La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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alberto.tivoli
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La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#1 » martedì 18 giugno 2019, 0:29

LA VIRTÙ DEL VIVER FEMMINILE
(Alberto Tivoli)



Il temporale ricopriva le cupole di San Marco accese dai fulmini.
Il dottor Giacinto Namias distolse l’attenzione dal panorama per esaminare l’accoppiamento degli elementi di rame e zinco. – Le applicherò la corona elettromotrice del Volta. – dichiarò.
La bella e giovane serva della signora se ne stava appollaiata sulla sedia, perlustrando il pavimento con piccole e involontarie torsioni del collo. “Caso clinico interessante, ben più di quello che affligge la tua padrona” pensò Namias, quindi collegò lo strumento al generatore di corrente continua e si accostò alla poltrona sulla quale giaceva la paziente.
Virginia Cairoli di Forino non aveva spiccicato una parola, non ci aveva nemmeno provato. Namias rifletté sulla triste condizione che l’affliggeva: a sinistra la bocca e la guancia erano contratte; il lato destro del viso era passivo, la palpebra morta.
– Signora, i muscoli paralizzati alla prova elettrica si contraggono. In un mese le ridonerò il sorriso.
– Sarà doloroso? – sussurrò la serva.
Namias le sorrise con tenerezza. – La signora sosterrà la terapia e recupererà la sua bellezza.
La domestica lo scrutò e a Namias sembrò che lo biasimasse. Imbarazzato, si concentrò sul proprio dovere. Applicò l’elettrodo positivo alla nuca e il negativo dentro la bocca della paziente. E ripeté la procedura tutti i giorni del mese che seguì, e il biasimo della serva si mutò in un urgente interesse.

– Lei non può rimanere estraneo alla profonda trasformazione che scuote l’Italia.
– La ribellione non è nella mia natura.
– Adattamento servile!
Namias serrò i pugni. – Lei non ha capito nulla di me. E tanto meno quelli che la comandano se sono arrivati a pensare che fosse possibile arruolarmi fra le vostre fila.
– Fosse per loro, non mi avrebbero mai mandata. Sono stata io, approfittando del mio disturbo, a insistere affinché mi autorizzassero a tentare.
– E perché? A causa delle mie simpatie antiasburgiche?
– Il Regno Lombardo-Veneto è alla fine. Nemmeno un anno fa ha perso la Lombardia. Il giorno del nostro primo consulto, Garibaldi sbarcava a Marsala. L’Italia è prossima. – La donna continuava a incalzarlo con passione e Namias non poté non ammirarla.
– Un mio caro amico e collega disse una volta che il Namias non fu giovane mai. Vede, io sono una persona rigorosa, da sempre, sin da giovane.
– Non è questo che ci distingue, ma una condanna di nascita. – replicò lei disgustata.
– Non si giochi la carta della discriminazione. Oggi sono primario di medicina all’Ospedale Grande ma il mio stato di ebreo e le mie idee politiche hanno frustrato l’accesso a incarichi accademici e medici per molti anni. Ma…
– Ma grazie ai suoi successi professionali ha reso impossibile rifiutarle i giusti riconoscimenti per i suoi meriti. – La vera Virginia Cairoli di Forino, falsa serva di una finta illustre signora, lo guardò con orgoglio. Poi, continuò triste. – Vede, dottore, lei ha potuto trasformare il pregiudizio in riconoscimento grazie al suo ingegno ma l’essere uomo è stato il prerequisito.
Namias si alzò. Dandole le spalle, guardò Venezia.
– Per le donne, la trasformazione deve passare necessariamente per la ribellione. E solo per guadagnarsi una possibilità. – disse Virginia.
– Di qui la speranza in un nuovo assetto – replicò Namias. – Anche se mi risulta che il Regno di Sardegna sia meno progressista dell’Impero in materia dei diritti delle donne.
– Devo aspettarmi l’arrivo di un ufficiale da un momento all’altro? Intende denunciarmi?
– Non mi renderò complice di nessun servizio segreto. Come ha riconosciuto lei stessa, ho sempre combattuto le mie battaglie onestamente. Ma ho arrecato un torto a me e a lei, abbindolato da quella che i più considerano la virtù del viver femminile. Per riscattarmi, non la tradirò e mi adopererò personalmente per la sua salute. Lo consideri un omaggio alla sua intelligenza.
Namias sospirò e si interrogò sulle peculiari modalità di stimolazione elettrica necessarie ad arrestare le ipnotiche torsioni del collo che affliggevano quell’inaspettata paziente.



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antico
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#2 » martedì 18 giugno 2019, 0:34

Ciao Alberto! Eccoti al tuo secondo MC! Tutto ok con i parametri, buona SPECIAL CIF EDITION!

alexandra.fischer
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#3 » martedì 18 giugno 2019, 19:57

LA VIRTU’ DEL VIVER FEMMINILE di Alberto Tivoli Tema centrato: Venezia e l’Italia sul punto di diventare tale (siamo agli albori dell’Unità). La ricostruzione storica è interessante, e anche i personaggi (Virginia Cairoli di Forino: sotto le mentite spoglie della sua serva, che ha assunto l’identità fittizia di lei per avvicinare il medico ebreo Namias esperto di terapie elettriche). Anche la proposta di lei al medico di far parte dello spionaggio rende la storia avvincente. Per il medico, quella paziente è stata un arrivo inaspettato.

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Sirimedho
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#4 » martedì 18 giugno 2019, 21:51

Racconto molto bello. La prima sezione da applauso. Poi un salto oscuro in cui la serva diventa padrona ma non si sa in che modo si sia disvelata, il che è piuttosto spiazzante.
La discussione politica è un po’ troppo fitta per un racconto così corto, forse potrebbe essere sfoltita. Nel mezzo, alcune belle frasi si perdono, come “falsa serva di una finta illustre signora”, “ma l’essere uomo è stato il prerequisito” (un po’ oscura, ma bella).
Bello l’ultimo paragrafo, in cui ritorna il più vero Namias.
Paletto rispettato con il signor Giacinto Namias. Ho letto la sua meravigliosa storia sulla Treccani (grazie di avermelo fatto conoscere!), in effetti meriterebbe una biografia ben estesa.

Mario Mardirossian
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#5 » martedì 18 giugno 2019, 22:14

Ciao alberto,
Mi sono piaciuti il tuo racconto e l’ambientazione nel periodo storico del risorgimento. Bella anche l’atmosfera in cui medicina e scienza muovevano i primi passi in certi campi in maniera che oggi a volte spaventa a volte sfa sorridere, ma è sempre interessante. Il medico immagino esser il paletto. Non lo conoscevo. Comunque anche il solo il riferimentoal risorgimento a mio avviso sarebbe bastato. Immagino che lo svelare di colpo lo scambio tra serva e padrona sia voluto e ad effetto, ma pr un attimo sono rimasto disorientato, sebbene ci si ritrovi subito.
A risentirci

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Laura Cazzari
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#6 » giovedì 20 giugno 2019, 8:12

Ciao Alberto, complimenti per la storia che in poche righe sei riuscito a tirar fuori. Non era facile parlare di un periodo storico e di un personaggio realmente esistito in 4000 caratteri. Il paletto sicuramente è rispettato. Il collegamento con il tema invece l’ho trovato un po’ più flebile. Ho trovato anch’io alcune parti un po’ pesanti per un racconto. Comunque il titolo mi ha intrigato un sacco.
Laura Cazzari

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Luca Nesler
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#7 » venerdì 21 giugno 2019, 0:23

Ciao Alberto, riconosco che hai un tocco davvero personale è profondo. La tua prosa è molto bella ma temo che i limiti di MC abbiano tarpato anche le tue ali. Penso che tu abbia una grande capacità di immedesimazione coi tuoi personaggi e questo li rende molto vividi e credibili. Purtroppo però ci sono due passaggi in cui mi sono completamente perso nonostante più letture. Uno all'inizio del dialogo politico non facile da seguire, anche se pieno di carattere, e l'altro sul finale, dove mi trovo a non aver capito i morti interiori dei protagonisti e, di conseguenza, il senso di alcune loro espressioni.
Credo che con più contesto e descrizioni, e con un ritmo più rilassato avresti scritto un ottimo pezzo, ma così, nonostante la tua maestria sia evidente, lo trovo un po' troppo caotico.
Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#8 » venerdì 21 giugno 2019, 21:10

Alberto, ti riporto un commento che ho fatto a Stefano perché riguarda anche te e, finalmente, ho avuto la lucidità e il tempo per esprimere una cosa che ho pensato.

Devo dire che credo di essere tra i più ignoranti e capoccioni qui tra MC e i tuoi racconti, così come quelli di Alberto, li temo più degli altri (pur andandomeli a leggere con molto gusto). Questo perché vi accomuno come narratori. Avete entrambi in mente un mondo ricchissimo, coerente e incredibilmente vasto (grazie alla vostra grande erudizione) e sapete comunicare con grande efficacia emozioni forti e interessanti. Da qui il piacere di leggervi, ma trovo (e lo dico con amicizia e stima) che non siate altrettanto interessati/capaci di trasmettere quello che avete in mente oltre all'emotivo. Lo dico solo come un bambino che ripete ciò che vede, senza nessuna velleità di giudizio.
Credo che se riusciste ad ottenere entrambi gli effetti, cioè chiarezza nel mostrare e forza nel suscitare, sareste una testa sopra tutti (senza nulla togliere ai bravi autori di MC). Non so se questo sia possibile. Magari otterreste un effetto più tiepido e che non volete?
Non so, la lascio a voi per ora.

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Wladimiro Borchi
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#9 » martedì 25 giugno 2019, 6:56

Ciao Alberto,
sicuramente alla base del racconto c'è una ricerca molto approfondita e un notevole studio.
Il racconto si lascia leggere, seppur con la difficoltà data dal tema affrontato e dal linguaggio necessario alla storia.
Non sono riuscito, però, a empatizzare in alcun modo con i personaggi che mi sono rimasti estranei esattamente come se li avessi letti su un libro di storia.
Il paletto c'è, il tema è forse un po' tirato per i capelli.
Prova discreta e molto curata.
A rileggerci presto
W
IMBUTO!!!

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Gennibo
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#10 » martedì 25 giugno 2019, 11:34

Ciao Alberto, un racconto molto interessante. All'inizio, con la cupola, il temporale e l'accoppiamento degli elementi, ho pensato di entrare in uno scenario di fantascienza e viaggi nel tempo. Invece mi sono ritrovata a leggere un pezzo di storia. Come ti hanno già fatto notare, anche a me sono piaciuti certi passaggi.
Penso che con più tempo e caratteri potrebbe migliorare nelle sue caratteristiche narrative, il romanzo/racconto storico, l'emancipazione femminile, il razzismo, il tutto condito con la tua brillante creatività.
Ultima modifica di Gennibo il martedì 25 giugno 2019, 21:35, modificato 1 volta in totale.

andyvox
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#11 » martedì 25 giugno 2019, 19:37

Ciao Alberto,

piacere di leggerti. Il tuo racconto mi è sembrato poco equilibrato, in quanto presenta alcuni momenti ben scritti (l'inizio) e dei punti di interesse (il contesto storico, la figura del medico) e altri che sono meno risolti (la transizione brusca tra le due parti, il dialogo che è troppo pesante, con tutte le sue notazioni politiche e storiche). Penso che raccontare una vicenda simile in un numero così ridotto di caratteri sia davvero difficile. Devo poi confessare che a me il titolo non è piaciuto molto, mi sembra un po' troppo aulico per un racconto.
Andrea Pozzali

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roberto.masini
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#12 » martedì 25 giugno 2019, 22:44

Ciao Alberto.
La ricerca storica sottesa a questo breve racconto è secondo me mirabile. Ambientazione e dialoghi altrettanto degni di approvazione. Non ho ancora avuto tempo di approfondire la figura di Namias; spero di riuscirci il mese prossimo. Tema centrato; il paletto pure. La condensazione dei temi politici mi è parsa magistrale.
A rileggerci.

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Peter7413
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#13 » mercoledì 26 giugno 2019, 18:25

Racconto decisamente atipico. Grande ricerca e accuratezza storica, perlomeno questo trasmette al lettore, e bellissimo dialogo tra i due protagonisti e incentrato sulla diversità e la necessità di rivoluzione alla continua ricerca di un equilibrio più favorevole. Stecca un po' sulle operazioni del dottore, che non si capisce dove voglia andare a parare, soprattutto con la chiusa, molto ermetica in ogni sua parte. E si empatizza poco, ma questo era un qualcosa che probabilmente già ti saresti aspettato, date le tue intenzioni. Il tema: sì, lo vedo, anche se qualche notizia in più su Nemias avrebbe aiutato a percepire meglio questo arrivo inaspettato. Il paletto, ovviamente, c'è. Un buon racconto che necessita di qualche aggiustamento sparso, per come lo vedo.

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alberto.tivoli
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#14 » giovedì 27 giugno 2019, 14:36

Luca Nesler ha scritto: Da qui il piacere di leggervi, ma trovo (e lo dico con amicizia e stima) che non siate altrettanto interessati/capaci di trasmettere quello che avete in mente oltre all'emotivo. Lo dico solo come un bambino che ripete ciò che vede, senza nessuna velleità di giudizio.
Credo che se riusciste ad ottenere entrambi gli effetti, cioè chiarezza nel mostrare e forza nel suscitare, sareste una testa sopra tutti (senza nulla togliere ai bravi autori di MC). Non so se questo sia possibile. Magari otterreste un effetto più tiepido e che non volete?
Non so, la lascio a voi per ora.


CIao Luca, il tuo comment mi ha fatto pensare. In realtà l'intenzione di mostrare chiaramente c'è, purtroppo devo impegnarmi di più nella redazione del testo ma anche nell'ideazione di una storia quando vincolata dal numero di battute o da altri vincoli. In questo sono carente.
Grazie del tuo commento approfondito.

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alberto.tivoli
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#15 » giovedì 27 giugno 2019, 14:40

Grazie a tutti per i commenti.
Mi avete fatto capire I pregi e i difetti del mio racconto. Ora sta a me metabolizzare il tutto e magari riuscire a scrivere una storia migliore al prossimo contest di MC!
Buona edition.

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DandElion
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Re: La virtù del viver femminile (di Alberto Tivoli)

Messaggio#16 » giovedì 27 giugno 2019, 17:16

Ciao Alberto,
ti faccio qualche appunto sparso qua e là.

alberto.tivoli ha scritto:Il temporale ricopriva le cupole di San Marco accese dai fulmini.

Localizzi il tutto a Venezia, ma questa localizzazione rimane pressoché fine a se stessa.


alberto.tivoli ha scritto:La bella e giovane serva della signora se ne stava appollaiata sulla sedia,(... quindi) si accostò alla poltrona sulla quale giaceva la paziente.


Sulle sedie non si "giace" che è un verbo tipico del rilassamento fisico (chi muore giace, chi dorme giace) chi "sta appollaiato", invece è fisicamente in posizione muscolare attiva.

Il resto del racconto, sinceramente, è poco interessante. è semplicemente un dialogo che non porta a nessuna azione interessante tra due persone. il colpo di scena (la nobildonna che si finge serva e la serva messa come nobildonna) non arricchiscono in nessun modo la narrazione.
Scusami ma non riesco proprio a farmelo piacere.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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