Mamma gatta

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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roberto.masini
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Mamma gatta

Messaggio#1 » lunedì 17 giugno 2019, 23:10

«Credi nella reincarnazione?» domandò Giovanna, guardandolo attraverso il bicchiere pieno di whisky.
«Assolutamente no! Potrei citarti gli orfici dell’antica Grecia i quali ritenevano che l’anima s’incarnasse di nuovo in un altro corpo. Nel mondo cristiano nessuno ha mai sostenuto la reincarnazione perché è incompatibile con la dottrina del Vangelo la quale insegna che la Salvezza si realizza nel corso di una sola esistenza. Ma io non credo nella reincarnazione semplicemente perché non credo nell'anima.» rispose con sussiego Alberto.
«Ma ci credeva tua madre!» lo incalzò la fidanzata.
«Povera mamma, negli ultimi giorni straparlava, non era lucida; non posso attribuirle nessuna vera convinzione!»
«Però coccolava sempre la sua gatta come solo una persona consapevole poteva fare!»
«Cara, mia mamma è morta per un infarto ma il suo cervello comunque non funzionava più! Ma adesso lasciamo stare mia madre. Vieni più vicino accanto al camino.»
«Ma dov'è andata a finire la gatta?»
«È sparita ma ora non parlare; baciami!»
Mentre Alberto ravvivava il fuoco, distaccandosi un istante dall'abbraccio di Giovanna, un fulmine illuminò la sala e subito dopo i vetri della finestra tintinnarono per il boato del tuono. Un colpo alla porta seguito da un secondo e da un terzo. Erano le undici di sera e nella loro villa isolata in aperta campagna la coppia non aspettava nessuno. Rimasero in silenzio per alcuni istanti, poi gli occhi di Giovanna implorarono l’uomo di andare a controllare.
Dallo spioncino non si vedeva nulla: la pioggia scrosciante provocava un effetto nebbia.
Un secondo tuono seguito da un miagolio. Alberto prese la pistola dal suo stipetto e aprì la porta; inzuppata, Micillina, la gatta di sua madre.
«Ma dov'eri finita? Credevo che te ne fossi andata!» esclamò Alberto, grattandosi la testa.
Si accinse a prenderla in braccio per asciugarla ma la gatta si acciambellò sul tappeto vicino al camino acceso e si addormentò.

Da quel giorno Micillina seguiva Alberto dappertutto. Si comportava in modo strano, con un’intelligenza che prima non aveva mai manifestato. Gli capitava di non trovare la scatola di piselli che aveva messo nella dispensa. Ebbene la gatta richiamava la sua attenzione con miagolii e movimenti delle zampe fino a fargli scoprire dove l’aveva dimenticata.
Gli episodi si susseguivano ogni giorno ma lui non ci faceva più caso. Si era persuaso di avere una cagnetta servizievole anziché una gatta indipendente (come era stata prima) e non disse nulla alla sua fidanzata.
Poi un giorno capitò un fatto misterioso anche per lui così razionale. Stava sfogliando un libro di poesie cercando quella che sua madre amava di più. La gatta gli balzò in grembo e, allungata una zampa sulle pagine, le sfogliò fino alla poesia del Pascoli. Alberto, quasi in trance, fu spinto a leggergliela:
«Era una gatta, assai trita, e non era / d’alcuno, e, vecchia, aveva un suo gattino. / Ora, una notte, (su per il camino / s’ingolfava e rombava la bufera)/ trassemi all'uscio il suon d’una preghiera, / e lei vidi e il suo figlio a lei vicino./ Mi spinse ella, in un dolce atto, il meschino / tra’ piedi; e sparve nella notte nera./ Che nera notte, piena di dolore! / Pianti e singulti e risa pazze e tetri / urli portava dai deserti il vento. / E la pioggia cadea, vasto fragore, / sferzando i muri e scoppiettando ai vetri. / Facea le fusa il piccolo, contento. »
Finito di leggere, calde lacrime scesero lungo le gote di Alberto che tentò di accarezzare la gatta che però lo graffiò agli occhi. Il dolore lancinante lo spinse ad afferrarla ma gli sfuggì. Non vedeva più nulla ma riuscì ad avvicinarsi a tentoni al tavolo dove c’era il cellulare. Avrebbe chiamato Giovanna e poi ucciso anche quell'animale. Aprì un occhio; il cellulare tra le zampe di Micillina. Si avvicinò alla porta della cucina per usare il telefono fisso. Inciampò in qualcosa; era la gatta. Cadde contro lo spigolo del tavolo. Il sangue cominciò a sgorgare dalla tempia.
La gatta si avvicinò al suo orecchio:
«Non mi puoi uccidere una seconda volta, figliolo!»



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Emiliano Maramonte
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Re: Mamma gatta

Messaggio#2 » lunedì 17 giugno 2019, 23:13

Ciao Roberto!
Lieto che tu ci sia in questa Special Edition!
Parametri senza problemi.
Divertiti nella CIF Edition!

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#3 » martedì 18 giugno 2019, 0:13

Ok, ok ok!!!

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Massimo Tivoli
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Re: Mamma gatta

Messaggio#4 » mercoledì 19 giugno 2019, 13:01

Ciao Roberto. È stato davvero un piacere leggere il tuo racconto. Per me, questo è un ottimo racconto. Non ho molto da dire perché non ho trovato nulla che, per me, non andasse. Confermo che il tema è centrato con l’arrivo inaspettato della gatta, come è centrato il paletto con l’introduzione della poesia del Pascoli. La cosa che più mi ha conquistato del tuo racconto è il finale, ma non solo perché è un bel colpo di scena, ma per come ci porti il lettore. Ho gradito tantissimo il cambio di ritmo che hai effettuato da “… che però lo graffiò agli occhi” dove, con abilità e competenza, cambi proprio modo di scrivere in funzione, giustamente, a rendere ancora più efficace il colpo di scena sul finale. Insomma, sto scrivendo perché c’è il limite dei 300 caratteri per i commenti, ma il tuo racconto, per me, si sarebbe potuto commentare semplicemente con: bello, bello, e bello! ;-)

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Pretorian
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Re: Mamma gatta

Messaggio#5 » giovedì 20 giugno 2019, 23:35

Ciao, Roberto.
Dunque, devo dire che l'idea della donna reincarnata nel proprio animale domestico che vendica la sua morte, dopo essersi palesata usando una poesia di Pascoli, è davvero interessante. Il problema è che penso tu abbia sfruttato molto male il pochissimo spazio a disposizione. Mi spiego: la parte che funziona meglio della storia è la seconda, con uno svolgimento breve, ma intenso e con un buon picco di tensione narrativa. La prima parte, invece, non aggiunge praticamente nulla alla storia, se non un pizzico di background che, alla fine della fiera, poteva saltar fuori anche in altri modi. Insomma, se hai poco spazio, perché sprecare caratteri a disquisire di teorie pitagoriche (e a me la filosofia piace, figurati!) invece di concentrarti sulla narrazione? QUanto avrebbe potuto essere migliore il racconto se avessi deidicato più spazio ala rivelazione finale!!
Riflettici su e dimmi se non ho ragione.

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alberto.tivoli
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Re: Mamma gatta

Messaggio#6 » venerdì 21 giugno 2019, 14:14

Ciao Roberto, davvero bello il racconto.
Di seguito il mio commento.

Il racconto muove da un’idea non originale ma interpretata in modo inaspettato, come l’arrivo della gatta. Ottima la rivelazione finale. Mi è piaciuto il tuo stile di scrittura e come lo hai modulato attraverso le fasi del racconto. Bello anche il riferimento alla cultura italiana e il suo inserimento nella storia o, forse è così, come tu abbia ideato il racconto ispirandoti alla poesia.

A presto.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Mamma gatta

Messaggio#7 » venerdì 21 giugno 2019, 17:16

Ciao Roberto.
Racconto ben scritto e con uno stile molto evocativo, complimenti. Anche lo svolgimento l'ho trovato molto interessante, soltanto che il titolo ha frenato un po' il phatos svelando troppo. Sarei stato più generico o adoperato parole molto meno spoileranti. Ho però una perplessità: come può la donna essersi reincarnata nella propria gatta se questa è nata prima della morte di lei? Questo aspetto mi porta a storcere un po' il naso sul colpo di scena. Sapresti darmi spiegazioni?

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Eugene Fitzherbert
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Re: Mamma gatta

Messaggio#8 » domenica 23 giugno 2019, 12:03

Ciao, Roberto,
Ben trovato (E stavolta non ho neanche sbagliato nome, pensa che miglioramenti!)
Il tuo racconto è stato come sempre piacevole da leggere e da scoprire un po' alla volta.
Tecnicamente non dico nulla: sai scrivere e te lo faccio presente da quando siamo qui a commentarci, quindi penso che sia superfluo, quasi pleonastico.
La parte narrata ha, secondo me, un solo piccolo tassello mancante: la motivazione. Ecco, come ti ha suggerito il buon Pretorian prima e meglio di me, forse sarebbe stato più opportuno mettere in risalto un eventuale rapporto conflittuale tra il protagonista e la mamma, che avrebbe poi giustificato la reincarnazione. Magari dei dissapori a causa della sua ragazza, o di altra natura. In questo senso, il finale, che è comunque scritto magnificamente negli standard di un contest del genere, sarebbe stato ancora più drammatico.
TI rinnovo i complimenti, comunque, come sempre!

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Gennibo
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Re: Mamma gatta

Messaggio#9 » domenica 23 giugno 2019, 15:27

Ciao Roberto, il racconto è piacevole, l’atmosfera a metà racconto si fa piena di aspettativa e il finale ci porta abilmente alla fine inaspettata.
Però io mi sono chiesta: se il figlio avesse eliminato la madre per pietà, in un gesto misericordioso, essendo ormai alla fine, in questo caso la madre dovrebbe sentirsi grata di essersi liberata di un corpo ormai inutile, libera di iniziare una nuova vita. Diversa la questione se il figlio si fosse sbarazzato di lei per un suo scopo egoistico, nel secondo caso capirei le ragioni della reazione della madre.
Non so se sono io che non li colgo ma non ho trovato abbastanza indizi per trarre l’una o l’altra conclusione, a parte la battuta finale. E qui mi chiedo: quanto si può dire senza che venga rovinato l’inaspettato finale?

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#10 » lunedì 24 giugno 2019, 19:33

Ciao Massimo.
Grazie delle belle parole che fanno sempre piacere. Sono contento soprattutto per aver provocato un'emozione. Non sempre si riesce!

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#11 » lunedì 24 giugno 2019, 19:39

Ciao Antonio.
Qualcosa di significativamente contestabile gli scrittori di MC riescono prima poi a trovarlo. Ma io mi lascio cullare dalle tue positive impressioni che, naturalmente, mi entusiasmano. Grazie!

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#12 » lunedì 24 giugno 2019, 19:44

Ciao, Agostino.
Ho riflettuto e mi sento di non darti ragione perché proprio la monotona prima parte consente il crescendo cioè l'aumento graduale dell'intensità del "suono" del racconto. Entrare in media res come suggerisci tu mi farebbe scrivere un'altra storia.

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#13 » lunedì 24 giugno 2019, 20:59

Ciao, Alberto.
grazie per il commento positivo. Le vie dell'ispirazione sono infinite: cercavo qualcosa che si riferisse al delitto del padre del poeta Pascoli e poi mi sono imbattuto nella poesia. Ecco la spiegazione. ma sono sicuro che i lettori ne troverebbero cento altre!

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#14 » lunedì 24 giugno 2019, 21:11

Ciao, Gabriele.
Dare spiegazioni di una teoria in cui non credo potrà sembrare un esercizio di "disonestà intellettuale". Comunque, secondo alcune teorie, l'anima trasmigrerebbe da un corpo a un altro, un corpo già vivente, la gatta appunto: se non fosse così la reincarnazione dovrebbe avvenire solo da persone di diverse età verso "cuccioli d'uomo" o di animali! Sperando di aver parzialmente, fugato un dubbio, ti ringrazio per il giudizio positivo.

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#15 » lunedì 24 giugno 2019, 21:54

Ciao, Eugene.
Prendo atto del tuo rilievo sulla mancanza di motivazione ma spiego che non è stata un svista. Volevo solo che il lettore pensasse a una vecchia mamma morta d'infarto e a un figlio ancora un po' addolorato. Solo, così, secondo me, il finale è veramente spiazzante. Comunque anche qui, nei commenti, il lettore è sovrano!

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roberto.masini
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Re: Mamma gatta

Messaggio#16 » lunedì 24 giugno 2019, 21:57

Ciao, Isabella.
Le stesse cose che ho scritto a Eugene valgono anche per il tuo commento: le motivazioni che spingono il figlio a uccidere non devono essere neppure accennate per non guastare il finale a sorpresa.

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Rionero
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Re: Mamma gatta

Messaggio#17 » martedì 25 giugno 2019, 14:33

Ciao Roberto,

bella idea per rigirare una semplice storia sulla reincarnazione in modo originale" (non considerando l'inganno che tendi al lettore parlando erroneamente di incarnazione quando dovrebbe trattarsi di possessione o qualcosa del genere dato che la gatta è nata dopo...discussione per cui tuttavia ho letto una tua spiegazione di cui mi accontento^^)

La tua narrazione è sicuramente fluida e controllata nel ritmo, bravo!
Inciampa però secondo me nel dire invece di mostrare (show don't tell è per me un mantra dei commenti di Minuti Contati che proprio qui ho imparato ad apprezzare, crescendo grazie alle segnalazioni ricevute^^).

Ti faccio qualche esempio:

"Poi un giorno capitò un fatto misterioso anche per lui così razionale." > che sia un fatto misterioso è un concetto che potevi farvi vedere nelle reazioni di lui (pelle che si accappona o cose del genere), aiutato oltretutto dal racconto dal fatto in sé che successivamente fai...insomma questa frase mi sembra pleonastica e ti spezza il ritmo (come d'altra parte l'aver riportato per intero la poesia di Pascoli...magari potevi sfruttarla tuttalpiù per intero inframmezzandola nel proseguio del testo facendo però nel frattempo succedere qualcosa e non lasciandola solo come un frangente di fatto staccato dalla storia".

Culmine del tell invece di show è però la fine: c'era un modo meno straniante del far parlare il gatto? Magari facendo comparire l'arma del delitto? Mettendo in mezzo le paure e l'immaginazione di lui?

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lordmax
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Re: Mamma gatta

Messaggio#18 » martedì 25 giugno 2019, 21:58

Partiamo dal confermare tema e paletto.
Il racconto strutturato in due atti è molto ben gestito, parti dal background, costruisci piano piano una situazione e poi la ribalti immediatamente cambiando registro stilistico. Direi che tecnicamente è perfetto.
L'idea è ottima, fai credere che si tratti della solita reincarnazione in animale e poi trasformi la situazione in una vendetta da dramma greco.
Ho solo un appunto da fare: la prima parte non spiega il perché del desiderio di vendetta. L'escamotage della fidanzata è valido ma non introduci elementi che, con il senno del poi, facciano capire al lettore il perché del desiderio di vendetta (oltre all'ovvio che il protagonista ha ucciso la madre ovviamente). IN sostanza manca il perché della storia... o io non l'ho colto.

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