Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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Massimo Tivoli
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Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#1 » martedì 18 giugno 2019, 0:45

Mezzanotte
(di Massimo Tivoli)

Seduto sul divano, sento il cellulare che vibra. È il segnale. Maria sta cucinando. La fragranza delle acciughe, addolcita dall’odore di origano e pachino, profuma la sala. Gli spaghetti alla Gennaro sono i miei preferiti.
La raggiungo e le bacio il collo da dietro.
Si volta sorridendo. «Guarda che è pronto.»
«Scusa, mi scappa.»
Chiudo la porta del bagno. Sfilo il cellulare dalla tasca. Una chiamata persa e un messaggio: “Ho sbagliato numero.”
Richiamo.
«Mezzanotte» dice l’ambasciatore di don Gaetano. «Via dei Platani trentuno. Fiat Panda. Sul tetto dell’alimentari». La comunicazione termina.
Fisso gli occhi allo specchio e penso che sono gli stessi di Antonio. Quanto ancora potrò fingere? Quante comparse dovrò pagare per condire la mia vita di amici e colleghi? Quanto ancora riuscirò a proteggere la mia famiglia?

Appeso all’asta del lettino, il carillon di pesciolini e stelle marine gli suona la ninna nanna. Antonio dorme, con la mano paffuta chiusa a pugno. Mi intenerisce, e questo non va bene.
“Un bambino ti cambia la vita” mi disse Rosa. Chi se lo aspettava? Tutti sapevano che non li poteva avere.

«È l’ultima volta che mi vedi» le riferì il don, carezzandole la guancia bianca come la neve in cima al Vesuvio. «La creatura va protetta». L’altra mano le sfiorò la pancia. «Mi raccomando, di chi è non si deve sapere. Mo’ non fai più la puttana, si’ cuntent?»
«Ma don…» lui la interruppe.
«Non ti preoccupare. Gliela trovo io la fatica» disse indicandomi. «E mo’ andiamo in camera.»
Dallo spioncino distinsi solo le chiappe di don Gaetano che traballavano come un budino.

Che stupidi che siamo stati, Rosa. Ero un ragazzino, ti ho odiato. Ma tu volevi solo occuparti di tuo fratello. Orfani, non importava il come. L’importante era farci campare.

“Un bambino ti cambia la vita. Vedrai che don ti darà da campare per tutti e tre”, lo dicevi con la speranza e i sogni negli occhi. E io mi convinsi. Ce lo doveva. Se non a noi, a suo figlio.

«Tutto chiaro? Mo’ ripeti.»
Il fumo del sigaro mi fece tossire. «Il cellulare squilla, una volta. Poi, arriva un messaggio. Se sta scritto che ha sbagliato numero, richiamo.»
«Oh, senza mai fiatare. Muto.»
Annuii.
«Richiami e che fai?»
«Memorizzo l’ora, il posto, l’elemento distintivo, e il luogo dell’appostamento. Prendo il borsone. Vado all’appostamento quindici minuti prima. Monto il cavalletto e…»
«Il cavalletto è importante» disse. «Ci piglia pure uno che non ha mai sparato.»
«E monto il fucile, tarando il cannocchiale». Poi, di colpo, ammutolii.
«E mo’?» Mi afferrò per le spalle scuotendomi. «Fernisce ’e cuntà.»
«All’ora esatta, chiunque si trovi sul posto con l’elemento distintivo, lo freddo.»
«Tu sei proprio ’nu bravo guaglione». Mi tirò a sé. «Non fare scherzi». Lo sguardo della morte negli occhi.

Era notte, pioveva. L’obiettivo scese dal taxi, stava di spalle e indossava un impermeabile. Aprì l’ombrello strappato su un lato, l’elemento distintivo.
Avevi fregato il don con quel figlio inaspettato. Non ti ho riconosciuto, Rosa. Un colpo ci ha cambiato la vita.

23.45
Il terrazzo in cima all’alimentari è fatiscente. Dai tubi di scarico esce del fumo grigio e stantio. La pavimentazione è tappezzata da cacche di piccione e preservativi usati che sembrano serpenti pronti a mordermi alla prima mossa falsa.
Sistemo il fucile sul cavalletto e taro il cannocchiale puntando il civico trentuno.
23.56
Una Punto procede rallentando, quasi si ferma, poi riparte. Una goccia di sudore mi scivola sulla fronte e arriva sulle labbra. Mi viene quasi da vomitare quando la bevo con la punta della lingua.
23.57
Una Panda parcheggia di fronte al portoncino mostrandomi la targa posteriore. Una chioma nera e riccia al posto di guida. La luce del lampione bronza le braccia mulatte.
L’occhio si attacca al cannocchiale, il dito sfiora il grilletto, il pallino rosso al centro della nuca.
23.58
La donna scende dalla macchina dandomi le spalle. Continuo a mirare alla nuca.
23.59
Si gira di fianco mostrandomi il profilo.
Il dito si stacca dal grilletto, e l’occhio dal cannocchiale.
Indossa una tuta premaman.
Mezzanotte.



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antico
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#2 » martedì 18 giugno 2019, 0:48

Massimo, buonasera anche a te! Tutto a posto con caratteri e tempo, divertiti in questa SPECIAL CIF EDITION!

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#3 » martedì 18 giugno 2019, 14:32

Grazie, Antonio, per la lettura e il commento. Don Gaetano è un personaggio di fantasia, sebbene mi sia ispirato ai vari boss e "bossetti" di Camorra di cui si può leggere o conoscere attraverso i media. Per quanto riguarda il paletto, non ho scelto per il personaggio, ma sono andato più su oggetti o comunque su riferimenti tipici della cultura italiana in senso lato (cibo, macchine, ambientazione partenopea (per es., il riferimento al Vesuvio), Camorra, ecc.). Appena posso, vado a leggere il tuo ;-)

alexandra.fischer
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#4 » martedì 18 giugno 2019, 18:42

MEZZANOTTE di Massimo Tivoli Tema centrato con gli spaghetti alla Gennaro. Il tuo racconto mostra un mondo legato alla criminalità (la compagna del protagonista si prostituiva per conto di un boss, e, rimane incinta di questi. Di qui l’offerta di lavoro come killer al protagonista). L’arrivo inaspettato è quello di una donna in stato interessante (la vittima designata del protagonista, il quale, a sorpresa si ferma). Efficace l’uso del dialetto partenopeo e anche della scansione temporale dei gesti del sicario mancato.

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Sirimedho
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#5 » martedì 18 giugno 2019, 20:35

La storia è interessante, anche mi sembra alquanto improbabile. Che un boss faccia un figlio lasciandolo in giro per il piacere di un singolo amplesso non mi convince molto. Se non voleva avere un figlio, trovare il lavoro al fratello per così poco mi sembra ancora più improbabile, considerando che Rosa faceva la vita. Forse dire, anche brevemente, perché il boss avrebbe voluto questo bambino poteva mettere tutto più in contesto; che fosse cercato sembrerebbe detto in “Ce lo doveva. Se non a noi, a suo figlio.”, a meno che non sia una specie di ricatto, che poi ha provocato la catena esiziale.
Mi sono anche un po’ confuso su di chi sarebbe figlio Antonio? Del protagonista o del boss? Ha gli stessi occhi, dovrebbe essere del protagonista. Ma se il figlio è quello che sta nella pancia di Rosa, quante persone avrà dovuto e potuto ammazzare?
Mi è piaciuta molto la parte centrale, il dialogo del boss con il protagonista.
Poi però mi sono perso quando scrivi “Era notte, pioveva. L’obiettivo scese dal taxi, stava di spalle e indossava un impermeabile. Aprì l’ombrello strappato su un lato, l’elemento distintivo.” Questo quando è successo? Alla prima volta?
La caccia finale è scritta molto bene, ma toglierei gli orari, che rallentano la lettura, la fanno troppo razionale.
Alla fine, mi è sembrato di capire che sia Rosa che è incinta del boss, ma non ne sono sicuro.

Il paletto immagino essere gli spaghetti alla Gennaro, cultura culinaria.

Racconto con momenti bellissimi e altri che mi hanno troppo confuso. Rispetto agli altri tuoi racconti che ho letto, e che mi sono piaciuti tantissimo, questo mi convince meno.

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#6 » martedì 18 giugno 2019, 21:13

Ciao Stefano, grazie per la lettura e il commento. Come sempre, premetto che se non hai capito è probabilmente colpa mia che non ho scritto il racconto in modo che si capisse. Ad ogni modo, di seguito rispondo ai tuoi interrogativi/incomprensioni.

PER GLI ALTRI COMMENTATORI: NON LEGGETE QUANTO SEGUE SE NON VOLETE FARVI CONDIZIONARE DA UNA SPIEGAZIONE DEL RACCONTO.

1) Antonio è il figlio del protagonista con Maria. Insomma, il protagonista adesso ha una famiglia sua e farebbe di tutto per proteggerla, compreso continuare a essere fedele, per costrizione, al boss. Antonio potrebbe essere motivo di ricatto da parte del boss nei confronti del protagonista.

2) Nel passato (vedi i vari flashback) il protagonista era il fratellino di Rosa, prostituta che aveva messo a credere a tutti, compreso il boss, che non poteva avere figli. Rosa sfruttò questa falsa notizia per rimanere incinta del boss, all’insaputa di quest’ultimo. La donna lo fece sperando che il boss si sarebbe preso cura di loro tre: Rosa, il bambino che sarebbe dovuto nascere (figlio del boss) e il fratellino di Rosa (il protagonista). Nel flashback centrale (dialogo tra il boss e il protagonista ragazzino), sembrerebbe proprio così: il boss assolda il fratellino di Rosa come uno dei suoi killer. Ma, in realtà, il boss aveva capito di essere stato “fregato” da Rosa (nel testo, a un certo punto, il protagonista lo dice esplicitamente che Rosa aveva fregato il boss con l’arrivo di un figlio inaspettato) e, all’insaputa del protagonista, fece uccidere la donna (e quindi anche il bambino che lei portava in grembo). Il boss aveva organizzato un piano di vendetta senza scrupoli, per una pura questione di principio: Rosa gli aveva mentito e lo aveva fregato. Insomma, il boss è un individuo bestiale, disumano, che non dà nessun valore alla vita altrui. Il punto è che, manovrato dal piano malefico del boss, inconsapevolmente, il protagonista ragazzino uccise proprio sua sorella perché non la riconobbe (episodio del taxi).

3) Tutto questo, se narrato come si deve, avrebbe dovuto creare il conflitto che avrebbe massimizzato il climax nel finale (volutamente aperto).

Tutto qua :-)
Ultima modifica di Massimo Tivoli il martedì 18 giugno 2019, 21:31, modificato 1 volta in totale.

Mario Mardirossian
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#7 » martedì 18 giugno 2019, 21:30

Ciao Massimo,
ti confesso di aver fatto un pochino di fatica a seguire il tuo racconto, vuoi per i diversi contesti, vuoi forse per lo stile con molti dialoghi e non tante descrizioni a circostanziare i fatti. E’ uno stile interessante con cui magari io dovrei prendere più dimestichezza.
Mi è piaciuta la parte finale con il conto alla rovescia, sembra di sentire lo scorrere del tempo.
forse per mia poca attenzione in fase di lettura trovato il riferimento alla cultura italiana salvo l’utilizzo del dialetto napoletano.
A risentirci

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#8 » martedì 18 giugno 2019, 21:36

Ciao, Mario. In effetti, come già sottolineato da Stefano, il racconto sta manifestando una certa difficoltà nell’essere compreso. Chiaramente, è solo colpa mia. Grazie per la lettura e il commento. A rileggerci.

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Sirimedho
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#9 » martedì 18 giugno 2019, 22:09

Ciao Massimo,

grazie per i chiarimenti. Per la comprensione, bisogna essere in due: anche il lettore deve fare la sua parte.
Credo che il tuo racconto sia veramente buono, ma avrebbe bisogno di più spazio per renderlo maggiormente comprensibile.
Se ne farai una seconda versione, correrò subito a leggerlo!

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#10 » martedì 18 giugno 2019, 22:28

Ciao Stefano. Hai perfettamente ragione: il racconto sta davvero troppo stretto in 4000 battute. Questo, tra i tanti, è l’errore basilare che ho commesso.

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Wladimiro Borchi
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#11 » mercoledì 19 giugno 2019, 13:11

Ciao Massimo,
come sempre un racconto intrigante e scritto molto bene.
Seppur mi sia piaciuto molto, anche io (devo confessarlo) mi sono perso più volte nei cambi di prospettiva.
La preparazione del finale e la sorpresa con la donna di profilo sono tanta roba e mi sembra che il tutto sia stato orchestrate magistralmente.
Forse per rendere tutto maggiormente chiaro avresti avuto bisogno di un bel po' di caratteri in più.
Quindi, forse, l'unico difetto è stato determinato dall'aver scelto una storia troppo complessa con la manciata di caratteri che avevi a disposizione.
Ci sono cascato anche io, un paio di edizioni fa, con risultati molto peggiori dei tuoi... Ma solo chi osa si migliora sempre!
Ancora complimenti!
W
IMBUTO!!!

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#12 » mercoledì 19 giugno 2019, 13:15

Ciao Wladimiro, grazie per la lettura e per il commento sempre rincuorante. Eh, sì, mi sono incaponito a voler scrivere questa storia qui quando, invece, avrebbe meritato un più ampio respiro e, in fondo, anche tutto il tempo che serve ;-)

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Luca Nesler
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#13 » mercoledì 19 giugno 2019, 20:04

Ciao Massimo. Devo dire che sei proprio bravo. Con pochi tratti riesci a mostrare un quadro vivido, pur non servendo di stereotipi. Insomma, trovo invidiabile la tua capacità di mostrare qualcosa di originale e in poco spazio. Tuttavia ho trovato anch'io questo racconto troppo caotico. Lo dico spesso, io sono un lettore dalla mente pigra e sono certo che in molti potrebbero seguire la storia in modo più efficace del mio, ma questa volta alcune cose mi sono rimaste oscure. Ho apprezzato le tue trovare e le immagini che hai usato. Sono certo che, se tu potessi lasciar decantare il racconto e avere più caratteri, non avresti nemmeno problemi di comprensione.
Hai scritto qualcosa che posso leggere fuori di qui?
Alla prossima!

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#14 » mercoledì 19 giugno 2019, 21:03

Ciao Luca, sempre troppo buono con me :-) Sì, purtroppo anche in questo racconto non ho saputo gestire i vincoli a contorno, il numero di battute in primis. La prima versione era 6800 battute e questo mi avrebbe dovuto far desistere dal partecipare. Ma niente, ci casco sempre, e ho operato un po’ di tagli ponderati, non selvaggi, ma che comunque hanno compromesso la comprensione del racconto.

Luca Nesler ha scritto:Hai scritto qualcosa che posso leggere fuori di qui?
Alla prossima!


Per quanto riguarda pubblicazioni ufficiali, ho alcuni racconti pubblicati in varie antologie scaturite da “concorsini” letterari, niente di cui poter andare fieri ;-) tanto è che nemmeno le divulgo in quanto rappresentano i miei primi tentativi di scrittura (non sono nemmeno quattro anni che ho iniziato a cimentarmi con la scrittura e a studiare di conseguenza). Per il resto, ci sono racconti “ufficiosi” disponibili sul web (come per es. qui su MC). A breve uscirà un mio racconto brevissimo (2000 battute) che è stato selezionato, insieme ad altri, per il contest della WMI su “Romolo il primo Re”. Pare uscirà un inserto sul prossimo numero della WMI con i racconti selezionati. Poi, ho un paio di racconti sulle 50.000 battute che ho scritto di recente e per i quali sto aspettando l’occasione di sottoporli a giudizio (per es. opportuni (e noti) concorsi letterari che facciano al caso). Se vuoi, posso condividertene giusto un paio in privato. In sintesi, non ho ancora mai scritto qualcosa di notabile o, come dicevo, qualcosa di cui andare fieri :-)

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Laura Cazzari
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#15 » giovedì 20 giugno 2019, 8:07

Ciao Massimo è un piacere rileggerti. Per quanto riguarda l’elemento italiano da aggiungere direi che con la Fiat Panda hai centrato la richiesta. Anche il tema “arrivo inaspettato” direi che l’hai rispettato sia con l’arrivo di Rosa sia con l’arrivo del bimbo non previsto. Mi piace la trama del racconto che hai ideato, ma ho qualche perplessità sullo svolgimento. Il primo punto riguarda il finale, è come se ci fosse lo stesso finale scritto in due modi diversi: la parte che scandisce il tempo e le ultime due righe prima di quella parte. Forse avrei messo solo uno dei due. Per quanto riguarda la storia non mi sono molto chiari alcuni punti: Rosa e il protagonista sono fratelli? Il primo figlio, già nato, è loro e quello che aspetta Rosa è il figlio del don? Sinceramente quella parte l’ho trovata un po’ confusa, come anche i salti temporali.
Laura Cazzari

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#16 » giovedì 20 giugno 2019, 8:13

Grazie Laura per la lettura e il commento. Sì ormai è evidente che il racconto non si capisce. Se vuoi, le risposte alle tue domande le trovi in un mio commento precedente in cui rispondo agli stessi quesiti posti da Stefano. A rileggerci e buona Edition.

andyvox
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#17 » domenica 23 giugno 2019, 15:08

Ciao Massimo, piacere di leggerti. Sul punto debole del racconto non mi dilungo oltre, visto che è stato già evidenziato dai commenti precedenti. Detto questo, però, devo farti i complimenti per il ritmo del tuo racconto e soprattutto per i dialoghi, che sono resi in modo davvero magistrale. Ogni personaggio ha la sua voce riconoscibile, in poche battute riesci a caratterizzarli in modo pieno. Con un po' di spazio a disposizione in più, sarebbe stato davvero uno splendido racconto.
Andrea Pozzali

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Peter7413
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#18 » martedì 25 giugno 2019, 19:53

È chiaro che ridurre 6800 caratteri di una prima versione a 4000 e doverlo fare in un tempo limitato ha portato il racconto a una forma non ottimale, ed è un peccato perché gli elementi c'erano tutti. Pace, male per il contest, ma ti ritrovi con del materiale utile per un racconto più lungo: in ogni caso è un successo. Ma tornando al racconto nella sua forma attuale: anch'io ho faticato a entrarci e la primissima impressione è stata di "non ottimizzato". Si fatica in certi suoi passaggi chiave e questo rallenta di molto le possibilità di empatizzare con i personaggi e le loro trame. Ripeto: capita, niente di male.

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roberto.masini
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#19 » martedì 25 giugno 2019, 21:38

Ciao Massimo.
Il lettore può aggiungere, distorcere, stravolgere il senso di un racconto. E così in questo testo ricco di cambi di prospettiva ognuno ha volto individuare un protagonista padre, una Rosa non certo sorella, un bambino forse non del boss. Commentando solo ora il tuo racconto sono certo condizionato dalla tua spiegazione. Quando l'ho riletto tutti i tasselli che non riuscivo a incastrare si sono ricomposti. La storia già mi piaceva prima ma ora di più. Concordo con chi ha sottolineato la tua bravura nella caratterizzazione dei personaggi per i quali non si può dire che i 4050 caratteri fossero sufficienti. Eros (quella chiappe!) e Thanatos, la lotta per la sopravvivenza con alcuni passi veramente delicati.
L'unico appunto che vorrei indicare ( ma si tratta di un mio limite) è l'elemento distintivo che arriva senza precedente rivelazione.
Il paletto: Punto e Panda.

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#20 » mercoledì 26 giugno 2019, 11:50

Grazie Roberto, sono contento che nonostante le falle manifeste del racconto tu sia riuscito a comprenderlo e apprezzarlo. L’elemento distintivo è “Fiat Panda” ma mi rendo conto che per ricollegare la telefonata dell’ambasciatore di Don al resto bisogna tornare indietro e rileggere. Grazie del bel commento. A rileggerci con molto piacere.

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DandElion
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#21 » giovedì 27 giugno 2019, 16:11

Ciao! ho letto 2 volte il tuo racconto senza riuscire a capire il filo logico: Maria e Rosa si intrecciano senza di fatto conoscersi non è chiaro che il bambino sia del boss e che lui alla fine abbia davvero preferito - merda!- uccidere la sorella incinta per assicurarsi un "sereno futuro". Insomma senza il tuo spieghello sarei qui a guardare il muro e continuare a dirmi "Eh!?".
Ho letto che hai dovuto stagliuzzare e forse questo ha eliminato passaggi fondamentali. Mi dispiace :(
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Massimo Tivoli
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Re: Mezzanotte – di Massimo Tivoli

Messaggio#22 » giovedì 27 giugno 2019, 16:21

Grazie Dand per il tempo speso a cercare di capire... il racconto tagliuzzato è evidente che non si capisce... ma L, a quanto pare, non si capisce neanche lo spieghello:-)))

Come scritto nello spieghello, quando era un ragazzino, lui non ha ucciso la sorella incinta per assicurarsi un futuro, l’ha uccisa inconsapevole, non sapeva che fosse lei; era tutto un piano malefico del boss ;-)

A rileggerci con piacere

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