ma... IL CANE???
Bello tutto, bellissima la prima parte, bello il suo rimuginare per non voler abbandonare il cane (io per molto meno avrei accostato e legato la moglie al guardrail in autostrada) ma.. non si capisce perchè li scelgono. non si capisce perchè non prendano altri. non si capisce perchè nessuno dalle auto bloccate non urli o scappi. non si capisce altro che una legge karmica
per cui alla fine vengono abbandonati loro, si ma... IL CANE???
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
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